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“Architetti, programmatori e tecnici elettronici, Dublino vi aspetta”
I settori più dinamici, le professioni più richieste, quanto si guadagna e come si cerca un impiego in Irlanda. Intervista a Kevin Quinn, responsabile del progetto “Know before you go” dell’Authority irlandese sulla formazione e l’occupazione e manager della rete Eures
di Federico Pace
Quali sono i settori che stanno crescendo più rapidamente in Irlanda in questi anni?
I più dinamici sono i servizi, come in molti altri paesi europei. E’ in questa area che ci sono la gran parte delle offerte di lavoro. Anche e soprattutto per i cittadini europei. Ma anche nelle costruzioni. Parlo anche di profili molto qualificati. Lo stesso accade nel settore sanitario.
In quale segmento in particolare sono più richiesti gli italiani?
Direi che tutto il settore del turismo e a tutti i livelli. Dal front office al back office. Qui ci sono grandi opportunità. E’ il livello della conoscenza dell’inglese a determinare la posizione che si andrà ad occupare. E’ molto facile salire la scala gerarchica man mano che migliora il proprio inglese.
Ci sono quindi opportunità anche per profili elevati?
Le richieste sono soprattutto per questo tipo di profili. Dico in particolare qualcosa agli architetti italiani. Loro sono bravissimi e pieni di talento. Per loro ci sono molte opportunità. Il settore delle costruzioni sta crescendo davvero molto. Tutta l’Irlanda è un cantiere.
E in altri settori?
Ovviamente moltissime offerte anche in tutto quell’insieme di imprese che si occupano di information technology. Sviluppatori, programmatori e analisti. C’è poi una elevatissima domanda di tecnici elettronici. C’è una necessità che le imprese non riescono neppure a coprire. Si va dalle grandi imprese, dalle multinazionali alle imprese nazionali. E la paga è molto interessante.
Ci può fare dei numeri?
Un professionista tecnico qualificato può guadagnare da 3mila a 5mila euro. Anche sei mila al mese. Noi siamo il paese con il livello di retribuzioni più elevato in tutta Europa. E anche il sistema fiscale è molto favorevole. Certo che la conoscenza dell’inglese per queste figure è essenziale.
E il costo della vita?
In qualche modo mi sento di suggerire di stare attenti, qui affittare una cosa può anche costare molto. Quindi si deve fare attenzione. Il costo della vita però non arriva a quello di Londra o del Nord Europa. Il rapporto tra le retribuzioni e il costo della vita è tra i più vantaggiosi del Veccchio Continente.
Ma allora come si fa per trovare un posto?
Guardare le offerte sul nostro sito (http://www.fas.ie/en/) e chiamare. E’ possibile che il datore di lavoro dopo la prima telefonata vi inviti subito per un colloquio. Certo questa fase preliminare può anche durare qualche mese. Prima di partire, è bene sempre entrare in contatto con il datore di lavoro.
Se dovesse dire quali sono le aree geografiche con più opportunità?
Ovviamente devo dire Dublino, ma non ci sono differenze. Tutta l’Irlanda sta crescendo molto.
Qual è il rapporto degli irlandesi con gli italiani?
Qui ci sono molti italiani. C’è una lunga tradizione di italiani che vengono da molti anni. Sono molto popolari, non so perché. Forse perché siamo molto simili. Ma ora c’è una nuova ondata di italiani, molto professionali, giovani che vengono qui per migliorare il loro inglese e poi finiscono per lavorare per multinazionali come Google o Ibm o per studi irlandesi di architetti.
Qual è il più importante suggerimento che si sente di dare?
Prima cosa informarsi con molta attenzione. Consiglio sempre di parlare con i consulenti Eures più vicini a voi (vedi qui). Di sicuro prestare attenzione a tutti i suggerimenti, anche i più semplici legati alla vita di tutti i giorni, come portare l’ombrello e sapere cosa si mangia da queste parti. Chiedere comunque a tutti i conoscenti che si sa che hanno avuto un’esperienza in Irlanda. Fare molte domande. Poi, si può partire. Certo si deve sapere che andare a lavorare all’estero è una sfida molto stimolante che però deve essere ponderata con molta attenzione.