La millenaria storia dell'Hokuto..

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Rukkio de Ruchis
00lunedì 25 ottobre 2010 20:51
dossier da Hokutonoken.it
Navigando su Hokuto no ken.it ho trovato questa brillante, nonchè interessante cronistoria di come nei millenni la Divina Scuola di Hokuto sia stata in grado di nascere, sopravvivere ed evolversi.

Molti ovviamente conosceranno già la storia, ma la parte interessante è che l'autore del "trattato" integra il tutto con gli elementi e le nozioni che il manga Soten No Ken ci ha fornito, come ad esempio la nascita delle scuole a protezione dell'Hokuto oppure la discendenza prima di Ryuken e Jukei.

Questo il dossier:


0. PREMESSE

Questo trattato è una mia personale ricostruzione della storia dell’Hokuto Shinken, meglio conosciuta in Italia come Divina Scuola di Hokuto, l’arte marziale di cui si narra nelle opere di Tetsuo Hara e Buron Son: Hokuto no ken e Soten no ken.
Partendo da quanto contenuto in questi due manga, ho ricercato i riferimenti storici che più mi sembravano coerenti con quanto narrato, ed ho aggiunto mie personali interpolazioni frutto di alcune deduzioni o di mia fantasia. Ho usato diversi colori del carattere per differenziare le fonti di quanto da me elaborato:
• in grigio: quanto contenuto nei manga Hokuto no Ken e Soten no Ken (o spin-off collegati)
• in arancione: riferimenti storici
• in giallo: interpolazioni personali
A lato ho inserito ulteriori note storiche.

1. LE ORIGINI

In Cina durante il periodo di guerre che segnarono la fine della dinastia Han, in particolare dopo la morte dell’Imperatore del Cielo (Hong Liu detto Xiao Ling – morto nel 189 d.c.), quando il paese entrò nel caos per le guerre intestine di successione, i monaci buddisti (il buddismo si era diffuso in Cina a partire dal I sec. d.C. ; a Luoyang - o Loyang - sorse il primo tempio Buddista, il Tempio del Cavallo Bianco il cui nome deriva dal cavallo bianco usato da un monaco buddista per portare in Cina i sutra indiani) tutelari della dinastia di Hokuto (che era probabilmente imparentata con la famiglia nobile Liu legata a sua volta alla famiglia imperiale) decisero di fondare (codificare) una nuova arte marziale (拳 = ken = colpo/pugno, si può intendere quindi stile, arte, scuola, anche se il termine “scuola” vero e proprio sarebbe “ryu” = 流) , che prese il nome di Divina Scuola di Hokuto (Hokuto Shinken = 北 斗 神 拳 = Divino Pugno del “Mestolo” del Nord – la costellazione del Mestolo del Nord coincide con quella che chiamiamo Orsa Maggiore ), talmente potente da essere tramandata ad un solo successore per generazione (Isshisoden).
La missione della dinastia di Hokuto era di mantenere l’ordine sociale proteggendo gli eroi che volevano la pace, in particolare il sovrano regnante (Imperatore del Cielo).
A quel tempo, in seno alla dinastia principale di Hokuto era già praticata una potente arte marziale (forse con già circa 2000 anni di storia – probabilmente di origine indiana – anche altre arti marziali cinesi a mani nude provennero dall’India portate dai monaci buddisti, ad esempio il kung fu al tempio Shaolin nel VI secolo dc con il monaco Tamo detto Bodhidharma – Daruma in giapponese) : tale arte aveva la sua peculiarità nell’uso dell’energia spirituale (Ki in giapponese o Qi in cinese), o meglio energia spirituale combattiva (tooki = energia spirituale combattiva, aura combattiva) e nello sfruttamento dei punti di pressione – tsubo - situati nel sistema circolatorio energetico del corpo umano. Tale disciplina/scuola originaria (capostipite, soke in giapponese) era conosciuta come Hokuto Soke. Purtroppo questo kempo (= lotta a mani nude, pugilato) ormai manifestava alcuni limiti di applicazione.
Le tecniche di difesa dell’Hokuto Soke avevano raggiunto un’elevata raffinatezza, ma essa difettava nei colpi mortali.
Molte tecniche come ad esempio il Seimyo Danretsu (凄妙弾烈 = Invincibili colpi letali) erano ormai inefficaci dal momento che era stata messa a punto una corrispondente tecnica di difesa specifica.
Anche la scuola Imperiale di Cento ( Gento Kō Ken = 元斗皇拳 ), basata sulla proiezione dell’energia spirituale combattiva (tooki) ed i cui praticanti costituivano la guardia del corpo personale dell’Imperatore del Cielo, aveva messo a punto una tecnica per neutralizzare i colpi sui punti di pressione della scuola di Hokuto (Soke): con lo spirito combattivo concentrato sulle estremità delle mani si danneggiava il proprio tessuto cellulare in prossimità degli tsubo colpiti, annullando di fatto gli effetti del colpo ricevuto (pur avendo come conseguenza ferite anche molto serie).
Probabilmente durante la rivolta dei Turbanti Gialli nel 184, uno o più esponenti della scuola di Cento fuoriuscirono dalla guardia imperiale, disgustati dalla corruzione all’interno della corte imperiale, abbracciando gli ideali rivoluzionari dei Turbanti Gialli; i praticanti della scuola di Hokuto (Soke) che sicuramente intervennero per sedare la rivolta che minava l’ordine sociale, furono sconfitti da questi praticanti del Cento. Solo l’intervento degli altri praticanti di Cento rimasti fedeli all’Imperatore riuscì a fermarli. Per questo nei secoli a venire si andò dicendo che il Gento fosse superiore all’Hokuto.
L’Hokuto Soke doveva essere rinnovato!
Intorno al 189-190 dopo la morte dell’Imperatore, quando i monaci tutelari decretarono la necessità di sviluppare una nuova arte marziale, non vi erano esponenti maschi della dinastia di Hokuto. Due sorelle della famiglia partorirono lo stesso giorno due bimbi, Shuken e Ryou. La scelta dei monaci su chi avesse il compito di sviluppare nuove tecniche mortali, ricadde su Shuken (grazie anche al sacrificio della madre di Ryou).
Shuken, appreso inizialmente l’Hokuto Soke, divenne poi allievo di un’altra scuola di arti marziali, la Seito Gekken (西斗月拳 = Pugno Lunare di Seito) che era riconosciuta come la scuola migliore per quanto riguardava lo sfruttamento degli hiko tsubo (= punti segreti di pressione). La scuola/arte Lunare di Seito era praticata in seno alla tribù degli Yuezhi .
(in passato furono proprio i monaci buddisti degli Yuezhi che portarono i testi sacri buddisti al Tempio del Cavallo Bianco ed il monaco buddista yuezhi Lokaksema, fu il primo traduttore delle scritture buddiste in cinese).
Dopo aver appreso i segreti della Seito Gekken, Shuken, per volere dei monaci di Hokuto, dovette annientare tale scuola, assassinandone il maestro e i suoi dodici discepoli, in modo tale che rimanesse egli solo il depositario di quelle tecniche mortali (probabilmente aveva poco più di 20 anni quando fece ritorno a Luoyang divenendo di fatto il 1° maestro dell’Hokuto Shinken – circa 210-215 d.c.).
Ryou il cugino di Shuken, quasi sicuramente apprese l’Hokuto Soke.
Shuken, integrando l’Hokuto Soke e la Seito Gekken, codificò l’Hokuto Shinken che testò, con ogni probabilità, nei campi di battaglia delle guerre civili degli inizi del 3° sec. d.c.
Da quanto appreso sull’utilizzo dei punti di pressione “concatenati” della Seito Gekken, sviluppò nuove tecniche. Probabilmente l’Hokuto Hyakuretsu Ken (北斗百列拳 = Il pugno che crea cento lacerazioni / i cento pugni laceranti di Hokuto) è proprio frutto dello studio di Shuken.
Riuscì inoltre ad affinare una particolare tecnica che permetteva di proiettare lo spirito combattivo per colpire gli tsubo, senza però distruggerli (Tehna Kassatsu = 天破活殺 = colpo assassino della distruzione del cielo; la corrispondente posizione di guardia, la Tenha No Kamae = 天破活殺, era tra le posizioni rappresentate nelle statue scolpite dagli Yuehzi).
Note storiche al CAP 1

Nella seconda metà del 2° secolo d.c. , mentre alle frontiere della Cina i Xiongnu, i Xianbei e i proto-tibetani Qiang premevano o insorgevano, nell'impero esplose (nel 184 d.c.) la rivolta dei Turbanti Gialli, huangjin.
Il regno, fino ad allora sotto la dinastia Han, vacillò.
Infatti, dopo anni di corruzione nella corte degli Han, un pretore dell'impero, Zhang Jiao, decise di porvi fine supportando un nuovo imperatore che avrebbe dato alla Cina e al suo popolo maggior sicurezza e una crescita stabile. Insieme ai suoi due fratelli pellegrinò in tutto il territorio imperiale per assoldare un esercito che avrebbe potuto ribellarsi e rovesciare gli Han. Questo era un gruppo millenaristico imbevuto di ideali taoisti, che propugnava l'uguaglianza universale, il ritorno alla pace, l'abolizione della ricchezza, si preoccupava per la cura dei malati e annunciava il prossimo realizzarsi di una nuova età. L'imperatore emanò un decreto che sanciva che qualunque nobile o cittadino che avesse contribuito a fermare i Turbanti Gialli (il nome che presero i rivoltosi per il turbante giallo che portava sulla testa il loro capo Zhang Jiao) sarebbe stato in larga misura ricompensato.
Molti risposero a questa chiamata, così tre signori, Cáo Cāo (pronunciato Tsao Tsao , segretario imperiale/primo ministro dell’ultimo imperatore Han), Sun Jian e Liu Biao, si prepararono ad affrontare questa guerra. Tra le file dell'esercito imperiale figurarono combattenti valorosi e dediti all'impero come Liu Bei , Guan Yu e Zhang Fei, entrambi al servizio di Liu Biao, i due cugini Xhiauo Dun (pronunciato Shiyaou Tun) e Yuan Xhiaou (Shao), ed infine Dong Zhuo (pronunciato Jong Jhuo).
Liu Bei, appartenente alla nobiltà e imparentato con la famiglia imperiale, ma di famiglia povera, era noto a corte come lo "Zio Liu". Durante la rivolta dei Turbanti Gialli egli stipulò un patto con i leggendari guerrieri Guan Yu e Zhang Fei: i tre diventarono fratelli di sangue e giurarono di riportare in Cina ordine e pace.
Così per domare la rivolta dei Turbanti Gialli, che arrivarono ad avere un esercito di 350.000 uomini, i latifondisti ricorsero alla mobilitazione di eserciti mercenari. Nel 184 il "turbante giallo" fu sconfitto e il loro leader, Zhang Jiao morì.
Nel 189 l’imperatore Han Xiao Ling (Hong Liu) morì ed iniziò la crisi per la successione . I due principi ereditari, i fratellastri Bian Liu e Xie Liu erano appoggiati da fazioni rivali. Venne nominato imperatore inizialmente Bian Liu, ma venne poi deposto a favore di Xie Liu (Xian) per volontà di Dhong Zhuo.
Il sempre maggiore prestigio e forza militare dei singoli signorotti portò gli stessi ad ingaggiare una lotta intestina per il predominio, con una progressiva diminuzione del potere della dinastia Han: nel 190 il consigliere dell'imperatore Dhong Zhuo prese il potere e proclamò la tirannia, ma uno dei pochi uomini ancora fedeli all'imperatore, Yuan Shao, assieme ad altri condottieri, fra cui Cao Cao, diede vita a una coalizione per contrastare il tiranno.
Lo scontro principale si svolse nella battaglia del cancello di Hu Lao: non si sa molto su come si svolse lo scontro a cui parteciparono grandi condottieri (tra cui Lu Bu, Guan Yu, Sun Jian e Cao Cao), ma alla fine Dhong Zhuo fu costretto alla ritirata. Fu poi assassinato (192) dal figlio adottivo Lu Bu e dall'ancella Diao Chan.
Con il collasso dell'impero l'imperatore venne esiliato a Xuchang, nello Henan, mentre il potere reale passava a tre capi militari: Cao Cao nella regione delle capitali Han e nel nord della Cina, Sun Quan nella regione meridionale mentre il Sichuan passava a Liu Bei.


2. LA DIVISIONE

Purtroppo l’unità della Cina sotto un unico imperatore era ormai compromessa. Il regno si divise in tre territori, capeggiati da tre signori della guerra, Liu Bei, Sun Quan e Cao Cao, le cui famiglie avevano legami di sangue con la famiglia imperiale.
Nel 221 d.c. la divisione in tre regni fu ufficiale.
L’Hokuto, un tempo scudo di un unico imperatore si vedeva costretto a dover diventare scudo di tre generali.
Per questo, dalla scuola di Hokuto si divisero tre scuole, una per ognuna delle tre famiglie/dinastie/casate (= SanKa = 三家 ), Liu, Sun e Cao, a capo dei rispettivi Tre Regni. L'Hokuto aveva il compito infatti di proteggere gli eroi, e se fossero stati più di uno, l'Hokuto non si sarebbe schierato con uno di essi, perché solo il cielo poteva decidere quale condottiero avrebbe avuto la meglio.
Quasi sicuramente il protettore della casata Liu fu Ryou, il cugino coetaneo di Shuken.
Probabilmente i due esponenti Hokuto designati alla protezione rispettivamente della casata Sun e Cao furono due allievi di Shuken. A questi, durante la seconda decade del 3° secolo, Shuken (tra i venti e trent’anni) stava già trasmettendo i rudimenti dell’Hokuto Shinken. Questi due allievi (cugini, nipoti, fratellastri o parenti di qualche grado adottati dalle altre casate), provenivano appunto dalle famiglie Sun e Cao. A questi due non furono sigillate le tecniche apprese, ma tali tecniche non costituivano però l’intero bagaglio delle tecniche dell’Hokuto Shinken, insegnate invece ad un altro allievo e futuro 2° successore, quasi sicuramente un figlio di Shuken.
Le tre scuole si differenziarono nel corso dei secoli sviluppando alcune peculiarità dell’arte marziale Hokuto o ideando tecniche differenti:
1. la scuola della casata Sun, la Sonkaken (孫家拳 ) approfondì la capacità di manipolare lo spirito combattivo, potenziandolo (con la tecnica della “divina frenesia”) ed utilizzandolo sia come "telecinesi" sia proiettandolo per colpire a distanza o addirittura manipolandolo a tal punto da dislocare i propri tsubo (tecnica Hikō Hen-i = 秘孔変位 = dislocazione dei punti di pressione);
2. la scuola della casata Cao, la Sokaken (曹家拳) raffinò le tecniche di potenza e di proiezione dell’energia spirituale concentrandola nelle estremità degli arti superiori (grandi somiglianze con la scuola Imperiale di Cento);
3. la terza scuola, quella della casata Liu (劉), la Ryukaken (劉家拳) fu in seguito chiamata Ryuken (琉拳 = Pugno della Gemma) e conservava maggiormente le tecniche tradizionali Hokuto Soke. L’Hokuto Ryuken, fondata e sviluppata da Ryou cugino di Shuken, poteva però portare effetti collaterali negativi a chi ne praticava l’arte (perdita di razionalità, frenesia, stato di trance), effetti per così dire “demoniaci”.
Fu deciso che se l’Hokuto Shinken fosse rimasto privo di un successore, allora questi doveva essere fornito dalla scuola della casata Liu (poiché così poteva garantire che tra i suoi allievi vi fossero discendenti di Ryou e quindi della dinastia originaria di Hokuto). Inoltre la scuola della casata Liu era la designata ad approvare il successore della Divina Scuola, solitamente attraverso il combattimento tra un suo esponente e l’aspirante successore dell’Hokuto Shinken.
Questo “privilegio” concesso all’Hokuto Ryuken sembra quasi essere un segno di riconoscenza e rispetto di Shuken nei confronti del cugino Ryou.
Il successore così designato poteva accedere al “Rito del Dono Celeste” attraverso il quale poteva accedere alla stele su cui furono scolpite la storia e le tecniche di Hokuto.

Note storiche al CAP 2

Nel 200, le mire espansionistiche di Cao Cao sulla piana centrale andarono a urtare con quelle di Yuan Shao. Lo scontro decisivo si ebbe nella battaglia di Guan Du (200), dove Yuan Shao assalì le forze di Cao Cao, subendo però gravi perdite e ritirandosi (morì poi di malattia). Cao Cao, nel 213, ricevette il nome di ‘’Wei Gong’’ (Duca di Wei) e annesse dieci città al suo territorio. Questa area venne chiamata ‘’Stato di Wei’’. A quel tempo, la parte meridionale della Cina era già divisa in due aree controllate dai due signori della guerra Liu Bei e Sun Quan. Nel 216, Cao Cao fu promosso ‘’Wei Wang’’ (Principe/Re degli Wei). Proprio mentre il regno di Wei stava per essere riconosciuto ufficialmente dalla dinastia Han, Cao Cao morì di malattia (220).
Sul trono di Wei salì il figlio di Cao Cao, Cao Pi (pronunciato Tsao Pi), e dal fidato consigliere Syma Yi.
Cao Cao aveva diverse mogli/concubine. Dalla principessa Biang ebbe 11 figli tra cui Cao Pi. Da una principessa Liu ebbe altri 6 figli.
Cao Pi divenne segretario imperiale. L’anno dopo, Cao Pi afferrò il trono imperiale e affermò di aver fondato la ‘’Dinastia Wei’’, ma Liu Bei del Regno Shu immediatamente contestò la sua ascesa al trono, e Sun Quan del Regno Wu seguì il suo esempio nel 222.


3. COL PASSARE DEI SECOLI…

L'Hokuto Shinken, col passare dei secoli, diventò come una leggenda, perchè la sua protezione (All’Imperatore o agli eroi che volevano portare pace e ordine sociale) non era visibile, basandosi soprattutto su aiuti fondamentali, ma quasi segreti, a differenza di altre scuole di arti marziali.
Tra le scuole più importanti, oltre al kempo imperiale di Gento praticato dalla guardia del corpo personale dell’imperatore, vi era il Nanto Seiken (南斗六聖拳 = Sacro Pugno del “Mestolo” del Sud – la costellazione del mestolo del sud coincide con una parte della costellazione del Sagittario), diviso in 108 scuole/stili/fazioni. Le tecniche di Nanto erano basate sull’uso di armi da taglio oppure dei propri arti (mani e piedi) condizionate negli allenamenti sino a diventare delle vere e proprie armi da taglio: si combatteva cioè distruggendo l’avversario dall’esterno con tecniche di taglio o perforazione.
Nel corso dei secoli la Divina Scuola (Hokuto Shinken) andava sviluppandosi sperimentando le sue tecniche nei campi di battaglia e confrontandosi con altri stili in paesi diversi. Forse per questo i punti di pressione furono selezionati e ridotti a 708 (rispetto ai 1.109 della scuola originaria Soke e mantenuti nella Ryuken).
Nel IX° secolo al tempo della dinastia cinese Tang, l’Hokuto Shinken transitò in Giappone. Fu il monaco buddista Kukai (Kobo Daishi, 774-835 dc), per ordine del suo maestro Hui-Kuo (settimo maestro delle dottrine cinesi), a portare con sè in Giappone tre allievi della Divina Scuola di Hokuto (nel 806 d.c.). Uno dei tre allievi aveva il segno inconfondibile di appartenenza alla discendenza dinastica di Hokuto: una voglia a forma di sette stelle dell’Orsa Maggiore sul capo.
Anche in Giappone lo scopo dei praticanti dell’Hokuto Shinken fu quello di proteggere quei condottieri che aspiravano alla pace/ordine sociale e quindi nella fattispecie all’unificazione politica del paese.
Durante la fine dell’epoca Sengoku (o periodo degli stati combattenti è un periodo di vasta crisi politica che il Giappone dovette fronteggiare dal 1478 e che si protrasse fino al 1605, fu un'epoca in cui il Giappone era diviso in tanti piccoli feudi costantemente in guerra tra loro) , il successore dell’Hokuto Shinken (come in Cina secoli prima) non prese le parti di uno solo dei tre condottieri che allora miravano all’unificazione del Giappone: Oda Nobunaga, Hashiba Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu.
Con ogni probabilità anche alcune delle 108 scuole/stili in cui era suddiviso il Nanto Seiken si trasferirono dalla Cina all’arcipelago giapponese (verso la fine del XIV sec.).
Ogni dieci anni le 108 scuole di Nanto si riunivano al fine di estirpare le scuole più deboli attraverso confronti di abilità.

Note storiche al CAP 3

L'arrivo del Buddhismo in Giappone avviene grazie al re Coreano Kudara Song Myong che, in segno di amicizia, inviò in dono all'imperatore Kimmei Tenno, nel 552 d.C., una statua di Buddha accompagnata da vari sutra e da un gruppo di monaci per spiegarli. L'introduzione del nuovo culto fu osteggiata all'inizio ma, con l'energico appoggio dell'imperatore, si diffuse rapidamente,
Verso il IX° secolo vi fu la fondazione di due sette molto importanti:
· Tendai-shu (cinese T'ien-t'ai) fondata da Deigyo Daishi, o Saicho, (767-822)
· Shingon-shu (cinese Chen yen), fondata da Kobo Daishi, o Kukai, (774-835)
Il primo si stabilì sul sacro monte Hiei, a nord est di Kyoto, l'altro sul monte Koya, a sud di Osaka.
I due monaci, che avevano studiato in Cina (Kukai tornò in Giappone nel 806 d.c.) , accostarono il popolo Giapponese al Buddhismo attraverso un processo di nazionalizzazione e cercando di armonizzare fra loro principi esoterici, contemplazione e fede nelle antiche divinità giapponesi.

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Alla fine del XIV° sec. una delegazione cinese si stabilì presso le isole RyuKyu, l’odierna Okinawa. Col passare dei tempi qui vennero codificate alcune arti marziali quali :
a) lo Shuri-Te (così chiamata poiché veniva praticata presso il castello della cittadina di Shuri), derivante dal Kung Fu Shaolin del Nord integrato con le arti marziali locali; lo Shuri-Te apparteneva alla corrente chiamata Shorin ed esso fu inoltre integrato nel IXX° sec. con i concetti dello Jigen-ryu giapponese – particolare scuola samurai di spada;
b) Naha-Te (praticato nella zona portuale di Naha), derivante dal Kung Fu Shaolin del Sud integrato con le arti marziali locali, appartenente alla corrente Shorei.
Nota: Shorin e Shorei sono probabilmente due modi di pronunciare, nei dialetti di Okinawa, la parola Shaolin.


4. IL XX° SEC.

A cavallo tra il 1800 ed il 1900, il successore della scuola Liu di Hokuto ( la Ryukaken) era Xuan-Xin Liu.
Intorno al 1900, Rui-Ying Wei (魏瑞鷹 ), valente esponente della scuola Hokuto della casata Liu, volle lasciare la Hokuto Ryukaken e lanciare una sfida alla Hokuto Shinken per rivendicare la supremazia della propria scuola. Il suo maestro Xuan-Xin si oppose, sottoponendo Rui-Ying ad una prova per fargli capire come non fosse ancora pronto per affrontare la Divina Scuola di Hokuto. (furono lanciate a Rui-Ying al buio molte frecce avvelenate che egli evitò tutte tranne una che gli colpì la gamba destra; per non morire egli se la amputò). Rui-Ying abbandonò la scuola Liu e sviluppò un nuovo stile fondando in seguito la Sacra Scuola della Croce del Sud (Kyoku Jūji Sei Ken = 極十字聖拳 = il Sacro Pugno della Croce del Sud). (questa arte marziale presentava evidenti contaminazioni da alcuni stili della scuola di Nanto.)
Xuan-Xin prese con sé un nuovo allievo, Zong-Wu Liu (劉宗武), un bimbo orfano, figlio di uno strozzino di nome Zong-Jian Liu, appartenente sempre ad una delle famiglie della casata Liu (劉). Zong-Wu presentava doti eccezionali. Lo stesso Rui-Ying ne riconobbe il talento e lo lasciò in vita nonostante Zong-Wu (probabilmente non ancora quindicenne) lo avesse sfidato.
Agli inizi del XX° secolo la Divina Scuola di Hokuto risiedeva in Giappone in seno alla famiglia Kasumi. Nei primi anni del 1900, Tesshin Kasumi ( 霞鉄心 ), il 61° successore, andò in Cina per affrontare come da tradizione il successore della scuola Liu. Xuan-Xin era però troppo vecchio (e Zong-Wu troppo giovane e non ancora nominato successore). Tesshin fu confermato successore dell’Hokuto Shinken senza combattere, ma non poté però accedere al Rito del Dono Celeste.
In quell’occasione Tesshin conobbe la figlia di Xuan-Xin, Yue-Ying ed i due si innamorarono. Purtroppo non potevano restare insieme e Tesshin dovette tornare in Giappone senza sapere però che Yue-Ying fosse incinta di lui. Non potendo tenere il bambino (chiamato E-Xing) Yue-Ying lo mandò in Giappone da Tesshin, facendo credere che ella fosse morta. In realtà diventò monaca con il nome di Mei-Fu.
Tesshin dopo il suoi ritorno in Giappone prese moglie cercando di dimenticare Yue-Ying; quando gli fu portato E-Xing lo accettò con amore e gli diede il nome Kenshiro. Per rispetto nei confronti della moglie, non raccontò mai a Kenshiro della sua vera madre.
Tesshin Kasumi, 61° successore dell’Hokuto Shinken, oltre a Kenshiro (che sarà poi il 62° successore) ebbe un altro figlio, Ramon ( 霞羅門) (con il nome di Ryuken divenne poi il 63° successore).
Rui-Ying decise di affrontare Tesshin probabilmente quando Xuan-Xing ( tra il 1920 ed il 1930) designò come suo successore Zong-Wu (Xuan-Xing poi morì gettandosi tra le fiamme). Rui-Ying lottò contro Tesshin utilizzando le tecniche della sua nuova arte marziale, ma restò sconfitto. Tesshin ammettendo che forse sarebbe stato sconfitto egli stesso se Rui-Ying non avesse avuto una gamba artificiale, gli risparmiò la vita.
Rui-Ying ebbe due allievi, due orfani di nome Bai-Fang Biao (彪白鳳) e Fei-Yan Liu (流飛燕 ).
Nel 1928 un incendio distrusse il tempio di Suzan Shorin ed il rotolo segreto delle tre casate di Hokuto fu rubato ed il suo contenuto trapelò.
Tra il 1935 e il 1945, Kenshiro Kasumi ( 霞拳志郎 ) dovette affrontare molti avversari appartenenti a scuole legate all’Hokuto. Lottò contro i successori della scuola Sun (Kuang-Yun Wang), della scuola Cao (Tai-Yan Zhang), della Croce del Sud (Bai-Fang Biao e Fei-Yan Liu), della scuola Liu (Zong Wu) e della scuola Seito (Yashaka).
Uscito vincitore dallo scontro con Zong Wu Liu, ebbe accesso al Rito del Dono Celeste ed alla conoscenza dell’intera storia dell’Hokuto Shinken incisa sulla stele sacra.
Kasumi Ramon fu nominato successore dal fratello maggiore, divenendo il 63° successore dell’Hokuto Shinken. Prese il nome di Ryuken (tale nome è omofono di “Pugno di Drago”). Anche Ryuken dovette essere approvato dalla scuola Liu di Hokuto.
Probabilmente intorno agli anni ’50, Ramon dovette affrontare il successore della Hokuto Ryukaken che a quel tempo era Koryu (forse allievo di Zong Wu). Koryu che era considerato da alcuni tecnicamente molto dotato (forse più dello stesso Ramon). Koryu e Ramon erano conosciuti come la Tigre ed il Drago di Hokuto. Koryu riconoscendo il valore di Ramon e temendo che lo scontro fosse finito con la morte di entrambi, decise di concedere la successione a Ramon. Koryu quindi si ritirò a vita monastica rimanendo in Giappone e rinunciando anche alla successione della scuola Liu di Hokuto. Il suo successore fu Jukei (ulteriore probabile allievo di Zong Wu).
Negli anni ’60 Ryuken Kasumi subì l’attacco di Jukey: riuscì a sconfiggerlo, salvandolo dallo stato di trance demoniaco in cui era caduto (Jukey aveva ucciso persino la propria moglie ed il proprio figlio).
Ryuken non poteva aver figli e quindi (anni ’70), secondo la legge di Hokuto che prevedeva che la scuola Liu fornisse il successore, doveva adottare un bambino facente parte di una famiglia appartenente alla casata Liu di Hokuto. Jukey affidò a Ryuken, Raul e Toki (rispettivamente secondogenito e terzogenito di una famiglia della casata Liu), ed infine il piccolo Kenshiro; quest’ultimo era secondogenito probabilmente di un qualche esponente della famiglia della casata Liu discendente della dinastia principale di Hokuto, e di una parente stretta dello stesso Ryuken (viste le somiglianze di questo Kenshiro con il 62° successore Kenshiro Kasumi!). Questa donna poteva essere stata forse sorella di Ryuken oppure una sua prima cugina (figlia di un fratello di Tesshin Kasumi) o forse figlia dello stesso Kenshiro Kasumi. Il piccolo Kenshiro aveva ereditato il sangue della dinastia principale di Hokuto sia da parte di padre che di madre.
Probabilmente Hyou il fratello maggiore di Kenshiro e primogenito della dinastia principale, era nato però dall’unione precedente del padre di Kenshiro con una donna che non apparteneva alla dinastia principale e per questo non ereditò particolare forza e talento ( e venne trattato come una “stella negletta”): non era un cosidetto “purosangue” di Hokuto.
Nell’ultima decade del XX° secolo una guerra nucleare sconvolse l’intero pianeta …
…il resto è “Hokuto no ken”!!!





Vi consiglio comunque di leggere tutto direttamente dal sito, così potete apprezzare le note a margine ed il grande lavoro svolto:

www.hokutonoken.it/cronache_di_hokuto.htm
Bud-
00lunedì 25 ottobre 2010 21:48
Ficata!
L'ho letto tutto d'un fiato :>
vagaBIONDO reloaded
00lunedì 25 ottobre 2010 21:57
obiettivamente l'ha raccontata benissimo, il discorso fila davvero bene, senza punti ciechi
Rukkio de Ruchis
00lunedì 25 ottobre 2010 23:48
Secondo me è la chiave di lettura più azzeccata e se non altro adesso ho le idee più chiare. Non tanto sulle vicende della serie regolare, quanto su come queste si incastravano con gli eventi narrati in Soten, visto che fin da subito avevo avuto un pò di difficoltà a ricostruire tutta la storia e la discendenza.
Bud-
00martedì 26 ottobre 2010 00:23
Per festeggiare questo topic propongo una chicca:


I Kill the fight, Kanashimi bara maki.
I Kill the fight, Kodoku o sodateru.
I Kill the fight, Kono tatakai o, Ore wa ima tataku
Kono yo ni ikiru koto ga, Sabaku de aru kagiri wa
Oh Baby! Ashita mo mata chi to namida ga ochiru soshite kiete yuku

I Kill the fight, Nanika ga meijiru
I Kill the fight, Ore no uchigawa de
I Kill the fight, Kokoro naki kokoro, ore wa ima taosu

Subete ga yami ni umore, hikari o ushinattemo
Oh Baby! Ore no mune no hoshi ni dakare nemure sousa itsumademo

I Kill the fight, Kanashimi bara maki.
I Kill the fight, Kodoku o sodateru.
I Kill the fight, Kono tatakai o ore wa ima tataku

I Kill the fight, Nanika ga meijiru
I Kill the fight, Ore no uchigawa de
I Kill the fight, Kokoro naki kokoro, ore wa ima taosu
Rukkio de Ruchis
00martedì 26 ottobre 2010 19:37
Quanto cazzo è tamarro durante questa canzone!!!



Ci vorrebbe l'immagine dal manga, ma è più difficile da trovare..
vagaBIONDO reloaded
00mercoledì 27 ottobre 2010 08:41
menomale che non ha la bocca a buco di culo, sennò era un perfetto bimbominkia [SM=g1595116]
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