Le NDE dei Bambini

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Lachaise-L-N-
00giovedì 13 agosto 2009 13:42
ARTICOLO DEL DR. MELVIN MORSE

Da noi si dice che, per sapere la verità, bisogna chiederla agli ubriachi ed ai bambini ed il Dr. Melvin Morse ha studiato a fondo proprio le NDE dei bambini che, specialmente in tenerissima età, non posseggono retroterra cultural-religiosi tali da poter inventare esperienze come una NDE. In questo articolo, il Dr. Melvin Morse ci spiega perchè, dal suo punto di vista, le NDE non possono assolutamente essere allucinazioni d'un cervello morente.

"Ma era vero, Dott. Morse?" Chris, 8 anni, era quasi affogato quando, quattro anni prima, la macchina del padre era precipitata da un ponte nelle acque gelate di un fiume vicino Seattle.

Portato in volo da un elicottero ad un vicino ospedale, sarebbe poi sopravvissuto insieme a sua madre.
"Allora sono morto. Sono andato in un enorme maccherone. Era lungo e diritto, doveva essere un tunnel, perché dentro c'era un arcobaleno. I maccheroni non hanno arcobaleni.
Sono stato spinto dal vento, e potevo stare a galla. Ho visto due tunnel di fronte a me, un tunnel per gli umani ed un tunnel per gli animali. Sono entrato nel tunnel degli animali, ed un'ape mi ha dato il suo miele. Devi raccontare tutto ai vecchi, così non avranno paura di morire"
, raccomandò poi ai medici. Con questa frase si capisce quanto profonda fosse stata la sua avventura ai confini della morte.

LE NDE's NON SONO MITI CULTURALI
Chris chiaramente riferisce un'esperienza reale. L'immagine di un arcobaleno in un maccherone è unica ed è improbabile che l'abbia attinta dal suo bagaglio culturale. Ma come possiamo esser certi che l'abbia veramente vissuta?
La domanda di Chris va giusto al cuore del problema, come è tipico per i bambini.
Sono le NDE davvero esperienze dei moribondi, il risultato di una funzione del cervello normale, o il prodotto d'una disfunzione cerebrale che crea un'allucinazione a causa degli stress biologici causati dalle medicine e/o da una mancanza di ossigeno?
Le NDE sono la percezione di un' altra realtà sovrapposto a questa, in cui frequentemente si appalesa l'esistenza di un Dio amorevole. C'è chiaramente la persistenza d'un chiaro stato di coscienza dopo la morte del corpo. Se le esperienze in vicinanza della morte sono "vere," allora è chiaramente possibile che quest'altra realtà esiste e corrisponde alla nostra destinazione finale. Parimenti veri sarebbero dunque, anche i contatti con l'Aldilà, le NDE condivise e le premonizioni.

RICERCA CLINICA
Il nostro studio, condotto nell' Ospedale Pediatrico di Seattle ha concluso che le NDE sono di fatto esperienze ai confini della vita. Abbiamo studiato 26 bambini criticamente malati e trovato che ben 24 di loro riportavano di essere consapevoli durante la morte, avendo avuto delle esperienze di cui erano consapevoli, inclusa la percezione di una luce amorevole, una "...luce che aveva cose buone in sè."
Abbiamo anche preso in esame oltre 100 bambini di controllo, trattati anche con farmaci, che avevano subito una mancanza di ossigeno al cervello, intubati e ventilati artificialmente nell'unità di terapia intensiva e che pensavano di morire.
Erano seriamente malati ma non prossimi a morire. Nessuno di questi pazienti ha riportato di essere cosciente in tali fasi della malattia, o ha avuto un'esperienza spirituale.
Michael Sabom, un cardiologo di Atlanta, ha rilevato che il 43% dei pazienti in arresto cardiaco aveva avuto una NDE. Pazienti con rianimazioni lunghe e complicate erano quelli con più probabilità di provare una NDE. Quest'ultimi frequentemente potevano descrive accuratamente la loro rianimazione in dettaglio, mentre il gruppo di pazienti che avevano subìto un arresto cardiaco - ma senza nessuna NDE- non poteva descrivere le fasi delle manovre di rianimazione con accuratezza.

I Racconti
Ho indagato molti racconti che chiaramente documentano che c'è un paradossale ritorno di coscienza del cervello, al momento della morte. Per esempio Olga Gearhardt una donna di 63 anni attendeva un trapianto cardiaco, quando un virus le infettò il cuore. Finalmente venne chiamata dal Centro Trapianti dell'Università della California per il sospirato intervento.
La sua famiglia andò con lei, tranne il genero, che rimase a casa.
Benchè il trapianto fosse stato un successo, esattamente alle ore 2:15 il suo cuore nuovo si fermò improvvisamente e l'equipe chirurgica impiegò più di tre ore per rianimarla. Il mattino successivo, alla sua famiglia venne però detto che la sua operazione era andata bene, senza aggiungere altri dettagli, notizie che vennero comunicate telefonicamente a suo genero.
Lui però sapeva già tutto: esattamente alle 2:15 della notte precedente, mentre dormiva, si era svegliato ed aveva visto sua suocera ai piede del suo letto, che gli diceva di non preoccuparsi, che tutto andava bene, pregandolo di dirlo a sua figlia (sua moglie).
Egli prese nota della comunicazione e dell'ora e poi si addormentò di nuovo.
Più tardi, quando Olga si svegliò dall'anestesia, le sue prime parole furono:
"Avete ricevuto il messaggio?"
La storia dimostra che le NDE sono un ripristino della coscienza in punto di morte e che la paziente ha potuto comunicare telepaticamente con suo genero, quando lei era in uno stato comatoso e lui addormentato. Paul Perry ed io abbiamo indagato a fondo la storia. Ogni dettaglio aveva una verifica obiettiva ed abbiamo visto anche la nota scribacchiata dopo il contatto. Simili racconti sono stati documentate almeno da 100 anni in quà; valga per esempio l'opera di F. Meyers, "Human Personality and Its Survival After Death", in cui sono riportati centinaia di episodi simili.

FONTE www.webalice.it/cipidoc/index.htm
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