Re:
cuchillo76, 06/10/2014 18:19:
Ci devo pensare bene. Per adesso, di getto, ne dico tre. Il gol di Salas del 3 a 1 nel Lazio-Milan 4 a 4. Feci un'esultanza fuori dalla grazia di Iddio.
Ha ragione cuchillo, bisogna pensarci bene. E alla fine tocca fare delle scelte dolorosissime.
Li ho buttati giù in 20 minuti ma mi riservo assolutamente di modificare, perché avrò senz'altro dimenticato qualcosa di essenziale.
Mi sono concesso ben tre top ten:
Allo stadio:
Fischio finale di Perugia-Juventus 1999-00
Nesta in Lazio-Milan di Coppa Italia 1997-98
Gascoigne in Lazio-merde 1992-93
Castroman in merde-Lazio 2000-01
Di Canio in Lazio-merde 2004-05
Floccari in Lazio-Juve di Coppa Italia 2012-13
Vieri in Lazio-Fiorentina 1998-99
Salas in Manchester United-Lazio di Supercoppa Europea 1999
Lulic in merde-Lazio di Coppa Italia 2012-13
Salas in Lazio-Milan 4-4 1999-00
Non allo stadio pro Lazio:
Franceschetti in Milan-Sampdoria 1998-99
Vieri in Fiorentina-Lazio 1998-99
Mihajlovic in Fiorentina-Lazio 1999-00
Dabo in Lazio-Sampdoria di Coppa Italia 2008-09
Behrami in Lazio-merde 2007-08
Conceicao in Juve-Lazio di Supercoppa Italiana 1998
Klose in Lazio-merde 2011-12
Signori in Juve-Lazio di Coppa Italia 1994-95
Ciani in Lazio-Siena di Coppa Italia 2012-13
Jugovic in Atletico Madrid-Lazio di Coppa Uefa 1997-98
Non allo stadio anti-merde:
Pazzini (2° gol) in merde-Sampdoria 2009-10
Milito in Siena-Inter 2009-10
Ibrahimovic (1° gol) in Parma-Inter 2007-08
Milito finale Coppa Italia 2010
Vavra in merde-Slavia Praga di Coppa Uefa 1995-96
Bonucci in Juve-merde 2014-15
Maicon in Inter-Juve 2009-10
Recoba in Inter-merde 2001-02
Diamanti in merde-Livorno 2007-08
Tonetto (rigore sbagliato) in merde-Arsenal 2008-09
A questo punto provo a selezionare la top ten assoluta:
1) Fischio finale di Perugia-Juventus 1999-00
2) Franceschetti in Milan-Sampdoria 1998-99
3) Pazzini (2° gol) in merde-Sampdoria 2009-10
4) Nesta in Lazio-Milan di Coppa Italia 1997-98
5) Gascoigne in Lazio-merde 1992-93
6) Castroman in merde-Lazio 2000-01
7) Di Canio in Lazio-merde 2004-05
8) Milito in Siena-Inter 2009-10
9) Ibrahimovic (1° gol) in Parma-Inter 2007-08
10) Milito finale Coppa Italia 2010
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Alcune note a margine.
Il fischio finale di Perugia-Juventus, il gol di Nesta in finale di Coppa Italia e il gol fantasma di Cannavaro a Torino (annunciatomi via radio in curva San Luca a Bologna) sono state le uniche tre volte in cui mi sono messo a piangere di gioia per il calcio. Peraltro nell'ultima occasione citata le lacrime diventarono quasi subito di rabbia. A rigore, quindi, non si trattò di esultanze smodate con urla belluine bensì di tsunami interiori, in cui ebbi letteralmente la sensazione di essere travolto da un'ondata. Li metto in classifica provando comunque a confrontarli con esultanze ben più rumorose provando a immaginarmi che esista un'unica unità di misura delle emozioni.
Se parliamo di urla vere e proprie forse devo considerare l'ipotesi di un ex aequo tra il 2-2 di Franceschetti in Milan-Sampdoria del 1998-99 e l'1-2 di Pazzini in merde-Sampdoria del 2009-10. Realizzo solo adesso che quattro anni fa la Samp mi ha restituito qualcosa di enorme che mi tolse nel 1999, perché se dovessi fare (e magari la faremo) una classifica dei più grandi dolori io al primo posto ci metto senz'altro il 3-2 di Ganz in quella partita maledetta. Se alla fine ho messo Franceschetti davanti a Pazzini è perché nel primo caso si trattò di un'emozione positiva: fu come se lo scudetto, prima solo sognato e poi sempre più vicino, in quel momento si fosse fatto toccare, abbracciare, penetrare. In quei pochi attimi io fui dentro l'idea stessa dello scudetto perfino più di quanto accadde 12 mesi più tardi. Nelle lacrime al fischio finale di Perugia-Juventus c'era anche tanta rivincita per quello che era successo l'anno prima, mentre al gol di Franceschetti provai una gioia pura, assoluta, senza nessuna venatura di sofferenza. La gioia che dovrebbe esserci in Paradiso, se per caso esiste. Ecco, da Franceschetti a Ganz fu come passare dal Paradiso all'Inferno. E ne porto ancora i segni.
Pazzini fu altrettanto violento ma lì c'era odio, odio puro. C'era un intero campionato vissuto con l'incubo della nostra Serie B e gli ultimi mesi vissuti con l'incubo del loro scudetto. Le esultanze che contengono odio sono mediamente più rumorose di quelle fatte in prevalenza di felicità. L'odio fuoriesce dal petto e dalla gola come una deflagrazione, mentre la felicità è più una cosa che ha a che fare con tutto il corpo. Ed anche quando è violentissima è comunque più musicale, più armonica, più totalizzante. L'odio è come un raggio laser che incenerisce i bersagli, mentre la felicità si irradia a 360°. Se do uno sguardo a tutte le esultanze che ho elencato prevalgono largamente quelle legate all'odio per la as roma. Credo che abbia a che fare con l'età. Anche se già ero un tifoso cosciente non ricordo di aver raggiunto vette d'esultanza così smodate per partite epocali come merde-Inter di Coppa Uefa o merde-torino di Coppa Italia: credo dipenda dal fatto che allora ero giovane e abbastanza intatto, non ancora sfregiato dal dolore. Più invecchio, più accumulo dolori, e più mi sembro in grado di poter provare odio molto più che gioia o felicità. In questo senso è significativa la (relativamente) deludente posizione in classifica del gol di Lulic: mi sono goduto quella vittoria molto più dopo che durante. Allo stadio ero semplicemente sfibrato, nell'intervallo sentivo di essere vicino allo svenimento e quando è arrivato il gol non sono riuscito a lasciarmi andare del tutto perché avevo veramente paura di restarci secco. La paura è un sentimento negativo e, oltre all'interminabile attesa della partita, mi ha inquinato anche il live. Il bello del 26 maggio è stato che per una settimana mi sono sentito sempre meglio del giorno precedente, fino all'apice che credo di aver toccato a Ponte Milvio durante il funerale delle merde