Re:
FedeCina, 28/06/2007 09.18:
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Mantra, capisco quando dici che e' assurdo che uno come Benni venga classificato come un genio della letteratura italiana contemporanea. Forse non sara' il massimo, paragonato ad altri grandi, ma sicuramente e' qualche gradino sopra ai vari Moccia e Tamaro che girano.
Da sua accanita lettrice riconosco che ultimamente ha perso un po'la sua originalita', ma certe cose scritte da lui sono state veramente geniali e toccanti, a mio parere.
Poi, l'affiancamento a Pennac e il fatto che Benni sia considerato il Pennac italiano, quello e' un altro discorso.
E qui potrei aprire anche un topic...ma non lo faccio!!
i Moccia, Tamaro che citi sono semplicemente volpacchioni che non hanno altre pretese che sfruttare la deficienza di cuore della gente per avere le tasche pesanti e la mente sgombera da frustrazioni. anche se penso che la Tamaro sia più una povera derelitta che non ha ancora ben smaltito, dopo decenni, qualche jet-lag. incensare loro sarebbe come sparare e poi pisciare sulla dignità secolare della letteratura italiana. anche se, in fondo, vendono. chi li legge se li merita, e viceversa. dopo aver visto qualche intervista devo dire che secondo me la Tamaro è davvero deficiente di suo e ben poco volpona. tant'è, dev'essere un difettare che fa presa. a Moccia, poverino, che gli vuoi dire?, puoi solo pregare per lui, anche se "uno scemo", in certi termini, non lo è. non solo quando "scrive" "libri". (chiedo perdono per aver usato il verbo scrivere associandolo a Moccia).
Benni no. scimmiotta più o meno altri modelli e già letti, fa di un favolistico facile scontato e banale un mezzo per toccare cuori d'oggi che troppo spesso non vanno troppo lontano, ma per fortuna non sempre, in quanto ad espansione. un mezzo per essere letterariamente o pubblicamente incensato dal proprio pubblico, perlomeno così mi pare, perché io non voglio crederci che un uomo sano di mente, a 60 anni, si metta a scrivere Margherita Dolcevita, mi capisci?. dove sta la sua dignità di scrittore?. ma non solo, credo anche che, soprattutto questo ultimo suo (sotto)prodotto sia deleterio per chi lo legge cercando di trovarci qualche messaggio positivo e che possa far sospirare nel lieto fine. lo trovo scorretto e nauseante fino al midollo, e non per la sua ipotetica semplicità, ma per la sua maleodorante falsità che non "tiene conto" neanche di tutte le persone che potrebbero leggerlo.
così che Benni non solo diviene, di per sé, senza il bisogno delle lodi degli altri due citati, un insulto alla letteratura italiana, ma grazie al suo successo non solo economico, ma anche critico-letterario, un ulteriore insulto e svilimento alla letteratura italiana in Europa e nel mondo. per me ha il solito valore di un Berlusconi ministro delgli esteri ad interim che fa le corna a quello davanti durante la foto di cerimonia.
STATE ATTENTI, BENNI E' IL PRINCIPIO DI OGNI MALE. NON LEGGETELO, NON COMPRATELO. LA FINE DEL MONDO E' VICINA. LA FINE E' VICINA. TUTELATEVI.