La nuova emergenza è il costo della vita

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Demos
00martedì 12 ottobre 2004 23:19
La nuova emergenza è il costo della vita
Rilevazione Demos. Un prolungato periodo di incertezza economica fa passare in secondo piano sicurezza e ordine pubblico

Il costo della vita, il potere d'acquisto: sono queste, oggi, le vere priorità, nel giudizio della popolazione veneta, friulana e giuliana.Una persona su due pone l'aumento dei prezzi tra le due questioni da affrontare con maggiore urgenza nella propria regione; tre persone su dieci lo mettono in cima alla lista delle emergenze.E la crescita dell'apprensione, attorno a questi temi, appare in netta progressione negli ultimi due anni.Disoccupazione e qualità dei servizi socio-sanitari sono gli altri crucci per i cittadini delle regioni nord-orientali.A segnalarlo è l'appuntamento settimanale con l'Osservatorio sul Nord Est, indagine realizzata da Demos, per conto del Gazzettino e della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e diretta da Ilvo Diamanti.
E' bastato un periodo (ancorché prolungato) di incertezza economica, di marcia meno spedita, dopo le accelerazioni degli ultimi decenni, e la popolazione del Nord Est ha subito ridefinito la propria scala delle priorità.Se, fino a due-tre anni fa, qualità dei servizi, da un lato, sicurezza e ordine pubblico, dall'altro, figuravano ai primi posti, tra i problemi da affrontare nel Veneto e nel Friuli-Venezia Giulia, gli ultimi mesi hanno visto una sostanziale ridefinizione di tale gerarchia.

Il numero di persone che citano l'aumento dei prezzi quale principale problema, per la propria regione, è salito dal (già elevato) 19\% del gennaio 2003 al 30\% di oggi, che diventa 53\% se includiamo anche l'indicazione sulla seconda emergenza.Tale giudizio, peraltro, risulta assolutamente trasversale, nei diversi settori della popolazione: non esistono differenze tra le due regioni oggetto di studio, né significativi scostamenti legati al livello d'istruzione o all'orientamento politico.Sale anche il timore per la disoccupazione: vista come problema di prioritario rilievo dal 17\% degli intervistati, innanzitutto nei settori più marginali della popolazione (quelli caratterizzati da un livello d'istruzione meno elevato, in particolare), ma anche tra chi si colloca, politicamente, a centro-sinistra.In questo caso, la crescita, intervenuta soprattutto nell'ultimo anno, è di sei punti percentuali.

Per contro, meno rilevanti appaiono, oggi, nell'agenda compilata in base alle indicazioni dei cittadini, la criminalità comune e la qualità dei servizi sociali e sanitari. Per quest'ultima, il valore rimane comunque elevato - 16\% - pur in presenza di un significativo ridimensionamento rispetto al 21\% di due anni fa.Nel caso della criminalità, tema sentito con preoccupazione soprattutto nell'elettorato di centro-destra, si passa invece dal 17 al 14\%.Gli altri temi emersi dal sondaggio raccolgono il residuo 20\% della popolazione. La viabilità viene indicata come problema dal 9\% delle persone interpellate (un valore peraltro stabile nel tempo), con una punta piuttosto evidente tra i cittadini veneti (rispetto a quelli friulani e giuliani), mentre il deterioramento ambientale preoccupa l'8\% del campione.L'immigrazione, infine, - segnalata come priorità da appena il 6\% degli intervistati di Veneto e Friuli Venezia Giulia in questo sondaggio - vede dimezzato il valore ottenuto appena due anni fa e figura, oggi, all'ultimo posto della graduatoria proposta dall'indagine.

Fabio Bordignon

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