(ispettore)
00sabato 6 ottobre 2018 23:55
Dopo un percorso di progettazione e, soprattutto, di realizzazione molto travagliato al quale ha preso parte anche una conosciuta impresa di costruzioni italiana, é stata aperta a pubblico la inea ferroviaria "ad alta velocità" (o meglio, con un nuovo tracciato più rettilineo e con diversi viadotti e gallerie) elttrificata fra Gerusalemme e l'aeroporto internazionale Ben Gurion, nei pressi della ricca e dinamica metropoli di Tel Aviv. In effetti esiste già da molti anni, anzi, fin dai tepi del mandato di amministrazione britannico ai tempi della Società delle Nazioni, una linea ferroviaria, non elettrificata, fra le due città più importanti di Israele, ma é piuttosto tortuosa e con pendenze notevoli tali da obbligare a tempi di percorrenza tutt'altro che ridotti e non competitivi rispetto agli autobus che percorrono, sia pure in condizioni di sicurezza non ottimali, l'autostrada. Si puo' considerare un traguardo molto importante, in un Paese ove la grande maggioranza dei dirigenti in campo ingegneristco ed ecoomico é di formazione americana ed era "ideologicamente" ostile all'elettrificazione. Più o meno dai primi anni '2000 le ferrovie in Israele sono oggetto di un piano di rilancio, anche per ridurre l'uso "americano" del mezzo privato in un Paese che deve importare tutto il suo petrolio dagli Stati Uniti con alti costi di trasporto, che ha visto la graduale introduzione di materiale rotabile di fabricazione tedesca, ma con locomotive diesel. Notevole é la presenza di carrozze a due piani modello "Regio", che caratterizza la cospicua offerta di posti dei convogli israaeliani.
Se non ci saranno gravi crisi economiche o conflitti su larga scala Israele é intenzionato ad estendere l'elettrificazione anche lungo la linea ferroviaria costiera, almeno fino a San Giovanni d'Acri, anche perché la ferrovia sta avendo un buon riscontro di utilizzo; nelle ore di unta le stazioni sono affollate ed i convogli non certo vuoti.