Le mie fragilità umane

Ebbene, mi sono autoimposta di non farmi domande, di vivere il momento, senza pensare al dopo...senza pensare se lui tornerà, se non lo farà, se manterrà le sue promesse e lunedì lo andrò a riprendere in stazione, se lo vedrò scendere dal treno, con quel suo passo svagato e i pantaloni larghi, con quegli occhi sinceri e ingenui...
Ma poi, appena lo saluto, appena il vetro si chiude e lo vedo scivolare via insieme a quei passeggeri anonimi, ogni volta mi chiedo: riuscirà a dimenticare tutti i suoi problemi per me?
E' cambiato così tanto, è diventato più maturo, più grande, ha le spalle più larghe, ma i suoi occhi sono sempre gli stessi, così fragili, perfetti, azzurri come il mare, mi permettono di specchiarmici attraverso,ed è in quei momenti che mi rendo conto che lui mi ama, sinceramente, che non vuole lasciarmi andare di nuovo, che le ferite che gli ho procurato si sono rimarginate e scompaiono di fronte a questo amore rinnovato...
Ma vivere nelle incertezze non mi si addice, sono troppo schematica, razionale, ho bisogno di sicurezze, e lui non sa se può darmele, adesso, sebbene io sia la persona più importante della sua vita...e così l'ho messo davanti a una scelta: io o il resto.
Ed è una bella domanda, sia per me che per lui, la consapevolezza di avere il grande amore a portata di mano e non sapere se sei pronto a viverlo e a dimenticare il resto, a mettere tutto in secondo piano...io lo so che è lui l'amore della mia vita, l'ho capito la prima volta che l'ho visto, 3 anni e mezzo fa, e non ho mai smesso di pensarlo, neppure quando l'ho lasciato...perchè sapevo che il destino ci avrebbe ricongiunti, e non mi sbagliavo.
Ma oggi ho capito che il destino ci sta conducendo entrambi a un bivio, ognuno per la sua strada o insieme a percorrere lo stesso sentiero...una scelta un pò esclusiva ma necessaria, per me, per lui, per le persone che siamo, per le vite che viviamo.


Il resto...alla prossima puntata, sperando che sia la volta decisiva, non ammetto altre dilazioni, ho imparato la filosofia di Seneca e non mi piace sprecare tempo, dato che non ne abbiamo molto e và sfruttato pienamente quello che c'è...

"tamquam semper victuri vivitis, numquam vobis fragilitas vestra succurrit, non observatis quantum iam temporis transierit"
(Voi vivete come se fosse destinati a vivere per sempre, non vi viene mai in mente la vostra fragilità, non pensate a quanto tempo è già trascorso) -De Brevitate Vitae-

Una scelta coraggiosa Viola.
Stringi i pugni..

Rileggevo il titolo di questo post, e pensando alla storia del piccolo Tommaso, mi sono resa conto che le mie fragilità umane sono ben poca cosa rispetto al vero dolore, quello straziante, che ti prende nel profondo e non concede respiro, ma solo sofferenza.
Mi rendo conto solo adesso di quanto io, come tutti, penso, siamo egoisti nella vita di tutti i giorni, ci sentiamo il centro del mondo e vedere il resto, quello che c'è intorno, ciò che veramente pulsa dolore, sembra un'utopia, una difficoltà insormontabile.
Volevo solo scriverlo, ecco tutto.

E' questa una delle tante sfaccettature della natura umana, una parte che ci permette di sopravvivere, di riuscire a superare anche se non lo vogliamo il dolore.
Provare emozioni per ciò che ti stà più vicino è ciò che ci rende umani e di questo non dobbiamo vergognarci, in tutti noi c'è un pensiero per Tommaso.

Per quanto riguarda ciò che hai scritto esprimo un mio pensiero, senza conoscere i fatti ma solo quello che ho letto, e lo esprimo il pensiero senza essere richiesto, quindi perdonerai l'intervento.

Se davvero ritieni che sia l'amore della tua vita non lo porre di fronte a scelte di cui poi potresti pentirti. Forzare la mano significa a volte contringere a decisioni che ancora non sono mature, e mettere con le spalle al muro, senza via di uscita.
In queste condizioni è difficile prendere la strada giusta.
Pensaci.
Un abbraccio.
D.