La sfida di Veltroni: "Già in rimonta"

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silvercloud87
00martedì 19 febbraio 2008 14:25
Prima domenica di campagna elettorale. Il leader Pd a Pescara
"La partita ora è molto diversa rispetto a quella di venti giorni fa"

La sfida di Veltroni: "Già in rimonta"
FI: "Il Pd copia i nostri programmi"

L'appello di Casini ai centristi: "Costruiamo assieme l'area moderata"
Bertinotti: "Con il Pd forte competizione, ma niente fratelli-coltelli"


ROMA - E' la prima domenica di campagna elettorale. Dopo la costituente del Pd il tour di Veltroni parte da Pescara, da dove l'ex sindaco di Roma parla di una "partita molto diversa rispetto a venti giorni fa"; il leader dell Udc Pier Ferdinando Casini è invece a Roma, ma si fa precedere da una intervista durissima nei confronti di Silvio Berlusconi: "Non credo più in lui. Sa solo fare promesse e inventare slogan per compiacere la gente, anziché dirle la verità". Intanto Bertinotti, dal Consiglio nazionale dei verdi, polemizza con il Pd, ma senza affondare la lama: "Competizione, ma niente fratelli-coltelli".

Entusiasmo per Veltroni. La giornata del leader democratico inizia all'ospedale Celio di Roma, in visita al soldato italiano Enrico Mercuri, ferito nella tragica sparatoria di mercoledì. Poi sul pullman, verso Pescara: "Ho voluto cominciare da qui per scaramanzia, perché ogni volta che sono partito da questa città poi abbiamo vinto le elezioni". Davanti alla piazza gremita rilancia una delle parole d'ordine fissate ieri nel discorso alla Costituente. "Aumentare i salari si può, non è demagogia". Poi un invito all'ottimismo: "La partita è molto diversa da quella di venti giorni fa. Tra noi e il Pdl solo sei punti, e in una settimana ne abbiamo già recuperati due".

Bertinotti, polemica senza coltelli. Dal consiglio Nazionale dei Verdi il candidato premier della Sinistra Arcobaleno Fausto Bertinotti polemizza con le candidature dei democratici: "Hanno un operaio e un manager in lista, c'è n'è uno di troppo". Ma non esalta i toni dello scontro: "Siamo in forte competizione, ma non ci sarà clima da fratelli-coltelli. Entrambi siamo contro l'affermazione della destra".

L'appello al centro di Casini. Sciolta la riserva, il leader dell'Udc è ufficialmente in campagna elettorale. I tono contro Berlusconi sono durissimi. In una intervista al Corriere della Sera dice: "Sono stanco di sentire le solite promesse vane di spese miliardarie senza coperture. Perché dovrei ingaggiare una battaglia a fianco a una persona in cui non credo più?". Poi l'ex presidente della Camera lancia un appello a un "posizionamento tattico" a tuti coloro che "si ritrovano come noi nel centro moderato". Insomma, un messaggio chiaro a Pezzotta, Mastella e C., per lavorare assieme, così si esprime il capo dell'Udc, ad una "maggioranza relativa".

Berlusconi in silenzio. Per il Pdl quella di oggi è stata invece una giornata di attesa. Il leader resta in disparte, e dalle parti di Forza Italia c'è spazio solo per una dichiarazione di Paolo Bonaiuti che accusa Veltroni di "copiare, come i cinesi con i prodotti firmati", i programmi berlusconiani. Intanto però Giuliano Ferrara preannuncia l'apparentamento della sua lista "pro-life" con il Pdl e la sua candidatura a sindaco di Roma (domani, per il centrosinistra, Rutelli scioglierà la riserva). La Lega, per bocca di Roberto Maroni, sparge ottimismo dopo la defezione Udc: "Vinceremo lo stesso, e "prenota" per il suo Roberto Castelli la presidenza della regione Lombardia. Uno dei prezzi che il Cavaliere paga per l'accordo federale con il Carroccio alle politiche.

Infine, la Sicilia. Da un accordo con l'MpA di Lombardo passa per il Cavaliere la possibilità di rendere meno traumatica l'uscita dell'Udc dal polo di destra. Mentre si moltiplicano le voci su un accordo tra il Pdl e gli autonomisti, una norta dell'MpA riporta le lancette indietro: "Fin dalla sua fondazione il Movimento per l'Autonomia ha compiuto le sue scelte politiche e programmatiche a difesa del Mezzogiorno e della Sicilia. Coerentemente, il Movimento sta costruendo le sue alleanze per le elezioni politiche e per le regionali siciliane. Pertanto nonostante notizie di segno diverso l'on. Raffaele Lombardo resta candidato alla presidenza della Regione, sostenuto ad oggi, esclusivamente dal MpA".

(17 febbraio 2008)
Repubblica.it
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