Marte, scoperto ambiente favorevole alla vita

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Asgeir Mickelson
00martedì 11 dicembre 2007 22:20
La scoperta, come quasi tutte le più importanti nella storia della scienza, è avvenuta per caso. E’ successo infatti che la sonda Spirit, sulla superficie di Marte dal gennaio del 2004, per un difetto a una ruota abbia cominciato ad arare il terreno del Pianeta rosso. E dallo scavo è emersa una formazione che ha incuriosito gli scienziati, i quali in quell’affioramento biancastro hanno visto una formazione di silicio, prodotta probabilmente come avviene sulla Terra quando acqua bollente sorgiva o vapore entrano a contatto con rocce vulcaniche. Sempre sulla Terra, ambienti di questo tipo ospitano forme di vita batterica.

Secondo il capo del pool scientifico della Nasa, Steve Squyres, una o l’altra ipotesi – che richiamano a fenomeni come geyser o fumarole – sono entrambe significative di una possibile abitabilità di Marte in passato. "Se si esaminano le fumarole o le sorgenti calde sulla Terra – ha dichiarato Squyres – si nota come entrambe ospitino forme di vita batterica ed entrambe siano rappresentative di un ambiente abitato in passato".

Il problema che adesso si pone ai ricercatori è che il rover Spirit non è attrezzato per la ricerca di tracce di vita. Il robot è stato infatti progettato per le analisi geologiche, mentre analisi di tracce chimiche che possano ricondurre ad antiche forme viventi sul pianeta dovranno essere rimandate a missioni future. Una di queste vedrà in campo il Mars science laboratory, un macchinario che la Nasa lancerà nel 2009, mentre dall’Europa si sta mettendo a punto un altro rover da mandare su Marte nel prossimo decennio.

La nuova scoperta potrebbe far riaccendere i riflettori sul Pianeta rosso, che da tempo appassiona scienziati e sognatori sull’ipotesi della sua abitabilità. Fin da quando nel secolo scorso l’astronomo Giovanni Schiaparelli credette di vedere al telescopio forme simili a canali prodotte da un’ipotetica civiltà, alla fantascienza del dopoguerra che ha ambientato nelle lande marziane cospirazioni tese a un’invasione della Terra da parte di alieni poco amichevoli.

Nel 1976, l’atterraggio delle sonde Viking 1 e 2 segnarono una tappa epocale nella storia delle spedizioni spaziali, ma infransero anche molti sogni quando inviarono i primi dati e le prime foto che non parlavano di vestigia di antichi popoli stellari. Questo nonostante immagini scattate dall’orbita di Marte, come quella della famosa "faccia di Marte", una formazione rocciosa naturale situata nella Piana di Cydonia somigliante a un volto, avessero continuato ad alimentare speculazioni in proposito. Il lavoro di esplorazione è continuato con i primi rover, Pathfinder e Sejourner, lanciati nel 1997, ai quali si sono affiancati Spirit e Opportunity nel 2004. Ma già nel 2001 un gruppo di scienziati ungheresi aveva individuato nei crateri innevati dell'emisfero meridionale marziano alcune migliaia di macchie scure, simili a organismi della famiglia dei licheni che vivono vicino al polo sud terrestre.

Il tempo tuttavia non gioca a favore degli scienziati. Spirit, il robot autore della scoperta, dovrà a breve ridurre la propria attività per risparmiare energia con l’arrivo dell’inverno marziano. La stagione rigida sul quarto pianeta del sistema solare, con temperature che scendono fino a meno duecento gradi impedirà alla sonda di continuare il suo lavoro per mesi, mentre i quasi quattro anni di soggiorno sul pianeta hanno causato un accumulo di polvere sui pannelli solari che ormai assorbono elettricità solo al 40% circa della loro possibilità.
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