Lupi Mannari: dove incontrarli, come evitarli

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ufoitaly
00mercoledì 5 gennaio 2005 17:32
Lupi Mannari: dove incontrarli, come evitarli


Una leggenda antica viva ancora oggi - Licantropi in Calabria e in Liguria – Come evitare la bestiale metamorfosi

Di Roberto Malini

Chiede l’utente marchigiano di ufoitalia.net “Werewolf”: sono un appassionato di vampiri e licantropi. A proposito di questi ultimi, vorrei chiedere a Malini qualche notizia.
Risponde Roberto Malini: il termine “licantropo” deriva dal greco e significa uomo-lupo. In Arcadia la trasformazione di uomini in lupi avveniva sotto l’influsso del dio Licaone, durante le misteriose, terribili cerimonie che si svolgevano sul monte Liceo. Per ‘guarire’ dalla licantropia era necessario evitare di nutrirsi di carne umana per nove anni. In Tessaglia le streghe e gli stregoni del monte Omola avevano la prodigiosa facoltà di cambiare le loro forme in quelle di lupi. A Roma, sul colle Palatino, la licantropia derivava da Luperco, il grande dio dei pastori e dei maghi. Francesco d’Assisi, il santo selvaggio del Cristianesimo, è riconosciuto dal lupo, che non lo aggredisce. La mitologia medievale è ricca di uomini-lupi. Nell’opera The Werewolf del 1933, il grande studioso di folklore Montague Summers pone in rilievo il progressivo oblio della figura del lupo mannaro in Italia, tracce della cui tradizione sono rimaste prevalentemente nel Centro-Sud. In una leggenda abruzzese è detto che il posseduto dalla maledizione del lupo deve conservare sempre un secchio d’acqua pura (meglio se di sorgente) oltre la soglia di casa, perché solo bagnandosi può evitare la metamorfosi o riacquistare forma umana. Nei nostri tempi, così lontani dal fascino romantico di queste favole, si hanno ancora sporadiche testimonianze di incontri con i licantropi. A Pontremoli, sulle strade del Piagnaro, si incontrano lupi mannari in compagnia di cani selvaggi. Sulle colline di Chiavari e Lavagna (Genova) è stato visto più volte, nelle notti di luna piena, un uomo-lupo dagli occhi di brace e dalle zanne acuminate. In Irpinia queste creature della notte si chiamano “lupenari”; in Sicilia “luponari”; in Calabria “lupi minari”. In val di Pesio, nel cuneese, è ancora nella memoria degli anziani la leggenda del Luv Ravas, gigantesco e spietato licantropo ululante, parente stretto del Loup Ravart delle valli valdesi. Da: Archivio X.
Ironbeast
00giovedì 6 gennaio 2005 23:20
C'è anche un anime su mtv che racconta di una leggenda popolare giapponese, che dice che i lupi erano istinti, e c'erano solo degli uomini che si trasformavano in lupi, non ne so molto, comunque si chiama "Wolf's rain" o qualcosa del genere.
JacktheBlack
00mercoledì 19 gennaio 2005 18:52
non la ricordo proprio così la leggenda....
...........................................
Ironbeast
00domenica 23 gennaio 2005 00:00
In effetti, non la ricordo bene...
konnetticat
00lunedì 21 marzo 2005 20:43
ma secondo voi è possibile che uomini si trasformino in mostri ???
Ironbeast
00lunedì 21 marzo 2005 21:02
Dubito...
konnetticat
00martedì 22 marzo 2005 14:34
in effetti dubito fortemente anche io che ci siano questi lupi mannari anche perchè dopo anni e anni nn ne abbiamo mai avute prove
Ironbeast
00martedì 22 marzo 2005 15:06
Ma qualcosa c'era, era una malattia, che non ti faceva trasformare in lupo, ma dovevi mangiare carne, adesso non ricordo il nome.
Almeno mi sembra.
principe bambino
00mercoledì 23 marzo 2005 11:44
scovato in http://digilander.libero.it/sogniurlanti/LICANTROPI.htm

IL LICANTROPO NELL'ANTICHITA'

Gli antichi conoscevano la licantropia, o morbo lupino. Nel II secolo d.C., il medico Claudio Galeno la definiva una forma di "melanconia cerebrale" (oggi diremo schizofrenia), per cui gli uomini perdono la loro identità e vanno in giro di notte, solitamente nel mese di febbraio, credendosi lupi e comportandosi come tali. Questa è l'interpretazione scientifica del fenomeno senza l'elemento classico della metamorfosi. Il primo vero lupo mannaro la cui leggenda sia giunta fino a noi è il Re d'Arcadia Licaone, che fu trasformato in lupo come punizione per aver sacrificato suo figlio a Zeus e averne assaggiato la carne. Lo storico greco Pausania scrive che in Arcadia c'erano parecchi cannibali trasformati in lupi: potevano tornare uomini solo a patto di rinunciare alla carne umana per almeno nove anni. Nell'antica Roma, I lupi mannari, come testimonia Petronio nel "Satyricon", erano chiamati versipellis, letteralmente "rovesciapelle": di fuori avevano l'aspetto di uomini normali, ma il pelo cresceva all'interno e per la trasformazione in lupi si rovesciavano come un guanto tra infiniti tormenti. Ancora nel '500 durante I processi ai presunti lupi mannari, I magistrati tagliavano a pezzi gli accusati per cercare dentro di loro il pelo del lupo. Non lo trovavano, ma di solito era troppo tardi per riabilitare I malcapitati, ormai un po'…cadaveri. Lupo mannaro deriva dal latino medioevale lupus hominarius, uomo lupo. Identico significato hanno il termine inglese werewolf (wer è la parola anglosassone che significa uomo e si veda anche il latino vir ed il sanscrito viras), e da wolf lupo. Nel Rigveda "ladro" è un epiteto riferito al lupo; ed inoltre, un tempo, quando si impiccava un ladro, di fianco a lui si impiccava anche un lupo. Questa convergenza di significati va ricollegata al fatto che il lupo è sempre stato il simbolo dei fuggiaschi, dei reietti e degli esiliati; secondo le leggi di Edoardo il Confessore I proscritti dovevano portare una maschera di lupo. Il francese loup-garou non è che una tautologia: deriva infatti da loup garwolf (werewolf) e significa quindi "lupo-uomo". Di recente è stata avanzata l'ipotesi che garou non sia una deformazione di werewolf, ma derivi invece dal celtico garo, crudele; in questo caso il loup garou sarebbe un lupo malvagio; bisogna però notare che in questa seconda ipotesi si perde qualsiasi riferimento alla partecipazione umana nella struttura del mostro, partecipazione che è fondamentale nel mito. L'italiano lupo mannaro discende come si è detto dal medio latino lupus hominarius, in latino classico si chiamava invece versipellis, colui che cambia la pelle. L'aspetto del lupo mannaro nella sua forma umana è più o meno quello che avevano, secondo le testimonianze, I citati Garnier e Grenier: occhi infossati, sopracciglia folte e unite fra di loro, peli anche sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi, con un dito medio eccezionalmente lungo. La loro bestialità traspariva anche nell'aspetto umano e lasciava intravedere la loro vera natura. Nella forma lupesca il lupo mannaro è del tutto diverso da quella creatura pelosa tipo uomo selvaggio cui ci hanno abituato alcuni classici film dell'orrore. Il lupo mannaro sembra un vero lupo, ma è più grosso e dotato di forza e velocità soprannaturali e, sia pur raramente si alza sulle zampe posteriori. Di solito conserva occhi e voce umana e spesso non ha la coda perché si dice, che solo Dio può compiere miracoli e le trasformazioni operate dal demonio per quanto terrificanti, risultano forzatamente incomplete. Queste storie col passare dei secoli sono uscite dalle nebbie della leggenda e si sono diluite nella cultura popolare, non senza aver contaminato nel tragitto la cavalleria medievale e lasciato tracce nei nomi animaleschi dati a mezzi e corpi militari contemporanei. Nel frattempo però lo sciamano e il guerriero-belva sono diventati dei mostri, nel preciso momento in cui è stato deciso che la loro utilità sociale fosse esaurita. La metamorfosi è diventata una malattia, il prescelto è diventato una vittima, o, peggio, un pericolo da eliminare. I "licantropi guerrieri" al loro ritorno a casa non hanno più ritrovato qualcuno che si congratulasse con loro per la battaglia, ma solo argento e roghi. E chissà perché mentre scriviamo questo ci sentiamo tanto solidali con quei poveri uomini-lupo, donne-orso, uomini-tigre, il cui entusiasmo li portava ad uscire da sé, ad immedesimarsi in qualcun altro, a cambiare pelle una volta tanto...
principe bambino
00mercoledì 23 marzo 2005 11:47
Ironbeast
00mercoledì 23 marzo 2005 13:48
Mi ritrovo nella descrizione dell'uomo lupo[SM=g27964]
Carino il sito
pako-91
00venerdì 22 luglio 2011 13:44
ho visto un lupo mannaro
io vivo in calabria vicino alle zone remote dell'aspromonte non ho mai creduto al lupo mannaro ma durante l'ultima luna piena io e la mia ragazza ci siamo appartati lungo delle stradine di campagna buie e isolate, è una cosa che facevo spesso con la mia ragazza. Ma quella notte era diversa c'era la luna piena ma il tempo era nuvoloso cosi ci siamo messi a flirtare tranquilli con i vetri aperti perchè faceva caldo verso l'una il cielo si è completamente schiarito la luna si imponeva con una luce intensa che filtrava atraveso gli enormi ulivi e illuminava tutto per quanto mi riguarda era bellissimo dava una suggestione intensa io ero parcheggiato lungo la strada davanti ad un cancello di una campagna disabitata come tutta la zona li intorno di colpo io e la mia ragazza sentiamo un rumore come il grugnio di un animale grosso che collegammo inizialmente ad una mucca visto che in queste zoner se ne vedono parecchie che girano da sole di notte ma ecco che di colpo dall'altra del cancello iniziamo a vedere un'animale mai visto prima era gigantesto lungo quasi quanto una mucca ma basso come un cane non abbbiamo subito pensato ad un lupo mannaro abbiamo prima elencato una serie di animali che poteva essere lui passava di li tranquillo penso nn ci abbia notato perchè ha continuato per la sua strada tranquillo al suo passaggio abbaiavano i cani muggivano le mucche e belavano le pecore noi siamo rimasti gelati nn avevamo neanche il coraggio di andare via per paura che quel mostro ci potesse vedere e caricare la macchina si perchè secondo me grosso per quant'era poteva fermare la mia macchina senza problemi cmq sia ancora ora nn riesco a credere che quello fosse davvero un lupo mannaro invito chiuque lo avesse visto davvero a darmi una descrizione dettagliata su ciò che ha visto perchè da quel giorno il mio unico desiderio è di fare luce su questa storia vi prego di aiutarmi se potete grazie in anticipo
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