Le Crocifere

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00domenica 30 dicembre 2007 16:28
Una crocifera salutare,
se consumata spesso


Un ortaggio ricco di sostanze antiossidanti, disintossicanti e soprattutto antitumorali


Di Giorgio Calabrese

Il cavolfiore è un ortaggio dotato di tante proprietà salutiste, però, non ha la ricchezza di composti nutritivi di altre crocifere o brassicacee; il suo colore verde ci segnala che contiene una buona quantità di benefica clorofilla e di carotenoidi.
Un etto di cavolfiore fornisce solamente 25 calorie con una alta quota di acqua con una discreta dose di proteine e carboidrati e poche tracce di grassi, oltre ad una buona dose di fibra vegetale, fra i minerali presenti importanti sono il potassio, il sodio e il boro. I cavolfiori sono un’ottima fonte di sulforafane, che è un derivato dei glucosilonati; questa sostanza è capace di inibire l’azione degli agenti cancerogeni, stimolando degli enzimi, detti di fase II, che rappresentano uno dei mezzi più importanti per mettere in atto i meccanismi disintossicanti dell’organismo. Non è salutare consumare il cavolfiore crudo frequentemente, perché esso contiene delle sostanze, dette "antinutrienti": le goitrine, che sono capaci di limitare l’utilizzazione dello jodio da parte della ghiandola tiroide. Se il cavolfiore, invece, viene cotto, queste goitrine scompaiono, per cui chi soffre di tiroide ne può usufruire liberamente.
L’azione più importante dei cavolfiori e delle crocifere in genere è quella di prevenire i tumori e tutto l’apparato digerente è molto più protetto dalla loro insorgenza, purché i cavolfiori siano introdotti con regolarità.
Il cavolfiore contiene: gli indoli, che stimolano i meccanismi antiossidanti e disintossicanti e migliorano il funzionamento degli ormoni estrogeni; i ditioltioni e i glicosinolati, che sono ottimi antiossidanti e antitumorali; le cumarine, che bloccano la reazione dei composti cancerogeni e i fenoli, che stimolano gli enzimi disintossicanti. È stato accertato e provato scientificamente che i cavolfiori sono apportatori di una particolare sostanza il controitinsolfato, che si comporta come un inibitore di tutti quei meccanismi che fanno insorgere il tumore del colon e del seno e di altri organi.

da: www.db.avvenire.it
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00domenica 30 dicembre 2007 16:30
proprietà classificazione



CROCIFERE

Proprietà:

stimolanti,
antiscorbutiche,
semi oleaginosi.

Due principi distinti si trasformano in oli essenziali sotto l’influenza dell’acqua.

Esempi: Cappero (Capparis spinosa L.), Cavolo (Brassica oleracea L.), Senape (Sinapis nigra L.), Senape selvatica (Sinapis arvensis L.), Senape bianca (Sinapis alba L.), Ruchetta selvatica (Diplotaxis tenuifolia DC.), Cavolo marino (Crambe maritima L.), Ruchetta marina (Cakile maritima Scop.), Ruchetta (Eruca sativa Lamk.), Peperella (Lepidium latifolium L.), Nasturzio ortense (Lepidium sativum L.), Lepidio dei ruderi (Lepidium ruderale L.), Guado (Isatis tinctoria L.), Erba storna (Thlapsi arvense L.), Borsa pastore (Capsella bursa pastoris L.), Coclearia (Cochlearia officinalis L.), Armoracia (Cochlearia armoracia L.), Crescione dei prati (Cardamine pratensis L.), Cardamindo amaro (Cardamine amara L.), Dentaria (Dentaria enneaphyllos L.), Crescione (Nasturtium officinale R.Br.), Violaciocca gialla (Cheiranthus cheiri L.), Alliaria (Alliaria officinalis Bieb.), Erisimo (Sisymbrium officinale Scop.), Camelina sativa Crantz.

Piante trattate: Borsa pastore, Coclearia, Crescione, Erisimo.







Tratto dal Grande Erbario Medicinale
di Tommaso Palamidessi

da: erboristeriaemedicina.org


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00domenica 30 dicembre 2007 16:32
vocabolo

cro|cì|fe|ra


s.f.
TS bot., pianta erbacea della famiglia delle Crocifere, diffusa nelle zone temperate e fredde | pl. con iniz. maiusc., famiglia della classe delle Dicotiledoni cui appartengono specie commestibili come il cavolo, la rapa, il crescione, specie medicinali come la coclearia e la senape nera, e altre ornamentali come la violaciocca e la lunaria

chiave di ricerca: crocifera

da: www.demauroparavia.it/
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00domenica 30 dicembre 2007 16:37
scheda piante

Crescione



la pianta


nome botanico: Nasturtium officinalis

famiglia: Crocifere

breve descrizione: E' una pianta acquatica, ha foglie imparipennate e sempreverdi, di forma arrotondata che presentano un colore verde intenso e una consistenza carnosa; questa pianta può raggiungere un' altezza di 70 cm

durata: Perenne

periodo di fioritura: Fiorisce in primavera/estate con fiori bianchi raccolti in grappoli

clima: Temperato

uso: Vive bene nei corsi d'acqua a scorrimento lento e poco profondi, ma soprattutto con acque limpide;o in terreni molto umidi

accorgimenti e cure


esposizione e luminosità:
Deve essere esposta in zone di pieno sole

temperatura: Cresce bene in zone a clima temperato

substrato: Il terreno deve essere molto umido, oppure si coltiva direttamente nei corsi d'acqua

avversità:
Potrebbe essere soggetto a parassiti, se si usa in cucina crudo lavare sempre con cura la pianta

piccoli consigli: Ha propietà detergenti, stimolanti, diuretiche, aperitive, rubefacenti, vitaminizzanti.E' utilizzato anche per combattere la calvizie e in cucina Non necessita di cure particolari.


da: www.leserre.it/
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00domenica 30 dicembre 2007 16:44
medicina


Broccoli e altre verdure crocifere ottimi alleati contro il tumore alla vescica

Nuova conferma che le verdure della famiglia delle crocifere (come broccoli o cavolfiori) hanno interessanti capacità di ridurre il rischio di essere colpiti da tumore alla vescica grazie all’azione antiossidante garantita dalle sostanze in esse contenute, gli isotiocianati (ITC). Secondo quanto riportato recentemente dall’International Journal of Cancer, gli individui che consumano questi alimenti in gran quantità godrebbero di una riduzione del rischio di cancro alla vescica pari al 29%.

Lo studioso Hua Zhao e i suoi colleghi dell’Anderson Cancer Center dell’Università del Texas di Houston hanno comparato l’assunzione degli isotiocianati in 697 pazienti con tumore alla vescica e 708 soggetti di controllo, tutti con età media di 63 anni. Dalle analisi condotte dal team di Zhao, è emerso che le persone colpite da tumore erano abituate a consumare, in media, una minore quantità di verdure crocifere rispetto ai soggetti sani: questa differenza si traduce, secondo gli scienziati, in una riduzione del rischio pari al 29% per chi mangia buone quantità di verdure, anche tenendo conto di fattori di rischio come il fumo e l’età.

“L’ipotesi che riteniamo più accreditata e che ha trovato numerosi riscontri in studi in laboratorio è che gli ITC abbiano un effetto detossificante sulle cellule, riescano a migliorare il normale sviluppo delle cellule e favoriscono il suicido delle cellule anomale” ha spiegato lo studioso nordamericano.

MFL - 29/05/2007

da: www.paginemediche.it/
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00domenica 30 dicembre 2007 16:50
classificazione descrizione


Brassicaceae


Brassicaceae o Crucifere



Tipico fiore a 4 petali delle Crucifere
(Lunaria annua)
Classificazione scientifica
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Capparales
Famiglia: Brassicaceae



Le Brassicaceae o Cruciferae sono una grande famiglia di erbe e piccoli arbusti, distribuite in tutti i continenti e in tutti i climi (senza escludere le regioni polari). Il massimo centro di ricchezza in termini di specie, per questa famiglia, è il bacino mediterraneo.

Il nome di crucifere deriva dall'aspetto del fiore, che è tipicamente composto da 4 petali e ricorda perciò una croce. I petali sono separati (corolla dialipetala). Sono presenti anche 4 sepali. Una particolarità del fiore delle Brassicaceae è la presenza di 6 stami, di cui 4 a croce come i petali e 2 esterni più corti. Un tale androceo si definisce tetradinamo.

Le foglie sono di solito alterne, solo in qualche caso opposte, spesso in rosetta basale.

Il frutto, un carattere fondamentale per la determinazione a livello di specie, è secco e deiscente. Si può considerare un particolare tipo di capsula bicarpellare: viene detto siliqua (quando la lunghezza è evidentemente maggiore della larghezza: Brassica, Sinapis, ecc.) o siliquetta (quando è circa isodiametrica: Lunaria, Lobularia, Biscutella, ecc.). Il frutto si apre per 2 valve che lasciano scoperto un setto centrale (detto replum) a cui sono attaccati i semi in numero variabile. Talvolta la deiscenza avviene con un meccanismo a scatto che serve a scagliare i semi a distanza (Cardamine).





Sistematica

Le Brassicaceae comprendono oltre 300 generi e quasi 4000 specie, alcune delle quali hanno grande importanza economica.

I generi più importanti per l'alimentazione umana sono:

Brassica (cavolo, rapa, cavolfiore, colza ecc.)
Sinapis (senape)
Raphanus (ravanello)
Eruca (rucola)
Altri generi importanti nella flora italiana sono:

Aethionema
Alyssum
Arabis
Biscutella
Bunias - cascellone
Cakile maritima - ravastrello
Capsella - borsa da pastore o borsacchina
Cardamine
Cochlearia
Dentaria
Diplotaxis
Draba
Hesperis
Iberis
Isatis - guado o glasto
Lepidium
Lunaria
Malcolmia
Matthiola
Nasturtium
Rapistrum
Sisymbrium
Thlaspi

Anche i generi Brassica, Sinapis, Raphanus, oltre alle specie coltivate, comprendono specie selvatiche presenti nella flora spontanea italiana.

da: it.wikipedia.org
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00domenica 30 dicembre 2007 16:57
descrizione sistematica


Brassica

Il genere Brassica, che ha dato nome alla famiglia delle Brassicacee, comprende piante erbacee a grandi foglie, alcune delle quali hanno grandissima importanza nell'economia umana.


Brassica oleracea




Classificazione scientifica
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Brassicales
Famiglia: Brassicaceae
Genere: Brassica
L., 1753



Descrizione


Brassica juncea

Il genere Brassica comprende piante erbacee bienni o perenni.

Le foglie molto grandi sono riunite in una rosetta basale.

I fiori, conformemente alle caratteristiche della famiglia, sono regolari e dialipetali; i petali sono 4 e gli stami 6.

Il frutto secco è una siliqua, cioè una capsula stretta e allungata, che ricorda superficialmente i baccelli delle Leguminose; i semi sono attaccati a una membrana interna.


Distribuzione
La distribuzione naturale del genere Brassica comprende l'Europa centrale e meridionale, l'Asia centrale e occidentale e l'Africa a nord dell'Equatore.

La coltura delle specie principali di questo genere si è estesa da tempo a tutto il mondo.

Alcune specie si sono inselvatichite in America e in Australia.


Importanza economica
Molte specie di Brassica sono coltivate per l'alimentazione umana.

In particolare, vengono consumate, a seconda delle specie e delle varietà, le foglie (p.es. verza), i fiori (p.es. cavolfiore) e le radici (p.es. rapa).

I semi di alcune specie sono usati in modo simile alla senape (p.es. senape indiana) o per l'estrazione di olio (olio di colza).


Sistematica


Ricostruzione dei legami genetici tra specie diverse

Il genere Brassica comprende da 30 a 60 specie circa, secondo gli autori.

La definizione delle specie è complicata dall'esistenza di ibridi sia naturali che artificiali. Per esempio, nell'illustrazione a lato sono indicati i legami genetici individuati tra tre specie 'capostipite' (B.nigra, B.oleracea, B.rapa) e tre specie di origine ibrida (B.carinata,B.juncea,B.napus).

Ricordiamo qui alcune delle specie più note:

Brassica arvensis
Brassica bivoniana, il cavolo di Bivona
Brassica campestris
Brassica carinata, il cavolo abissino
Brassica chinensis, il cavolo cinese
Brassica drepanensis, il cavolo di roccia o cavolo selvaggio
Brassica elongata
Brassica fruticolosa, il cavolo mediterraneo
Brassica juncea, il cavolo indiano o senape indiana
Brassica napus, la colza e il navone o rutabaga
Brassica narinosa
Brassica nigra, il cavolo nero
Brassica oleracea, il cavolo (cavolo cappuccio, cavolo riccio, cavolfiore, cavolino di Bruxelles, verza, broccolo ecc.)
Brassica pekinensis, il cavolo di Pechino
Brassica perviridis
Brassica rapa, la rapa
Brassica rupestris
Brassica septiceps
Brassica tournefortii

Altre informazioni


Una delle specie dette 'cavolaia', la Pieris brassicae

Il genere Brassica costituisce il nutrimento preferito dei bruchi di numerose specie di Lepidotteri. Non a caso, diverse specie di queste farfalle sono chiamate volgarmente cavolaie.

da: it.wikipedia.org

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