MITICO BENZI

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Il Chierico
00lunedì 14 novembre 2005 18:30
QUESTO è CIò CHE HA SCRITTO BENZI OGGI SUL SITO DI SPORTITALIA è UN GRANDE STEFANO


Ieri la tragica scomparsa di Eddie Guerrero, 38 anni, uno dei simboli del wrestling internazionale. Amato da milioni di persone, Eddie sarà sempre ricordato come un uomo complesso e un atleta incredibile: capace di ogni impresa. Giovedì WWENews alle 19.30 gli dedicherà una trasmissione speciale.



Il confine spesso sottile, a volte appena percettibile tra la verità e la finzione che circonda il wrestling, spesso ti inganna. E ti porta a pensare che questi atleti, autentici superuomini capaci di risorgere dalle proprie ceneri, di inventarsi una nuova vita, una nuova identità, e di rinascere sul ring dopo essere stati dichiarati morti sepolti, siano indistruttibili.

E infatti a volte la finzione è più bella: io sinceramente lo penso davvero. Il wrestling riesce a chiudere fuori dalla porta di casa mia, anche solo per pochi minuti, tutte le cose orrende di questa vita. E di fronte a una realtà virtuale che offende l'intelligenza, o a un reality show che la tv mi propina dietro ogni angolo, preferisco i cartoni animati, l'Uomo Ragno, Babbo Natale. Mi auguro di restare così per tutta la vita: perché a un uomo finto che gioca a sembrare vero, e ne siamo circondati, preferisco un uomo vero che gioca a fare il finto, e mi costringe a uscire allo scoperto, a mettermi in gioco, a inventare il mio ruolo.

Eddie Guerrero ha avuto una vita difficile, molto difficile: non era un santo e neppure un eroe. Niente agiografie per lui, neppure ora che ci ha lasciato: ma ha avuto il coraggio di affrontare i suoi fantasmi, spesso anche nel modo sbagliato, e di provare a sconfiggerli. I fantasmi era stata in passato la dipendenza da sostanze che uccidono e una malattia maledetta: la depressione.

Chi sa di che cosa sto parlando lo può testimoniare: la depressione è una bestia orrenda, che ti logora, ti corrode, ti toglie ogni certezza e finisce per annullarti, portandoti a pensare che una fine immediata sia più opportuna di un'esistenza lenta e sofferta. A suo modo Eddie è stato un simbolo: quasi morto è tornato a volare, abbandonato a se stesso è tornato a farci sognare, a imbestialirci quando giocava a fare il cattivo e a farci sorridere quando piegava il suo sorriso in un ghigno beffardo, per diventare di nuovo l'amico buono e sbruffone.

Eddie era il compagno dell'ultimo banco, sempre in ritardo e mai preparato; era la pecora nera della famiglia, il cugino che per primo ha fumato e che a scuola è stato sospeso. Eddie interpretava quel fantastico istrione del quale non si può fare a meno quando lo spettacolo langue, e che da solo, anche camminando, fa sua la scena. Perché nessuno era in grado di occuparla come lui.

Il mio massimo rispetto per un'artista del genere potrebbe non bastare. Perché dietro l'artista, sorridente, sguaiato e sempre eccessivo, c'era l'uomo: con tutte le sue angosce e le sue debolezze. Che poi sono le mie, le vostre.

Eddie lo ricorderò perché mi ha insegnato a volare dopo che si è caduti pesantemente, a rialzarmi dopo che il mondo ti ha voltato le spalle. Non mi importa come è morto, per me non fa molta differenza. E soprattutto non mi interessa come diranno che è morto, o quello che la gente penserà del suo passato che purtroppo fa notizia. E cancella il rispetto. Sociologi, psicologi, educatori, dall'alto di un trono che onestamente non so chi e perché gli abbia messo sotto il sedere pontificheranno su educazione, valori, e faranno a gara a conquistare un iscritto al movimento delle menti indifese.

Lasciamoli parlare i soloni e i tuttologi.

Io penso a quel ghigno e all'uomo, ai suoi voli e alle sue debolezze: al suo immenso talento.

Le voci non le sento neanche, le orecchie sono chiuse dal dolore. Mi interessa che quel compagno dell'ultimo banco, non c'è più, e mi manca già. Giovedì ad Ancona dovevo incontrarlo, ieri mattina stavo preparando le domande da fargli e una doveva essere: “Quanto è bella la luce dopo che si è toccato il fondo e il buio?”

Mi avrebbe risposto, forse ironicamente o con un mezzo sorriso non mi avrebbe detto nulla: ma ora che si gode lo show dal palco d'onore del bordo ring Eddie, ti sono vicino e sono io a dirti “grazie”.

Riposa in pace, e goditi lo spettacolo, mi camaro.

Eurosport - Stefano Benzi
Rabid Wolverine.....
00lunedì 14 novembre 2005 18:37
Mitico Stefano....sei uno di noi!
maxwrestling
00lunedì 14 novembre 2005 18:45
benzi è riuscito a farmi commuovere di nuovo....ce ne fossero di più di uomini come Eddie e come stefano benzi su questa terra.... [SM=g27813] [SM=g27813]
john cena91
00lunedì 14 novembre 2005 18:50
bravo stefano!!
Jerichoholic89
00lunedì 14 novembre 2005 19:42
Re:

Scritto da: john cena91 14/11/2005 18.50
bravo stefano!!


NN avevo dubbi sul fatto che Benzi fosse una grandissima persona...ne ha dato sl un'ulteriore prova
()Emanuele()
00lunedì 14 novembre 2005 19:55
quoto pienamente gli elogi a Benzi!
john cena91
00lunedì 14 novembre 2005 20:02
Benzi è un grande.....
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