10 Ottobre 2009
Caro Michael,
La scorsa settimana mi sono recato in pellegrinaggio al tuo paese natale, Gary, Indiana. Sono entrato nella modesta casa della tua famiglia composta da sole 3 camere da letto sulla 2300 Jackson Street. Ho avvertito la magia.
Iniziò lì, 9 ragazzi con i genitori, ammucchiati, che vivevano l'uno sopra l'altro all'inseguimento del Sogno Americano. Solo per questo la 2300 Jackson Street andrebbe riconosciuta come Tesoro Nazionale.
Bisogna ritornare alle origini per poter vedere chiaramente tutto il percorso. Gary, Steel town, Midwest, l'operaio, il duro lavoro, la dura vita, la grande etica del lavoro e semplici valori basilari. E' lì che hai imparato che "dovevi cantare e ballare come se la tua vita dipendesse da quello", come in realtà era. Tu e la tua famiglia avete trasformato il sogno in realtà. Ma come tutti finiamo con l'imparare (prima o poi), i sogni comportano dei costi ed i costi hanno delle conseguenze.
Custodisco gelosamente il breve periodo in cui lavorammo insieme, quando venisti a trovarmi nella mia casa a Brooklyn, abbracciando e baciando mia figlia Satchel appena nata, come se fosse stata figlia tua, il nostro fantastico viaggio in Brasile per girare il video "They Don't Care About Us". Rimpiango di non averti mai informato che il nostro video è stato il diretto responsabile per il concepimento e la realizzazione del grande film "City Of God".
Michael, la tua vita ha toccato la gente in un modo che il mondo non potrà mai comprendere.
Michael, ho un anno in più di te, siamo cresciuti insieme. Avevo il mio Afro proprio come te. Volevo essere come te. Volevo che le ragazze carine mi sbavassero dietro come lo facevano con te (ma le ragazze non ci stavano. Preferivano fare gli occhi dolci alle tue foto con le quali avevano tappezzato le loro stanze). A quella giovane età non avevo idea di ciò che volessi fare nella vita. Tu mi hai fatto vedere le possibilità anche se non ero in grado di cantare e ballare pur venendo da una famiglia di musicisti. Tu, Jermaine, Tito, Jackie e Marlon ci avete mostrato la via. Voi eravate dei giovani ragazzi neri proprio come noi. Davanti a noi sorgeva un nuovo giorno, un nuovo mondo e stava a noi saperlo vivere al meglio. Concludendo Michael, ci hai lasciati troppo presto, ma quando sei stato fisicamente sulla Terra, l'hai cambiata. Hai cambiato il mondo, hai cambiato i giochi per sempre.
Che tu possa riposare in pace per l'eternità,
Con affetto,
Spike Lee
P.S.: Brooklyn ti ama!
Fonte:
www.michaeljackson.com
Traduzione : MJJforum