Lugano e Breganzona uniti in un insolito... zoo .

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!maro!
00mercoledì 24 ottobre 2007 18:54



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IL TECNICO Dario Hessami,classe 1980.
Uno degli allenatori più pro­mettenti sul palcoscenico nazionale.
(Foto Fiorenzo Maffi)



Tigri e leoni a braccetto.



Lugano e Breganzona uniti in un insolito... zoo
L’accordo di partenariato tra il club di Prima Lega e la società del presidente Cedraschi permette ad alcuni giocatori dei Tigers di giocare con la squadra del tecnico Dario Hessami, che pensa già ad un futuro in LNB.





In questo scorcio iniziale del campionato di Prima Lega, nel gruppo 3 che comprende forma­zioni ticinesi e vallesane, una squadra si è messa in particolare evidenza: i Breganzona Lions di Dario Hessami. Con due vittorie in altrettante partite (111-56 con­tro il malcapitato Briga e 108-99 a Gordola il week end scorso), la compagine luganese guida la classifica a punteggio pieno.
Durante l’estate i Lions hanno si­glato un accordo di partenariato con i Lugano Tigers di Alessan­dro Cedraschi. Tale accordo pre­vede, almeno per il primo anno, che alcuni giocatori della prima squadra bianconera ( Luka Bo­skovic, Nemanja Stojanovic, Lu­ka Vertel, Massimo Majocchi e
Gustavo Lo Leggio
) vadano a rin­forzare a turno il Breganzona, be­neficiando così di un minutaggio di cui non potrebbero disporre in Lega Nazionale A. Il Breganzona può così contare, oltre al proprio zoccolo duro (formato dai fratel­li Mirko e Stefano Serra, da Jé­rôme Blanc, Davide Arras e
Marco Preiano
), anche su alter­native di sicuro valore ed abban­donarsi al sogno di una promo­zione in LNB. «Sarebbe sicura­mente un campionato più inte­ressantedi quellodiPrima Lega», ci confida Hessami. «Credo che anche Lugano la pensi allo stesso modo».
Dario Hessami, quella con Lugano è una collaborazione che guarda so­prattutto al futuro…
«Infatti. Con i Tigers abbiamo sti­pulato un accordo di partenaria­to della durata di cinque anni, du­rante i quali la nostra squadra si trasformerà gradualmente in una sorta di farm-team dei biancone­ri composto esclusivamente da giocatori di età inferiore ai 21 an­ni. Il processo richiede tempo e


‘ Dario Hessami/1

Il campionato di LNB sarebbe di sicuro più interessante. Credo che a Lugano la pen­sino come me...
noi ci siamo prefissati delle tap­pe intermedie:nelle prossime sta­gioni ridurremo sempre più il nu­mero dei giocatori “over 21” sino al raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo posti».
Questo partenariato si limiterà alla prima squadra o coinvolgerà pure i movimenti giovanili delle due socie­tà?
«La nostra intenzione è quella di coinvolgere tutti i ragazzi che compongono i nostri movimen­ti giovanili, non solo per quanto riguarda il basket, ma anche per alcune attività extrasportive co­me il cenone di Natale o, ad esempio, la presenza al derby di venerdì:il Lugano ha invitato tut­ti i nostri ragazzi ad assistere gra­tuitamente alla partita contro il Vacallo».
Come giudica il vostro – ottimo, al­meno per quanto riguarda i risultati – inizio di campionato?
«Nella prima partita ci siamo comportati molto bene, mentre nella seconda abbiamo abborda­to l’incontro con troppa leggerez­za e siamo stati molli in difesa. Forse ci eravamo montati un po’ la testa dopo il facile successo con il Briga. Anche se il risultato fina­le non è mai stato davvero in di­scussione, il Gordola ha avuto il merito di riaprire l’incontro».
Qual è il valore aggiunto apportato dai giocatori dei Tigers?
«Lo Leggio è un giocatore intelli­gente e maturo che dà un grosso contributo alla squadra, mentre Boskovic e Majocchi, che non ha praticamente giocato lo scorso anno a Vacallo, hanno bisogno di riprendere il ritmo partita».


‘ Dario Hessami/2

La collaborazione fun­ziona: Breganzona e Lugano hanno forma­to una sola grande famiglia
A proposito di Vacallo: l’anno passa­to collaboravate con loro, mentre ora vi siete accordati con Lugano. Cosa è successo?
«Nulla di particolarmente rile­vante, infatti siamo rimasti in ot­timi rapporti, sia con Luciano Gri­gioni che con Umberto Giovine. Ci sono solo stati alcuni proble­mi interni da entrambe le parti e, per quanto ci riguarda, aspetta­vamo che si facessero vivi loro, ma non è stato così. Poi si è pre­sentata la possibilità di lavorare con i Tigers e la proposta ci è sem­brata più logica, soprattutto da un punto di vista geografico, e an­che i dirigenti momò, durante il nostro ultimo incontro, si sono detti dello stesso avviso».
Soddisfatto dunque?
«Sì, molto. Per il momento posso affermare che è una collaborazio­ne che funziona. Tutti remano nella stessa direzione ed ho real­mente l’impressione che sia il Breganzona che il Lugano faccia­no parte di una sola grande fami­glia ».
Uno... zoo – metaforicamente parlando – che unisce tigri e leo­ni in un rapporto carico di pro­messe che, almeno per ora, non è per nulla contro natura.

Andrea Stephani




© Corriere del Ticino




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Alessandro Cedra­schi.



Cedraschi: « Un gradino verso la A »





Anche il presidente dei Lugano Tigers Alessandro Cedraschi è contento dell’accordo raggiunto con il Breganzona. «Per noi è im­portante poter contare su di loro per far giocare i nostri ragazzi», esordisce il «Cedro». «A noi que­sto accordo di partenariato dà la possibilità di riciclare alcuni ele­menti della prima squadra, che hanno bisogno di fare esperienza in Prima Lega, ed il nostro obiet­tivo nell’immediato futuro sarà quello di intensificare i rapporti tra le due società».
Il presidente dei Tigers ha le idee in chiaro su come evolverà il par­tenariato a lungo termine:«In fu­turo mi piacerebbe che ci fossero anche delle squadre miste forma­te da giovani provenienti da en­trambi i settori giovanili. Un al­tro punto che svilupperemo sarà quello di mettere in piedi una col­laborazione a livello tecnico, pa­trocinata da allenatori validi che promuovano una filosofia di gio­co e dei principi comuni». Il ruo­lo che la prima squadra dei Bre­ganzona Lions svolgerà all’inter­no di questo accordo di collabo­razione è altresì chiaro: «Vorrei che i giocatori formati nel nostro settore giovanile possano arriva­re fino alla LNA. Il salto dagli Un­der 20 (categoria Junior, ndr)alla A è, per i più, troppo impegnativo. Avere un farm-team che milita in Prima Lega, o in Lega Nazionale B, consentirebbe ai nostri ragaz­zi di fare esperienza e di tentare poi la scalata alla A».
Il livello della Prima Le­ga di quest’anno non è esaltante – per usare un eufemismo – e non en­tusiasma neppure il massimo dirigente bianconero, il quale, senza ammetterlo espli­citamente, vedrebbe di buon occhio la promo­zion­e nella categoria ca­detta dei Lions. Ma allo­ra perché non tentare una collaborazione con la SAM Massagno che già milita in B? «Il discorso con Massagno», spiega Cedraschi, «non ha dato esito positivo, ma non dispero di poter allargare il discorso delle collaborazioni ad altre società del­la Grande Luga­no in modo da for­mare una struttura piramidale con settori giovanili autonomi e con al vertice il nostro club. Per quanto riguarda la Lega Nazionale B, noi auspichiamo di poter contare su una squadra-satellite – o squadra­serbatoio se vogliamo – che pos­sa disputare un campionato di B, con o senza un rinforzo stranie­ro ».
Finanziariamente come si tradu­ce il partenariato tra Tigers e Lions? «Il Lugano sponsorizza fi­nanziariamente i Lions. Diamo loro una mano e loro in cambio ci appoggiano in certe manifestazioni».
Dal canto suo, l’allena­tore del Lugano An­drea Petitpierre spe­ra che l’accordo (che, riguardando i prossimi cinque anni, è previsto sul medio-lungo ter­mine) «sia di buon au­spicio per il futuro. Mi auguro che con Breganzona si possa continuare anche nelle sta­gioni a venire». Petitpierre inol­tre è convinto che il partenariato «sia un’ottima cosa poiché dà la possibilità ai nostri giocatori più sacrificati di mettere in pratica quanto di buono fatto durante gli allenamenti. Tutti i club di LNA dovrebbero avere un farm-team. E poi, ai bambini non può che fa­re bene...».

AS





© Corriere del Ticino







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