La vendetta del Basileus

Tomas Torquemada
00venerdì 28 gennaio 2011 20:09
Mini AAR anti-Mongola
Con questa AAR (la prima in cui mi cimento) tenterò di raccontare di come il Basileus dell'Impero Romano d'Oriente sbriciolerà (o tenterà di sbriciolare) l'impero dei Khan Mongoli che hanno osato tradire la sua fiducia e la sua alleanza con un atto di guerra aperta. [SM=x1140487]

La campagna è anche la mia primissima campagna a Bellum Crucis, quindi difficoltà normale/normale, la più bassa. Sono un po' noob [SM=g27965]

A presto con il primo aggiornamento e scusate per la scarsa originalità [SM=g27964]
Tomas Torquemada
00venerdì 28 gennaio 2011 22:27
Parte I: Tradimento
Anno 1253.

Sono tempi duri per il Basileus. Il grande Impero costruito dai suoi antenati è nelle sue mani da circa dieci anni. Dopo l'inaspettata morte del padre, lui venne richiamato con urgenza dalla neoconquistata provincia di Zagreb verso la Capitale per l'incoronazione tanto attesa nella sua vita, ma anche tanto temuta.

La verità è che non si sentiva pronto per avere un incarico del genere, non era mai stato portato per la guerra nè per l'amministrazione e i Nobili lo sapevano.

Il Basileus Manuele II Comneno aveva circa quarant'anni, ed era universalmente ritenuto un folle con poca esperienza e poca volontà, ma non pericoloso. Un burattino nelle mani del Consiglio.

Nei dieci anni successivi aveva espanso ulteriormente l'Impero. Aveva preso Pest e spazzato via gli Ungari (o Magiari, come si ostinavano a voler essere chiamati) dalla storia. Aveva dichiarato guerra agli autoproclamati "Padroni del Mediterraneo", i Veneziani. Quegli stolti credevano di dominare incontrastati nelle acque senza nemmeno immaginare le dimensioni della loro vanagloria.
Furono colpiti duramente, spezzati in cinque anni senza nemmeno la possibilità di reagire, i loro eserciti spazzati via dai Balcani, il loro sovrano umiliato.

La presa della cittadella di Pola fu semplice. La terza Legione, comandata da un fidato familiare, Andronico di Adana, il figlio di un Milanese che aveva ricevuto l'onore di entrare a far parte della corte del precedente Basileus, aveva incontrato scarsa esistenza, e non aveva avuto la minima difficoltà nel prendere le mura.

Poi fu la volta della Serenissima e di Ancona.

La terza Legione si occupò di Venezia, e la prese senza dover attaccare le muram mentre una quarta cinse d'assedio Ancona e dopo sei mesi fu dominio incontrastato del Basileus.

Manuele era molto soddisfatto del suo operato e confidava nel fatto che suo padre avrebbe compiuto le stesse mosse. La nobiltà non era dello stesso parere, ma tennero per loro le perplessità.

L'alleanza stipulata da tempo immemore con i Cumani era sul filo di una lama.
Raramente si erano forniti aiuto reciproco ed in realtà era stata stipulata solo per tenere sicuri i confini a nord dell'Impero.
Il prezzo per quella debole alleanza era stata l'isola di Creta.
Fortunatamente una ribellione della popolazione l'aveva portata all'indipendenza. Il Basileus decise di inviare un debole contingente di truppe, supportate spiritualmente da due sacerdoti, per riprenderne il controllo.
Dopo un anno Creta era di nuovo Bizantina. Non venne restituita ai barbari Cumani, e questo li contrariò.

Poi c'erano i Mongoli.
Messi inviati ai confini ad est riferivano che stavano mettendo a ferro e fuoco le steppe e le regioni armene.
Manuele pensava di intuire le motivazioni che spinsero suo padre ad allearsi con loro. Aveva paura.
Non timore distaccato per un pericolo remoto, ma vera a propria paura.
Era sempre stato un uomo lungimirante, e come tale veniva rispettato. Nessuno osava mettere in discussione le sue decisioni.
Cedette l'insediamento di Chandax ai Mongoli in cambio dell'alleanza, e gli concesse un generosissimo tributo per centocinquant'anni.
Più i Mongoli espandevano i loro domini, più il consiglio era felice di questa decisione, seppur umiliante.

Nel 1251 i Mongoli decisero di attaccare i Cumani ai loro confini a nord. Entrambi i popoli chiesero ausilio militare.
Oramai l'alleanza con i Cumani aveva esaurito la sua utilità. Il Basileus prese la sua decisione.


Scusate, ragazzi, continuo al più presto
frederick the great
00venerdì 28 gennaio 2011 23:43
Continua, continua che son curioso... [SM=g27960]
Jean Marc de Ponthieu
00sabato 29 gennaio 2011 10:14
Bella, continua
Tomas Torquemada
00sabato 29 gennaio 2011 13:21
Parte II: Congiure e guerra
La rottura dell'alleanza con i Cumani, un'alleanza storica siglata dal grande Basileus Manuele I Comneno in persona fece immediatamente rendere conto al Consiglio dei nobili che il Basileus Manuele II era un pazzo pericoloso.

La nobiltà era offesa dal comportamento del Basileus, che aveva disonorato le decisioni dei suoi avi, inclusa quella di suo padre, Michele Comneno, uno dei più grandi Basileus della storia, rispettato e amato dal popolo e dai nobili.

Il Consiglio invitò tutti i familiari a prendere una posizione nei confronti di Manuele II il Pazzo, ma non ebbero molto successo.
Il popolo lo amava, e molti dei suoi familiari decisero di schierarsi dalla sua parte.

Il Synbasileus Giovanni Paleologo detto il Tirchio si schierò dalla parte del sovrano, mentre proprio da parte sua la nobiltà si aspettava la massima collaborazione.
Era più anziano del Basileus e sapeva che non avrebbe mai potuto aspirare al trono. I Paleologi erano aspiranti regnanti da secoli, e i nobili contavano su questo e sulla sua avidità quando sfidarono apertamente Manuele. La decisione di restare fedele al Sovrano era stupefacente.

Incredibilmente, però due nobili della stessa dinastia del Basileus, rispondenti ai nomi di Giorgio e Demetrio Comneno decisero di prendere in considerazione, insieme da altri cinque familiari di schierarsi dalla parte del Consiglio.

Manuele II era pazzo, ma era anche scaltro nella sua follia. Richiamò immediatamente sei dei suoi rivali alla corte di Costantinopoli, mentre il settimo, lo stesso Andronico Coniata, pluridecorato generale della nobile terza Legione , che aveva preso Pola e Venezia, e si era dichiarato fedele al Sovrano, l'uomo a cui il Basileus aveva dato in sposa la sua stessa figlia, ed ora era potenzialmente pericoloso per lui e l'Impero, venne condannato a morte per alto tradimento, giustiziato insieme a tutta la sua guardia.*

Giorgio Comneno e Demetrio Comneno rimasero stupiti dalla fermezza del Basileus e si resero conto che probabilmente non era pazzo come riconosciuto da tutti, ma semplicemente prendeva decisioni secondo criteri che andavano al di là della comprensione dei più. Notarono l'impegno che aveva messo nel far fiorire la città di Costantinopoli, ormai divenuta la più ricca e prospera di tutto il mondo conosciuto, più grande della stessa Roma.
Insieme agli altri potenziali traditori presero parte a banchetti e cerimonie.
Dopo pochi mesi i due Comneni giurarono fedeltà assoluta al Basileus e tornarono alle rispettive occupazioni di governatori nelle loro regioni, forti delle nuove conoscenze in campo amministrativo apprese dal Basileus alla Capitale.

Gli altri rimasero alla Capitale sperando di poter approfittare della loro posizione per mettere a segno un colpo di mano.
Ma avevano fatto male i conti.
Alessio Angelo-Ducas ed Eliodoro Paleologo cercarono di prendere con la forza Costantinopoli, ma vennero bloccati in tempo ed arrestati. Una nave venne preparata ed equipaggiata per un lungo viaggio. Gli ormai aperti traditori, ed un nuovo sospettato, vennero imbarcati su un dromone, spogliati delle loro armi e dei loro titoli ed esiliati in mare, oltre le Colonne d'Ercole, fino alla morte.
Era l'anno 1253.

I nobili capirono che con il Basileus non si poteva assolutamente rischiare. La sua follia era crudele, ma lo lasciava incredibilmente lucido e capace di prendere tempestive decisioni, se necessario.
Giurarono nuovamente fedeltà e implorarono il suo perdono.

Mentre trame di palazzo si consumavano entro le mura di Costantinopoli, vennero inviati tre reparti di cavalleggeri da Tirnovgrad per assediare il castello di Asperson insieme agli alleati Mongoli, i quali non poterono rifiutarsi di cedere alla Basilea un insediamento di tale importanza strategica.
Ormai, nel 1252, con i Cumani era guerra aperta.
I Mongoli collezionarono vittorie campali nella regione di Iaski Torg, altro castello confinante con i domini di Manuele II, che si era ribellato ai Mongoli perchè lealista verso i Cumani.

I barbari si stavano uccidendo a vicenda, ma i Mongoli subirono una sola sconfitta fuori dalle mura di Iaski Torg. Il Khan in persona fu costretto a ritirarsi per la prima volta di fronte a forze nettamente superiori per numero.

Dopo aver sistemato i suoi avversari politici, il Basileus stava cercando di organizzare un assalto a Iaski Torg senza smobilitare truppe dalle zone calde in Italia, dato che erano necessarie per mantenere l'ordine a Venezia, città in cui la corruzione dilagava peggio della peste, e per un assalto a Bologna, ribellatasi ai Milanesi, perchè ormai convertitasi di fatto alla superiore religione Ortodossa.

1253.
Era un inverno freddo e il Basileus si perdeva nei suoi ricordi.
I trionfi. La sventata guerra civile. E tirò un sospiro di sollievo al pensiero dei ringraziamenti ricevuti dal Khan Mongolo per i preparativi di guerra contro i Cumani. I loro alleati infatti stavolta avevano ottenuto aiuto senza nemmeno chiederlo ed erano stati ben felici di accettare rinforzi nella presa di Iaski Torg.
I loro rapporti miglioravano ogni anno, e i tributi regolarmente pagati favorivano le loro precarie finanze.

Movimenti oltre i confini erano all'ordine del giorno. A quanto pare i loro alleati cercavano di ammassare un'armata degna di questo nome per dare un colpo fatale ai Cumani. Attualmente il grosso delle truppe da impiegare contro i Cumani era ammassato a Cherson, mentre il Khan si trovava nei confini con la regione di Asperson, accompagnato dalla sua guardia e pochi reparti, ma ben addestrati.

Verso la fine dell'inverno un messo chiamò il Basileus.
Il Khan mongolo aveva sconfinato nuovamente.
Il Basileus non capiva il motivo per cui lo avevano disturbato, in quanto era una situazione ordinaria, dato che stavano ammassando truppe per prendere il castello Cumano.
Poi vide lo sguardo del messo. Prima ancora che aprisse bocca capì.

Era stato tradito. Asperson era sotto assedio.




*NDA: In realtà l'ho mandato in carica frontale contro le lancie dei briganti che si trovavano nei pressi di Milano. Di fatto, l'ho giustiziato [SM=g27964]

Scusate se prima ho sbagliato il nome del generale della terza Legione, si chiamava Andronico Coniata, mentre Andronico di Adana era morto un anno dopo ed era il Governatore di Arges a me fedele.

E l'insediamento che ho ceduto per un'alleanza con i Mongoli era Cherson, non Chandax [SM=g27965]

Al prossimo aggiornamento ho la possibilità di inserire qualche screenshot
Keirosophos
00sabato 29 gennaio 2011 14:48
Bella!
frederick the great
00sabato 29 gennaio 2011 16:28
Complimenti vivissimi, davvero molto interessante! [SM=x1140522]
Jean Marc de Ponthieu
00sabato 29 gennaio 2011 18:11
Complimenti, davvero molto interessante!
Bertavianus
00sabato 29 gennaio 2011 22:17
Avanti così.
Tomas Torquemada
00domenica 30 gennaio 2011 00:04
Parte III: "Metterò la vostra testa in bella mostra... su una picca, feccia straniera"
1254, Estate.

Asperon era ancora sotto assedio e le esigue forze di stanza, vale a dire tre reparti di cavalleggeri, non potevano competere con le forze del distaccamento del Khan.
Il Basileus non sapeva come comportarsi di fronte a quella inaspettata minaccia.

A prendere l'iniziativa fu il non più giovane Andronico Angelo-Ducas, governatore di Kostantia.
Entrò nella regione di Asperon e cercò un comandante mercenario rinomato nella zona e lo assoldò, insieme al suo reparto di cavalleria pesante, uno di cavalleggeri cumani, uno di fanteria pesante tedesca, uno di mercenari slavi, che abbondavano nella zona, e uno di arcieri bulgari.
Non si mise alla testa dell'armata, ma ordinò loro di muoversi e spezzare l'assedio ad Asperon promettendogli lauti compensi una volta concluso l'incarico.

Il piccolo esercito raccolto per i campi si avviò verso Asperon e attaccò l'armata Mongola, comandata dal Khan in persona.
Era una piccola armata, ma ben composta.
Due reparti di fanteria, due di tiratori a cavallo, uno di cavalleria pesante, due di tiratori leggeri con arco composito e ovviamente la temibile Guardia del Khan mongolo.

I mercenari erano esperti, ma non come gli uomini dell'Est, quindi cercarono di mettersi sulla difensiva e adottare una tattica basata su attacchi rapidi, ma letali, sempre alle spalle e mai in confronto diretto.
Sapevano che presto sarebbero arrivati i reparti di cavalleggeri dal castello.

I cavallggeri cumani aggirarono lo schieramento e bersagliarono i fanti leggeri da distanza di sicurezza, mentre i cavalleggeri bizantini erano in una corsa disperata verso le spalle dello schieramento mongolo.

Il Khan ordinò ai tiratori di avanzare, ma fu un errore.
Dagli alberi spuntarono i cavalieri in armatura pesante e ingaggiarono alle spalle i tiratori mongoli, che non poterono fare nulla se non fuggire dal campo in preda al panico.
I cavalleggeri attaccarono alle spalle la cavalleria pesante del Khan, inclusa la sua guardia personale.
La cavalleria pesante non resse l'impatto, ma il Khan si faceva valere.
I fanti e i tiratori a cavallo erano impegnati dal resto dei mercenari. Ci furono perdite da entrambe le parti. I cavalleggeri cumani dovettero essere impiegati in corpo a corpo contro la loro controparte mongola, sostituendo la cavalleria pesante che era partita in carica verso il Khan.
I fanti slavi e tedeschi iniziavao a pensare che la battaglia non valesse la loro vita, quando accadde il miracolo...

"Il Re nemico è morto! Era un avversaro degno ma non per questo è meno morto!"

Il resto dell'armata mongola non resse il colpo. I cavalleggeri inseguivano i tiratori a cavallo fuggiaschi, che alla fine stanchi, stremati e decimati si arresero.

L'assedio era spezzato.

Per il Basileus era giunto il momento di vendicarsi.

La sua idea era quella di assestare un doppio assalto simultaneo in due insediamenti posti in due territori nemici molto lontani fra loro, per spingere il nemico a dividere le forze in due.
In questo modo almeno uno dei due fronti avrebbe ceduto e per i barbari traditori sarebbe stata la fine.

La presa dell'insediamento di Halicz fu affidata al giovane Michele di Trebisonda

Posto a capo di una Legione a ranghi completi, composta da sei reparti di lancieri pesanti, cinque compagnie di cavalleria pesante delle pronoia (Pronoiaroi), quattro reparti di arcieri di trebisonda (Trapezuntai) e quattro reparti di fanteria pesante delle pronoia (Skoutatoi).
Molti di loro erano veterani, gli altri perfettamente addestrati, ma non avevano ancora incontrato l'incubo dell'Est.

Dopo una dura battaglia nei campi di Halicz, in cui il giovane Michele venne sottoposto al battesimo del fuoco, l'armata bizantina, ridotta ai tre quarti degli effettivi rincorse l'armata mongola in rotta fino alle porte della città, poi la cinse d'assedio.

In zona c'erano anche tre missionari che facevano opere di conversione della povera popolazione assoggettata agli indegni padroni.

Dopo sei mesi ed una breve battaglia, la guarnigione di Halicz, ormai ridotta all'osso si arrese alla potenza degli eserciti bizantini, e dovette salutare un nuovo governatore.

Il secondo colpo di maglio venne assestato al castello di Maghas.
Un altro giovane generale addestrato a Trebisonda

Venne messo a capo di un'altra legione, con reparti di cavalleria rinforzati. Al posto dei Pronoiaroi erano stati impiegati gli eccellenti cavalieri georgiani di Kutaissi.

Maghas di per sè non era ben difesa, ma fuori dalle mura era di stanza un enorme esercito completo in ogni suo reparto, e comandato da uno dei più temibili generali dell'Orda.

Alessio Andreopulo doveva agire d'astuzia, perchè sapeva di non poter competere in campo aperto contro una guarnigione mongola e contemporaneamente un intero esercito di esperti e pericolosi uomini dell'Est. Sarebbe stata una carneficina.
Se solo avessero avuto a disposizione le robuste mura e gli spalti merlati....
All'improvviso gli venne un'idea. Un'idea folle, ma per questo geniale.
Fece avanzare i suoi uomini verso il castello. Con un po' di fortuna avrebbero marciato verso la vittoria.

Una spia venne inviata per insediarsi all'interno delle mura, con il compito di trasmettere informazioni sugli edifici presenti nell'insediamento un tempo in mano ai fratelli Georgiani, sterminati dai Selgiuchidi cinquant'anni prima.
Un assassino specializzato in esecuzioni di criminali venne inviato per sabotare un edificio chiave per l'assedio: il forno di pece vegetale.

Alessio era pronto. Sistemò la sua armata di fronte al cancello sud, mentre il generale Huleke scendeva da nord con l'intero esercito a suo seguito.

La guarnigione intendeva resistere fino al suo arrivo, confidando nel fatto che gli assedianti avrebbero impiegato del tempo per costruire macchine d'assedio.

Ma la spia aveva fatto il suo dovere. Le guardie dei cancelli Nord e Sud erano state corrotte ed erano disposte ad aprirli per del denaro. Denaro che i loro padroni non possedevano.

Alessio ordinò una carica frontale di cavalleria, lui si dispose dietro i cavalieri georgiani, che con furia conquistarono il cancello, ma vennero accerchiati da lancieri e cavalieri nemici.
I reparti di lancieri pesanti e fanteria pesante bizantini accorsero a supporto, mentre i rinforzi dei nemici avanzavano molto lentamente verso il cancello Nord.
Fu un bagno di sangue, ma alla fine Alessio riuscì ad organizzare una testa di ponte dal cancello Sud, spingendo con scudi, lame, carne e sangue. Lottando centimetro per centimetro, fino alla morte.

Alla fine il generale della guarnigione si ritirò all'interno. I suoi uomini erano massacrati.
Alessio ordinò ai suoi di prendere posizione all'interno delle mura, come per difenderle, e di aspettare il grosso dell'esercito con la sicurezza degli spalti.

Mentre Alessio e i pochi cavalieri a lui rimastiprendevano il controllo del castello, Huleke disponeva i suoi fuori dalle mura.

Alessio ordinò ai trapezuntai di disporsi sugli spalti e di bersagliare con il fuoco i mongoli, che ironia della sorte erano diventati assedianti.

Intanto il resto dei fanti si disponevano dietro i cancelli, pronti a difendere con la vita ciò che avevano conquistato con fatica.


Alessio non vedeva armi d'assedio all'infuori di uno strano marchingegno dalla forma cubica e dalla dubbia utilità, quindi pensò di essere al sicuro per il momento.
Il giorno era suo. Huleke si ritirava per riorganizzarsi, ma Alessio era certo che di lì a pochi mesi sarebbe tornato all'attacco, quindi chiese immediatamente rinforzi da Kutaissi per reintegrare i reparti perduti di cavalleria.

Alla corte il morale era alle stelle.
Fra il 1254 e il 1255 avevano strappato ben due insediamenti ai traditori, che si trovavano ormai tagliati fuori dal fronte est anche grazie all'aiuto inaspettato dei Cumani che avevano riconquistato i loro antichi possedimenti vicino al Caspio.
Intanto il Synbasileus Giovanni Paleologo il Tirchio

Prendeva possesso di Antiocheia, che si era ribellata ai regni crociati grazie all'"aiuto" di alcune spie e di tre missionari nella regione.

Inoltre la disfatta del nemico era completa. Erano molto indeboliti, e molti si accorsero... Ormai per i Mongoli era giunta l'ora di tornare all'Est.





Che dite, continuo? [SM=x1140411]
Pico total war
00domenica 30 gennaio 2011 00:09
di certo è la fazione che più avrebbe potuto competere anche se non cosi facilmente ;) continua pure sono curiosissimo
Keirosophos
00domenica 30 gennaio 2011 00:16
Continua continua!
Jean Marc de Ponthieu
00domenica 30 gennaio 2011 10:59
Continua così!!!!
Bertavianus
00lunedì 31 gennaio 2011 22:18
devi continuare.
Tomas Torquemada
00martedì 1 febbraio 2011 14:42
Parte IV: Esca ad Azaq
Premetto che questo non sarà un grandissimo aggiornamento. Mi spiace, ma non ho avuto molto tempo per giocare per via di problemi personali.
Cercherò di rifarmi più avanti
[SM=g27960]

Il vecchio possedimento di Cherson si era ribellato ai mongoli, mentre un dromone veleggiava verso quella regione, carico di uomini pronti a conquistare la cittadina.
L'esercito era studiato per contrastare la forte cavalleria mongola ed un eventuale generale. Inoltre era un contigente prettamene difensivo, progettato per restare fermo e sfoltire un'armata nemica in soprannumero.

Verso Cherson una volta era stanziato un grosso esercito, che ora sembrava scomparso nel nulla, mentre gli esploratori riferivano che stava dirigendosi verso la città cumana di Tmutarkan.

Poco importava. L'assedio non poteva essere rimandato.
Il contingente formato da due reparti di lancieri scelti dalla rinomata Compagnia del Basileus, due reparti di Guardia Variaga armati di asce, tre reparti di arcieri popolani e due di cavalleria Monaspa direttamente dalla Georgia.

Nell'inverno del 1257, Cherson era cinta d'assedio dal capitano Giorgio e le sue forze.



Nell'estate del 1258 l'assedio iniziò.
Gli arcieri paesani si schieravano sotto le mura di legno, mentre la Guardia Variaga trasportava due arieti sotto le porte.



Il primo ariete venne incendiato dalle frecce infuocate nemiche, che piovevano incessantemente dalle torri di guardia e dagli arcieri alle mura di legno.
Il secondo, però raggiunse le porte e iniziò a fare il suo lavoro.



Non appena le porte vennero sbrecciate, i lancieri crearono una testa di ponte e la cavalleria entrò di gran carriera, pronta a far strage.



Intanto i variaghi salgono sulle mura e danno il meglio di sè massacrando due reparti di lancieri nemici, che da pima erano sotto il tiro incessante degli arcieri bizantini.



Intanto la cavalleria sfonda in piazza ed uccide il generale nemico.
In breve tempo l'armata nemica si arrende e consegna Cherson al suo signore originario.

Su Cherson batteva nuovamente bandiera bizantina.

Intanto il Khan Orda il Bianco lasciava questo mondo dalla città di Olese, che rimase sguarnita il tempo necessario a far insediare diverse compagnie di cavalleria, che massacrarono senza pietà la popolazione..

Un assassino venne inviato a Pereyaslav per sabotare alcuni edifici chiave, ma l'agente con un colpo di fortuna riuscì ad appiccare un incendio di tali dimensioni da coinvolgere l'intera guarnigione e il Governatore, che spirò tra le fiamme.

Altri reparti di cavalleria vennero inviati a prendere possesso del castello, occupandolo.

Il Basileus era indeciso sull'inviare o meno di Michele di Trebisonda, la cui armata era stata ricomposta, a Iaski Torg in mano cumana, oppure farlo marciare verso Azaq, momentaneamente presidiata da un formidabile esercito, la cui composizione però era sconosciuta.
Per il momento si decise di far disporre l'esercito fuori dalle mura di Pereyaslav neoconquistata in caso di blitz da parte di qualche esercito mongolo nei dintorni.

Intanto Huleke si era ritirato dal castello di Maghas con tutto il suo esercito, rincorso da Alessio Andreopulo e i suoi.

Huleke si fermò nei pressi di Azaq, a pochi mesi di marcia da Pereyaslav, ma in ogni caso abbastanza vicino da poter difendere Azaq da un assedio.
Era uno stallo.

Alessio Andreopulo decise di attirarlo allo scoperto usando il terreno. Si sarebbe messo ad aspettarlo dall'altra parte di un ponte a sud di Azaq, sperando di innervosirlo abbastanza da tentare uno scontro.

Il colpo più orribile arrivò con la morte del Synbasileus Giovanni il Tirchio all'età di 60 anni.
Il Basileus aveva un figlio, ma non era ancora maturno, infatti aveva ancora 12 anni.
Il prossimo a succedergli sarebbe stato Alessio Angelo-Ducas lo Spietato. Il traditore che aveva esiliato insieme agli altri suoi avversari su una piccola nave.
Il consiglio si rifiutò di scegliere un altro erede fra i Comneno e i Paleologo fedeli al sovrano.
Manuele II, adesso chiamato il Mistico, doveva solo sperare di vivere abbastanza a lungo da permettere a suo figlio di prendere il trono.

Nel 1260 una notizia arrivo dalla Terra Santa.



Mentre intanto Tripoli si ribellava ai crociati.

Il Basileus però sentiva che le brutte notizie non erano ancora finite.
Keirosophos
00martedì 1 febbraio 2011 14:47
Bella!
pablo de toledo-tristero
00lunedì 21 febbraio 2011 17:30
come dicono dalle mie parti: mia mal!
davie
00martedì 22 febbraio 2011 15:45
Bella mini-cronaca!
$oldier1616
00martedì 22 febbraio 2011 15:59
bella bella :)
hola.
00martedì 22 febbraio 2011 16:43
Bella cronaca!!
Barry Lyndon
00giovedì 24 marzo 2011 12:52
sei uno storico !! :D
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