Ma anche fosse vera...

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Davide
00sabato 16 aprile 2011 17:53
the fire bug
00sabato 16 aprile 2011 17:57

Tornando al basket USA altro godimento sublime è stato vedere finalmente dopo 30 anni un play vero, che faceva tutte le cose che nei miei sogni un play deve saper, poter e voler fare. Una ragazza, nientemeno!! Mi sono lustrato gli occhi (anche esteticamente, perché negarlo? C'è gente ancora più vecchia di me che frequenta ragazzine non solo platonicamente) seguendo le gesta di Skylar Diggins, sophomore di Notre Dame, battuta in finale da Texas A&M dopo aver battuto in semifinale la favoritissima UConn della fenomena totale Maya Moore, probabilmente in questo momento il miglior giocatore di basket al mondo fatte le dovute proporzioni per l'assoluta impossibilità di poter essere fermata. Questa Diggins, oltre a segnare (mancina) in tutti i modi, da tre, con arresto-tiro, in penetrazione ambidestra, detta i ritmi alla squadra in modo sublime, distribuisce assist appena può senza cercare effetti speciali e ragiona, tanto che sembra di vedere in ogni momento le rotelle del cervello girare a pieno regime. Nei momenti chiave della semifinale intanto si è procurata due liberi gratis subendo un fallo a metà campo da parte di un avversaria che aveva perso l'equilibrio fermandosi per attendere che le cadesse addosso, e poi ha fatto l'azione eponima di questi ultimi tempi, almeno per me. Minuti finali: recupera palla, parte in contropiede, dà l'assist al momento giusto alla compagna che sciaguratamente sbaglia da sotto (sola), le avversarie prendono il rimbalzo ed una guardia forte loro parte in palleggio in contropiede con solo la mia beniamina a marcarla. L'altra palleggia, palleggia, attende che la Diggins le venga addosso per andarle via, lei fa finta un paio di volte di avvicinarsi ma poi ritorna indietro, l'altra non sa cosa fare, alla fine per forza deve partire in terzo tempo e solo allora la mia pupilla va a disturbarla. Risultato: tiro sbilenco e palla recuperata dalla difesa. Era dai tempi di Kića (o di Larry Bird, se per quello) che non vedevo cose del genere. A fine partita la intervistano chiedendole del perché abbiano vinto e lei esordisce con un abbacinante: "We played like boys" che è secondo me detto in quattro parole tutto quello che c'è da dire sulle prospettive del basket femminile, per poi continuare a torrente con una lucidissima disamina tecnica sui contenuti tattici e tecnici della partita. Basta, inutile: l'amo.



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