Apro il capitolo con le foto della città in sè.
Il resto a poco a poco.
Non ho molto da dire, se non che non mi era mai successo di piangere lasciando un posto dopo esserci stata solo per pochi giorni.
Lisbona non va raccontata, va solo vissuta.
E' materna, grande, discreta, non si espone, è timida. Non ha nulla a che vedere con le altre capitali europee, è un posto estremamente atipico e bellissimo. Ti lascia tutto il tempo e il silenzio per pensare, ti immerge in giochi di luce che non avevo mai visto da nessun'altra parte.
Lisbona incanta. E lo fa con la classe di chi non ha bisogno di Campi Elisi, Colossei e centri commerciali.
Il Fado [canto tipico portoghese] avvolge le strade. I fiori intrappolano il calore del sole mantenendo la città calda ed avvolgente anche di notte.
----------------------------------------------------------------------------------------------------
Quartiere Oriente, dove nel '98 si è tenuto l'Expo.
E' un'area sperimentale in cui l'urbanistica prende una piega tutta futurista, mezzi non inquinanti, ampi spazi, grande uso dei bianchi, vetri, colonnati minimali, lunghe passeggiate tra parchi botanici, Oceanarium e aree di ricreazione a misura di pedone.
Passeggiata in riva al Tago. La teleferica porta da un lato all'altro del lungofiume.
Questa è la passeggiata sul Tago, dal fronte opposto.
La stazione della metro. Esterna.
Questo invece è l'interno.
Viaggio di rientro a Lisbona sopo la mia parentesi a Lagos [le cui foto verranno in seguito]. Qui sono in pullman, transito sul ponte Vasco Da Gama. C'era un cielo irreale.
Le strade di Lisbona sono tutte una salita. Viottoli, vicoli, gradinate ruvide coi corrimano in ferro battuto. E' un po' Trieste e un po' Napoli, ma con molta più grazia ed un'atmosfera più elegante; sorge sui colli, non è una città in pianura, e per questo sono dislocati in tutta la città svariati
elevadores, ovvero ascensori che portano i turisti ai piani superiori. Sono quasi sempre dei tram. Si arrampicano per i corridoi e vi portano sù sù in cima, verso i cosiddetti
miradouros, punti panoramici d'osservazione sulla città.
In questa foto, ne vedete uno proprio lì, dove si affaccia la bouganville.
Questo invece è il solo ascensore verticale di Lisbona, l'Elevador de Santa Justa. E' alto una quarantina di metri ed è opera di un discepolo del progettista della Tour Eiffel.
A picco sulla strada dall'Elevador de Santa Justa.
Particolarità assoluta del Portogallo e di Lisbona in particolare: i marciapiedi. Non esiste un centimetro d'asfalto. Solo sanpietrini piccolissimi e lucidissimi, infiniti mosaici. Come potrete intuire, a Lisbona le donne non portano i tacchi. E' una città comoda, sciallata, estiva, sorniona.
Ancora dal santa Justa. Quello lì in fondo non è mare, è il Tago.
Le case di Lisbona sono quasi tutte interamente piastrellate con i tipici
azulejos, mattonelle decorate e coloratissime che fanno a pugni con l'azzurro accecante del cielo.
Uno dei miei scatti preferiti fatti in città, appena fuori da una stazione della metro.
Praça Dom Pedro IV. Alle spalle della fontana, la cattedrale in disfacimento dopo il terremoto di qualche anno fa. Foto dei dettagli in seguito.
Eccola qua. Il terremoto aveva letteralmente raso al suolo un intera fetta della città che è stata poi ricostruita. Dall'alto del Santa Justa si nota proprio come quella porzione di Lisbona sia tutta squadrata, costruita a rettangoli regolari. La cattedrale è proprio accanto all'Elevador; è rimasta in piedi ma il tetto è venuto giù, lasciando scoperte solo le volte.
Ancora la Praça Dom Pedro IV.
Qui invece sono in cima al Castello de San Jorge, forse il più imponente miradouro della città. Uno spettacolo.
Da qui si vede chiaramente la viconanza dell'Elevador con la cattedrale. Sempre scattata dal Castello.
Un angolo di pace al Castello.
Fa un po' Golfo di napoli...e invece è Lisbona sul Tago.
Ancora dal Castello, visuale piena sulla piazza principale della città, la Praça Do Commercio, distesa sulle rive del grande fiume [altro che il Po!!!].
Macro sul cannone. Quello lì non è il Golden Gate, non siamo a San Francisco.
Il mitico tram 28, quello panoramico che vi porta in giro a vedere tutte le bellezze di Lisbona.
Il fantasma di Pessoa si aggira ancora per la Baixa, o così raccontano le leggende. Di sicuro c'è questo monumento in bronzo in cui il poeta siede al suo tavolo in mezzo a tutti gli altri, in un angolo della Piazza.
Tramonto sulla città. Miradouro San Pedro de Alcantara. Poco prima di infilarci nella cervejaria per la cena più buona ed economica del mondo.
Un altro scorcio.
Esiste una lunga strada ciottolata che collega la Praça do Commercio alla Praça Da Figueira. Io qui ero a metà del cammino.
Dall'alto verso il basso, nel vicolo che si insinua dietro la Cattedrale. Miradouro Santa Luzia.
Rua da Saudade. Sentimento tutto portoghese, parola intraducibile. E c'è un perchè.
Dal miradouro di Santa Luzia.
E ancora.
La camminata verso il Castello offriva balconcini sulla città.
Praça da Figueira.
Eh sì, Lisbona è una città che sale...
Praça do Commercio, a mezzogiorno circa. Temperatura rilevata: 37°C.
[Modificato da NuvolaRapida 08/09/2005 22.10]