Le autopsie di Tut

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roberta.maat
00martedì 16 novembre 2010 19:08
Qui ancora un'altra causa di morte de povero re.
Non so quanto di vero possa essere dedotto dagli studi del prof Hare tuttavia "l'insolito" taglio effettuato dagli imbalsamatori per l'estrazione dei visceri mi incuriosisce.
Riemerge la tesi di morte violenta e, sinceramente, per me resta la più credibile giacchè rifiuto il pensiero delle innumerevoli patologie riscontrate . Un complotto che provoca un incidente mortale.......e si stronca la vita di un giovane scomodo ! [SM=x822743]
Merytaton62
00mercoledì 17 novembre 2010 13:14
L'ipotesi che il giovane re sia deceduto in seguito a morte violenta non è nuova, ma di solilto viene messa in relazione con il frammento osseo rinvenuto nella teca cranica , che secondo alcuni sarebbe un inconveniente dovuto alle tecniche d'imbalsamazione. [SM=x822741]
[SM=x822747] Esistono numerose foto che testimoniano il pessimo stato di conservazione della mummia; in alcune di esse la mancanza dello sterno appare piuttosto evidente...però ho sempre sentito mettere in relazione questo fatto alla brutalità di cui i poveri resti sono sati fatti oggetto. Mi spiego meglio: in occasione del rinvenimento, pur di recuperare gli oggetti preziosi adesi alle bende, gli operatori non si sarebbero fatti scrupolo di arrecare danni gravissimi. [SM=g1621246]
-francis-
00mercoledì 17 novembre 2010 14:01
La mummia di Tutankhamen, così come scrive anche Carter, era adornata da numerosi pettorali. Probabilmente è stato proprio per staccare questi oggetti preziu
osi che il torace del re si è frantumato... Del resto è risaputo che la mummia, e le bare stesse, erano impregnate di resina che costituirono un enorme problema per l'archeologo quando dovette estrarle una dall'altra...
roberta.maat
00mercoledì 17 novembre 2010 14:09
Proprio in relazione a quanto scritto da Meryt e da Francis, consiglio di leggere attentamente l'articolo di cui al link che ho postato.
Ci sono osservazioni che tengono conto delle obiezioni sollevate.
Merytaton62
00mercoledì 17 novembre 2010 17:17
Lo rileggerò, promesso.
Però non nego di avere una certa resistenza ad immaginare un delitto così brutale da comportare la perdita di intere parti anatomiche come lo sterno...possibilie che, alla corte dei faraoni, non si potesse fare un lavoro più "pulito"? [SM=x822741]
Sono considerazioni assolutamente prive di scientificità, me ne rendo conto, ma consentitemi di esternarle... [SM=x822718]
Hotepibre
00mercoledì 17 novembre 2010 23:52
...avevo iniziato a tradurre l'articolo:

"Un nuovo studio dimostra che Tutankhamon, il famoso re fanciullo d’Egitto che morì a circa 18 anni, soffriva di “massive fratture al torace” che verosimilmente lo protarono a morte.
Raggi X e CT Scan hanno precedentemente dimostrato che che il cuore del faraone, la gabbia toracica, la parte frontale dello sterno e le costole adiacenti, sono perse. Nell’antico Egitto il cuore era, come il cervello, qualcosa che non andava rimosso.
“Il cuore, considerato sede della ragione, dell’emozione e della personalità, era l’unico organo maggiore lasciato intenzionalmente nel corpo” scrive il Dr. Robert Ritner nel libro “Antico Egitto”
La nuiova ricerca del Dr. Benson Harer, un medico con una cultura egittologica, che ha avuto accesso alle circa 1700 immagini del CT scan di Tut prese da un team di scienziati egiziani nel 2005. il Dr. Hawass, capo del supremo consiglio delle entichità egizie, ha dato il suo consenso.
….
È stato suggerito che i ladri di tombe, che operarono tra il 1925 ed il 1968, possono aver rubato e cuore e costole. La nuova ricerca mostra che mentre i ladri asportavano alcuni gioielli non hanno preso tali parti del corpo. Queste andarono perse a causa di un massivo trauma toracico che Tut ricevette mentra era ancora vivo.
Questo non fu il solo problema di Tut. Nel 2005 un team di ricercatori riscontrò che egli aveva subito una frattura della gamba ed ai primi di quest’anno un articolo del “Journal of the American Medical Association” rivelò che Tut soffriva di malaria che potrebbe aver contribuito alla sua morte.

Il lavoro di Harer è stato pubblicato nel “Bulletin of the Egyptian Museum”. E’ stato inoltre presentato in una conferenza la scora primavera presso l” American Research Center in Egypt (ARCE)”.
Lo scorso giovedi Harer era in Canada per esporre i suoi risultati all’Università di toronto.
Harer è specializzato in Ostetricia e Ginecologia, ma ha anche insegnato egittologia, quale Professore aggiunto all’Università Statale della California di San Bernardino sino al suo ritiro.
..."



...poi ho proseguito solo nella lettura ... che dire, considerando che Harer fa conferenze anche in Canada (e non credo grautitamente), che pubblica articoli con la benedizione di ZH (ed anche in questo caso non certo a ricavo 0) e che quanto prima pubblicherà senz'altro una nutrita serie di libri magari insieme al "santo" (e voi dite che il Santo lavorerà gratis?), direi che l'ennesima scoperta giustifica se stessa.

Andiamo con ordine: il nostro "eroe" dice che mancano parti della gabbia toracica, e sappiamo che questo è vero, ma sappiamo anche che le operazioni cui erano sottoposte le mummie erano decisamente invasive e talvolta distruttive (peraltro bisognava estrarre i visceri e questo poteva avvenire solo con incisioni addominali che, nel caso dei polmoni, potevano, o forse dovevano, interessare anche sterno e costole) tanto che non è infrequente il ritrovamento di parti di corpo sostituite con altre o, addirittura, ricostruite con stracci a sagomare la parte mancante (spesso braccia intere o addirittura gambe).

In qualche caso (specie con gli animali) l'intera bestia NON esisteva all'interno delle bende, ma era stata sostituita da una sorta di "fantoccio" di pezza.

Un corpo che viene sottoposto al trattamento di disidratazione per 70-80 giorni diventa estremamente fragile e gli operatori della casa della morte non dovevano andare tanto per il sottile anche considerando che, alla fine, il corpo sarebbe stato riconsegnato già ben fasciato e stretto... chi avrebbe guardato se dentro c'era davvero tutto?

Ma si tratta di un Re, direte voi, sai quanti sacerdoti erano presenti alle fasi dell'imbalsamazione... ma siamo certi che anche quelli fossero poi così diligenti? O magari erano facilmente "influenzabili" e, piuttosto che stare in mezzo alla puzza dei cadaveri, non preferivano accettare chissà cosa per chiudere un occhio e magari tutti e due?

E tutto questo senza voler parlare dei traumi cui il corpo fu notoriamente sottoposto per l'estrazione dal sarcofago anche se, in questo caso, non credo che c'entri molto il trauma riscontrato dal nostro ginecologo ostetrico, insegnante di egittologia (perchè mi viene in mente il detto latino "beati monoculi in terra coecorum"?).

Insomma, se volete continuo nella traduzione, ma non credo che la notizia meriti più di tanto!

Ah, dimenticavo, Harer ritiene che il danno alla gabbia toracica possa essere stato causato da un ippopotamo durante una battuta di caccia e che questa causa di morte sarebbe stata taciuta perchè troppo imbarazzante per un faraone!

...e meno male che non è stato investito da un camion...
roberta.maat
00giovedì 18 novembre 2010 00:57
Eppure.....nonostante le parole di Hotep smorzino gli entusiasmi, io trovo particolarmente curiose le osservazioni del prof. Harer circa il taglio per l'estrazione dei visceri, particolarmente mi colpisce il discorso della sutura e la deduzione che per estrarre i polmoni gli imbalsamatori non attraversarono il diaframma disponendo già di un'ampia apertura del torace.
C'è poi l'incomprensibile o quanto meno inusuale posizionamento delle braccia di cui però il prof. non presenta alcuna giustificazione. Mi ero chiesta più volte il perchè di quella posa, nonostante i sarcofagi riproducano quella canonica completa degli scettri.
Sul legame tra ZH e Harer, sicuramente cementato dai comuni interessi economici, non voglio pronunciarmi anche perchè non conosco di altri studiosi che pubblichino le loro fatiche "gratis et amore Dei".
Merytaton62
00giovedì 18 novembre 2010 01:06
Ricordo di aver seguito un documentario televisivo in cui si diceva che la mummia del povero Tut ha subito ogni sorta di oltraggio, ma si è presenta da subito molto mal conservata [SM=g1621246] ...possibile che ad una persona di così alto lignaggio non siano state riservate le tecniche migliori?
Si è ipotizzato che il re fosse morto lontano da qualsiasi centro abitato, quindi gli imbalsamatori si sarebbero messi all'opera quando la morte aveva già iniziato la sua opera devastatrice. [SM=x822718]
La mancanza del cuore fa pensare, ma si dice che la rimozione accidentale dell'organo fosse un evento tutt'altro che raro...infatti la presenza dello stesso all'interno delle mummie conservate a Trieste viene considerata un indicatore di qualità. [SM=x822715]
-francis-
00giovedì 18 novembre 2010 11:09
Povero Tut, ma il suo corpo aveva qualcosa di sano?
Hotepibre
00giovedì 18 novembre 2010 18:30
Merytaton62, 18/11/2010 1.06:


... la mummia del povero Tut ha subito ogni sorta di oltraggio, ma si è presenta da subito molto mal conservata [SM=g1621246] ...possibile che ad una persona di così alto lignaggio non siano state riservate le tecniche migliori?
...



Direi che a ben guardare è l'esatto opposto: è stato estremamente difficile estrarre la mummia del Re dal sarcofago, infatti, proprio perchè era fin troppo ricoperta di resine, che servivano a limitare la proliferazione di batteri decompositori, che avevano fatto corpo unico con il contenitore.
Proprio per questo Carter dovette ricorrere, lo ricorderete, ai metodi empirici più strani e, dispiace dirlo, disastrosi: dalle lame arroventate, all'esposizione del corpo al sole africano, addirittura a mettere l'intero sarcofago sul fuoco con la speranza che le resine si sciogliessero.

Quanto alla pratica dell'incisione addominale ("Le mummie del Museo Egizio di Firenze", di Roberto del Francia):

"...si praticava un'incisione sul lato sinistro dell'addome...; prima di Thutmosi III questo taglio aveva un andamento verticale lungo il fianco, perpendicolarmente alle coste, in seguito divenne obliquo andando dall'osso iliaco fino al pube. ..."


..l'autore procede spiegando che la cavità veniva riempita con stracci imbevuti di resine, natron in polvere, paglia e residui vegetali (per non far collassare i tessuti durante l'immersione nel natron).
Dopo il periodo sotto natron di forse 40 giorni (i 70 dovevano corrispondere all'intero processo), venivano rimosse le imbottiture temporanee e qui, secondo me, poteva ben succedere che, ad esempio, le resine o lo stesso natron, avessero fatto "corpo unico" anche con il cuore che poteva così andar perso, e:

"...la cavità toracica e addominale venivano riempite con involti di bende imbevuti di resina, pacchetti contenenti mirra cassia, segatura, segatura mista a resina e talvolta cipolle e licheni secchi. ...Completata l'imbottitura [permanente] , si chiudeva l'incisione addominale che solo in rarissimi casi veniva suturata, di solito si avvicinavano i lembi e la ferita rimaneva aperta. Più tardi l'apertura veniva ricoperta con una placca di cera decorata con l'Udjat che aveva il potere di risanare le ferite..."


...più avanti, inoltre, si legge che nella cavità addominale, proprio dalla XVIII, si cominciò a versare resina bollente, ed anche qui, perciò, le possibilità che il cuore venisse seriamente danneggiato o addirittura distrutto dal calore (non dimentichiamo che era ormai ridotto proprio male dopo 40 giorni sotto sale), credo siano da considerarsi reali.

Per quanto attiene, invece, la posizione delle braccia di Tut, mi sembra fossero nella posizione "canonica" ovvero incrociate, perchè la si considera "strana"?

(per inciso, il fatto che nella cavità addominale infilassero addirittura "cipolle", sembra quasi porre i nostri amati Sovrani alla stregua di tacchini da fare al forno... [SM=x822710] )
Hotepibre
00giovedì 18 novembre 2010 19:04
seconda parte dell'articolo di Harer:

"1968 i primi raggi X
Per capire cosa accadde alla cassa toracica di Tut bisogna tornare al 1968.
Fu in quell’anno che, fatti i primi raggi X, si scoprì che gran parte della gabbia toracica di Tut mancava.
I Raggi mostrarono inoltre che la gioielleria che esisteva durante l’autopsia del 1925 era pure stata asportata.
Questo significa che i ladri operarono tra queste due date.

Le ricerche di Harer indicano che mentre i gioielli di Tut furono certamente rubati, la gabbia toracica era all'epoca già inesistente.

Il CT scan rivela, in alta definizione, quanto resta delle costole di Tut. Il Dr. Hare dice che: “le costole sono state nettamente tagliate” e potrebbero non essere state asportate dai ladri moderni. “Le costole furono tagliate dagli imbalsamatori e non dai ladri”, egli ha detto.
Ha aggiunto che “se provi a tagliare un osso di 3500 anni questo è friabile, prima che tu possa applicare una qualche pressione sull’osso, una vasta parte collasserà ed avresti dei bordi frastagliati delle ossa”
“queste sono nettamente tranciate ed i ladri non hanno avuto il tempo di fare questo lavoro” (e perché? Quando sarebbe stato commesso questo furto? Da chi? Se ci si è resi conto che le coste mancavano solo nel 1968, durante le RX, e dal 1925 sono trascorsi oltre 40 anni, di tempo ce ne sarebbe stato a iosa!)

La mummia di Tut fotografata da Harry Burton… prova ancor più che soffrì un rilevante trauma toracico suffragata dalla tecnica degli imbalsamatori per estrarre intestini, stomaco e fegato.

Nell’antico Egitto quegli organi venivano rimossi e riposti nei vasi canopici.

Harer dice che gli imbalsamatori usavano una incisione trasversale che nel caso di Tut va dall’ombelico fino alla colonna vertebrale.
Essi “asportavano gli organi al di sotto del diaframma”, dice. Comunque “non attraversarono il diaframma per estrarre i polmoni – la gabbia era spalancata, e poterono asportarli direttamente” (e quale sarebbe la prova? da cosa si ricaverebbe che era "già aperta"?)
Harer dice che non ha mai visto prima un’altra mummia reale con un taglio del genere (vedi sopra il testo da me postato sulle mummie di Firenze) “Tut è l’unica mummia reale che io conosca che ha un’incisione trasversale”.
Normalmente, per motivi religiosi, ci sarebbe dovuto essere “uno speciale amuleto, una piastra di imbalsamazione, sopra l’incisione praticata dagli imbalsamatori”.
Comunque in questo caso non c’è niente “poiché il corpo aveva già una vasta apertura era inutile suturare l’incisione addominale e proteggerla” scrive Harer nel suo articolo.
Inoltre, le braccia di Tut erano incrociate all’altezza delle anche e non sul torace come normalmente praticato per un Faraone.



...e erp ora mi fermo un'altra volta; la terza parte presto.
roberta.maat
00giovedì 18 novembre 2010 21:28
Hotep, ti ringrazio, credo a nome di tutti, per la precisa traduzione.
Non conoscevo il testo sulle mummie di Firenze.
Approfitto della tua disponibilità per chiederti notizie sulle posture delle braccia delle mummie reali, maschi e femmine. Grazie ancora
RAMSY
00giovedì 18 novembre 2010 22:31
Bah! mi sembra strano che le precedenti analisi non abbiano riscontrato un fatto così importante [SM=g1361799]
Mi riservo di studiare un pò il resoconto di Carter prima di pronunciarmi...

www.griffith.ox.ac.uk/perl/gi-ca-qmakesumm.pl?sid=151.61.247.195-1290113535&qno=1&...

....ma se la cassa toracica fosse stata assente già quando il nostro archeologo ha sbendato (o meglio, ridotto a un puzzle [SM=x822718]) l' ormai "povero" Tut credo che ne avrebbe fatto menzione. Inoltre è stato fatto un inventario accurato (si suppone);se dovesse mancare qualche gioiello o amuleto non ci sarebbe bisogno di fior di scienziati, tac, raggi x, ecc...per scoprirlo.
Per quanto riguarda la posizione delle braccia sembra che sia stato tenuto conto della maschera: se fossero state più in alto non si sarebbe riusciti ad infilarla (questo è quello che noto dalle prime foto di Burton).
Insomma, mi sembra che qualcuno voglia farsi un pò di pubblicità. Aspettiamo quello che ci viene a dire che Tut è stato visto spaparanzato in spiaggia alle Maldive a bersi un drink insieme a Elvis e Michael Jackson [SM=x822743]
Hotepibre
00giovedì 18 novembre 2010 23:07
...ad essere sincero, per quanto abbia letto sull'argomento (e solo sul Re fanciullo posseggo oltre 20 testi che nel titolo hanno il suo nome, oltre, si intende, tutti quelli in cui pur non comparendo nel titolo, ugualmente se ne parla), non mi sono mai imbattuto nei "furti" di cui il nostro ginecologo-ostetrico-egittologo parla...

Del resto, il corpo del "ragazzo", quando venne sottoposto alla prima autopsia dal Dr. Derry era stato non solo spogliato di tutte le bende in cui era avvolto, ma anche di tutti gli amuleti ed i gioielli che ne ricoprivano letteralmente il corpo (in numero di oltre 100... mi pare 103 per l'esattezza), ma era stato "mutilato" e "frazionato" in ben 19 parti (un po' difficile, perciò, conservare su quei poveri resti alcunchè di prezioso)!

Anche oggi, del resto, il suo corpo è "nudo", non certo ricoperto dalle sue bende originali, ne' tantomeno da gioielli.

Per quanto riguarda la posizione delle "braccia", intanto direi che l'osservazione di Ramsy sia pertinente anche se, considerando che erano ben strette nelle bende, non credo sarebbero state d'intralcio per il posizionamento della maschera d'oro.
Rammento, però, che solo per il bendaggio ci volevano addirittura, pare, una quindicina di giorni poichè tutto doveva seguire ben precisi rituali; è pertanto verosimile che gli innumerevoli giri di bende possano aver creato spessori che, una volta tolte, fanno apparire le braccia in una posizione differente da quella originale che, peraltro, quasi non conosciamo se non attraverso le foto di Burton.
(qui sotto vi riporto una delle foto in cui il corpo è ancora avvolto nelle bende).

Ricordo, inoltre, che avambracci e mani erano ricoperti da guaine d'oro che simulavano la posizione corretta delle braccia che, quindi, non era tassativo fossere nella stessa posizione.
Peraltro, dopo il trattamento con il natron, intervenuto peraltro quando già il "rigor mortis" era di certo accentuato, è ipotizzabile (ed è strano che un medico non ci pensi) un rattrappimento o una contrazione di nervi, tendini e muscoli che ben possono giustificare la presunta "strana" posizione delle braccia... provate voi a spostare gli arti di un cadavere che ha raggiunto il massimo della rigidità cadaverica!

Hotepibre
00giovedì 18 novembre 2010 23:15
...peraltro, qui di seguito vi riporto l'effettiva posizione delle braccia del Re che, come vedete non erano neppure incrociate e questo, direi, per un motivo pratico: guardate quanti bracciali ha ad ogni braccio, ora provate a pensare che spessore avrebbero avuto le braccia sovrapposte...
(perchè sia chiaro il "verso" della foto, considerate che in alto, oltre il largo collare che si intravede, c'è la testa)
Hotepibre
00giovedì 18 novembre 2010 23:20
...ogni bracciale, ogni amuleto, ogni gingillo che si trovava sul corpo, come del resto OGNI pezzo esistente nella tomba, è stato catalogato; ora sarebbe interessante sapere se il nostro studioso indichi i riferimenti di catalogo degli oggetti che sarebbero stati asportati...
(la foto che vi riporto di seguito è uno degli avambracci di cui alla foto precedente)
roberta.maat
00giovedì 18 novembre 2010 23:57
Confesso, quasi con vergogna, che nonostante io abbia avuto da tempo sotto gli occhi testi e foto che riguardano il piccolo re, nonchè riproduzioni di molte delle foto di Burton, fino ad oggi non mi ero accorta che quelle povere braccia erano "conserte".
Forse condizionata dalla visione della mummia a braccia distese come a coprire il pube, ho sempre creduto che questa fosse la postura assegnatagli dagli imbalsamatori.
Hotepibre
00venerdì 19 novembre 2010 00:39
...normalmente i Re erano posti con le braccia incrociate (come appare il "nostro" Tut con le sue "mani posticce" in lamina d'oro), mentre le Regine con un braccio disteso lungo il fianco e l'altro ripiegato sul cuore.
Peraltro proprio la postura del corpo della KV55 fece nascere il dubbio si trattasse di una donna (la "Vecchia Signora" prima, poi il "giovane uomo") poichè un braccio era appunto disteso, mentra l'altro era ripiegato.

Per quanto riguarda le sue "vere" mani, queste presentavano le singole dita "inguainate" in tubicini d'oro, come si vede bene nella foto successiva:
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