Lettera d'amore

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pharahon
00martedì 26 agosto 2003 16:38

C'è un luogo molto speciale in cui mi rifugio quando il mio cuore ha bisogno di esprimersi… Questo luogo nascosto non potrà mai essere raggiunto da nessuno, è lontano, unico e fantastico…
Quando ci vado mi adagio sempre vicino a quel castello abbandonato... il castello dei miei sogni e delle mie speranze... abbandonato da tutti ma non dalla mia mente e dal mio cuore... da lì posso vedere un paesaggio fantastico, il paesaggio della mia vita... tutto appare chiaro e ben definito… dall'orizzonte, vedo te... a pochi istanti da me, in questo luogo nessuno può toccarmi e mai nessuno potrà farlo… lì accanto a quel castello sto crescendo.
In questo angolo di mondo, dove la luce è vita... un angolo perduto, dove nessuno è come non vuole essere, dove l'aria che si respira è pura… in questo giardino eterno dove tutto è splendido… io immagino te. Ogni giorno che passa mi rendo conto di quanto tu sia speciale per me…
Me ne accorgo quando ti vedo, quando non ci sei, quando sono serena o quando sono nervosa, quando faccio cose serie o quando faccio stupidaggini, quando la notte mi addormento e ti vedo di fronte a me, poi mi sveglio e mi accorgo che in realtà tu non ci sei.
Sei entrato nella mia vita lentamente… come un’onda, che vedi partire da lontano, placida, sorniona e tu la contempli affascinato ma assurdamente consapevole che non arriverà mai fino a te, cosicché ti travolge, ti copre e ti trascina in un turbine di emozioni da cui diventa difficile liberarsi, ma addirittura impensabile volersi liberare… Sembra così facile... osservarti silenziosamente dietro ad un cristallo, mentre ti sento ogni giorno più "mio" ,respiro odori di fiori che colorati giocano attraverso i tuoi respiri, raccolgo quei piccoli momenti che ti fanno uomo e cammino contando i tuoi passi di bambino che saltellano verso prati colorati…sei un fiore di rugiada attraversato dai mille petali di una rosa , non senti che il solo soffio leggero di baci dolci attraverso i miei sguardi e rimango sola in silenzio da questa parte del mondo mentre cammino tenendoti la mano… Sai, ho sempre cercato nelle valli, nelle montagne, nelle rocce di deserti silenziosi, ho scavato in ogni angolo della mia mente, guardando l'azzurro del cielo, ho cercato uno spiraglio di Luce per il mio cuore e alla fine sono giunta a te. Dimmi che esisti davvero e che non sei solo fantasia.
Sei tu il mio dolce uragano di passione… attraversami dentro afferrando ogni mia piccola parte che ormai è solo tua… non voglio svegliarmi da questo sogno giocondo e per questo aspetterò che il tuo cuore ascolti anche questa notte le mie parole, le mie voglie che a volte trattengo… attraverso quelle mani che sentono il dolce tepore del tuo corpo, quelle vibrazioni leggere come ali di farfalla che in te si chiamano labbra, e adesso aspetto che tu ti faccia ancora una volta sentire mentre mi addormenterò nel mio bosco incantato aspettando che un tuo bacio mi risvegli da quel dolce sonno che è durato mille anni… mi sento come la fiaba che cerca il suo momento e tu il bimbo che dorme contento dal dolce racconto che ne fu la sua vita… ora vivi il tuo momento felice e contento, sei tu la persona che mi porta così lontano dalla vita che dura affronto ogni giorno… sei tu il mio sognare ad occhi aperti… e mentre dodici cavalieri su di una tavola rotonda discutono il nostro avvenire raccolgo dalle mie tasche quella polvere magica che solo tu mi sai regalare per poter cosi volare e raccontare alle stelle la nostra dolce fiaba.:Sm18:



Betta82
00venerdì 29 agosto 2003 23:00
Bellissima [SM=x223097]
pharahon
00mercoledì 17 settembre 2003 20:22

Ho chiuso gli occhi del corpo per aprire quelli del cuore. Ho accettato il ruolo di protagonista nel palcoscenico che hai creato dentro di te per me. Ho visto la luce di quel faro, verde di speranza, bianco di purezza, il suo bagliore era così nitido che sarebbe stato impossibile non notarlo nell'immensa oscurità che riempie il vuoto esistente attorno ad esso; con fiduciosa aspettazione ha guidato me, piccola e umile essenza racchiusa in una bottiglia lanciata in mare, verso un porto sicuro, un'isola, la tua, che non avevo mai immaginato con le sue lande, le vallate, le rupi scoscese, gli adiacenti dirupi, le trionfanti ascese al cielo delle vette più alte che spavaldamente si sfidano a vicenda. I miei scalzi piedi, le mie mani affusolate hanno tastato la nuda roccia solleticati dall'umidità feconda, rigenerati da bollenti vapori spontanei che dal fondo di quella fuoriuscivano formando dense nuvole d'impalpabile amenità. Di tale contatto ne hai giovato pure tu, così che ogni impulso tattile si è trasformato in piacevole fremito, frizzante scossa che ti avvertiva della mia presenza. Ho scovato una segreta fonte d'acqua che sgorgava naturalmente dalle tue viscere, ho bevuto avidamente e a sazietà dissetando il mio bisogno di comprensione, anche di questo sei stato contento. Ed intanto il filo sottile dei tuoi pensieri insinuandosi in quel panorama a poco a poco si dipanava dal suo dolce groviglio per guidarmi come filo di Arianna alla tua mano: l'ho presa nella mia trasformando le due distinte unità in abile gioco di incastri, questo contatto così intimo ci ha dato percezione del calore dei nostri due corpi, dei piccoli e sparsi impulsi nervosi, del sangue che percorre gli ultimi centrimetri delle falangi e persino il segreto eco del ritmo cardiaco mio e tuo si è disvelato, dapprima con reticente ritrosia, poi, sempre più apertamente, felice d'essere apprezzato nella sua essenza, nel suo esistere. Da quel momento pur continuando il cammino, pur attraversando ostacoli e sterpi spinose, pur vestita di umili stracci e ferita da artigli, non ho più avuto più paura ne stillato lacrime perché la mia mano era ancorata saldamente alla tua, vincolo, foedus consacrato davanti l'altare dell'Amore: da quell'attimo tutto è stato condiviso, il tuo sguardo, il tuo respiro, il tuo sentire è diventato mio e il mio tuo; massa indistinta, miscela omogenea per sempre.
Portandomi in una stanza priva di vanità e lussuria ma piena di drappi vellutati e riscaldata da un camino, in un’atmosfera familiare d'intimità mi denudi della poca stoffa che mi è rimasta addosso, dovrei forse avere pudore di questa nudità, ma non ne provo vergogna, solo primigenia naturalezza, voglia di sincero contatto.Contemplami pure, scruta, indaga ogni più piccolo ed infinitesimo particolare, non ho paura di svelarmi a te come desiderosa amante, poi, rivestirmi di abiti di aurea semplicità, con pochi ma graditi orpelli: fa in modo che io possa guardarmi allo specchio e scoprirmi più bella nell'anima, più forte nello spirito, più pronta al confronto, grazie a te.
Cosa posso fare per ringraziarti? ho poco da offrire: il mio umile e dimesso mondo, le mie piccole fantasie: eccole, riversate in simboli comprensibili, rilegate preziosamente per te. Ecco: oltrepasso la dimensione finita per varcare la soglia dell'indefinito, lì ti incontrerò per questo dolce e piacevole scambio, lì saprai ciò che la mia Anima, il mio Cuore sentono all'unisono per te; no, non spaventarti essi non arrogheranno alcun diritto ma, se tu ascolterai, ti parleranno solo della Verità e del suo piacevole sapore...lcl


angelonero86
00venerdì 31 ottobre 2003 19:29
sei troppo brava jules!!![SM=x223110] ..c'è tanto amore e tanta passione nelle tue lettere...sei bravissima!!
Valeria-scoiattolina
00domenica 21 dicembre 2003 21:57
queste lettere....
sono davvero stupende e meravigliose [SM=x223111]
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