Le esultanze

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est1900
00lunedì 6 ottobre 2014 16:46
Il simpatico post di Mark Lenders sulla sua scomposta esultanza al gol di Bonucci mi ha fatto venire in mente un quesito: quali sono state le vostre esultanze più smodate?
Sarebbe facile pensare a Lulic o a Calori o a Nedved a Birmingham (o magari a Pazzini).
Io però, così su due piedi, non credo che (almeno nel mio caso) i gol più importanti abbiano rappresentato l'esultanza più fragorosa.
Per meglio dire, le due variabili "gol" ed "esultanza" non sono in relazione direttamente proporzionale. Almeno per me.

A mia memoria (e mischiando esultanze da stadio a quelle da casa o altrove) dico le mie:

decimo posto: Lazio-Roma gol di Gazza (stadio)
nono posto: Roma-Lazio 1-3 gol di Casiraghi (stadio)
ottavo posto: Lazio-Milan 3-1 gol di Nesta (casa)
settimo posto:Roma-Lazio 1-1 gol di Protti (stadiol)
sesto posto: Piacenza-Lazio 2-3 gol di Corradi (stadio)
quinto posto: Siena.Inter 0-1 gol di Milito (casa)
quarto posto: Lazio-.Roma 3-0  gol di Ledesma (stadio)
terzo posto: Lazio-Roma 2-1 gol di Klose (stadio)
secondo posto: Inter-Juventus 2-0 gol di Maicon (casa)
primo posto: Lazio-Juventus 2-1 Floccari (casa). Un urlo che non ha niente di umano. Ho toccato decibel non misurabili con la strumentazione ad oggi disponibile.

Ne ho dette dieci ma non siete obbligati a citarne altrettante.

A voi.
Drenai71
00lunedì 6 ottobre 2014 17:06
in generale i gol nei derby segnati quando la ragione non ti ci fa credere piu. behrami, klose, ma anche (sigh) castroman. non c'erntra niente perchè non è stata una vera esultanza visto che tenevo tutto dentro, ma dopo il rigore di dabo, a coppa vinta, ho avuto una specie di mancamento, mi girava tutto e mi sono dovuto sedere. non mi era mai successo.
ℬaruch
00lunedì 6 ottobre 2014 17:42
Le esultanze di ML, ma anche le sue scaramanzie e i suoi riti, meriterebbero un topic a parte, e a volerla dire tutta, meriterebbero un libro, che spero ML un giorno scriverà, perché con la penna che ha può diventare un caso letterario

Nella mia vita ho avuto molte fortune, una di queste è aver assistito e condiviso esultanze con ML. Quella del 3-2 di Behrami, ad esempio. E - con decisamente meno pathos rispetto al suo - quella di Milito a Siena

La mia lista improvvisata, precisando che l’assunto di est è pienamente condivisibile e che anzi, il gol di Lulic per me non entra neanche nella top 50 (a differenza del fischio finale)

10) Pandev in Lazio-Real 2-2
9) Liverani in Lazio-Juve 1-0
8) Nesta in Lazio-Milan 3-1
7) Diakite in Lazio-Cagliari 1-0
6) Floccari in Lazio-Juve 2-1
5) Di Canio in Lazio-roma 3-1
4) Castroman in roma-Lazio 2-2
3) Corradi in Juve-Lazio 2-2
2) Coco in roma-Milan 1-1
1) Klose in Lazio-roma 2-1
cuchillo76
00lunedì 6 ottobre 2014 18:19
Ci devo pensare bene.
Per adesso, di getto, ne dico tre.

Il gol di Salas del 3 a 1 nel Lazio-Milan 4 a 4.
Feci un'esultanza fuori dalla grazia di Iddio. Avevo troppo odio dentro. Aldilà della bellezza del gol e dell'azione, il gol in quel momento rappresentava una sorta di riscatto, poi purtroppo frustrato dall'andamento assurdo di quella partita.

Il gol di Rambaudi che sbloccò Lazio-Juventus 3 a 4.

Se penso alle partite viste in televisione, dico il gol su rigore di Sinisa che portò la Lazio sul 2 a 3 a Firenze. Il resto ve lo ricordate da soli...

Ottimo topic, poi la faccio per bene.
Mark Lenders (ML)
00lunedì 6 ottobre 2014 19:41
Re:
cuchillo76, 06/10/2014 18:19:

Ci devo pensare bene. Per adesso, di getto, ne dico tre. Il gol di Salas del 3 a 1 nel Lazio-Milan 4 a 4. Feci un'esultanza fuori dalla grazia di Iddio.



Ha ragione cuchillo, bisogna pensarci bene. E alla fine tocca fare delle scelte dolorosissime.
Li ho buttati giù in 20 minuti ma mi riservo assolutamente di modificare, perché avrò senz'altro dimenticato qualcosa di essenziale.
Mi sono concesso ben tre top ten:


Allo stadio:
Fischio finale di Perugia-Juventus 1999-00
Nesta in Lazio-Milan di Coppa Italia 1997-98
Gascoigne in Lazio-merde 1992-93
Castroman in merde-Lazio 2000-01
Di Canio in Lazio-merde 2004-05
Floccari in Lazio-Juve di Coppa Italia 2012-13
Vieri in Lazio-Fiorentina 1998-99
Salas in Manchester United-Lazio di Supercoppa Europea 1999
Lulic in merde-Lazio di Coppa Italia 2012-13
Salas in Lazio-Milan 4-4 1999-00

Non allo stadio pro Lazio:
Franceschetti in Milan-Sampdoria 1998-99
Vieri in Fiorentina-Lazio 1998-99
Mihajlovic in Fiorentina-Lazio 1999-00
Dabo in Lazio-Sampdoria di Coppa Italia 2008-09
Behrami in Lazio-merde 2007-08
Conceicao in Juve-Lazio di Supercoppa Italiana 1998
Klose in Lazio-merde 2011-12
Signori in Juve-Lazio di Coppa Italia 1994-95
Ciani in Lazio-Siena di Coppa Italia 2012-13
Jugovic in Atletico Madrid-Lazio di Coppa Uefa 1997-98

Non allo stadio anti-merde:
Pazzini (2° gol) in merde-Sampdoria 2009-10
Milito in Siena-Inter 2009-10
Ibrahimovic (1° gol) in Parma-Inter 2007-08
Milito finale Coppa Italia 2010
Vavra in merde-Slavia Praga di Coppa Uefa 1995-96
Bonucci in Juve-merde 2014-15
Maicon in Inter-Juve 2009-10
Recoba in Inter-merde 2001-02
Diamanti in merde-Livorno 2007-08
Tonetto (rigore sbagliato) in merde-Arsenal 2008-09


A questo punto provo a selezionare la top ten assoluta:

1) Fischio finale di Perugia-Juventus 1999-00
2) Franceschetti in Milan-Sampdoria 1998-99
3) Pazzini (2° gol) in merde-Sampdoria 2009-10
4) Nesta in Lazio-Milan di Coppa Italia 1997-98
5) Gascoigne in Lazio-merde 1992-93
6) Castroman in merde-Lazio 2000-01
7) Di Canio in Lazio-merde 2004-05
8) Milito in Siena-Inter 2009-10
9) Ibrahimovic (1° gol) in Parma-Inter 2007-08
10) Milito finale Coppa Italia 2010

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Alcune note a margine.
Il fischio finale di Perugia-Juventus, il gol di Nesta in finale di Coppa Italia e il gol fantasma di Cannavaro a Torino (annunciatomi via radio in curva San Luca a Bologna) sono state le uniche tre volte in cui mi sono messo a piangere di gioia per il calcio. Peraltro nell'ultima occasione citata le lacrime diventarono quasi subito di rabbia. A rigore, quindi, non si trattò di esultanze smodate con urla belluine bensì di tsunami interiori, in cui ebbi letteralmente la sensazione di essere travolto da un'ondata. Li metto in classifica provando comunque a confrontarli con esultanze ben più rumorose provando a immaginarmi che esista un'unica unità di misura delle emozioni.
Se parliamo di urla vere e proprie forse devo considerare l'ipotesi di un ex aequo tra il 2-2 di Franceschetti in Milan-Sampdoria del 1998-99 e l'1-2 di Pazzini in merde-Sampdoria del 2009-10. Realizzo solo adesso che quattro anni fa la Samp mi ha restituito qualcosa di enorme che mi tolse nel 1999, perché se dovessi fare (e magari la faremo) una classifica dei più grandi dolori io al primo posto ci metto senz'altro il 3-2 di Ganz in quella partita maledetta. Se alla fine ho messo Franceschetti davanti a Pazzini è perché nel primo caso si trattò di un'emozione positiva: fu come se lo scudetto, prima solo sognato e poi sempre più vicino, in quel momento si fosse fatto toccare, abbracciare, penetrare. In quei pochi attimi io fui dentro l'idea stessa dello scudetto perfino più di quanto accadde 12 mesi più tardi. Nelle lacrime al fischio finale di Perugia-Juventus c'era anche tanta rivincita per quello che era successo l'anno prima, mentre al gol di Franceschetti provai una gioia pura, assoluta, senza nessuna venatura di sofferenza. La gioia che dovrebbe esserci in Paradiso, se per caso esiste. Ecco, da Franceschetti a Ganz fu come passare dal Paradiso all'Inferno. E ne porto ancora i segni.
Pazzini fu altrettanto violento ma lì c'era odio, odio puro. C'era un intero campionato vissuto con l'incubo della nostra Serie B e gli ultimi mesi vissuti con l'incubo del loro scudetto. Le esultanze che contengono odio sono mediamente più rumorose di quelle fatte in prevalenza di felicità. L'odio fuoriesce dal petto e dalla gola come una deflagrazione, mentre la felicità è più una cosa che ha a che fare con tutto il corpo. Ed anche quando è violentissima è comunque più musicale, più armonica, più totalizzante. L'odio è come un raggio laser che incenerisce i bersagli, mentre la felicità si irradia a 360°. Se do uno sguardo a tutte le esultanze che ho elencato prevalgono largamente quelle legate all'odio per la as roma. Credo che abbia a che fare con l'età. Anche se già ero un tifoso cosciente non ricordo di aver raggiunto vette d'esultanza così smodate per partite epocali come merde-Inter di Coppa Uefa o merde-torino di Coppa Italia: credo dipenda dal fatto che allora ero giovane e abbastanza intatto, non ancora sfregiato dal dolore. Più invecchio, più accumulo dolori, e più mi sembro in grado di poter provare odio molto più che gioia o felicità. In questo senso è significativa la (relativamente) deludente posizione in classifica del gol di Lulic: mi sono goduto quella vittoria molto più dopo che durante. Allo stadio ero semplicemente sfibrato, nell'intervallo sentivo di essere vicino allo svenimento e quando è arrivato il gol non sono riuscito a lasciarmi andare del tutto perché avevo veramente paura di restarci secco. La paura è un sentimento negativo e, oltre all'interminabile attesa della partita, mi ha inquinato anche il live. Il bello del 26 maggio è stato che per una settimana mi sono sentito sempre meglio del giorno precedente, fino all'apice che credo di aver toccato a Ponte Milvio durante il funerale delle merde
boks xv
00martedì 7 ottobre 2014 09:39
Re: Re:
Mark Lenders (ML), 06/10/2014 19:41:


E ne porto ancora i segni.



li portiamo tutti.
e non furono leniti dallo scudetto dell'anno successivo.
tutt'altro. lo scudetto del 2000 ha sempre avuto un sapore, quasi, di risarcimento stabilito dalla sentenza di un tribunale, più che quello dell'epopea di una cavalcata da campioni. è anche per questo che non regge il confronto, per chi -come me- ha avuto la fortuna di viverli entrambi, con il 1974.
non basto' lo scudetto del 2000, non bastarono la Coppa delle Coppe e la Supercoppa con lo United.
non bastarono e non bastano.
per cauterizzare quelle piaghe, per guarire quelle cicatrici, per cancellare quei segni, ci vuole uno scudetto come quello.
una stagione nella quale trasudi potenza, sei sempre lì, sei la squadra del giorno, sei la potenza del campionato e, soprattutto, quando ti trovi ad affrontare l'ultima partita -possibilmente in casa- da primo in classifica.
la partita senza radioline.
la partita che dipende solo da te, dai tuoi tre punti.
solo quel giorno dimenticheremo Ganz e Catè.
quel giorno, solo quello, svaniranno gli incubi del 1999.
boks xv
00martedì 7 ottobre 2014 09:41
tornando in topic, per ora segnalo solo l'esultanza più "impazzita" di sempre.
il rigore di Kennedy.
ThomasDoll
00martedì 7 ottobre 2014 09:57
14 maggio e Nesta-Milan su tutte
il gol del Mancio al derby del 3-1 con Favalli espulso
il gol del ritorno di Di Canio al derby, ricchissimo di significati
Lulic al 71'
il gol di Castroman
Simeone a Torino
Zarate in Lazio-Samp
Veron al derby di marzo
Behrami testa e cuore
est1900
00martedì 7 ottobre 2014 10:16
Mi si permetta una piccola aggiunta: Cagliari-Lazio 0-2, gol di Floccari.

Un urlo straziato, disperato, accorato.
Accompagnato da un movimento del tutto innaturale (ho iniziato, durante i primi dribbiling di Sergione ad avvicinarmi, accovacciandomi, al tv, per poi urlare inginocchiato con la faccia sullo schermo).
Io non sono normale, me ne rendo conto.
Ma so anche di essere in ottima compagnia qui.




PS: rileggendo con maggiore attenzione la nota a margine di ML, sento di condividerne anche la punteggiatura. E, in questo senso, la disperazione del gol di Floccari appena citato è densa anche di rabbia, di odio.
Odio per il destino che si stava delineando e al quale non volevo rassegnarmi.
Quanto a Milan-sampdoria, che dire? Mi ricordo gli interminabili silenzi che hanno fatto da colonna sonora al viaggio di ritorno in macchina dal pub alla casa del mio amico.
Ero distrutto, svuotato. Clinicamente morto.
La stessa, identica distanza dalla vita l'ho provata il 18 aprilw 2010, nel tragitto (solitario) dalla curva alla macchina.
Con i maledetti che mi cantavano "SERIE B SERIE B SERIE B".
Questi, più di ogni altro, i momenti più bui della mia vita di tifoso..
Ma non divaghiamo, qui si parla di momenti belli, di ESULTANZE!
DAI!
Drenai71
00martedì 7 ottobre 2014 10:26
io fatico a ricordare esultanze smodate o eccessivamente rumorose. io urlo molto di piu quando mi incazzo che quando gioisco... le gioie le vivo in modo molto piu intimo e "interno".
quel famoso milan sampdoria ad esempio ancora mi ricordo che lo passai in autostrada con tutto il calcio minuto per minuto, stavo tornando a roma dopo un weekend a siena, quando segnò ganz ero ormai quasi a settebagni e presi a testate e pugni il volante urlando NOOOO!NOOOO! con mia moglie (che allora non lo era ancora) che cercava di farmi stare calmo e aveva paura che andassimo a sbattere da qualche parte. ancora oggi tende a portare fuori i bambini quando sa che mi vedo partite a rischio tipo i derby perchè ha paura che restino impressionati...
Drenai71
00martedì 7 ottobre 2014 11:15
che poi ripensandoci mi vengono in mente altre cose, le scrivo prima che me le ridimentico anche se un pò OT, scusa est.
mia moglie mi diceva: perchè fai così, non ha vinto anche la lazio? e io le rispondevo tu non capisci, non lo vinceremo mai questo scudetto.
ed eravamo ancora in testa in quel momento, a tre giornate dalla fine. ma ero sicuro che lo avremmo perso. tanto che le giornate successive le vissi con rassegnazione, manco mi ci incazzai al rigore su salas.
il giorno dopo firenze lessi un commento di agnelli cui avevano chiesto un parere sul sorpasso del milan e rispose (le parole precise non me le ricordo ma il senso è questo) che era da un pò che si era capito che prima o poi sarebbe successo. ecco questo è la differenza di percezione fra chi vive il calcio e chi no.
a fine campionato berlusconi ci mise il carico da 11 dichiarando che quello era soprattutto lo scudetto "di galliani"...
Mark Lenders (ML)
00martedì 7 ottobre 2014 11:50
E' che, a parte tutto, allora andare a Firenze o a Parma era veramente un c. per il c.
Se succedesse oggi nessuno verserebbe una lacrima, andremmo tutti a comprare il biglietto per il Franchi sicuri del fatto nostro.
Oggi nel campionato italiano la squadra in lotta per lo scudetto che deve vincere la partita X contro una concorrente non diretta al 95% la vince.
Lì invece lo sapevamo che sarebbe finita male, è vero. Tant'è che, se fosse dipeso solo da noi, ci avremmo lasciato anche lo scudetto dell'anno dopo.

Approfitto della replica per aggiungere un'altra postilla. Nella top ten antimerde ci sarebbe sicuramente stato, e anche in ottima posizione, il rigore decisivo sbagliato da Totti a Milano in Supercoppa nel 2008. Se solo l'avessi visto in diretta... Ma ero a Hoi An, in Vietnam, e non ci fu modo di rimediare una tv che la trasmettesse. Mi dovetti accontentare di un sms di mio padre  
ReflexBlue74
00martedì 7 ottobre 2014 12:11
I gol di Pandev contro il Real Madrid, perché li associo a eventi personali e perché furono i boati più lunghi, fragorosi e coinvolgenti che io ricordi. Uno stadio che era un corpo unico. Tutte le altre esultanze -esplosive, deliranti, liberatorie- le ho sempre vissute come un'esperienza individuale. Quella sera, per la prima e unica volta, mi sentii parte di un organismo.
Drenai71
00martedì 7 ottobre 2014 12:22
solo nel primo tempo però. quella sera ero allo stadio (una delle poche volte in anni recenti) e ricordo distintamente, credo di averlo già scritto in passato, che l'atmosfera elettrica c'era prima della partita e nel primo tempo, ma poi nella ripresa il tutto diventò alquanto sonnolento, sia la partita che il contorno in generale.

io una sensazione diffusa e totale di felicità e positività di tutti i presenti allo stadio la ricordo il giorno in cui tornammo in europa dopo secoli, battendo il napoli, con i cartoncini blu con le stelle dell'UE. 
un'altro ricordo di felicità e leggerezza fu il ritorno in A, era una bellissima giornata ed essendo costretti ad andare in sud perchè la nord era stata abbattuta, fui costretto a farmi la camminata attorno allo stadio, palla di marmo, obelisco ecc, che normalmente mi era risparmiata venendo da ponte milvio e andando in nord. ebbene quel giorno camminando in mezzo al deflusso  tutti sorridevano, i bambini correvano, c'erano un sacco di bandiere. 
questi due sono momenti di felicità serena e condivisa, per eventi tutto sommato minori. pochi mesi fa ho letto un sacco di gente che ritiene la lotta per l'EL indegna di essere seguita con interesse. 
le vittorie paradossalmente sono gioie piu violente, che mi tengo dentro e mi fanno quasi male. il giorno dello scudetto ho pianto da solo. mio padre era andato in gita non so dove, e quando poi mi ha raccontato di aver saputo dello scudetto in autostrada e che si è messo a esultare come uno scemo in un'area di servizio pensai con rabbia che era stato un idiota, anche se c'era solo una possibilità su mille doveva restare a roma invece di lasciarmi a vincere quello che potrebbe rimanere l'unico scudetto della mia vita cosciente da solo.

ReflexBlue74
00martedì 7 ottobre 2014 12:51
Re:
Drenai71, 07/10/2014 12:22:

solo nel primo tempo però. quella sera ero allo stadio (una delle poche volte in anni recenti) e ricordo distintamente, credo di averlo già scritto in passato, che l'atmosfera elettrica c'era prima della partita e nel primo tempo, ma poi nella ripresa il tutto diventò alquanto sonnolento, sia la partita che il contorno in generale.





Addirittura sonnolento no, dai.  
Però è vero, fino al primo gol di Pandev c'era un'atmosfera quasi irreale. Di gioia sospesa.
Purtroppo sul tubo ho trovato pochissimo di quella partita. Anche l'esultanza dei giocatori rispecchia i sentimenti collettivi di quella serata, dopo il primo gol sembrano trottole impazzite.


ℬaruch
00martedì 7 ottobre 2014 13:12
Mi sono ricordato del gol del 2-0 di Zarate nel derby del 4-2 di delio rossi. Mi lanciai in scivolata di schiena sul pavimento arrivando fino alla tv e contemporaneamente lanciando un urlo incredulo. Due a zero dopo pochi minuti, con un gol della madonna, era irreale, sembrava l'inizio di un massacro storico
Mark Lenders (ML)
00martedì 7 ottobre 2014 14:52
Io al 4-2 ero allo stadio e siccome ero stremato dall'esultanza per il gol di Pandev a quello di Zarate mi trovai senza forze, non ce la feci fisicamente [SM=g27987]
cuchillo76
00martedì 7 ottobre 2014 16:57
La mia più indemoniata esultanza a un derby è stato per il gol di Casiraghi, ritorno 1994-'95.
Siamo alle solite. Era una partita-riscatto dopo l'onta subita all'andata.
La mia esultanza "fisica" è spesso legata al concetto di riscatto.

Voglio dire, se l'anno prossimo dovessimo incontrare il Fenerbache e dovessimo batterlo, al gol-qualificazione sarei in grado di fare invasione di campo.

Dovessimo incontrare lo Stoccarda, già eliminato in casa e fuori, farei - sul gol-qualificazione - il mio solito e compiaciuto applauso prolungato.

In generale, le mie esultanze contro il Milan sono sempre più "rabbiose" di quelle contro l'Inter, le mie esultanze contro l'Udinese sono sempre superiori a quelle contro il Bologna...
Mark Lenders (ML)
00domenica 30 novembre 2014 20:01
Pure il Pirlo di oggi non scherza eh
NoSurrender
00lunedì 1 dicembre 2014 15:49
Re:
Mark Lenders (ML), 30/11/2014 20:01:

Pure il Pirlo di oggi non scherza eh



Già. 

Ancora esulto e lo ringrazio. 
Er Matador
00lunedì 1 dicembre 2014 18:13
Da un punto di vista fenomenologico, le mie esultanze si caratterizzano per un urlo belluino, innaturale, dato da uno strappo violento a livello fonoarticolatorio e cardiaco con l'accompagnamento di movimenti altrettanto esplosivi, convulsi e inarticolati.

Le tre più pericolose per la mia incolumità:

TERZO POSTO: il gol di Fiorini, emozione vissuta alla radio (sì, i transistor di allora con mini-auricolare), durante una festa di compleanno (il festeggiato era un amico e mi conosceva, quindi si aspettava qualcosa del genere da parte mia) e con un'intensità dovuta anche al contesto.
Abitavo molto lontano da Roma e circondato da tifosi strisciati, che ovviamente neppure comprendevano cosa stesse succedendo: per quello la sentivo come una cosa speciale, solo mia, che solo io potevo capire.
Molto del mio rapporto con la Lazio risente di un imprinting concettualmente simile maturato in quegli anni.
Il rischio: per le corde vocali.
Oltre che per un ricovero d'urgenza, data l'assoluta impossibilità per gli astanti di spiegare razionalmente il mio comportamento.

SECONDO POSTO: la coproduzione Mihajlović/Di Cara a Vicenza nel pluricitato 1998/'99.
Per qualche motivo, mi ero fissato con l'idea che quella partita rappresentasse una cartina di tornasole.
Di quelle che se le vinci allora è davvero il tuo anno, quando quel qualcosa in più gira nel verso giusto e finisce col fare la differenza.
Orecchio incollato anche qui, con uno yo-yo emotivo fra l'esaltazione e la disperazione al limite del sostenibile.
Il rischio: per l'apparato cardiocircolatorio.
Dopo quella gara decisi di non seguire mai più una diretta radiofonica integrale della Lazio: con l'angoscia supplementare dettata dalla mancanza di riscontri visivi, rischiavo davvero troppo.

PRIMO POSTO: il gol dell'allora parmense Crespo, senza il quale non sarebbe bastato battere il Bologna per trascorrere in testa alla classifica la domenica del Centenario.
Quel pari, proprio perché fra i più immeritati e rocamboleschi cui mi sia capitato di assistere, aveva tutta l'aria di un segno del destino. Per me la giornata, in termini di pathos per il il risultato, era finita lì.
Tant'è che seguii la gara coi felsinei un po' scarico sul piano nervoso, un po' tranquillo per i tre punti.
Volevo godermi la festa: il resto, nelle mie sensazioni, sarebbe venuto da solo.
Il rischio: per l'incolumità fisica, dato che il bowling in cui seguii quella partita traboccava di juventini.
Non successe nulla, anche perché l'esaltazione satanica in cui vivevamo le partite sovvertiva qualsiasi proporzione numerica.
Ricordo il titolare di un altro locale fra l'ammirato e l'inorridito per i boati inumani che accompagnavano i gol biancocelesti.
Quando poi si giocava in contemporanea, e a dispetto della presenza in forze di bianconeri e di tifosi delle due partenopee, anche in 4-5 persone contate riuscivamo a "coprirli" sul piano del sonoro.
Non successe nulla, dicevo, perché venti contro uno optavano per più miti consigli solo guardandoci in faccia.
Avevamo gli occhi fuori dalla testa, nel senso letterale del termine.


Nota a margine: sono fra i pochi a non ricordare come un incubo il gol di Ganz.
Questione di un modo mio di vedere il calcio: i fatti puramente tecnici, per quanto beffardamente atroci e anti-meritocratici, fanno parte del gioco.
Ero preoccupato ma interiormente sereno dopo il rigore di Floccari, tanto per capirci.
A farmi perdere il controllo sono altri fattori: Turci che si scansa, Treossi a Firenze, Trentalange in Bologna-Sampdoria per garantire combinazioni di risultati a orologeria nella zona salvezza, porcherie di questo genere.
Per rispondere a Boks XV: cosa potrà cancellare quelle cicatrici?
Nulla, a mio avviso, e men che mai una qualsiasi vittoria.
Neppure l'assegnazione a tavolino di quello scudetto, col contestuale scioglimento a tavolino del club rossonero, ci restituirebbe ciò che ci è stato rubato in quella stagione: non un titolo, per quanto strameritato, esaltante e piuttosto solitario in bacheca.
No, ci hanno rubato un pilastro e al tempo stesso una chiave di lettura della memoria, di quelli su cui si organizza il racconto della propria esistenza di tifosi e non.
Ci hanno rubato una parte della nostra vita, ecco il punto.
E a rigirare il coltello nella piaga è il mancato riconoscimento - mi verrebbe da chiamarlo negazionismo - di quei torti in sede di narrazione.
Parlate con chiunque si interessi un minimo di calcio: tutti ricordano la doppietta gol di Bianconi- rigore Iuliano-Ronaldo, e a ragione perché si trattò di un vero scandalo.
Quando il discorso passa alla stagione successiva, la spiegazione corrente è che ci siamo suicidati da soli perdendo il derby e tutto il resto: liquidando la documentazione, anche puntuale, dei fatti a vittimismo di parte.
È il motivo per cui evito il discorso con un pubblico non adatto: a distanza di quindici anni, rischierei ancora di venire alle mani.


Mark Lenders (ML)
00lunedì 1 dicembre 2014 19:02
Re:
Er Matador, 01/12/2014 18:13:

SECONDO POSTO: la coproduzione Mihajlović/Di Cara a Vicenza nel pluricitato 1998/'99.



Curiosità: dopo quella partita il titolo Lazio toccò il suo massimo storico in Borsa.

Er Matador, 01/12/2014 18:13:

l'esaltazione satanica in cui vivevamo le partite sovvertiva qualsiasi proporzione numerica.

Ricordo il titolare di un altro locale fra l'ammirato e l'inorridito per i boati inumani che accompagnavano i gol biancocelesti.
Quando poi si giocava in contemporanea, e a dispetto della presenza in forze di bianconeri e di tifosi delle due partenopee, anche in 4-5 persone contate riuscivamo a "coprirli" sul piano del sonoro.
Non successe nulla, dicevo, perché venti contro uno optavano per più miti consigli solo guardandoci in faccia.
Avevamo gli occhi fuori dalla testa, nel senso letterale del termine.




E' vero, maledizione. "E quanta nostalgia" (cit.)

Er Matador, 01/12/2014 18:13:

Turci che si scansa



Confesso di ricordare poco di quell'Udinese-Milan. Recentemente, a causa del lavoro che sto facendo con l'archivio video (nelle stagioni degli scudetti o mancati tali ho incluso anche le partite delle antagoniste), ho visionato un servizio scaricato da Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=egnVoW1zJvE
Di sospetto sembra esserci il mani di Bertotto che causa il rigore sbloccapartita e ci poteva essere un'espulsione di Maldini per fallo da ultimo uomo, mentre l'unico gol su cui Turci è imputabile è il secondo, in cui sta fermo a guardare la palla che prima sbatte sul palo e poi rotola in porta. Ma va anche detto che il beffardo rasoterra era indirizzato all'angolino, difficile arrivarci e umano pregare che finisse fuori. Per il Treossi di Firenze provo invece la stessa tua rabbia, manco a dirlo. Infine mi ricordi cosa fece Trentalange, quali erano i risultati che dovevano combinarsi?
 


Er Matador
00martedì 2 dicembre 2014 02:51
Re: Re:
Mark Lenders (ML), 01/12/2014 19:02:


 

Infine mi ricordi cosa fece Trentalange, quali erano i risultati che dovevano combinarsi?



All'ultima giornata il Milan affrontava il Perugia: che quindi, nel progetto, doveva arrivarvi già salvo per non ostacolare i rossoneri.
A tale scopo si forzarono i risultati nella zona retrocessione, e Trentalange fece il suo inventando un rigore a tempo scaduto per il Bologna: il 2-2 condannava alla B con una giornata d'anticipo i blucerchiati, cui i tre punti avrebbero consentito di giocarsela fino all'ultimo.
A rovinare tutto fu il gol di Vannucchi nel finale di Salernitana-Vicenza, che teneva in corsa i campani.
Tant'è che, mentre al Curi si consumava la farsa con scambi di complimenti a partita ancora in corso, a Piacenza capitava anche di peggio: il rigore negato a Fresi al 95', per evitare che il colpo di coda dei granata spedisse nella serie cadettA i lacché umbri.
I servi della stampa raccontarono unicamente della rissa scoppiata al Garilli dopo il fischio finale: episodio da censurare, ci mancherebbe.
Ma mettiamoci nei panni della Salernitana, retrocessa per certi sporchi giochetti a beneficio di terzi.
Mark Lenders (ML)
00martedì 2 dicembre 2014 12:46
Re: Re: Re:
Er Matador, 02/12/2014 02:51:


All'ultima giornata il Milan affrontava il Perugia: che quindi, nel progetto, doveva arrivarvi già salvo per non ostacolare i rossoneri.
[...]



Grazie.








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