Mafia, boss si uccide in carcere

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giuggyna
00mercoledì 17 dicembre 2008 13:57
Catturato martedì in operazione Perseo
Si è suicidato il boss Gaetano Lo Presti, fermato martedì dai carabinieri nell'ambito dell'operazione "Perseo" che ha portato in cella più di 90 persone. L'uomo, già condannato in passato per mafia, è stato trovato impiccato nel carcere di Pagliarelli a Palermo. La notizia è stata confermata da ambienti del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria i quali precisano che il suicida ha usato una cintura.


Gaetano Lo Presti, 52 anni, si era opposto alla ricostituzione della nuova Cupola mafiosa. Capomandamento di 'Porta nuova', era uno dei più importanti boss dell'inchiesta.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Lo Presti, che si è impiccato con la sua cintura, probabilmente, dopo avere letto l'ordinanza che lo ha portato dietro le sbarre "ha assunto consapevolezza" di avere irritato il boss Toto' Riina opponendosi alla ricostituzione di Cosa nostra, che tanto stava a cuore al capomafia arrestato nel gennaio del '93. La procura ha isposto l'autopsia.

Era proprio Lo Presti che aveva riunito il suoi 'fedelissimi', tra cui Massimo Mulé e Salvatore Milano, in una chiesa per opporsi a quanto deciso dagli avversari. Lo Presti era stato intercettato a lungo e le sue dichiarazioni sono contenute nel provvedimento di fermo che gli era stato notificato. L'uomo racconta, come si legge nelle intercettazioni, molti retroscena che riguardano la creazione della nuova commissione di Cosa Nostra e inconsapevolmente rivela agli investigatori i nomi degli altri boss coinvolti e le strategie che stavano portando avanti
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