Le vacanze in Italia: freno a mano tirato per la nuova stagione

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Federalberghi
00domenica 12 giugno 2005 11:24


Un'estate che si annuncia difficile per gli operatori del turismo, in Sardegna e fuori. Lo dice Federalberghi, che ha presentato un sondaggio realizzato su un campione di 3 mila maggiorenni, in rappresentanza dei 47 milioni di italiani adulti. L'esito della stagione turistica al momento è incerto, secondo gli albergatori, anche perché c'è un 10% di italiani che non sa ancora se e dove trascorrerà un periodo di ferie. Secondo il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, saranno decisivi proprio «gli indecisi», in prevalenza donne che vivono nelle grandi città del Nord Ovest, comprese nella fascia d'età tra 45 e 64 anni. Sono 23,7 milioni, però, gli italiani che hanno già programmato le loro vacanze: il 72% resterà in Italia mentre il 22% si sposterà all'estero, secondo una tendenza invariata rispetto all'anno scorso. Ci saranno meno partenze nel mese di giugno, con una previsione del 6,6% di partenze contro il 12,1% dello scorso anno. Incremento invece per Luglio, quando si passerà da 24% delle partenze al 27%. Agosto resta comunque il mese più gettonato con una previsione da 12,2 milioni di partenze e settembre, forse anche per lo slittamento nella riapertura delle scuole, avrà un incremento dal 4% dell'anno scorso al 9,5%. Calerà il numero di stranieri, soprattutto tedeschi (vengono dati in calo del 5%), ma potrebbero aumentare lievemente inglesi e francesi, mentre continueranno ad arrivare statunitensi e giapponesi. In attesa degli incerti, Bernabò Bocca propone una serie di iniziative per rilanciare l'immagine turistica dell'Italia, dalla riforma dell'Enit (Ente nazionale italiano per il turismo) alla riduzione dell'Irap, fino all'accelerazione del disegno di legge per costituire il ministero delle politiche del turismo. Iniziative che però lo stesso presidente di Federalberghi considera utili «solo se il paese capisce davvero che deve puntare sul turismo». Se le prospettive nazionali sono incerte, le cose non vanno molto meglio in Sardegna. Il presidente regionale di Federalberghi, Luigi Crisponi, parla di previsioni che per l'Isola sono «in linea con la tendenza generale», soprattutto a causa di una «furiosa crisi economica» che colpisce anzitutto generi voluttuari come le vacanze. La stagione 2005 si annuncia molto simile a quella passata, che «ha presentato molti punti di sofferenza». L'andamento lento delle prenotazioni nell'ultimo periodo sembra l'ennesima conferma delle difficoltà, anche perché il «culto del lastminute», nell'epoca di internet, crea grosse incertezze nella scelta del periodo di ferie. Crisponi è consapevole che le vacanze economiche si fanno in «altre destinazioni», come la Croazia, mentre quelle di qualità come la Sardegna non possono competere dal punto di vista dei prezzi. Secondo il responsabile regionale degli albergatori ci vorrebbe più sostegno da parte di istituzioni ed enti pubblici, ma il loro azzeramento da parte della giunta regionale, se da un lato potrebbe portare «un totale rinnovamento», dall'altro ha bisogno di tempo per mostrare i suoi effetti, e «sicuramente per questa stagione è ancora troppo presto». Filippo Pala
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