La "nuova" ASPES

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docangelo
00lunedì 14 ottobre 2013 18:36

dal sito Aspes:

Estratto da un'intervista a Daniele Polito

Con il prossimo week end inizieranno la maggior parte dei campionati federali. Sarà un'annata piena di novità ma vogliamo cominciare con il bilancio del progetto ABC?

Negli ultimi due anni abbiamo disputato 8 finali provinciali per il primo e secondo posto, 2 per il terzo e quarto, abbiamo completato la scalata dalla terza divisione alla serie D vincendo tre campionati consecutivi, abbiamo vinto altri due campionati di terza divisione, siamo campioni nazionali Under 16 PGS, due giocatori del progetto sono andati in selezione lombarda e hanno giocato da titolari vincendo il Trofeo delle Regioni. Oltre ai numeri sensazionali abbiamo dato la possibilità ad ogni atleta di esprimersi al livello che meritava. Direi che abbiamo centrato tutti gli obiettivi che ci eravamo posti.


Cosa ha ereditato Aspes dal Progetto ABC?


Competere ad alto livello ci ha permesso di migliorarci e farci conoscere. Questo vale per la società, per lo staff e per i giocatori. Quest'anno la Serie C sarà composta da diversi giocatori che grazie all'esperienza del Progetto ABC saranno pronti a disputare il massimo campionato regionale.


Dunque archiviata questa avventura quali sono i piani per il prossimo futuro?


Come abbiamo detto nella riunione di fine anno ci sono moltissime idee. Grazie all'ottimo lavoro svolto da Sara Venezia e il resto dello staff, possiamo programmare e sviluppare nuovi progetti appoggiandoci su solide fondamenta. Il programma sportivo è molto ricco per l'alto livello agonistico, per il mondo universitario e anche per il livello più amatoriale. Inoltre abbiamo in serbo diverse sorprese per i corsi, per i camp estivi, per i genitori oltre a un progetto assolutamente innovativo che speriamo di poter presentare entro la fine del 2013.


Come è organizzato il nuovo corso dell'Aspes Cus Milano?


L'attività è divisa sostanzialmente in tre anime: agonismo giovanile, agonismo universitario e settore amatoriale giovanile. Sotto la prima area rientrano tutti i campionati under federali e la Serie C, la seconda comprende la Prima Divisione organizzata in collaborazione con il Politecnico e la Seconda Divisione allestita grazie alla partnership con l'Università degli Studi di Milano. Il settore amatoriale invece coinvolge tutti i gruppi che parteciperanno ai campionati PGS e il minivolley.

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Allora, andiamo per gradi, quali sono i principali obiettivi e le novità sostanziali della parte agonistica giovanile?


Vogliamo conquistare il diritto di eccellenza in U14 e U18 e mantenere quello di U16. Inoltre lavoriamo per portare la U13 ai regionali. In Under 12 c'è la grossa novità della collaborazione con Pro Patria dove abbiamo il dovere e l'onore di puntare al titolo provinciale, oltre alla squadra di Aspes dove cercheremo di costruire le atlete del futuro.

Per quanto riguarda i campionati di serie puntiamo alla salvezza in C e a un campionato di vertice nella Seconda Under 21.


Quali sono le principali difficoltà emerse in questo primo mese di lavoro per il conseguimento degli obiettivi sopra esposti?


Una stagione come quella dell'anno scorso sarà difficilmente ripetibile ma in questi mesi di pausa ho pensato spesso a come ci siamo arrivati. Abbiamo lavorato tanto e soprattutto abbiamo ricercato costantemente un clima d'eccellenza. Credo che tutte le atlete del Progetto hanno affrontato i tanti impegni con molta professionalità e questo ci ha permesso di migliorare costantemente. Questo è quello che stiamo cercando di ricreare. Abbiamo atlete che arrivano da esperienze totalmente diverse e oltre all'indispensabile lavoro tecnico stiamo insistendo molto anche sulla mentalità che ci piace avere in società, e cambiare la mentalità è dura.

Nell'ultimo mese ho sentito pronostici di ogni tipo, c'è chi ci considera i favoriti per andare in finale in Under 18, chi pensa che avremo un ruolo da protagonisti in Under 16, chi pensa che faremo i play off in Serie C. Io sostengo che prima di ambire a traguardi così prestigiosi dobbiamo creare un sistema di lavoro senza falle, siamo sulla buona strada, c'è tanta volontà di far bene, ma il percorso è molto molto lungo.

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