La straordinaria mole di neve del gennaio 1571

Nix novariensis
00sabato 7 ottobre 2017 14:31
Il nostro inverno (1570-71) si colloca all’interno di una pentade gelida (1569-70-71-72-73) che ha visto ben tre episodi di congelamento del Po a distanza ravvicinata, dei quali il più importante risale al 1573 (pentade che comunque ha seguito il gelido 1565, quello dipinto da Bruegel il Vecchio nel suo famoso quadro "Cacciatori della neve")...a titolo di confronto, un evento di congelamento esteso del fiume massimo non si riscontra dal lontano inverno 1929!!! Nella Piccola Era Glaciale capitava almeno 10 volte ogni secolo.
Casualmente il 1571 ha seguito un’estate calda e siccitosa, pur isolata in un contesto di estati mediamente fresche ("l’inverno fredissimo et nevoso era stato preceduto da una state di molto calore miseria, carestia, fame, epidemia" - fonte Anonimo Cheraschese)



La situazione cambia radicalmente già in autunno
La prima neve cade il giorno alla vigilia di San Martino (10 novembre che, attenzione... prima della riforma gregoriana del 1582 corrispondeva più o meno a quello che ora è Ognissanti!!!). Fu poca e andò via subito
Passò poco tempo e il 24 novembre venne altra neve...questa volta fece sul serio, dato che se ne accumulò tanta a tal punto da distruggere alcuni tetti nella periferia di Vigevano...occorre considerare che allora i tetti delle periferie, quindi dei quartieri popolari, erano fatti di legno e le travi interne erano spesso umide e malridotte, quindi bastava un niente perché crollassero. Ad ogni modo ho inteso che fosse caduta una quantità di neve di circa 20-30 cm molto umidi e pesanti.

Lì l’inverno si prende una pausa (pur con alcune nevicate minori), ma tra fine dicembre e inizio gennaio torna in grande stile. Da un documento d'archivio di Lugano si legge: "per gride et comandamenti del sig.capitano di Lugano s’è bisognato far la calla di commune in commune, altrimenti non si può andar per le strade né a cavallo né a piedi")
Ma non basta...nei giorni precedenti il 12 gennaio, data in cui è redatto il seguente, giù altra neve, tanto che nel Canton Ticino "la neve è tanto grande che coprisce i cavalli e molti pali nelle vigne restano coperti et con fatica avanzano sulle cime dei pali" (stessa fonte)

Da Torino invece giunge questa testimonianza tratta da un anonimo cheraschese:
"Alla fine dell’anno (1570) al principio delli 1571 venne in Piemonte et anche in Lombardia et altri luoghi la neve alta quanto è la statura di un homo, in modo che non si potè andar per strada per un mese e li homini non si potevano vede li uni gli altri, imperochè né bestie né carri riuscirono a portar vituaglia per un mese"


L’altezza della neve, che, a stima, ha presumibilmente ha raggiunto i 170-180 cm a Torino (alta quanto è la statura di un homo") e in Canton Ticino ("copre i pali delle vigne e i cavalli") è forse quella massima mai raggiunta dalla neve nel corso dell’ultimo millennio, avvicinata nel solo gennaio 1679, altro mese eccezionalmente prodigo, e mai più ripetuta in seguito.
E’ un po’ come se due nevicate in stile gennaio 1985 si fossero susseguite nel giro di quindici giorni!!!
Pur ignorando la quantità di neve stagionale, si può supporre anche che i totali stagionali in pianura abbiano superato i 250 cm da novembre a marzo.
Ah, ovviamente, come anticipato sopra, alla neve seguì un gran gelo con congelamento totale del Po nella seconda metà di gennaio (temperature minime quindi che hanno sicuramente toccato i diffusamente i -20/-25 gradi per più giorni in pianura padana, come in quel famoso febbraio 1929)

Suppongo che una simile mole di neve sia stata causata da una serie di depressioni ad ampio raggio, oscillanti sempre tra Francia meridionale e Mar Ligure e alimentate in continuazione da aria di estrazione artica e/o continentale, magari con l'HP russo-siberiano molto proteso verso ovest. Situazione del resto ricorrente anche in molte delle grandi nevicate dell'epoca strumentale (es. febbraio 1888, febbraio 1895, dicembre 1933, gennaio 1947 ecc.)
Il successivo gelo invece potrebbe essere stato causato da un grosso HP continentale con gpt molto bassi e correnti orientali gelide che si "infilavano" sotto la sua pancia, oltre al notevole "aiuto" inversionale dato dall'isolamento termico della grande quantità di neve al suolo.
massimo.z
00sabato 7 ottobre 2017 17:38
E' un articolo molto interessante, del quale Paolo Pellegrino parlò vagamente qualche anno fa, durante una sua ricostruzione del clima europeo ed italiano dal 1600 alla fine del secolo..........non ricordo come lo titolò, e dunque è un'impresa ritrovarlo sul Forum...........

Il periodo più freddo della Piccola Era Glaciale cominciò nel 1550 e durò circa tre secoli, ma il picco si raggiunse proprio nel periodo al quale hai fatto cenno nel tuo post!


Casualmente il 1571 ha seguito un’estate calda e siccitosa



Bene, se i ricorsi storici hanno valenza ( ma non credo in meteorologia) vorrà dire che ci prepariamo ad un'inverno gelido e nevoso, il più importante negli ultimi 100 anni..............

A questo proposito ho letto poco tempo fa, ma non riportato sul Forum perchè mi pareva la solita gufata annuale, la previsione di un portale meteo canadese che afferma che l'inverno 2017/18 sarà caratterizzato da continue e persistenti ondate di freddo, sia polare sia russo-siberiano.............

Secondo le previsioni, non saranno colpite solo le regioni dell'Adriatico ma anche la Valpadana e il Tirreno. A gennaio temperature fino a -20 in moltissime città come Milano, Torino, Bologna e Verona e -15 a Roma e -10 a Napoli..............

La neve cadrà copiosa sulle pianure del Nord, e poi a Genova, Firenze, Roma, Napoli e perfino in Sicilia..............

Ma se del futuro non v'è certezza, il tuo post è frutto di testimonianze estrapolate da cronache vere..............e dunque chi vivrà......vedrà!

Personalmente sarei felice se si ripetessero gli ultimi 2 inverni: quassù non si scherza quando nevica con continuità..................e non siamo più nel 1571!

Un saluto caro Luca...........con un regalo dell'inverno 2009/2010...........

Massimo





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