Lo stupore dei pattinatori d'oro: "Noi sulle prime pagine dei giornali"

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vanni-merlin
00venerdì 17 febbraio 2006 23:30
Il giorno dopo il sogno per Anesi, Sanfratello e Fabris
La scoperta di una popolarità finora impensata: "Resteremo con i piedi per terra"


Lo stupore dei pattinatori d'oro
"Noi sulle prime pagine dei giornali"


di CRISTINA NADOTTI


TORINO - Tre ragazzi che leggono i giornali, ma tre ragazzi diventati di colpo molto speciali. Villaggio olimpico di Torino, il giorno dopo. Ieri all'Oval l'Italia ha conquistato la medaglia d'oro nel pattinaggio di velocità, inseguimento a squadre, con Matteo Anesi, Ippolito Sanfratello ed Enrico Fabris. Ieri la gente conosceva giusto Fabris, perché sabato scorso ha vinto il bronzo nella 5000, oggi, la gente riconosce anche gli altri due, l'estroverso "Ippo", e il giovane Matteo. Ma loro sembra non se ne rendano quasi conto.

Stamattina intorno alle 9 i tre si sono presentati in formazione all'edicola-libreria del villaggio olimpico, nella zona commerciale dove l'accesso è consentito anche ai non atleti, dietro rilascio di un pass. Anesi, Fabris e Sanfratello hanno comprato tutti i quotidiani disponibili, poi si sono seduti sulle poltroncine e hanno cominciato a guardare le prime pagine esclamando "Guarda, siamo anche qui!". Avevano facce da ragazzini che scartano i regali di Natale, tutti, dal ventenne Anesi al "veterano" Sanfratello, che pure ha alle spalle otto titoli mondiali nel pattinaggio a rotelle.

Ogni prima pagina era un lampo di gioia negli occhi, uno stupore infinito che dopo anni di vittorie e fatiche nell'anonimato i loro nomi fossero addirittura sopra l'ennesima brutta storia del calcio.

L'incredulità sui loro visi è stata ancora più evidente quando intorno gli si è formato un capannello. Erano andati a prendere i giornali (magari qualcuno in più del solito) come ogni mattina, ma adesso si sono resi conto davvero che qualcosa è cambiato. Ieri a botta calda, subito dopo la gara, avevano detto tutti la stessa cosa "Mi sembra di vivere un sogno, ancora non me ne rendo conto".

Questa mattina, la ressa di volontari, addetti al centro commerciale e curiosi che gli si è accalcata intorno è stata forse il pizzicotto che li ha fatti tornare alla realtà. "Resterò con i piedi per terra", ha detto ieri il più piccolo Matteo Anesi, e in effetti si è comportato da semplice, ha sorriso e chiacchierato con tutti, l'espressione divertita sul viso all'idea che qualcuno volesse la sua firma sul cordoncino del pass.

Più che i muscoli delle gambe, dopo la gara di ieri, questa sera gli faranno male quelli dl viso: non hanno mai smesso di sorridere, non hanno rifiutato un autografo a nessuno, e ne hanno firmati a centinaia. Sulla pista, però, sono più scrupolosi, con la penna vanno storti, qualcuno si è lamentato che le firme si sono sovrapposte.


(17 febbraio 2006)


da: www.repubblica.it/2006/a/speciale/altri/2006olimpiadi/pattinat3/pattin...

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