La vita avalonese continua

PROLOGO : Come già scrissi in altro loco non accetto che il mio Pg che ha vita propia e respiro propio ad Avalon sia ibernato per colpa di qualche d...., st..., scusa Mac il forum è tuo e so che non vuoi sproloqui... Sono di una cocciutaggine infinita, sono come l'acqua che corrode i ponti ( e qualche malcapitato a cui colgo l'occasione di chiedere scusa lo sa )ma qui, se e finchè me lo sarà consentito, Aura continuerà la sua vita. Chi è tanto cocciuto e folle come me può aggregarsi.
Signori..si va in scena!

+ [accademia] sulla soglia sta la gitana, la serata è fresca, una brezza leggera proviene dalla terraferma, da cui giunge fin qui l'odore di pioggia recente. Inspira a fondo poi si sistema i capelli e siede sui gradini lasciando l'uscio aperto. Un bambino passa di corsa, gli sfugge la palla che rotola ai piedi dell'artista. La donna con gesto lento l'afferra, poi la porge al piccolo che sorridendo le si avvicina, con la mano gli scompiglia i capelli biondi poi lo saluta osservandolo andar via. Ancora un sospiro,mentre alcune persone passano per la via salutandola, chi si dirige verso la locanda, chi verso la Foresta. Uno sguardo porta verso la vicina sala armi...tra qualche giorno anche Fabrox sarà di ritorno. Un sorriso mentre ella pensa " Non c'è altro posto migliore al mondo..."

Signori e signore..elfi nani e centauri, mannari e draghi e quante altre razze..sotto a chi tocca!

+[accademia]lenti passi conducono la mezz'elfa nei pressi dell'accademia d'arte.Non nebbia,non pioggia,ma sole investe le strade cittadine e le persone che passano.Un sorriso sul viso,testimone della sua serenità mentre scorge,innanzi all'entrata,la consorella[Sid lady Exaura,lieta di incontrarvi nuovamente]dice avvicinandosi osservando il bambino correre via.Un sospiro nell'osservar dal basso la torre,splendente sotto il sole di una calda giornata estiva.

+ [scalini accademia] porta lo sguardo sula strada mentre ode il saluto provenir da voce famigliare " Amely..sid, siete tornata, sedete qui accanto a me " e si scosta un poco per farle posto " la serata è davvero splendida, c'è una calma surreale, propio come una volta non trovate? " e distende le gambe poggiando dietro le mani a sorreggersi. Ormai il sole non è che una palla infuocata che scompare pian piano dietro l'orizzonte colorando il cielo di fiamme rosse e gialle, con un sorriso pensa alla capocongrega che di sicuro troverebbe l'ispirazione per un suo dipinto..lei per buttar giù due note, ed Amely qualche verso. Si volge verso la consorella e sorride.

+[viale]il sole ormai sta calando, verso la Garitta si sta dirigendo la recluta dei guardiani, una variazione quel giorno decide di fare dirigendosi verso il luogo ove dimorano gli artisti con l'intento di salutare un'amica...sempre che ci sia, pensa, quando ormai la irezione ha cambiato...i capelli come sempre sono raccolti in una alta coda..un ciuffo biondo è sfuggito alla stretta del laccio, sul viso ricade nascondendo in parte la destra parte del volto, i verdi occhi sei si guardano intorno scorgedo ora delle figure sedute sui gradini dell'accademia degli artisti.

+[esterno accademia] in fondo alla via vede avanzare verso di loro una figura d'uomo, stringe le palpebre per meglio metttere a fuoco chi si avvicina mentre sente lo stomaco borbottare leggermente, sorride in direzione della consorella " Qualosa mi dice essere ora di cena ormai " poi ride mentre si rimette in piedi.

+[accademia]sorride alle parole della musicista[qualcosa mi dice che avete ragione milady!]risponde solare prima di guardare nella sua stessa irezione scorgendo a sua volta qualcuno che non le par di riconoscere ma che par procedere nella loro direzione[Sid et Ars messere!]dice alzando un poco la voce per farsi sentire

[Baia] Gli zoccoli del nero stallone incidono il suolo umido della pianura, che dalla guarnigione conduce all'attracco. Il sole illumin l'elmo con la visiera alzata, così come il verde mantello, di cui il vento accarezza i lembi.
La guerra ancor non è finita ma il Cavaliere spinto da una nascosta pulsione desidera far ritorno alla sua amata isola, chi può impedirglielo?

+[esterno]Tranquillo è l'incedere della dama che, accompagnata dal fido Lasher, avanza fra le silenziose vie della cittadina, lo sguardo si sofferma qualche istante ad ammirar il cielo sereno che sovrastava l'isola delle mele,inspira profondamente quell'aria primaverile che in quel periodo dell'anno solo lì si poteva gustare...poi un languorino la fa riprendere da quello stato di trans in cui era caduta,accelera quindi il passo mentre poco distante vede finalmente l'ingresso della locanda dove Filippa e la sua ottima crostata di mele l'aspettavano...


Lady Rowan

+[promontorio sull'attracco] la figura della gitana si staglia sul promontorio da cui si scorge l'attracco delle imbarcazioni che dalla terraferma giungono all'Isola. Dritta e silente la figura di donna, i corvini capelli dai riflessi bluastri sono accarezzati dal vento pomeridiano. Morbida la camicia bianca accarezza appena le forme mediterranee, ed i pantaloni di pelle nera fasciano le gambe infilandosi poi negli stivali da cavallerizza. Poco lontano Suerte pascola libero. Un sospiro solleva il petto dell'artista mentre scorge un imbarcazione a metà strada, diretta verso l'Isola, non ne distingue ancora i passeggeri...la tentazione di scendere e prendere a sua volta la barca per dirigersi alla terraferma è forte, da tempo non ha più notizie di un Cavaliere..ma sorride e muove pochi passi verso un masso li accanto ove si siede. Dalla sua bocca ora escono note e parole..una canzone portata dal vento ove lei sa...un canto gitano " Si tu no vuelves..mi amor....."

[Baia - sentiero] Smonta dalla sella di Tejano, il suo nero stallone, dopo averne arrestato l'incedere... Non la curiosità per orme o tracce sul terreno ha attirato l'attenzione del Cavaliere Esploratore, ma una semplice rosa selvatica. Un rapido sguardo ai dintorni a controllar che tutto sia tranquillo, poi la destra mano si appresta a sfoderare uno dei due pugnali alla cintola, per recidere il robusto gambo selvatico, a distanza sufficiente dal bocciolo in alto e dalle gemme sottostanti ancor richiuse, in attesa di mostrarsi al mondo in tutta la loro rossa bellezza.
¥ Bagnerò la parte recisa con le acque del nostro lago, son certo che metterà nuove radici; chi riceverà tal dono saprà certo come far crescere questo dono anche se scaturito da una terra ove guerra ed odio hanno ora il predominio ¥ - pensa tra sé il mediterraneo.
Il gambo reciso trova posto a sinistra della cintola, nella parte vuota della faretra, ove alcuni quadrelli mancano all'appello. Un simbolo di pace che ruba spazio agli strumenti di morte...
Risale in sella, è par del tutto innaturale quel rosso fiore tra il suo militare equipaggiamento che ora si intravede, allorchè il verde manto che indossa si apre per un istante, mentre prende posto sul suo destriero.
L'attracco non è distante, solo un centinaio di metri forse.

Fabrox

PROMONTORIO SULL?ATTRACCO DELL'ISOLA

Macchia di bianco e nero pare la donna lassù per chi giunge dal lago, fiore selvatico sulla roccia e sulla terra, spirito libero che solo due occhi verdi e mani ruvide hanno saputo domare. Il viso ambrato volto verso il sole ad assaporarne il calore dei raggi e gli occhi blu che risaltano su quella carnagione mediterranea. Un sospiro ancora poi si alza, un fischio sommesso per richiamare a se Suerte che alza il capo riconoscendo il richiamo di colei che non padrona considera ma amica e compagna di avventure. Accarezza il capo dell'animale la gitana, poi l piede destro porta nella staffa facendo agilmente leva per montare in sella " Hola amico mio, andiamo fin alla riva a veder chi giunge all'Isola, il tempo è mite, una rinfrescata ai tuoi zoccoli e ai miei piedi ci sta a puntino " e con un leggero colpo di tacchi sui fianchi dell'animale al trotto leggero si dirige verso il molo.

[Baia - attracco] Smonta dalla sella non lontano dal punto di attracco, la riva sabbiosa attutisce il balzo verso terra, mentre si ode nei pressi un tintinnar metallico dalle armi del cavaliere prodotto.
Il barcaioiolo è ancor distante dalla riva della baia, le verdi iridi vedono una piccola macchia scura tra i flutti dorati, baciati dagli strali del lucente astro.
Aspetterà con pazienza che la zattera faccia ritorno. Si siede quindi, a poca distanza dalla battigia, e ben presto il sonno subentra all'ansia di raggiungere l'isola... Le palpebre si fanno pesanti e le tenebre calano sulla vista.
Guai abbassar la guardia, non in quelle terre infide... Non ti accorgi che un'ossuta mano fuoriesce dalla sabbia, arrivando a sfiorar la tua borchiata armatura... Certamente il non-morto che la tua presenza ha risvegliato ha intenzioni ostili... Ed il tuo sogno diventa presto incubo... Il rumor dei flutti diventa un lamento di anime dannate, quelle ossa ti attanagliano gli arti, rendendo vano ogni tuo sforzo di liberarti. Ed ora che qualcosa cerca di attanagliarti la gola sembrerebbe davvero finita...
Un urlo, il tuo... Mentre con un estremo tentativo cerchi di tirar su il busto a dispetto di tutto ciò che ti lega al suolo sabbioso. La luce ricompare squarciando le tenebre della mente, di fronte a te il lago, ed un gabbiano che spaventato dal brusco movimento prende rapidamente il volo verso altro loco più tranquillo.
L'incubo è finito per ora, puoi riprendere fiato, riasciugare la fronte bagnata di sudore. Tra non molto potrai riposare finalmente, nella tua terra, tra le braccia della Lady che ami.

Fabrox

+[ingresso-bancone]giunta all'uscio allunga la mano destra sul pomello e facendo una leggera pressione sulla porta la spalanca,lo sguardo vaga per qualche istante fra i tavoli deserti della sala,poi,dopo aver fatto entrare anche Lasher richiude la lignea e dirige al bancone in attesa che Filippa faccia la sua comparsa dalla cucina...

APPRODO DELL'ISOLA..L'ORA PIU' MAGICA

Un leggero tirar di redini per arrestare il trotto di Suerte. Smonta di sella e si lascia scivolare a terra, un colpetto al garrese dell'animale poi si volta verso il lago. L'imbarcazione sta facendo ora ritorno alla terraferma, si stringe nelle spalle poi siede a terra e sfila gli stivali impolverati, con un tonfo sordo li fa cadere sul terreno, poi di nuovo in piedi si china per rimboccarsi i calzoni fino al ginocchio. Muove i passi verso la riva, ove il terreno si fa un po più scosceso, lenta facendo attenzione a non scivolare , finchè giunge la dove l'acqua lambisce la terra, rabbrividisce al fresco contatto muovendo ancora qualche passo finchè piedi e caviglie ne son completamente immersi. Per un po rimane li a godersi il momento, l'ora è quella del tardo meriggio, quando il sole pian piano inizia la sua lenta discesa ed il cielo si prepara ai bagliori del tramonto in un surreale colore che pare bloccare di meraviglia la vita intorno. Silenzio intorno...sommesso sciabordio dell'acqua sulla riva..il tonfo lieve degli zoccoli di Suerte che curiosa li intorno...a tratti breve starnazzar di anatre selvatiche poco distanti...e la quiete del momento...un incanto. Chiude gli occhi ed inspira forte, poi li riapre piano quasi timorosa che sia tutto scomparso, ma è ancora tutto uguale ma diverso, perchè ora il cielo par cambiare colore ad ogni battito di palpebre. " Dove sei......" ed il pensiero vola alla riva opposta.

[Baia] La zattera ha fatto ritorno dall'Isola delle mele, senza perder tempo il Cavaliere è salito su, conducendovi anche il suo nero purosangue, ormai molto pratico di questa procedura di imbarco. E poco dopo il barcaiolo muove l'imbarcazione ed il suo carico verso la meta richiesta, la Foresta di Luce.
Lento il moto che per qualche istante sembra inseguire una famigliola di anatre selvatiche, che nuotano ad ovest, specchiandosi nei riflessi dorati lasciati dal sole che si avvia verso il tramonto pian piano.
Le verdi iridi dell'esploratore si lasciano incantare da quella vista rilassante e calda, per poi volgersi più a nord, ove il Sacro Tor domina Avalon.
Ma egli intravede in lontananza anche una piccola e rapida imbarcazione, probabilmente una canoa. Aguzza la vista non riconoscendo chi vi sia a bordo...
"Strano, molto strano... Difficilmente si intravedono quelle imbarcazioni nel nostro lago... Messer Barcaiolo, che ne pensate ?" si rivolge all'affaticato uomo intento a spinger la barca innanzi.
"La Vostra curiosità è più che giustificata, Sir Fabrox, sono ormai giorni che questa imbarcazione solca le nostre acque, rapida e in modo da evitar contatti ravvicinati... Sembra che qualche straniero voglia osservar l'isola, cercando di non farsi notare troppo. Da come si muove sembra un marinaio esperto."
La canoa immediatamente si allontana in direzione est, scomparendo alla vista dopo pochi minuti.

Il sole è ormai basso nel cielo, i colori d'incanto vanno via via scemando, ma la magica atmosfera che tutto attutisce par rimanere. In lontananza una piccola e veloce imbarcazione sparisce dietro il promontorio...uno sguardo all'altra riva ancora,mentre la zattera par ora di nuovo ripartire con il suo carico di passeggeri..qualcuno che fa ritorno all'isola per la sera forse.
Piano ritorna sulla riva, Suerte la vede e le si porta vicino. I piedi umidi faticano ad entrare negli stivali e la gitana si siede sulla riva ad aspettare che asciughino un poco mentre scruta il cielo ed il lago.
Il cavallo sposta con il muso gli stivali, poi si allontana rasseganto e riprende a gironzolare li intorno. Gli ultimi raggi del sole mandano bagliori sui capelli neri dell'artista, con riflessi viola e blu, che la brezza serotina muove piano come se accarezzasse morbido velluto. Qualcosa di indefinito le dice di aspettare ancora un poco.

[Foresta di luce - riva] Lentamente la zattera proveniente dalla terraferma si avvicina alla sabbiosa costa dell'Isola delle mele. Una leggera brezza muove appena le acque di superficie del lago.
Il Cavaliere Esploratore si prepara allo sbarco, afferrando le redini del suo nero stallone, poi i verdi occhi del mediterraneo si volgono verso la spiaggia. Tutto pare tranquillo, il canto degli uccelli ed i suoni delle cicale dimostrano che ivi la guerra sembra ancora lontana e che il precedente attacco al Tempio Sacro non è che un lontano brutto ricordo.
Infine nota qualcuno appostato sulla riva, non certo in atteggiamento minaccioso... La sagoma della figura accanto ad un cavallo gli pare molto familiare, lo sguardo si illumina, un sorriso rivolge alla sua Exaura ed il fedele Suerte. Rimane in silenzio il Cavaliere, anche perché è da molto che non rivede la sua dama, dopo la sua improvvisata visita al sanitarium, tra mille pericoli. Continua a guardarla, mentre la zattera riduce le distanze fino a pochi metri. Ed il sole sta per tramontare ormai...

APPRODO DELL'ISOLA

Afferra gli stivali e vi affonda i piedi spingendo, poi rimane ancora un poco li seduta, le gambe distese, le braccia appoggiate indietro a sorreggerla, incuriosita volge lo sguardo ora verso l'approdo ove la zattera sta ormeggiando, uno sguardo al passeggero ed il cuore perde un battito..anche più d'uno...lui..lui è qui. Senza neanche rendersene conto si alza ed i passi la conducono verso l'approdo, rimane li, gli occhi fissi su quelli di lui che non smettono di guardarla, e silente aspetta..non servono parole..gli occhi ed i cuori parlano per loro....ed è orami il tramonto....


// Ora che si sono ritrovati il resto è solo loro..per ora! Pausa ferie poi riprenderemo prossimamente su questi teleschermi