Lars Von Trier

MAGUS ALTAIR
00martedì 6 aprile 2004 10:57
E' il regista di "Le onde del destino", "Dancing in the dark", "Il Regno",
"Dogville".
Sicuramente anticonformista ed originale.
Io lo ritengo un grande del panorama contemporaneo.
Lo conoscete? Vi piace il suo cinema?
Gnomos
00martedì 6 aprile 2004 11:50
...
Io sono per il DOGMA in ogni forma d'arte.
MAGUS ALTAIR
00martedì 6 aprile 2004 12:28
Il Dogma 95
Per chi non sapesse che cos'è il "Dogma", si tratta di un manifesto
programmatico scritto da Lars Von Trier. Eccone il testo.

"Dogma 95 è un collettivo di registi fondato a Copenaghen nella primavera del 1995.
Il suo scopo preciso è opporsi a certe derive del cinema contemporaneo.
Dogma 95 è un'azione di salvataggio!
Nel 1960 si è raggiunto il limite! Il cinema era morto e bisognava farlo resuscitare. La Nouvelle Vague, attraverso slogan di individualismo e libertà, ha prodotto certi lavori. Ma il cinema antiborghese è diventato borghese, perchè si fondava sulla percezione borghese dell'arte. Il concetto di autore era una versione borghese del romanticismo e, in quanto tale, falso!
Agli occhi di DOGMA 95, il cinema non è individualista!
Oggi la tempesta tecnologica imperversa e il risultato sarà la democratizzazione definitiva del cinema. Per la prima volta, chiunque può fare un film. Ma più i media diventano accessibili, più si fa importante l'avanguardia. E non è un caso che la parola avanguardia abbia una connotazione paramilitare. Perchè la risposta è la disciplina... Dobbiamo fare dei film in uniforme, perchè il film individualista è decadente per definizione!
DOGMA 95 si contrappone al cinema individualista con una serie di regole definite VOTO DI CASTITÀ.
Nel 1960 si è raggiunto il limite! Si diceva che il cinema fosse divorato dall'artificio, ma in seguito all'utilizzo di questi artifici si è moltiplicato.
L' "obiettivo supremo" dei cineasti decadenti è ingannare il pubblico.
Dobbiamo esserne fieri? È tutto quello che abbiamo messo da parte in questi cento anni di cinema? Illusioni con cui comunicare emozioni? Grazie all'inganno di un artista isolato?
La prevedibilità (la drammaturgia) è il vitello d'oro attorno cui danziamo.
Giustificare l'azione attraverso la vita interiore dei personaggi sembra molto complicato e non è "arte alta". Mai come oggi l'azione superficiale e i film superficiali hanno ricevuto tanti elogi.
Il risultato è sterile, un'illusione di pathos e di amore.
Per DOGMA 95 il cinema non è illusione!
Ai giorni nostri imperversa la tempesta tecnologica: l'artificio è elevato al rango di divinità. Ricorrendo alla nuova tecnologia chiunque, in qualunque momento, può spazzare via gli ultimi sussulti di verità nella stretta soffocante della spettacolarità.
Le illusioni sono ciò dietro cui il cinema si può nascondere.
DOGMA 95 combatte il cinema delle illusioni con una serie di regole indiscutibili note con il nome VOTO DI CASTITÀ.

Il voto di castità
Io giuro di sottomettermi al seguente corpo di regole delineate e confermate da DOGMA 95:

1. Le riprese devono aver luogo in esterni. Non devono essere utilizzati scenografie e set (se è necessario per la storia un particolare elemento scenografico, si deve scegliere una location in cui è già presente quel’elemento).

2. Il suono non deve mai essere prodotto separatamente dalle immagini e viceversa (la musica non deve essere usata a meno che non si senta nell’ambiente in cui si svolge il film).

3. La macchina da presa deve essere a mano. Sono concessi tutti i movimenti (e l’immobilità) che si può ottenere a mano (il film non deve svolgersi dove è piazzata la cinepresa; sono le riprese che devono avere luogo dove si svolge il film).

4. Il film deve essere a colori. Non sono concesse illuminazioni speciali (se la luce è insufficiente per impressionare la pellicola la scena deve essere tagliata o si può attaccare un singolo faretto alla cinepresa).

5. Trucchi ottici e filtri sono proibiti.

6. Il film non deve contenere azioni superficiali (omicidi, armi ecc. non devono essere ripresi in nessun caso).

7. È proibita l’alienazione temporale o geografica (cioè il film deve avere luogo qui e ora).

8. Non sono accettati film di genere.

9. Il formato del film deve essere 35 mm standard.

10. Il regista non deve essere accreditato.

Inoltre, come regista giuro di astenermi dal gusto personale! Non sono più un artista. Giuro di non creare un'opera, poiché ritengo l’istante molto più importante dell'insieme. Il mio fine supremo è costringere la verità a uscire dai miei personaggi e dall'azione in sè. Giuro di fare ciò con tutti i mezzi disponibili e a discapito di ogni considerazione di buongusto o di carattere estetico.
Pronuncio a questo modo il mio VOTO DI CASTITÀ."

Pubblicato a Copenaghen lunedì 13 marzo 1995,
firmato Lars Von Trier e Thomas Vinterberg.
Distribuito in occasione della tavola rotonda
"Il cinema verso il suo secondo secolo di vita".

Per Gnomos: eppure "Dogville" viola il Dogma...[SM=g27822]
jezabel
00sabato 10 luglio 2004 04:43
il regno
argh, vidi 'il regno', nel lontano 1999 e ancora se ci penso tremo...
certo grandioso ma io sono facilemente imprssionabile...

ho sentito dire che nei paesi del Nord, (lui è danese o giù di lì, coreggetemi, he....!)mandino in onda ancora oggi una serie televisiva del regno....

altre teste, he?
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