DONI - 6,5: Viene superato dal tocco di Cavani senza troppe responsabilità, se non quella di un rinvio troppo corto che diventa, grazie anche a Perrotta, troppo presto una palla persa. In uno stesso doppio intervento del 2° tempo riesce ad essere bravo e fortunato. Sornione
CICINHO - 7: Per lunghi tratti è l'unico ad avere idee e a trovare spazi per scendere sulla fascia. Si trova addirittura a pressare alto dalle parti di Amelia. Furetto
JUAN - 4,5: Manda in campo lo svogliato fratello gemello di origine milanese Giuàn. Cavani Bresciano e Simplicio sembrano grazie a lui Eto'o Messi e Henry. Prestigiatore
MEXES - 6,5: Grinta al servizio della squadra; si fa notare per un gran numero di anticipi sulla linea di centrocampo, e per una certa indole "da capitano", da colui che a perdere non ci sta. Testaccino
RIISE - 6: Impacciato in fase difensiva, anche se troppo spesso lasciato solo al suo destino, è molto più incisivo in attacco, dove per la deviazione (s)fortunosa di un rosanero non trova la gioia del primo gol nella Roma. Entra in collisione con Migliaccio: chiunque chiederebbe il cambio e si farebbe un paio di settimane di fisioterapia; lui no, lui si rimette in piedi e tira su il pollice. Terminator
DE ROSSI - 6,5: IL filtro davanti alla difesa è ciò che ormai gli riesce meglio; purtroppo ne risente la lucidità in zona gol, dove arriva grazie ad una intuizione di Totti dopo una sgroppata di 60 metri in cui si beve tutta la difesa del Palermo portiere compreso, salvo poi cercare il filtrante per Vucinic anzichè la botta in rete. Forse Danielino ha l'attaccante montenegrino nella sua squadra di fantacalcio. Altruista
BRIGHI - 6: Riscatta col gol una prestazione in cui dimostra di essere, per forza di cose, a corto di ossigeno. Affannato
PERROTTA - 5: Esca dal campo col muso lungo e gli occhi bassi di chi sa di aver effettuato una prestazione non all'altezza delle proprie possibilità. Che il gol del pareggio palermitano nasca da un suo mancato aggancio può essere una casualità, ma la sua partita è troppo carica di errori marchiani come quello. Involuto.
PIZARRO - 6,5 (dal 10°st): E' costretto a lasciare il suo "letto di dolore" per ridare geometrie e ordine al gioco della Roma troppo impegnato a fornire di palloni giocabili gli avversari. Attualmente sembra l'unico in grado a dare un pò di fosforo alla manovra giallorossa. Intelligente
AQUILANI - 5: Fa rimpiangere Taddei, ed è tutto dire. Mai un'idea illuminante, mai un passaggio filtrante o un lancio verticale; dai suoi piedi solo passaggi orizzontali per De Rossi o arretrati per la linea di difesa. Un notevole passo indietro rispetto agli ottimi 45 minuti di Napoli. Gambero giallorosso.
TADDEI - 6 (dal 28°st): Ancora non in ottima forma, se non altro si fa apprezzare perchè morde sempre l'avversario e non lo lascia respirare. Anche lui risente però della scarsa vena costruttiva. Innocuo
TOTTI - 6,5: Senza strafare prende in mano la squadra come solo lui sa. Il primo tiro scoccato verso la rete avversaria si trasforma in gol anche grazie ad una deviazione, ma si porta con se una lunga sofferenza ed il lungo digiuno dai campi di gioco. Il resto è ordinaria amministrazione, compreso l'assist per il gol vittoria, per proseguire il recupero completo in vista della doppia sfida di Champions con i Gunners lundinesi. Recuperaturo
CASSETTI - ng (dal 39°st): Solitamente si entra al 39° per uscire al 45° ancora freschi e riposati. Sfortunatissimo il jolly giallorosso si infortuna (forse seriamente) nell'unica azione che lo vede protagonista. Recordman
VUCINIC - 6: Lo schema "palla lunga verso Vucinic" lo sfianca ma non lo deprime mai. Sbaglia un solo stop su cento riuscendo sempre magicamente a metter giù la palla ricevuta dalle retrovie coprendola col corpo all'avanzare del difensore di turno. Una partita di sacrificio che lo potrebbe anche vedere nel tabellino dei marcatori se non cercasse l'angoletto su una palla che era solo da spingere in rete di testa. Mezzo voto in lui per quello che poteva essere il gol della tranquillità. Calamitoso
SPALLETTI - 6: In certe prestazioni non sai mai quanto possa influire il tecnico. Certo è che la Roma (che è specchio del suo allenatore) passa in tre giorni dalla prova di forza estrema col Napoli a questa prova da coniglio bagnato col Palermo. Le occasioni per chiudere la partita ci sono state, e molto evidenti, ma se il colpo di testa di Mchelidze non finisse sulla traversa saremmo qui a parlare di occasione gettata al vento. Giano
In&OutIN - La discesa di De Rossi - Uno spot per il calcio: indovina il passaggio filtrante di Totti e via uno due tre, salta chiunque gli si pari davanti; giunto in area mette a sedere anche Amelia, poi però scoordinato e recuperato da un paio di difensori cerca un passaggio verso il lontanissimo Vucinic anzichè provare la botta di sinistro o priseguire nel fantastico slalom tornando sul destro e calciando sotto l'incrocio.
OUT - I passaggi sbagliati - Vien voglia di rivedere la partita e contarli uno per uno. Chiunque, da Doni a Totti, passando per Juan e Brighi hanno sbagliato una serie record di passaggi. Deve farsene una colpa il Palermo di non aver saputo approfittare di tanta manna.