Lago di cemento, ridateci Napoleone

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Lux-86
00sabato 1 settembre 2007 21:10
Noi eravamo rimasti che la Soprintendenza ai beni architettonici fosse un'istituzione rispettata e rispettabile quanto la Croce rossa e i Vigili del fuoco, tra le poche risparmiate dal discredito generalizzato che in questo clima da Basso impero avvolge ormai cariche e incarichi pubblici. Pensavamo al soprintendente come a un vecchio preside di liceo, magari un po' arcigno, in grado di bloccare per quarant'anni un parcheggio in centro per salvaguardare un simulacro di terme romane in rovina. Decisioni imperscrutabili a cui adeguarsi senza pretendere di capire, ma degne del rispetto che dobbiamo a chi ha dedicato vita, carriera e passioni agli studi classici. La lente di ingrandimento che il giornale ha puntato sulle brutture che stanno rovinando il lago di Como ci ha fatto crollare un'altra delle poche certezze che ancora nutrivamo. Alla gloriosa istituzione, dice lo stesso soprintendente della Lombardia, non sarebbero rimasti che poteri formali, diritti di veto che crollano come castelli di carte al soffio di un avvocato davanti al Tar. Nel merito delle brutture, ci dicono, non entrano più i funzionari del ministero, i soli che, se non si fanno corrompere, possono resistere ai mille condizionamenti di una carica elettiva alle prese con la lobby del mattone. Non è più così: lo Stato ha delegato gran parte dei poteri alle Regioni, le Regioni ai sindaci, i sindaci ai geometri. In Lombardia, ai cosiddetti «esperti paesistici e ambientali» chiamati a stabilire quanto è bello o quanto è brutto un autosilo in riva al lago, serve soltanto un corso di quindici ore, senza nemmeno la fatica dell'esamino finale che tocca ai ragazzini per la moto. Nessuna laurea specifica, anzi nessuna laurea: a stabilire quanto cemento si può iniettare nel parco dove passeggiava Giuditta Pasta basta un agronomo o un geometra con attestato di frequenza. È come se ai volontari del primo soccorso mettessero in mano il bisturi. Anzi è peggio perché, tutta la Brianza del boom economico lo racconta, i geometri dovrebbero stare dalla parte dei controllati, non dei controllori. Non ce ne voglia la categoria, fatta da tante brave persone alle prese con committenti sbrigativi e imprenditori edili anche di più, ma è come se a vigilare sulle dichiarazioni dei redditi mettessero un commercialista specializzato in evasione fiscale. Le amenità sul controllo del territorio emerse dall'inchiesta non sono finite qua, se è vero che a un sindaco che si ritrova due esperti contrari a un autosilo sul lago basta nominarne altri due che la pensano come lui, e l'Alcatraz in riva al lago è servita. Come dire che, contrariamente a quanto si poteva immaginare e conformemente a quanto si comincia a intravedere, l'incantesimo del lago di Como, a dispetto dei Clooney, i Berlusconi, i Branson che arrivano qui ancora stregati, non gode di alcuna difesa giuridica ed è pronto per essere depredato come la Riviera Adriatica, modello al quale purtroppo tanti sindaci, quasi sempre in buona fede, ancora si confrontano. Lanciamo un appello alla Conferenza delle Regioni, che in questi giorni urla allo scandalo perché il ministero per i Beni culturali vuole riaccentrare sullo Stato quasi tutte le competenze in materia di tutela: lasciate perdere. Se gli effetti del federalismo sono quelli che si intravedono tra Blevio e Dongo, meglio tornare alle prefetture centraliste di Napoleone. Almeno lui di opere d'arte se ne intendeva. E le portava al sicuro, in Francia.

editoriale della provincia di oggi.
DarkWalker
00domenica 2 settembre 2007 00:00
succede così non perchè le delghe le danno gli enti locali ma perchè le danno degli icnompetenti. Che in Italia parlando di abuso edilizio ce ne sono ad ogni livello.
Lux-86
00domenica 2 settembre 2007 09:42
Il governo del territorio è di totale competenza del comune, quindi significa che sistematicamente vengono eletti sindaci incompetenti. Assolutamente d'accordo, ma allora la democrazia è una fregnaccia considerato anche che nei piccoli comuni ci si dovrebbe conoscere bene.
la realtà è che è sindaci sono anche brave persone ma non possono reggere la pressione delle varie lobby, il sistema di decentramento di questi poteri è stato un vero fallimento.
Riccardo.cuordileone
00domenica 2 settembre 2007 11:49
Io continuo a ripeterlo da anni, le lobby e i massoni condizionano tutta la nostra vita, dal comune di borgo tre case a quello di Milano, dalla regione allo stato...
E purtroppo non potrebbe essere differente in un paese costruito dai massoni e afflitto dalla mafia.
DarkWalker
00domenica 2 settembre 2007 12:59
Re:
Lux-86, 02/09/2007 09.42:

Il governo del territorio è di totale competenza del comune, quindi significa che sistematicamente vengono eletti sindaci incompetenti. Assolutamente d'accordo, ma allora la democrazia è una fregnaccia considerato anche che nei piccoli comuni ci si dovrebbe conoscere bene.
la realtà è che è sindaci sono anche brave persone ma non possono reggere la pressione delle varie lobby, il sistema di decentramento di questi poteri è stato un vero fallimento.



sì ma grazie al decentramento il diretto responsabile (il sindaco) è sotto gli occhi dei diretti interessati (i cittadini del comune) che eventualmente possono non rieleggerlo. Più l'organo di potere si allontana dai diretti interessati più questo è difficile. Nel caso dei paesi poi è anche più fattibile competere nelle elezioni, quindi se proprio nn t va giù un certo modo di gestire le cose e pensi che nessun candidato possa cambiarlo puoi sempre proporti e, se non altro, avere più chances nel tuo comune di residenza che nella regione o nell'intera nazione.
Quindi anzi mi sembra che il decentramento possa metterci anche qualche pezza in più.
In ogni caso continuo a non notare il nesso fra decentramento e abusi edilizi, in Italia si costruisce inenterrottamente dagli anni '60, al massimo cambia l'organo unto, ma il risultato è lo stesso...
Lux-86
00mercoledì 5 settembre 2007 13:11
Qua si è iniziato a costruire cinque-dieci anni fa. MI ricordo benissimo di quando ero bambino e da allora sono comparsi interi quartieri in tutta la fascia pedemontana. Da quando i sindaci possono fare quello che vogliono è iniziata la tragedia, prima i piani regolatori erano controllati e autorizzati a livelli più alti ora con sti pgt del cazzo un sindaco può far costruire quattro autosilo in riva al lago. Stessa storia, uscendo un po' dal discorso, per la mitica pedemontana. Progetto accettato da stato e regione e salta fuori il comunello x che non la vuole vedere nel suo territorio e tutto il progetto va a rotoli. Oppure i parchi nazionali: nei parchi nazionali o regionali non si può, ovviamente, costruire. Stranamente il dettato è sempre rispettato ma ecco l'inghippo: un comune che ne fa parte decide che lui non fa parte del parco nazionale, anche se magari ci è in mezzo, ne esce e si fa tutti il bagno nel cemento. Poi con le liste civiche di alleanza fi-ds-an-ln è una vera gioia, sento gente che davanti ai sindaci prostrati ai palazzinari rimpiange la partitocrazia!
DarkWalker
00mercoledì 5 settembre 2007 18:36
Questa storia dei sindaci (o peggio i geometri) che possono fare quello che vogliono è un falso mito. E' vero che il piano regolatore lo fa il consiglio comunale (e non il singolo sindaco), ma non può eccedere dai limiti segnati con legge. andando poi a vedere nella costituzione, la tutela dell'ambiente è di competenza statale. La ricostruzione delle licenze edilizie formulata dal'autore dell'articolo forse avrebbe meritato quindi qualche parola in più.
Seocndariamente, è dagli anni '60 che in Italia si costruisce ovunque, indiscriminatamente. La celebre canzone del ragazzo della via gluk non è certo posteriore alla riforma del 2001. La stessa Como è piena di casermoni squadrati e grigi a volte anche a due passi dalle piazze storiche della città, e sono lì da tempo.
Del resto, se da te hanno comnciato a costruire di recente è probabilmente solo una fortunata eccezione, visto che la casa dei miei nonni prima era in campagna e adesso è inglobata in una città e la stessa casa mia prima sorgeva su un bel prato verde (beh, casa mia non è una palazzina e ha anche un giardino, almeno quello!)
Rimane poi ancora tutto da scoprire il perchè sia più facile per un palazzinaro corrompere il consiglio comunale di una città, che corre il rischio di non essere eletto, piuttosto che un singolo funzionario statale che probabilmente nè conosce il territorio nè può essere licenziato.
Se il dissenso fra i cittadini poi è così ampio non dovrebbero aver problemi a farsi eleggere e stilare un piano regolatore tutto pascoli e foreste (per inciso, le foreste sono stabilite con elgge e fanno aprte del demanio inalinabile dello Stato).
La storia della pedemontana non credo regga: una nuova strada in senso stretto nn fa certo bene all'ambiente circostante e i temporeggiamenti sono inziati da ormai 50 anni, anche qui quindi, ben prima di quesot scarto di federalismo che ci ritroviamo.
Lux-86
00mercoledì 5 settembre 2007 18:50
Non è questione di corrompere, è questione di pressione di lobby, se non addirittura di sovrapposizione di cariche. In un comune qua vicino il sindaco è un imprenditore edile. Inutile dire che nel suo mandato è sorto in pratica un altro paese [SM=x751604] Senza poi contare ai ragionamenti diversi che farebbero i due funzionari: un impiegato statale vede dieci villette in riva al lago si pone qualche interrogativo, se ne ha voglia perchè non è che siano sempre lì a fare i robin hood, il sindaco vede il geometra, guarda il progetto e pensa: "stikazzi, dieci Ici in più, così posso pagare quel consigliere a cui devo dare 115 mila euro." (accade in un paese sul lago, ora sinceramente non ricordo più quale.)
Riguardo alla costruzione selvaggia è sì cominciata negli anni '60 (il famoso piano casa di Fanfani) ma da quando gli impresari comaschi hanno abbandonato il tessile puntando a trasformare la provincia in una depandance per i milanesi (la zona intorno a Milano è invivibile e da lì scappano) siamo stati travolti, complici questi sindaci onnipotenti e schiavi del mattone.
Riguardo alla pedemontana invece è proprio così, è da trent'anni che il tracciato continua a cambiare. I comuni hanno sempre avuto troppo potere, in tutto, e aumentarlo è folle. Esempio mio: mia sorella aveva bisogno di un'autorizzazione. Stato, provincia e regione l'hanno data in un giorno. Il Comune ci ha messo UN ANNO.
DarkWalker
00mercoledì 5 settembre 2007 19:08
Appunto, quindi la riforma in senso federale è del tutto innocente, visto che gli stessi malanni c'erano anche negli anni 60 e ai remoti tempi della progettazione della pedemontana (se il progetot fosse stato serio però si sarebba già fatta, così come hanno storncato in val di susa etc^^).
I sindaci non sono onnipotenti perchè, come ho già detto, non hanno arbritiro nel decidere dove e quanto costruire, devono sottostare ai limiti di legge.
e anche i tempi per i procediemtni amministrativi (che poi inq uesto arogmentano non c'entrano nulla), sono stabiliti con legge, quindi epr forza di cose non dal comune, che di leggi non può farne.
Lux-86
00giovedì 6 settembre 2007 17:43
i pgt sono definiti dalla legge urbanistica regionale che da pieni poteri ai comuni, i limiti di legge sono riguardo alle aree protette ma se i comuni hanno facoltà di non farne parte e di uscirne allora stiamo punto a capo. Se poi si parla di planimetrie o di case popolari allora possiamo farci una risata, da Cantù a Blevio ci sono villette a schiera che nel progetto sono indicate come case popolari e, o sono vuote come a Cantù, o hanno quadruplicato il loro valore e diventate villette di lusso.


Io continuo a ripeterlo da anni, le lobby e i massoni condizionano tutta la nostra vita, dal comune di borgo tre case a quello di Milano, dalla regione allo stato...
E purtroppo non potrebbe essere differente in un paese costruito dai massoni e afflitto dalla mafia.



anche questo è vero, tralasciando i massoni (anche se in effetti i massoni erano muratori e ci stanno benissimo [SM=x751525] ) però in Italia la società civile è debolissima e sin troppo poco rappresentata. Il potere è nelle mani delle lobby, più o meno segrete, e dei gruppi di interesse. Da dopo tangentopoli poi è peggiorato tutto...
DarkWalker
00giovedì 6 settembre 2007 18:43
Re:
Lux-86, 06/09/2007 17.43:

i pgt sono definiti dalla legge urbanistica regionale che da pieni poteri ai comuni, i limiti di legge sono riguardo alle aree protette ma se i comuni hanno facoltà di non farne parte e di uscirne allora stiamo punto a capo.



Pronto? La speculaizone edilizia c'è sempre stata, il periodo dell'oro in cui la "soprintendente come a un vecchio preside di liceo, magari un po' arcigno, in grado di bloccare per quarant'anni un parcheggio in centro" non è mai esista. Lo dovresti sapere bene anche tu visto che a 40 metri dalla scuola che abbiamo fatto, edificio settecentesco a ridosso delle mure medievali, ci stanno il palazzo di giustizia (ante riforma 2001) e un autosilo (ante riforma del 2001).
Basterebbe solo questo a smontare le tesi dell'autore dell'articolo che vedrebbe nel centralismo garanzia contro la speculazione edilizia. A meno che con "ridateci Napoleone" intenda "ridateci la società agricola e protoindustriale italiana tra XVIII e XIX secolo", in quel caso allora avrebbe ragione.
Detto questo, ribadisco che le giunte comunali non sono una sorta di sovrano assoluto e che le decisioni del piano regolatore DEVONO sottostare a dei limiti PREVENTIVAMENTE fissati da REGIONE o STATO su OGNI superificie coinvolta (e non solo quelle protette).
Lux-86
00lunedì 17 settembre 2007 17:13
COMO Il no al cemento sul
lago spiana la divergenze
tra le forze politiche. Ales-
sio Butti, An, e Luca Gaf-
furi, Margherita; l’uno se-
natore, l’atro consigliere
regionale, uniti assieme a
Lorenzo Spallino per la
«dignità del paesaggio»,
che si chiama anche «tute-
la della memoria». Intenti
a promuovere una revisio-
ne del sistema che l’ha de-
legata ai Comuni, aprendo
la strada anche agli inter-
venti che oggi deturpano
le sponde del lago. Con
una mozione in Regione
Lombardia, che nel 1997
delegò le competenze ai
Comuni, il consigliere Lu-
ca Gaffuri, Margherita,
chiede di esaminare ciò
che da quella legge è sca-
turito. Nel caso - probabile
- di una valutazione nega-
tiva dei risultati, due sono
le strade da imboccare:
«Riprendersi le competen-
ze affidate nel 1997 ai Co-
muni oppure revocare le
deleghe solo a quegli enti
locali che non hanno uti-
lizzato correttamente il po-
tere». Butti intende invece
presentare un disegno di
legge in Senato per resti-
tuire alle soprintendenze
la possibilità di entrare nel
merito dei nullaosta rila-
sciati dagli enti locali».

scusate l'impaginazione ma qui si prende quello che passa il convento.
DarkWalker
00lunedì 17 settembre 2007 17:45
Re:
Lux-86, 17/09/2007 17.13:

Con
una mozione in Regione
Lombardia, che nel 1997
delegò le competenze ai
Comuni,




appunto, vedi che i sindaci non hanno carta bianca? Il loro "arbitrio" si muove nei limiti segnati dalla legge della regione che a sua volta deve rimanere dentro i limiti di quella statale.
Lux-86
00lunedì 17 settembre 2007 17:49
la regione ha dato poteri ai comuni, poteri che, basta farsi un giro sul lago, non dovrebbero in alcun modo avere. poi se vogliamo rifugiarci nel la cieca ideologia prego.
DarkWalker
00lunedì 17 settembre 2007 18:01
Re:
Lux-86, 17/09/2007 17.49:

la regione ha dato poteri ai comuni, poteri che, basta farsi un giro sul lago, non dovrebbero in alcun modo avere. poi se vogliamo rifugiarci nel la cieca ideologia prego.



Ma quale ideologia? Io ho detto chiaramente che lo scmepio edilizio c'è anche nel federalismo. Peccato che c'era anche prima, del federalismo.
Se secondo te o l'autore dell'articolo gli scempi edilizi ci sono solo a partire dal 2001...oh, ognuno è libero di cullarsi nei propri sogni^^
Lux-86
00martedì 18 settembre 2007 11:50
Certo tu paragoni un periodo di crescita demografica e di espansione economica e uno di crisi demografica e recessione, allora l'edilizia era necessaria, ora che muore più gente di quanta ne nasca costruiscono case solo per far contenti gli squali dell'edilizia alleati con i sindaci.
DarkWalker
00martedì 18 settembre 2007 11:52
veram il mattone caratterizza anche la recessione...lo hai detot anche tu parlando del fallimento dei setaioli a Como....
Lux-86
00martedì 18 settembre 2007 11:57
Certo, quando gli imprenditori hanno paura ad investire investono sul mattone, ed è già un brutto segnale. Un segnale peggiore è quando la classe politica e i sindaci li incoraggiano facendo costruire villette a schiera in riva al lago da vendere a russi e sceicchi arabi.
DarkWalker
00martedì 18 settembre 2007 13:14
eh già, invece le recessioni affrontate col centralismo si traducono in un nuovo rinascimento...
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