Marchi, telefonista conferma accuse

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CARMINE84
00giovedì 27 gennaio 2005 23:41
Svelate le modalità della tele-truffa
Ancora guai per Vanna Marchi e la figlia Stefania Nobile. L'ex coordinatrice dei telefonisti della società Asciè ha deposto confermando le accuse a carico delle due imbonitrici televisive nel processo che le vede imputate con il convivente della Marchi, Francesco Campana, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. La donna ha raccontato come avveniva la truffa legata al gioco del lotto architettata dalla Marchi.

"I clienti richiamavano sempre, perché il sale, che veniva loro inviato con i numeri e che doveva segnalare il momento propizio per giocarli cambiando colore, ovviamente, non lo cambiava mai e la mancata vincita era attribuita alla negatività", ha raccontato l'ex telefonista sottolineando come fossero quindi necessari altri interventi. Se il cliente non pagava il corriere che gli portava la merce, perché diceva di non avere soldi o per altri motivi, il corriere chiamava la Ascié e un primo operatore tentava di convincerlo a pagare ("se la cifra era di un milione e aveva solo cinquecentomila andava bene lo stesso").

Altrimenti erano Vanna Marchi o Stefania Nobile ad occuparsi della vicenda. In qualche caso, l'ex collaboratrice aveva sentito le due donne rivolgere parolacce al malcapitato di turno e, in un'occasione, aveva sentito una delle due dire: "Ti faccio una fattura mortale". Un ruolo notevole nella società, secondo la teste, l'aveva il sedicente "maestro di vita" Mario Pacheco do Nascimento, condannato a quatto anni con l'abbreviato e ora latitante.

Prima erano stati interrogati un'ex socia di Vanna Marchi, che aveva a sua volta patteggiato la pena; il liquidatore della Ascié, Antonio Martino, condannato a 2 anni e 4 mesi con il rito abbreviato e altri testimoni. Vanna Marchi, in aula come sempre con la figlia e il convivente, è apparsa meno loquace del solito e ha scambiato qualche battuta con una studentessa di 22 anni, in Tribunale per dei certificati, che le ha chiesto un autografo. Il processo ricomincia l'8 febbraio, giorno per il quale il pm Gaetano Ruta ha convocato altri dieci testi.

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