Lo sciopero dei miliardari?

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(SissiM)
00venerdì 26 agosto 2011 19:26
Non mi intendo molto di calcio, ma il fatto che domenica prossima non partirà il campionato di serie A è una notizia talmente clamorosa che ha raggiunto anche le persone "tiepide" come me. Leggendo qua e la per documentarmi, ho trovato un iarticolo controcorrente, pubblicato su Repubblica.it, che penso sia interessante condividere con voi.
A quanto pare, lo sciopero non riguarda la famigerata tassa sui patrimoni oltre i novantamila euro annui (oltretutto ancora non è in vigore) ma ben altro!
Leggete, e se poi vi va, discutiamone

(SissiM)
00venerdì 26 agosto 2011 19:27
Non chiamatelo lo sciopero dei miliardari
di FABRIZIO BOCCA

Quando in Italia si parla di sciopero del calcio, o meglio dei calciatori, lo sdegno trasuda da ogni dove. E immediatamente si parla di sciopero dei milionari, dei ricchi privilegiati e così via. Niente come lo sciopero del calcio solleva un sentimento generale di disapprovazione. Che però, secondo me, si riduce spesso a un mix di luoghi comuni e di populismo. Se vogliamo essere nazional popolari, dunque, diamo addosso ai calciatori in sciopero e tiriamo loro pomodori, la prossima volta. La maggioranza ne sarà gratificata.

Ma se invece ci interessa di più ragionare e capire basta puntualizzare alcune cose. E magari non necessariamente, alla fine, giustificare lo sciopero dei calciatori. Ma intanto, almeno, capire.
(SissiM)
00venerdì 26 agosto 2011 19:28
1) Lo sciopero del calcio non provoca disagio.
Cosa c'è di così sconvolgente in uno sciopero del calcio? Quali disagi porta ai cittadini? Direi nessuno. Ci sono molte categorie dello spettacolo che scioperano, spesso può capitare che i cinema o i teatri restino chiusi e non mi sembra che nessuno protesti. Il calcio non è un bene strettamente necessario. Se si fermano i bus, i treni, gli aerei e in genere i trasporti avremo molti disagi certo, ma siamo pronti anche ad accettarli perché le categorie dei lavoratori coinvolte hanno diritto di sciopero. Riconosciuto a tutti, anche ai calciatori dunque. Se accettiamo questo, a maggior ragione penso che possa saltare senza alcun problema anche una partita o un'intera giornata di serie A. Altrettanto se scioperano gli infermieri, o gli statali, o i bancari: non avremo più problemi se dobbiamo fare file di ore per farsi curare in ospedale oppure se non riusciamo a fare un certificato al comune, o se non possiamo accedere al nostro conto corrente in banca? Lo sciopero del calcio dunque non provoca alcun particolare disagio sociale
(SissiM)
00venerdì 26 agosto 2011 19:28
2) Lo sciopero del calcio non è un'anomalia italiana.
Non è la prima volta che il calcio sciopera in Italia, in questo momento stanno scioperando i calciatori spagnoli, e negli Stati Uniti negli anni gli scioperi negli sport professionistici sono stati frequentissimi. Quindi lasciamo perdere il concetto "solo in Italia può accadere una cosa del genere...".
(SissiM)
00venerdì 26 agosto 2011 19:29
3) Lo sciopero del calcio non è uno sciopero.
Concetto ripetuto molte volte, ma vale la pena ripeterlo. Uno sciopero vero, un'astensione autentica dal lavoro, comporterebbe l'annullamento della giornata di serie A, dando vita così a un campionato di 33 giornate e non di 34 come da calendario. Diventerebbe di 32 se le giornate di sciopero raddoppiassero e così via. Uno sciopero vero comporterebbe ovviamente anche la giusta trattenuta della quota parte di stipendio, come avviene per tutti i lavoratori di questo mondo. A questo non siamo ancora arrivati: la giornata viene semplicemente rimandata, si gioca in altra data, e non c'è alcuna soppressione, il numero delle partite della serie A rimane tale e quale. A nessuno dunque viene tolto qualcosa. Ai presidenti stessi, agli spettatori, agli abbonati allo stadio e alla tv non viene tolta la partita e ai calciatori non viene toccato lo stipendio. Lo sciopero nel calcio dunque è sostanzialmente una "dimostrazione", il campionato comincerà semplicemente un po' più in là. Certo se cominciassero ad accumularsi le giornate di campionato da recuperare sarebbe un bel problema. Ma non credo ci si arriverà...
(SissiM)
00venerdì 26 agosto 2011 19:30
4) Non è uno sciopero per soldi.
Inutile insistere, non si sciopera per soldi. Come in Spagna, ad esempio, dove 7 club hanno circa 50 milioni di stipendi mai pagati. Si sciopera sul famoso articolo 7 del contratto. Le società vogliono la possibilità di allenamenti differenziati, qualora la rosa abbia dei giocatori in esubero. Cosa vuol dire? Che si formerebbe una rosa di giocatori più importanti, e una rosa di giocatori meno importanti, destinati a non giocare mai e per cui l'allenamento sarebbe solo l'anticamera della cessione. I presidenti firmano liberamente i contratti e la loro durata, sono loro stessi a gonfiare le rose. E i giocatori non a torto vedono nell'allenamento differenziato una maniera legale per ammorbidire i giocatori di cui ci si vuol disfare, obbligandoli ad accettare determinate offerte, a spalmare l'ingaggio, a rivedere il contratto e così via. Insomma a levarsi dai piedi. In pratica una specie di reintroduzione mascherata del cosiddetto "vincolo", in vigore negli anni 60, quando erano i club a stabilire dove i giocatori dovevano andare. Senza possibilità per i calciatori di rifiutare.
(SissiM)
00venerdì 26 agosto 2011 19:31
5) L'effetto a cascata.
Un contratto del genere, valido solo per la serie A, ovviamente, sarebbe ricalcato anche nelle serie professionistiche inferiori, dove i giocatori - che in questo caso non si chiamano Gattuso, Totti, Del Piero, Zanetti e così via - hanno un potere contrattuale assai più debole. E dove non si è trattati certo con i guanti bianchi...
(SissiM)
00venerdì 26 agosto 2011 19:35
6) Se non si gioca non è solo colpa dei calciatori.
Questa situazione si trascina da più di un anno. Lo sciopero venne già dichiarato a gennaio, dopo una serie di trattative fallite, si arrivò a un accordo che poi i presidenti si sono nella sostanza rimangiati. Tant'è vero che non lo hanno firmato. I calciatori hanno atteso pazientemente la fine del campionato scorso e oltre un mese fa hanno dichiarato che il campionato non sarebbe ripartito se quell'accordo già trovato con la mediazione della federcalcio non fosse stato firmato. Se dunque domenica non si giocherà è solo colpa dei calciatori o anche dei presidenti che a questo punto sono arrivati?

Ecco, più o meno, questa è la situazione. Si può non essere d'accordo con lo sciopero dei calciatori, ci sono sicuramente categorie in Italia e nel mondo che subiscono molto, ma molto di peggio. Basta non chiamarlo "lo sciopero dei miliardari", semplicemente perché non è così.
velenissima65
00venerdì 26 agosto 2011 22:12
veramente non nomina la famosa tassa di solidarietà

ma forse i tg la nominavano per nascondere i veri problemi del pianeta calcio e buttare tutta la "colpa" sui calciatori

perchè dalle notizie che davano - anche tg di sinistra - sembrava solo una faccenda di soldi

probabilmente la faccenda è molto più complicata di quanto sembri. di sicuro i calciatori non hanno problemi di soldi e neanche di licenziamenti,che,almeno i migliori,troverebbero subito ingaggi migliori di quelli che hanno ora.

certo,tutta un'altra cosa rispetto agli scioperi degli operai,che anche nel 2011 se scioperi ci rimetti il posto di lavoro (fiat docet)
(SissiM)
00venerdì 26 agosto 2011 22:19
In effetti scioperare per una misura che ancora non è certa, mi sembra almeno strano
(SissiM)
00sabato 27 agosto 2011 07:53
I calciatori in sciopero approdano anche nel presepe
UN maestro pastoraio li ha rappresentati in piena protesta
velenissima65
00sabato 27 agosto 2011 09:04
i napoletani


se non ci fossero bisognerebbe inventarli
(SissiM)
00sabato 27 agosto 2011 09:06
Li proporremo all'Unesco come patrimonio dell'umanità!
velenissima65
00sabato 27 agosto 2011 09:17
potrebbe essere un'idea

anche se ricordo il ponte di mostar:far parte del patrimonio non l'ha salvato dalla guerra.(in effetti mi son sempre chiesta a cosa serva essere considerati patrimonio dell'umanità. da quello che ho capito significa poter accedere a dei fondi,ma altro non so)
l' inglese
00sabato 27 agosto 2011 18:18
Mi auguro che lo sciopero duri per sempre .

Abbiate pieta' ma non provo nulla , o poco , per il pallone e certe assurdita' mi fanno schifo . Ma dovrebbe essere mondiale e senza fine perche' dia i suoi frutti .
Che provino a vivere con pochi euro al mese anche loro .

Ciao a tutti da Roberto

l' inglese
ZioBovino
00sabato 27 agosto 2011 23:37
Opino sul punto 4 e sul punto 6

4) - E' uno "sciopero" "preventivo" per soldi, da quando le società (alcune società) hanno potuto spalmare i debiti irpef per 20 anni molte si riservano di fare contratti in cui indicano lo stipendio netto, in quanto POI sperano o hanno agevolazioni fiscali per il lordo. A riprova del fatto è appunto che stavolta si sciopera il contenzioso per i "fuori rosa" non ha mai bloccato il campionato quando di mezzo c'è il "baioccazzo" si (in origine era una drizzata di culo dei calciatori contro certi presidenti in particolare Lotito e Cellino che risolvevano le questioni coi giocatori mettendoli fuori rosa).

6) - Non è solo colpa dei calciatori nella sostanza ed è vero, ma in realtà E' COLPA DEI GIOCATORI in quanto si sono presi la RESPONSABILITA' DI NON ENTRARE IN CAMPO A FARE QUELLO PER CUI SONO PAGATI. E c'è un bel cazzo di differenza se permettete, altro che serrata dei presidenti, i quali presidenti di squadre di club di prima fascia sono ben contenti per i problemi delle loro squadre che non si giochi (ad esempio il mio bologna, probabilmente domani sera avrebbe fatto bella figura contro questa rometta dove i giocatori giocano contro l'allenatore, voglio POI vedere a gennaio quando si recupera)
Infine ricordiamoci che prima della legge bosman i calciatori erano carne da macello con il cartellino di proprietà della società di appartenenza che ne poteva disporre a iosa adesso invece con i rapporti di forza tra le "parti sociali" completamente ribaltati l'unico modo di punire un giocatore è metterlo fuori rosa e ringraziare che ha lo stipendio perchè se nella NBA ti mettono nella lista infortunati anche se stai benissimo la pilla te la scordi.

Hasta siempre !!!!
resdev
00lunedì 29 agosto 2011 10:10
in effetti ZIO BOVINO ha ragione....
ma non considererei carne da macello...
anzi si stava meglio quando si stava peggio...
vedi il caso RIVA pur di giocare a CAGLIARI rifiutava una barca di soldi da JUVE, MILAN E INTER.
IL CASO PAOLO ROSSI, che rifiutò NAPOLI. lo stesso BULGARELLI una vita al bologna
io do ragione alle società.. questi di oggi sono giocatori troppo viziati tra i 20 MILIONI DI EURO DI ETO'O e i 200.000 mila di GRAVA DEL NAPOLI c'è un abisso....eppure in campo il buon GRAVA sa tenere testa sia a MILITO CHE ETO'O..

non sono ne fiorentino ne milanista... ma si gioca sporco
IL MILAN fa la corte a MONTOLIVO che è sotto contratto con la fiorentina,che l'ha pagato un sacco di soldi dall'atalanta, si dice che l'anno prossimo scadrà il contratto e passerà a costo zero al milan..
ora è inutile dire con quale spirito scenderebbe in campo MONTOLIVO
,in gara contro il milan, o a rilevare tattiche agli avversari, o a mantenersi le gambe , per non pregiudicare il futuro..
SE LE SOCIETA' HANNO IL SOSPETTO CHE UN LORO GIOCATORE GIOCA SPORCO..
FANNO BENISSIMO A METTERLI FUORI ROSA

ALMENO QUELLO
(SissiM)
00lunedì 29 agosto 2011 10:29
Una cosa è metterli fuori rosa, un'altra e fagli fare un allenamento differenziato
Poi, comunque, ai presidenti non glie l'ha mica detto il medico di comprare molti più giocatori di quelli di cui hanno effettivamente bisogno
resdev
00lunedì 29 agosto 2011 10:36
Re:
(SissiM), 29/08/2011 10.29:

Una cosa è metterli fuori rosa, un'altra e fagli fare un allenamento differenziato
Poi, comunque, ai presidenti non glie l'ha mica detto il medico di comprare molti più giocatori di quelli di cui hanno effettivamente bisogno



quando viene un allenatore pretende di comprare dei giocatori adatti al suo modulo. poi se le cose vanno male una volta subentrato un'altro allenatore ,questi pretende altri giocatori più adatti ad un nuovo modulo
molto ma molto furbo è il nostro DE LAURENTIS
CHE CAMBIA SOLO ALLENATORI CHE FANNO LO STESSO MODULO il 3 5 2
REJA, DONADONI E MAZZARRI,, cosi non deve cambiare la squadra .. un pirla è MORATTI , con GASPERINI deve cambiare l'intera squadra


rigadina
00martedì 6 settembre 2011 23:24
resdev, 29/08/2011 10.36:



quando viene un allenatore pretende di comprare dei giocatori adatti al suo modulo. poi se le cose vanno male una volta subentrato un'altro allenatore ,questi pretende altri giocatori più adatti ad un nuovo modulo
molto ma molto furbo è il nostro DE LAURENTIS
CHE CAMBIA SOLO ALLENATORI CHE FANNO LO STESSO MODULO il 3 5 2
REJA, DONADONI E MAZZARRI,, cosi non deve cambiare la squadra .. un pirla è MORATTI , con GASPERINI deve cambiare l'intera squadra






Concordo con quanto dici, una volta le squadre le facevano le società e gli allenatori facevano le nozze con i giocatori che avevano e gli scudetti si vincevano lo stesso, adesso ogni nuovo allenatore, che peraltro può durare anche solo sei mesi o un anno (vedi Juve, 4 allenatori in quattro anni), vuole la squadra a suo gusto e misura e si butta via anche ciò che di buono c'è perchè non piace all'allenatore.

Odio questo nuovo modo di pensare e di comportarsi. Comunque una volta di certo non si sarebbe mai parlato di allenamenti differenziati che io vedo un pò come mobbing, quelli che non erano in forma finivano in tribuna e venivano comunque poi ripescati se si riprendevano.
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