Re:
Scritto da: emi. 27/10/2005 20.58
a parte il tono un po' retorico, condivido quello che dice Wu Ming 1 in questo scritto
www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap1_VIa.html#annosa
da lì tratto, magari un anticchia off topic
Secondo me l'errore principale è vedere B******* come onnipotente, come più influente di quel che è, come un grande comunicatore, un grande stratega, un grande calcolatore, l'Unico Problema del Paese, il grande Satana. Non è niente di tutto questo, è una persona mediocre intrappolata in un gioco più grande di lui, e tutti quei simulacri (costruiti dai suoi PR e accettati come reali anche a sinistra, dove spesso si è "più b*******ani dei b*******ani", perché - anche se li si rovescia in negativo - ci si adegua comunque agli stereotipi diffusi dalla sua propaganda), tutti quei simulacri sono in pezzi.
Il b******ismo come ideologia è in una fase di crisi strutturale. Possono salvarlo solo gli "antib*******ani" che non se ne accorgono.
Da tempo, da almeno una decina d'anni, B******* non può più esistere unicamente come imprenditore: può restare in sella solo se riesce a tenere insieme le immagini di imprenditore, politico, uomo pubblico e neo-padre della Patria. Senza queste ultime caratterizzazioni, come imprenditore sarebbe finito da un pezzo, però sono entrate in crisi anche quelle, anzi, sono l'anello debole di tutta la catena semiotica ed è lì che bisogna concentrare l'intervento critico, non sulla Mondadori o quant'altro.
Occorre accorgersi per tempo di quest'indebolimento, di questo disvelamento tipo Essi vivono di John Carpenter.
B******* ha perso le amministrative del 2002. Ha perso le amministrative del 2003. Ha perso le amministrative del 2004. Ha perso le europee del 2004 nonostante si fosse speso personalmente e in modo spasmodico. Ha perso feudi molto importanti dal punto di vista simbolico come Verona, la provincia di Milano, svariati capoluoghi del Sud etc. Ha perso Bologna - e in modo rovinoso - dopo soli cinque anni. Durante il semestre europeo si è fatto ridere dietro da tutto il mondo e non ha portato a casa nessun risultato. La Corte Costituzionale ha bocciato il Lodo Schifani. La Corte Costituzionale ha bocciato gli articoli-chiave della Bossi-Fini. Previti è stato condannato a undici anni per la vicenda Imi-Sir, sentenza che il governo aveva fatto DI TUTTO per scongiurare. Dell'Utri è stato condannato a due anni per estorsione. Dell'Utri ha perso la causa per diffamazione contro la Kaos libri. Mediaset ha perso la causa per diffamazione contro la Guzzanti. I figli del premier sono inquisiti per lo scandalo diritti esteri tv. La questione Telekom Serbia, su cui il governo aveva puntato parecchio e scatenato i suoi giornali, si è sgonfiata come una logora camera d'aria. La commissione Mitrokhin, che doveva essere un suo fiore all'occhiello, è data per dispersa. La spedizione in Iraq sta andando malissimo e il nostro è l'unico paese dell'Europa continentale a essersi lasciato intrappolare laggiù. Le tensioni interne alla coalizione di governo sono ai massimi. Tre ministri e quattro sottosegretari sono già stati costretti a dimettersi, compreso Tremonti, quello su cui B******* contava di più. Questo governo sta spaccando il Paese in modo trasversale su questioni come fecondazione assistita, aborto etc.
Se B****** sta ancora lì è perché in Parlamento, pur con tutti gli scricchiolii e i franchi tiratori, ha una maggioranza molto vasta, per colpa di quelli che hanno voluto il sistema maggioritario nel '92. Al di là di questo, a fare schifo è l'opposizione ufficiale, con le sue "regole", il suo senso di "responsabilità", la sua voglia di "rispettabilità", il suo dogma della "stabilità", la sua eterna rincorsa "al centro" in cerca di un voto "moderato" che, in un Paese più polarizzato che mai, conta molto meno di quel che loro credono. I punti che segna B******* non li segna di propria iniziativa: li segna perché dall'altra parte si fa di tutto per agevolarlo.
L'ultima uscita di Rutelli sul fatto che una volta al governo l'Ulivo NON abrogherà le leggi fatte dal centrodestra la dice lunga. B******i non è affatto un genio né un bravo stratega: sono gli altri a essere dei perfetti coglioni. Non ci fossero costoro, di questo governo in crisi e in verifica perenne, alla guida sempre più precaria di un paese avvilito e impoverito, ce ne saremmo già sbarazzati da tempo.