Lo strano caso di via dell'Angeletto

Roberto@C
00lunedì 15 gennaio 2007 23:48
Atmosfere molto inquietanti, suoni sinistri, indizi terrificanti, oggetti vivi: questo e molto altro è lo sceneggiato di cui vorrei parlare.

Si tratta de Lo strano caso di via dell'Angeletto, un originale televisivo (?) del 1975 firmato da Ponzi, ed interpretato dagli ottimi Nino Castelnuovo e Paola Gassmann.

La storia, a quanto ricordo (ed i miei sono frammenti, brandelli d'immagini che vorrei tanto ricomporre), ruotava intorno ad una sinistra abitazione, una casa all'apparenza normale, che in realtà celava qualcosa di molto, molto oscuro.
Tra l'incredulità dei protagonisti (che si muovevano inizialmente sulla falsariga del canovaccio di Ritratto di donna velata), via via temperata dalla terribile consapevolezza di trovarsi con qualcosa che non è umano, l'oggetto stesso si manifestava...vivo!
Già, la Casa aveva una sorta di autocoscienza, e gemeva, parlava, coinvolgeva i nostri in una sorta di discesa negli inferi.

Ricordo qualcosa dell'ottima interpretazione del "solito" Castelnuovo, credibile forse come non mai; ma soprattutto le vaghe, indefinite, inafferrabili, sottili atmosfere raggelanti che comunicava la Casa.

Qualcuno ricorda altri particolari?

RobertoC [SM=x520497]
Tidus forever
00mercoledì 17 gennaio 2007 20:25
Re:

Scritto da: Roberto@C 15/01/2007 23.48
Atmosfere molto inquietanti, suoni sinistri, indizi terrificanti, oggetti vivi: questo e molto altro è lo sceneggiato di cui vorrei parlare.

Si tratta de Lo strano caso di via dell'Angeletto, un originale televisivo (?) del 1975 firmato da Ponzi, ed interpretato dagli ottimi Nino Castelnuovo e Paola Gassmann.

La storia, a quanto ricordo (ed i miei sono frammenti, brandelli d'immagini che vorrei tanto ricomporre), ruotava intorno ad una sinistra abitazione, una casa all'apparenza normale, che in realtà celava qualcosa di molto, molto oscuro.
Tra l'incredulità dei protagonisti (che si muovevano inizialmente sulla falsariga del canovaccio di Ritratto di donna velata), via via temperata dalla terribile consapevolezza di trovarsi con qualcosa che non è umano, l'oggetto stesso si manifestava...vivo!
Già, la Casa aveva una sorta di autocoscienza, e gemeva, parlava, coinvolgeva i nostri in una sorta di discesa negli inferi.

Ricordo qualcosa dell'ottima interpretazione del "solito" Castelnuovo, credibile forse come non mai; ma soprattutto le vaghe, indefinite, inafferrabili, sottili atmosfere raggelanti che comunicava la Casa.

Qualcuno ricorda altri particolari?

RobertoC [SM=x520497]



Porcaccia miseria! Questo è uno sceneggiato che sicuramente non ho proprio mai visto, neppure di striscio, e per il quale pagherei volentieri qualche onesto cruzeiro pur di togliermi lo sfizio di gustarlo! Spiacente di non esserti d'aiuto, ma pure il titolo è per me una novità assoluta. A questo punto gradirei conoscere altri particolari (Clopat...che dici? Illuminami! [SM=x520505])

[SM=x520499]

clopat
00mercoledì 17 gennaio 2007 22:52
Non l'ho visto, faceva parte della serie"Storie in una stanza".
La voce della casa era di Tina Lattanzi.
Ah,benritrovato Roberto C!
Roberto@C
00mercoledì 17 gennaio 2007 23:54
Io cerco da tempo, ma invano [SM=g27834] , questo sceneggiato.

Quanto scrive clopat, che saluto caramente, mi ha consentito di reperire qualche informazione in più sulla garzantina, che riporto.

Storie in una stanzaserie (dal 26 Aprile 1975), sabato ore 20,30, Secondo Programma. La serie comprende cinque originali firmati da altrettanti registi. Formato da brevi episodi dal ritmo serrato, ambientati in un unico lungo e con pochissimi attori, il ciclo rappresenta un interessante laboratorio per registi e interpreti che vogliano lavorare sul linguaggio televisivo misurandosi con le nuove possibilità espressive offerte dal piccolo schermo.

Dunque, Lo strano caso di via dell'Angeletto fu trasmesso in un'unica puntata, probabilmente con l'interpretazione dei soli Castelnuovo e Gassman.

Io ho la vivida impressione dell'atmosfera inquietante, del senso d'angoscia, e della sensazione che da un momento all'altro potesse accadere qualcosa d'irreparabile. E che sensazione, ragazzi! Era quella una delle molle vere, per me, degli sceneggiati di un tempo.

Credo di ricordare che i protagonisti scoprano quasi casualmente la Casa. Vogliono abitarla od acquistarla? Non lo ricordo. Di certo la frequentano più volte, ed ogni volta è più buia, più scura, più cupa, più inquietante, sin quando non avvertono la presenza viva della casa...

Possibile che nessuno ricordi altro?
Ma che caspita facevate alle 20,30 dell'ultimo sabato di Maggio dell'anno di grazia 1975? [SM=x520517] [SM=x520495]

RobertoC
walloz
00giovedì 18 gennaio 2007 08:42
Re:

Scritto da: Roberto@C 17/01/2007 23.54

Ma che caspita facevate alle 20,30 dell'ultimo sabato di Maggio dell'anno di grazia 1975? [SM=x520517] [SM=x520495]

RobertoC


Probabilmente ero ancora in cortile a giocare a nascondino con gli amici del condominio, con mia madre che mi chiamava dalla finestra per la cena!

[SM=x520505]

[SM=x520499]
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