Letta, Grillo, Berlusconi e le dieci bugie oggi di moda

dedaloxxx
00sabato 27 aprile 2013 10:17
di Andrea Scanzi

“E’ tutta colpa di Grillo”. E’ sempre colpa di Grillo. Se cade il governo, se piove, se c’è il sole. La tesi autossolutoria del Pd – il cui elettorato tende incredibilmente a ingoiare di tutto, passando dalla fregola per l’iper-democrazia al giubilo per l’abbraccio mortale con Berlusconi – è ora quella di ripetere che “il governissimo c’è perché Grillo ci ha portato a farlo”. Sarebbe vero se non ci fosse stata l’apertura Rodotà. Ma quell’apertura c’è stata. Nel gioco delle percentuali, il Pd ha il 70% delle colpe e l’ortodossia di Grillo il 30%. Il M5S ha sbagliato a non fare un nome al secondo giro di consultazioni (non sarebbe cambiato nulla, ma avrebbe tolto alibi al Partito Disastro), ma da Rodotà in poi è stato impeccabile: appoggiate questo nome (più vostro che nostro) e faremo un percorso insieme. A dire no è stato il Pd. Perché? Perché ha sempre voluto – nella maggioranza dei suoi parlamentari – l’inciucio. Infatti è stato scelto Enrico Letta, lo zio di suo zio. Quello che “è meglio votare Berlusconi che Grillo”.

“Su Rodotà non c’era maggioranza”. Bugia a metà. C’era la maggioranza degli elettori del Pd, ma non della maggioranza dei parlamentari piddini. Ciò significa, inequivocabilmente, che tra elettorato e rappresentanti c’è una scollatura drammatica. I Boccia non rappresentano nessuno, se non se stessi. Però decidono.

“Rodotà non è stato eletto Presidente perché scelto solo da 4mila persone”. Macché. Le Quirinarie sono state fantozziane, ma se i modi risultano discutibili non lo sono (stati) i contenuti. Per quanto raffazzonate, hanno portato alla scelta di un nome condiviso da milioni di italiani: la piazza reale, non virtuale (quella piazza che tanto terrorizza i giovani vecchi del Pd, tipo Speranza, uno che non merita quel cognome. Un po’ come se Ghedini si chiamasse Figo). Rodotà è stato il treno del cambiamento perso. Perso dal Pd e solo dal Pd: non da altri. Di questa colpa risponderà alla storia e, per il momento, agli elettori (infatti è un partito morto, che può vincere solo se si affida a ribelli come Serracchiani). Rodotà non è stato votato perché: 1) è stato proposto da Grillo (motivazione-asilo Mariuccia); 2) è troppo di sinistra; 3) è troppo laico (cioè “mangiapreti”); 4) è troppo intelligente, quindi libero e non irreggimentabile; 5) è troppo antiberlusconiano (e questo, per il Pd, è davvero inaccettabile).

“Sì, ma 4mila persone sono proprio poche”. Certo che lo sono. Ma sono comunque molto più delle persone (una) che avevano scelto Marini e poi (seicento) Napolitano.

“Non faremo mai il governissimo”. Per due mesi, o poco meno, Bersani e la sua ghenga tragicomica hanno ripetuto che il governissimo non l’avrebbero mai fatto. Qualche esempio (antologizzato stamani da Civati nel suo blog). «Pensare che dopo 20 anni di guerra civile in Italia, nasca un governo Bersani-Berlusconi non ha senso. Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile» (Enrico Letta, 8 aprile 2013). «Il Pd è unito su una proposta chiara. Noi diciamo no a ipotesi di governissimi con la destra» (Anna Finocchiaro, 5 marzo 2013). «I nostri elettori non capirebbero un accordo con Berlusconi» (Ivan Scalfarotto, 28 febbraio). «Un governo Pd-Pdl è inimmaginabile» (Matteo Orfini, 27 marzo 2013). Eccetera. Adesso avviene il contrario (e chi osa ricordarlo è un disfattista). Perché? Perché il Pd è bravissimo a sbagliare. E perché senza Berlusconi il Pd non esiste: ne è la più grande polizza assicurativa. Così facendo, il Pd imploderà (e questo tutto sommato è un bene) e regalerà a Berlusconi una nuova vittoria (e questo decisamente è un disastro).

“Letta ha vinto lo streaming”. Questa non è una bugia. E’ la verità. Che non stupisce. Letta fa politica da quando ha sei mesi. E’ nato vecchio, un Benjamin Button che mai diventerà Brad Pitt. Nella supercazzola democristiana (parlare e parlare senza dire nulla) nessuno lo batte. Con Crimi e Lombardi, che continuano a sbagliare tutto, ha usato la Tecnica-Asciugo: li ha intortati con una grandinata di nulla politichese. E li ha storditi. Quando si è trovato in difficoltà (Rodotà), ha detto al Duo Harakiri che “dovevate votare Prodi”. Sarebbe bastato rispondere: “Prodi non l’avete votato neanche voi, forse neanche lei. Con quale faccia incolpate noi?”. Ma non l’hanno detto. Come nulla o quasi hanno detto su conflitto di interessi, leggi ad personam, franchi tiratori, incoerenza sul no-inciucio. E via così. Letta ha vinto per mancanza di avversari. Esaurita tale erezione triste per la vittoriuccia di Pirro di Benjamin Letta, vorrei però che i giubilanti di adesso tenessero bene a mente che il loro hero sta lavorando per un governo con i D’Alema, gli Amato e i Brunetta. Un’apocalisse farebbe meno male.

“Non ci sono alternative”. No. C’erano: bastava votare Rodotà. Ma non è stato fatto. Ora il governissimo – il vero obiettivo di Pd e Pdl, sin dall’inizio – viene spacciato come “governo di salvezza nazionale”. Ma de che? Cosa può fare un governo che contempli contemporaneamente Civati e Mussolini? Al massimo una legge elettorale anti-M5S, atta anzitutto a disinnescarli. Berlusconi sta al senso dello Stato come Robinho alle quadriplette. Opera per salvare se stesso e in questo è un fenomeno. Il governo Letta sarà un tirare a campare. Un ulteriore arroccarsi dei politicanti nel Parlamento-bunker. Mi si dirà: “L’alternativa è andare al voto, ovvero un’oscenità”. No: persino andare subito al voto sarebbe più onesto. Anche con la stessa legge elettorale. Un pareggio non ci sarebbe, non stavolta. Vincerebbe Berlusconi, si ridimensionerebbe Grillo, crollerebbe il Pd. Brutta prospettiva? Sì. Ma è l’Italia, baby. E quantomeno avremmo un governo Berlusconi evidente e dichiarato, senza questa ipocrisia nauseabonda delle “larghe intese”.

“Il Movimento ha abbassato i toni”. Ma figuriamoci. Dopo lo schiaffo in faccia ricevuto su Rodotà, il M5S farà solo e soltanto opposizione. I toni sono stati abbassati unicamente da Pisolo Crimi e Simpatia Lombardi, che ieri dormivano (e un po’ li capisco) mentre parlava Benjamin Letta. Dopo il caso Rodotà, la rottura tra M5S e Pd è definitiva. Insanabile. Eterna.

“Il Movimento 5 Stelle è in calo”. Bugia a metà. In Friuli la tramvata è stata evidente, pur con tutte le attenuanti, ma agli occhi di molti elettori 5 Stelle la trama degli ultimi giorni ha confermato che Pd e Pdl pari sono o giù di lì. I sondaggi (Swg) li danno al 27 percento. Se questo è un calo, il Pd è già allo stadio di decomposizione. E’ però vero che il M5S è percepito da molti come una forza che sa dire solo di no. E questo, per loro, è un male. Aggiungo poi che esiste nel Movimento un problema di rappresentanza. L’anomalia non è che Mastrangeli sia stato (giustamente) espulso, ma che sia stato (clamorosamente) prima scelto e poi eletto. E a proposito di espulsioni, che – secondo quasi tutta la stampa – sono giuste se le decide il Pd e sinonimo di fascismo se le appluica il M5S: caro Civati, prendi atto che nel Pd sei un corpo estraneo e vola altrove. Magari nel “cantiere della sinistra” a cui sta lavorando Vendola, ampolloso e barocco come sempre ma tra i pochi ad essere risultato coerente e coraggioso negli ultimi giorni. Questa “critica dall’interno” è sterile , pleonastica e alla lunga pure noiosa.

“La stampa deve cooperare”. E’ l’ultima trovata di Re Giorgio e dei suoi prodi discepoli (quasi tutti), Scalfari e derivati in testa. L’intoccabilità di Napolitano ha ormai del leggendario. Ho rispetto della persona, e della sua età, come lo ho per la memoria storica. Il migliorista Napolitano è sempre stato un “comunista di destra”. Gaber, quelli come lui, li chiamava “grigi compagni del Pci”. Napolitano è quello che appoggiò i cingolati sovietici contro la rivolta ungherese (salvo poi dire decenni dopo che “Mi sono sbagliato, aveva ragione Nenni”), quello che attaccò Berlinguer (Enrico) sulla questione morale, quello che a fine 2011 ci ha imposto Monti allungando la vita politica di Berlusconi (e rafforzando involontariamente Grillo); è quello del “non ho sentito il boom”, delle telefonate a Mancino, delle firme alle leggi vergogna. Capisco la stima, ma Pertini era un’altra cosa. Come lo è il giornalismo. Che non deve “cooperare”, ma raccontare e talvolta denunciare. L’invito a cooperare di Napolitano, dopo l’orrore dello scorso weekend (tra i più neri nella storia della Repubblica italiana), mi ricorda l’adagio del “ci pisciano in testa e poi dicono che piove”. Si ha la sensazione che qualcuno ci abbia conficcato ben bene l’ombrello di Altan. E che quel qualcuno, adesso, ci dica “Ehi, non lamentarti, altrimenti sei un irresponsabile”. Un po’ troppo, come masochismo.
Gianni Sperone
00sabato 27 aprile 2013 12:27
Traditori di se stessi...

Caro Ric, a vederla dal "dopo" ed ormai, "dal di fuori"...vien da pensare che Ser Bettola, sul governissimo col PdL già fosse in cuor suo d'accordo, ventiquattr'ore dopo l'esito elettorale di fine febbraio. Per il semplice motivo che, a suo parere, non solo avrebbe trovato il facile consenso della parte antagonista (cui era di assoluta convenienza una non fusione/accordo del PD col M5Stelle...!), ma in virtù della propria risicata maggioranza relativa, poteva ambire alla Presidenza del Consiglio oggi finita a Letta.
Vi trovo un parallelismo con l'odiato Ser Mirabello: entrambi, infatti, per seguire un sin troppo rapace cammino personale, non hanno esitato a buttare nel WC il consenso di milioni e milioni di elettori.
Col sacrosanto esito, di trovarsi entrambi, su di un rugginoso binario morto.

Quanto a Grillo (e "Grillini"), credo che essi non abbiano sbagliato nulla di per sè; l'impatto innovatore costituiva una occasione imperdibile...ad essi è solamente mancato (e non è poco...!), sull'onda del facile entusiasmo popolare di due mesi fa, quel 10-12% in più di consensi che avrebbe probabilmente consentito loro un governo autonomo con SEL in tempi brevi e prima che i burosauri possero ricompattare le proprie fila.
La politica, un po' come il calcio...purtroppo non è fatta di se e di ma...dunque... anch'io, da una posizione diversa (ma pur sempre alla finestra col colpo in canna, ed il sorrisetto inquisitore dall'altra)...starò a vedere gli auspicabili ma difficili successi di questo cosiddetto governo di servizio. Adesso si chiama così...
Pur se oggi, l'attenzione di molti è stata catalizzata dalle piroette politico-istituzionali, l'unico e prioritario problema risiede comunque in un Paese sempre ed incontestabilmente più povero e privo di supporti/servizi; credo/temo che, il peggio debba ancora arrivare, quanto meno fra luglio 2013 e giugno 2014. L'autunno non sarà caldo ma...rovente; altro che ripresa!

Ti saluto caramente.

Gianni S.

Sextum
00sabato 27 aprile 2013 15:48
Vedi Ric, non è che proprio sia così folle il mio pensiero...
dedaloxxx, 27/04/2013 10:17:

di Andrea Scanzi

“E’ tutta colpa di Grillo”. E’ sempre colpa di Grillo. Se cade il governo, se piove, se c’è il sole. La tesi autossolutoria del Pd – il cui elettorato tende incredibilmente a ingoiare di tutto, passando dalla fregola per l’iper-democrazia al giubilo per l’abbraccio mortale con Berlusconi – è ora quella di ripetere che “il governissimo c’è perché Grillo ci ha portato a farlo”. Sarebbe vero se non ci fosse stata l’apertura Rodotà. Ma quell’apertura c’è stata. Nel gioco delle percentuali, il Pd ha il 70% delle colpe e l’ortodossia di Grillo il 30%. Il M5S ha sbagliato a non fare un nome al secondo giro di consultazioni (non sarebbe cambiato nulla, ma avrebbe tolto alibi al Partito Disastro), ma da Rodotà in poi è stato impeccabile: appoggiate questo nome (più vostro che nostro) e faremo un percorso insieme.



Praticamente quello che ho predicato per un mese... fino alle presidenziali. Ribadisco però che secondo me se Grillo avesse accettato la prima proposta Bersani con una non-sfiducia al Senato le cose sarebbero andate diversamente. Sarebbe durato poco, proprio poco, ma abbastanza da far fuori difinitivamente il cavaliere.

Sull'elettorato PD, fiutando l'aria non direi che stavolta la mandi giù... la spaccatura tra il partito e il suo elettorato è netta ed inoltre la scissione dell'ala sinistra quasi certa.


dedaloxxx, 27/04/2013 10:17:

di Andrea Scanzi

Rodotà è stato il treno del cambiamento perso. Perso dal Pd e solo dal Pd: non da altri. Di questa colpa risponderà alla storia e, per il momento, agli elettori (infatti è un partito morto, che può vincere solo se si affida a ribelli come Serracchiani). Rodotà non è stato votato perché: 1) è stato proposto da Grillo (motivazione-asilo Mariuccia); 2) è troppo di sinistra; 3) è troppo laico (cioè “mangiapreti”); 4) è troppo intelligente, quindi libero e non irreggimentabile; 5) è troppo antiberlusconiano (e questo, per il Pd, è davvero inaccettabile).

....Così facendo, il Pd imploderà (e questo tutto sommato è un bene) e regalerà a Berlusconi una nuova vittoria (e questo decisamente è un disastro).




Perchè no Rodotà l'ho ripetuto alla nausea... purtroppo per noi ora le praterie ce l'ha il cavaliere... a meno che a Vendola non riesca ad riunificare la sinistra.

dedaloxxx, 27/04/2013 10:17:

di Andrea Scanzi

“Letta ha vinto lo streaming”. Questa non è una bugia. E’ la verità. Che non stupisce. Letta fa politica da quando ha sei mesi. E’ nato vecchio, un Benjamin Button che mai diventerà Brad Pitt. Nella supercazzola democristiana (parlare e parlare senza dire nulla) nessuno lo batte. Con Crimi e Lombardi, che continuano a sbagliare tutto, ha usato la Tecnica-Asciugo: li ha intortati con una grandinata di nulla politichese. E li ha storditi. Quando si è trovato in difficoltà (Rodotà), ha detto al Duo Harakiri che “dovevate votare Prodi”. Sarebbe bastato rispondere: “Prodi non l’avete votato neanche voi, forse neanche lei. Con quale faccia incolpate noi?”. Ma non l’hanno detto. Come nulla o quasi hanno detto su conflitto di interessi, leggi ad personam, franchi tiratori, incoerenza sul no-inciucio. E via così. Letta ha vinto per mancanza di avversari.




Li ha veramente ubriacati di parole. Questo è il vero limite del 5stelle ed è il vero motivo del perchè da solo non ce la può fare a cambiare il paese... gli manca la professionalità. Essere professionisti della politica di per se non è una cosa negativa.

dedaloxxx, 27/04/2013 10:17:

di Andrea Scanzi
... una legge elettorale anti-M5S, atta anzitutto a disinnescarli. Berlusconi sta al senso dello Stato come Robinho alle quadriplette. Opera per salvare se stesso e in questo è un fenomeno. Il governo Letta sarà un tirare a campare. Un ulteriore arroccarsi dei politicanti nel Parlamento-bunker. Mi si dirà: “L’alternativa è andare al voto, ovvero un’oscenità”. No: persino andare subito al voto sarebbe più onesto. Anche con la stessa legge elettorale. Un pareggio non ci sarebbe, non stavolta. Vincerebbe Berlusconi, si ridimensionerebbe Grillo, crollerebbe il Pd. Brutta prospettiva? Sì. Ma è l’Italia, baby. E quantomeno avremmo un governo Berlusconi evidente e dichiarato, senza questa ipocrisia nauseabonda delle “larghe intese”



Legge elettorale anti-M5S! Avevo già preannunciato a Massimo, telefonicamente, questo obiettivo... e la faranno perchè sono ladri ma non stupidi anzi. Sono dei veri professionisti.
Andare al voto sarebbe ora auspicabile... ma berlusconi ricade nella categoria di cui sopra e, aldilà della propaganda, non farà quest'errore. Per questo avrebbe votato, per il Quirinale, anche Topolino.

dedaloxxx, 27/04/2013 10:17:

di Andrea Scanzi
Dopo il caso Rodotà, la rottura tra M5S e Pd è definitiva. Insanabile. Eterna.



E vorrei vedere.... sempre che il PD esista ancora.


dedaloxxx, 27/04/2013 10:17:

di Andrea Scanzi
“Il Movimento 5 Stelle è in calo”. Bugia a metà. In Friuli la tramvata è stata evidente, pur con tutte le attenuanti, ma agli occhi di molti elettori 5 Stelle la trama degli ultimi giorni ha confermato che Pd e Pdl pari sono o giù di lì. I sondaggi (Swg) li danno al 27 percento. Se questo è un calo, il Pd è già allo stadio di decomposizione. E’ però vero che il M5S è percepito da molti come una forza che sa dire solo di no. E questo, per loro, è un male. Aggiungo poi che esiste nel Movimento un problema di rappresentanza. L’anomalia non è che Mastrangeli sia stato (giustamente) espulso, ma che sia stato (clamorosamente) prima scelto e poi eletto.



Anche secondo me dire sempre NO non paga. Bertinotti docet. Per la rappresentanza vedi sopra... e qui è l'IdV ad insegnare.

dedaloxxx, 27/04/2013 10:17:

di Andrea Scanzi
Il migliorista Napolitano è sempre stato un “comunista di destra”. Gaber, quelli come lui, li chiamava “grigi compagni del Pci”. Napolitano è quello che appoggiò i cingolati sovietici contro la rivolta ungherese (salvo poi dire decenni dopo che “Mi sono sbagliato, aveva ragione Nenni”), quello che attaccò Berlinguer (Enrico) sulla questione morale, quello che a fine 2011 ci ha imposto Monti allungando la vita politica di Berlusconi (e rafforzando involontariamente Grillo); è quello del “non ho sentito il boom”, delle telefonate a Mancino, delle firme alle leggi vergogna. Capisco la stima, ma Pertini era un’altra cosa.



E su Napolitano il PDL, 7 anni fa, ebbe anche a recriminare tanto che il Giornale titolò: Il Presidente di metà degli italiani. Si... ma sbagliò metà!

Certo Pertini era un'altra cosa e sopratutto lo era Berlinguer!!!!!

Vabbè... dai... purtroppo è andata così... volevamo il cambiamento e invece abbiamo un bel governo DC. [SM=g27819] Divertiamoci ad osservare le vaccate che farà e a vedere chi lo sosterrà.... e nel frattempo... RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE!


Gianni Sperone
00sabato 27 aprile 2013 16:35
Scampato pericolo...


Ribadisco però che secondo me se Grillo avesse accettato la prima proposta Bersani con una non-sfiducia al Senato le cose sarebbero andate diversamente. Sarebbe durato poco, proprio poco, ma abbastanza da far fuori difinitivamente il cavaliere.

Certo: è quello che dicevo anch'io nel post di sopra. Ma, più che la defenestrazione del Cav, sarebbe stato il ramazzare via i frantumi rimasti del CD. Non occorreva essere segretario di partito per capirlo ma, come dicevo, a mio avviso Ser Bettola se ne è infischiato (come il compare Mirabello) dei propri elettori...magari pregustando la poltrona di Premier!

Saluti governicchiani

Gianni S.

massimo.z
00sabato 27 aprile 2013 17:35
Il problema più grande è quello che un'occassione così.....................quando mai si ripresenterà!

Eh sì, caro Ric, debbo ammettere che, se riluttante subito ad un possibile governo PD/M5S, con il tempo ho capito che era la soluzione più pratica e più veloce per chi anelava a mettere all'angolo il cavaliere, che ad Arcore avrà un suo personale cero acceso per il rischio che ha corso...............

Pericolo scampato, ed ora, quando avrà ottenuto lo scopo che si è prefissato, berlusconi infliggerà una bella coltellata alla schiena a Letta e compari, nonostante la "fraterna" amicizia con lo zio ( che nel frattempo sparirà dalla politica, per non essere coinvolto nella trappola!)........

At salud

Massimo
Gianni Sperone
00sabato 27 aprile 2013 18:04
La sequoia...

Eh, caro amico dell'erto monte, credo si tratti di un cero...formato...sequoia gigante. Io temevo quell'alleanza come la gazzella teme il leone...ma, affatto per le sorti del Cav (!) Sarebbe stato l'intero CD a venir spazzato via dagli scranni del Parlamento...pochi in fondo ci han pensato... D'altra parte, Ser Bettola & Mirabello, son stati entrambi vittima della propria supponenza e tracotanza. Perchè, entrambi si credevan saggi, entrambi parevano navigati: oggi, son due frammenti rugginosi del Titanic...che pochi o nessuno avran mai voglia di recuperare...

Saluti equi

Gianni S.

Sextum
00sabato 27 aprile 2013 19:00
Re: La sequoia...
Gianni Sperone, 27/04/2013 18:04:


... Io temevo quell'alleanza come la gazzella teme il leone...ma, affatto per le sorti del Cav (!) Sarebbe stato l'intero CD a venir spazzato via dagli scranni del Parlamento...pochi in fondo ci han pensato...



Mica tanto pochi.

Pochi in Parlamento ma moltissimi tra gli elettori del PD, di SEL di RC e parecchi tra i 5stelle.... e molto modestamente io la sera stessa delle elezioni [SM=g27830]

Me lo vedevo già in volo per Antigua con biglietto di sola andata... [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836]
Gianni Sperone
00domenica 28 aprile 2013 08:13
Allora...

Dunque, possiamo banalmente concluderne che, (oltre agli errori macroscopici di Ser Bettola), il pur coerente ma esasperato ostruzionismo dei Grillini ad ogni proposta...abbia finito con lo spianare buona parte delle compagini di CS e, la strada al Cav. che, oggi, risulta politicamente il vero ed unico vincitore.

In un Paese, bene inteso, al quasi totale sfascio socio-economico che dovrà, temo, ancor vedere il proprio peggio...nel periodo fra luglio di quest'anno e giugno dell'anno prossimo.

Autunno da barricate...in teoria (?!)

Gianni S.
Sextum
00domenica 28 aprile 2013 10:46
Direi di no
Gianni Sperone, 28/04/2013 08:13:


Autunno da barricate...in teoria (?!)



Ora il gioco lo conduce il cavaliere quindi dipenderà molto da lui e dalle sue disavventure giudiziare ma se riuscirà nel suo intento (museruola ai giudici, seggio senatoriale a vita, altra legge ad personam... o quant'altro la fanilgia Letta partorirà [SM=g27830] ) questo governo potrebbe anestetizzare il paese.

Ha dalla sua quasi tutta l'informazione e i mercati staranno tranquilli con la speculazione che ci lascierà in pace e qualche contentino lo darà... a destra e a manca.

Il problema sarà trovare i soldi...
[SM=g27819]

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