Re:
Scritto da: enricoutv83 05/05/2006 13.14
Si ma chiedo (soprattutto a MoniGo dato che queste cose le dovrebbe sapere), perchè i legali della Juve hanno detto che le intercettazioni non possono essere perseguite penalmente? Che cazzo di discorso è? Stiamo davvero toccando il fondo. Non si può parlare di retroattività in questo caso? Cazzo chissà da quanto tempo questi fanno il bello e cattivo tempo.
per enrico: non avendo fatto penale, e soprattutto non avendo fatto PROCEDURA penale, non so come funzioni il discorso delle intercettazioni. probabile che ci sia non dico una prescrizione, ma una impossibilità di usare prove derivanti da intercettazioni telefoniche, per qualche motivo, che ignoro. mi documento poi ti so dire.
per tutti gli altri leggete l'articolo di Zucconi:
Dal sito di Repubblica:
Più Moggi per tutti
SI LEVA dagli atri muscosi, dai fori cadenti e dagli orribili stadi italiani
un rutto corale di "ve l'avevamo detto" davanti alla lettura delle
simpatiche conversazioni intercorse fra Luciano Moggi, il designatore
arbitrale Pairetto, giornalisti, funzionari e maneggioni anonimi. Ve
l'avevamo detto che il Grande Vecchio c'era, anche se il mesto e volpino
viso di Moggi mal corrisponde all'immagine del vegliardo michelangiolesco
immaginato dalle armate di vittime della Juve.
Ve l'avevamo detto che quei rigori, quei fuorigioco, quei cartellini sempre
concessi alla Juve e rarissimamente contro erano inventati, "visti anche
quando non c'era niente da vedere" come si sente Pairetto consigliare
paternamento all'arbitro Dondarini. Sfogatevi dunque, poveri tifosi di Roma
e Milan (poveri?), di Lazio e Samp, dell'eterna vergine Inter condannata a
non salire mai sull'altare e arrivare al massimo seconda dal "Grande
Vecchio", quando ci riesce, cioe quasi mai da 20 anni. Bene. Contenti?
Sfogati? Vendicati dalla storia, come dissero i coniugi Rosenberg prima di
sedersi sulla sedia elettrica come spie sovietiche quali, ora si sa, almeno
il signor Rosenberg era davvero.
Ottimo. Ora proviamo a spegnere l'acre divertimento di avere visto Luciano
Moggi sputtanato (lo sputtanamento non è tuttavia un reato) e con lui alcuni
presunti luminari della sapienza sportiva e riflettiamo, ammesso che un
tifoso ne sia capace. Spero di non essere accusato di essere tifoso della
Juve, anche se ammetto che alcuni dei miei migliori amici sono juventini (lo
so, mamma, ho sempre avuto un debole per le cattive compagnie) se esprimo la
cauta opinione che tutto questo soffiare di indignazioni, questi squillar di
chiarine e rullare di tamburi giustizialisti mi fanno ridere amaramento.
Per vedere lo scandalo del calcio professionale italiano non c'era nessuno
bisogno di aspettare che arrivassero le conversazion di Moggi con Pairetto e
la sinfonia di "cazzo, merda, culo, figlio di puttana, stronzo" che
accompagna come un coro greco la musica, per scoprire l'acqua (sporca)
calda. E non saranno quattro parolacce a sconvolgere tifoserie abituate a
scambiarsi razzi, sprangate e qualche coltellate (ricordate Genova?) o
cittadini definiti testicoli dal Presidente del Consiglio dei Ministri della
Repubblica Italiana.
Il merdaio era sotto gli occhi di chiunque lo volesse vedere e annusare.
Vorrei rammentare al popolo del "ve l'avevamo detto" che nel campionato di
calcio di serie A, B e C, competono squadre quotate in borsa che in
qualsiasi nazioni con un codice civile sarebbero da tempo scomparse per
bancarotta fraudolenta e per fidi bancari (prestiti) scritti sulla carta per
avvolgere le melanzane. E se queste societa fallite sono ancora in gioco,
con gusto e profitto, lo si deve a quella rete di connivenze, di truffe
incrociate, di interessi intrecciati nelle quali personaggi come Luciano
Moggi prosperano e crescono e che aveva interesse a tenerle in vita per
mantenere l'apparenza di un campionato vero e non finto quale il nostro da
anni è.
Vorrei rammentare che se giochiamo un demenziale campionato a 20 squadre è
perché un singolare personaggio, ex autista dell'Atac divenuto miliardario,
ha ricattato il carrozzone di paglia costringendolo a riammettere squadre
che non ci sarebbero dovute stare e che ora il medesimo personaggio si trova
in vacanza perenne nellla repubblica di Santo Domingo, dove, lo dico per
puro inciso, Forza Italia ha ottenuto la massima percentuale di voto fra
tutti i collegi di voto all'estero.
Mi piacerebbe inoltre sapere che cosa scopriremmo se potessimo ascoltare le
telefonate fatte da, per fare un esempio, Adriano Galliani a Carraro, agli
arbitri, ai designatori, ai giornalisti importanti, ai direttori di
quotidiani sportivi, ai conduttori di trasmissioni, giusto per sapere se
parlassero di botanica, di importazioni di tessuto o di soluzione della
crisi Irakena. Telefonava soltanto Moggi? Gli altri, i Gaucci, gli
Zamparini, i Preziosi, i Della Valle (a proposito, com'era quella storia dei
250 mila euro in contanti dentro una borsa?) non avevano i numeri di
cellularre? Erano troppo timidi per telefonare, come tredicenni alla prima
cotta della loro vita? Neanche un sms?
Il fatto che ora conosciamo qualche brandello fetido di quello che Moggi
diceva a Pairetto non significa che non esistano altri stracci sporchi,
significa soltanto che non li conosciamo, ma l'idea che Moggti fosse l'unico
zozzone in un convento di novizie mi sembra difficile da accettare.
Comperava gli arbitri? Non lo so, puo darsi. Ma abbiamo visto un Presidente
di Lega comperare i diritti della Lega che presiedeva e venderli alla
societa per la quale lavorava, Mediaset, cosi garantendosi i soldi per
tenere forte il proprio Milan e distribuire le briciole agli altri morti di
fame, perpetuando la "sudditanza economica". Questo è Ok? Questo è kosher, o
halal, se non vogliamo offendere nessuno?
Non fraintendetemi: se la Juventus è quella società seria e piemontese che
si vanta di essere, Moggi deve essere messo alla porta, non perche sia
colpevole, ma perché nessuna partita della Juve, da quella di domenica in
poi, potra mai più essere giocata senza il sospetto che la squadra sia
aiutata o, per farsi perdonare, danneggiata, dunque il risultato sia falso.
Se non volete trasformare il calcio in un WWF, in un wrestling giocato a 11,
lui se ne deve andare. Per primo.
Ma dopo la cacciata di Moggi dal paradiso dei bar sport e degli spogliatoi
che lui, con la sua agenzia, sfacciatamente manovrava, il calcio italiano
dovrà ammettere che il male è ormai infinitamente più profondo e radicato di
un semplice caso di orologi da 40 milioni, magari Rolex d'oro come (già,
remember?) anche un certo presidente romano inviava ai signori arbitri.
E a chi, mi riferisco ai tifosi della Calvario International Football Club,
ora si sente finalmente liberato dal sospetto di fare il tifo da 20 anni per
una societa scelleramente gestita e dotata di una prodogiosa capacita di
spararsi sulle scarpe, vorrei domandare che cosa l'onesto, il probo, il mi
spezzo ma non mi piego Moratti ci facesse in quella compagnia, accettando
addirittura accordi di spartizione dei diritti con il Grande Vecchio che poi
le fregava gli scudetti.
Chi resta seduto a un tavolo di poker dove si bara o è baro anche lui, ma
più scarso degli altri, o rimane per il gusto masochistico di fare il pollo.
A meno che non sia, oltre che un po' lento di comprendonio, anche un po'
baro anche lui. La mia modesta e fallibile previsione è dunque che non
cambiera nulla, a parte la probabile cacciata di Moggi, ora giustamente
difeso da quella bravissima avvocata della cause perse, l'onorevole
Buongiorno, eletta nelle file di An.
Non accadra nulla perché fare pulizia nel mondo del calcio comporterebbe,
come nei drammi giapponesi, uno harakiri collettivo o un salto in compagna
dal ponte per poi ricominciare da zero e non ricominciare dai furbetti
ancora più furbetti di Moggi che si salveranno gettando lui e la Juve in
pasto alla collera di quel 50% di tifosi italiani che ora si nasconderanno
dietro di lui, come gli scolaretti quando la maestra ha scoperto chi sia
l'infame che fa le puzzette. Dicendoci, ma che volete, non abbiamo forse
fatto fuori Moggi?
E lui, povero mestatore nel barile dello sterco calcistico, potrà dire come
Nixon quando fu cacciato, "ora non avrete più un Moggi da prendere a calci".
E qui sta il pericolo. Se non avranno più lui, con chi se la prendereanno
quelle 19 squadre che perderanno il campionato? Con quale Dondarini,
Trefoloni, Bertini, Pairetto potranno sfogare la loro rabbia? Con quegli
scalzacani dei loro presidenti? Con quei lazzaroni dei giocatori? Con quei
palloni gonfiati di "mister" che non ammettono di avere sbagliato formazione
neppure se mandano in campo i pulcini?
Se fossi in Luciano Moggi, preparerei con un ghigno satanico la mia uscita
dalla fogna in cui cosi abilmente guazzava e mi allenerei a dire questa
frase: "Mi cacciate, ma sappiate che mi rimpiangerete", magari aggiungendo
una delle sue espressioni poetiche preferite, manica di stronzi. Voi
juventini come voi anti juventini, che non potrete più accusare me per
quelle ridicole squadre che mandate in campo. Gia l'ha detto uno famoso, "mi
rimpiangerete", ma nel caso di Moggi mi sembra piu vero.
E tra poco arriveranno i Mondiali dove ce la faranno pagare, questa figura
di merda (cito le fonti) inflitta anche alla categoria degli arbitri
europei. Per salvarci, in Germania, ci vorrebbe un Moggi.