Re:
Blackvirgo, 2/1/2009 8:34 PM:
La morte esiste solo perchè è estremamente probabile (in pratica, assolutamente sicuro) che dopo lungo tempo alcuni processi chimici portino al deterioramento di alcuni tessuti.
Non è che la natura si sia messa a pensare cose del tipo "ohi... ma qui devo darmi una regolata... inventiamo la morte, va..."
Non è proprio così... anche perchè pare che anche la durata della vita per gli organismi pluricellulari sia determinata geneticamente (o così specula: vedi teoria dei telomeri).
Inoltre non credo che la natura non abbia uno scopo... Insomma: per lo meno tende a "generare" casualmente nuove specie, a farle evolvere e a cercare di mantenere in vita la specie che ha creato. Non è un po' strano sennò che la maggior parte delle malattie si sviluppa o alla fine dell'età fertile o prima che questa cominci in modo da creare individui comunque capaci di riprodursi e di eliminare (geneticamente) coloro che non lo sono?
Secondo me il fine della natura ci è ignoto, ma non significa che non ci sia. Fosse anche solo l'autodistruzione.
Io parlo "a monte", del DNA.
Da cosa è dato il DNA se non da un rimescolamento casuale di informazioni chimiche?
Il fatto che le maggiori patologie si sviluppino nei periodi da te indicati, continua ad essere una conseguenza, non una causa.
Non metto in dubbio che la natura segua, più o meno, un determinato corso (anche qui, è questione di probabilità... se tiro un milione di volte due dadi a sei facce e sommo i risultati, alla fine il risultato che è capitato più spesso sarà sette, anche se il lancio di un singolo dado è assolutamente casuale). Ma da qui a dire che ci sia uno "scopo ultimo e finale" ce ne passa.
Vi faccio presente che chi la pensava così erano gli intellettuali del regime nazista. Non è solo un modo di pensare (pur istintivo) sbagliato, ma anche pericoloso.
La questione è molto semplice: una specie si adatta ad un ambiente, l'ambiente si modifica, la specie si estingue ed un'altra prende il suo posto. NON C'è e non può esserci un punto di arrivo "finale".
Perlomeno fino a che l'ambiente non si modificherà a tal punto da rendere impossibile qualsiasi forma di vita.
Ah, 1+1 può fare 0...
Ovviamente, dipende dal gruppo di definizione. Non cercare di fregarmi con trucchetti matematici, li conosco tutti.
Se prendiamo i numeri reali in una geometria euclidea, 1+1 fa due. Punto.
E, cortesemente, non tirarmi in ballo Cartesio.
Mi sembra che la confusione regni sovrana oscurando il metodo scientifico
E chi lo ha oscurato? Come ti ho detto, parlo con cognizione di causa. Non sono cose che dico io, come ti ho già spiegato, ma pubblicazioni scientifiche accreditate. Ora vedo che riesco a trovare.
Attenzione,questa potrebbe essere benissimo un ' interpretazione al di fuori dell’ ambito scientifico: la pioggia cade per cause naturali e indipendenti a noi; il fatto che poi essa permetta la vita sulla terra (fine) è unicamente un risultato che potrebbe essere del tutto incidentale e che l' uomo può intendere come una forma di finalità. Insomma per me il finalismo si riduce ad una “costruzione mentale” dell’ uomo, così come detto da altri. La natura è in sé caotica e regolata dalla probabilità, il resto sono solo supposizioni.
WUHU! Ecco, non avrei saputo esprimermi meglio.
A mio parere ogni specie vivente, e dunque anche la natura, ha come scopo massimo la propria continuazione ed evoluzione. Dunque si può dire che la natura segua uno scopo, anche se non è finale ma si prolunga finché le condizioni lo permettono.
Attenzione. La natura non è solo quello che è verde o peloso.
Gli esseri viventi sono solo una espressione della natura, che si comporta in una certa maniera (nella fattispecie in una maniera, per l'appunto, probabilistica e del tutto aleatoria, come l'evoluzionismo darwiniano).
Non è uno scopo, è solo il valore più probabile di una partita di poker o di un gioco a dadi.
Mi sembra che la confusione regni sovrana oscurando il metodo scientifico che nasce dai mal di pancia cogitatori di un certo Galileo che ha rischiato di finire al rogo non per aver detto che la terra non era al centro dell'universo (lo aveva già detto qualcun altro senza rischiare di finire abbrustolito) ma perchè ha annullato e distrutto il fatto che nella scienza la spiegazione dei fenimeni non poteva essere effettuata sulla base di dogmi da utilizzare per spiegare i fenomeni naturali mentre il metodo galileano (universalmente in uso anche per chi lo nega) impone la verifica scientifica basata sull'osservazione di un fenomeno, la stesura di una tesi, la verifica scientifica di tale tesi e la conferma o l'infondatezza dell'ipotesi.
In tal caso si dovrebbe ripartire alla ricerca di una nuova ipotesi da sottoporre a verifica e così via fino al raggiungimento di una "spiegazione" scientifica comprovata che spiega il meccanismo del fenomeno.
Questa è la versione "semplificata", che si studia "a scuola" del metodo galileiano.
La realtà è un tantino più complicata.
In alcuni casi, è impossibile verificare direttamente la tesi, e si procede per deduzioni indirette. Ti faccio presente che NESSUNO, ad oggi, ha mai visto un elettrone. Semplicemente non si può.
La scienza altro non fa che creare un modello che spieghi dati fenomeni fisici. Non è necessariamente vero che la terra giri attorno al sole: è solo il modo più semplice di spiegare il fenomeno.
La fisica aristotelica andrebbe bene ancora oggi, per molti versi. Solo che è estremamente più complicata.
Mai sentito parlare di Rasoio di Occam?
Tale processo, anche se in maniera confusa, è stato utilizzato anche per l'esempio della scelta delle scatole che ricade nella scienza definita psicologia, che nulla ha a che fare con la casualità, vera o a loro attribuita da errate osservazioni, presente nei fenomeni fisici e specialmente con la teoria darwiniana del fitness.
In tal caso le varianti che gli esseri viventi esprimono vengono selezionate in funzione di innumerevoli possibili situazioni che ne "premiano" alcune vantaggiose in quelle condizioni ma che potrebbero essere rapidamente eliminate se dovessero divenire penalizzanti al variare delle condizioni ambientali.
Bum. Esattamente. Ci sei arrivato.
La psicologia non ha nulla a che fare con la casualità
L'uomo tende a scegliere la situazione che gli sembra (quella che gli "sembra", non quella che "è") più vantaggiosa.*
Un ragionamento finalistico.
Allora mi dai ragione o sbaglio?
Oppure stai dicendo che non si può studiare l'uomo scientificamente?
*Questo è dovuto ad un altro fatto: l'uomo non ha la velocità di calcolo di un computer: è inutile, nella maggior parte delle situazioni, analizzare tutte le situazioni fino a scegliere la più vantaggiosa, perchè si perderebbe troppo tempo. L'uomo tende a fare un'analisi superficiale ma veloce, al fine di scegliere un buon compromesso (e questa è una cosa che è stata paradossalmente scoperta studiando i computer, non gli uomini^^).
Nello scegliere queste ipotesi, l'uomo tende a fare collegamenti logici rapidi, ma imperfetti.
Sarò ripetitivo, ma l'esempio dei numeri al lotto mi sembra assolutamente calzante. Sognare dei numeri o giocare i tuoi numeri preferiti non alza assolutamente le tue probabilità, ma tu sei portato a crederlo.
Pare utile notare come la speculazione filosofica SIA AL DI FUORI del campo di applicazione (definizione interessante da verificare sempre sia in campo giuridico che nei sistemi qualità) della scienza esattamente come la fisica non tratta, o meglio non è in grado di trattare, cosa ci fosse prima della massa primordiale da cui è scaturito il BIG BANG in quanto non ci sono dati di correlazione che ci consentano di argomentare una qualsiasi teoria o una tesi.
Ah, ma tu stavi parlando di filosofia? Ecco perchè non ci si intendeva.
Io parlavo di scienza.
Le tue convinzioni filosofiche sulla natura, a dirla tutta, non mi interessano.
Io sto semplicemente enunciando la teoria scientifica attualmente più accreditata, ossia che
non esiste alcun indizio, ad oggi, sul fatto che la natura persegua un fine ultimo e definitivo. Esistono invece numerosi indizi del contrario. Potrei parlare tranquillamente di "prove", piuttosto che di indizi, ma poi i credenti mi danno addosso...