La mia dolce e pigrissima Briciola

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ugo.p
00giovedì 25 agosto 2005 05:35
approfitto di questo spazio per ricordare quella stupenda campionessa di pigrizia che era la mia gatta Briciola. premetto che il nome non mi piaceva, ma quando lei mi scelse quel nome l'aveva gia'.
Dire che lei mi scelse puo' sembrare un eccessiva romanticizzazione dell'accaduto ma in realta' le cose andarono proprio cosi'.
Abitavo allora in un condominio dove al piano superiore alloggiava la famiglia che ospitava Briciola, una gattina di tre colori (rossa, bianca e nera). Non si puo' dire che fosse bellissima, ma risultava simpatica a causa di una macchia nera che aveva proprio su un occhio . Accadde che un giorno la suddetta famiglia fosse allietata dalla nascita di un pargoletto, il termine allietata a dir il vero non si puo' utilizzare per Briciola in quanto di colpo perse tutti i suoi privilegi di gatto domestico supercoccolato per ritrovarsi retrocessa al livello di gatto da cortile. In poche parole, casa off-limit. suppongo che in quei giorni Briciola deve essersi guardata attorno per capire se nelle vicinanze ci fosse qualcuno in grado di farle recuperare lo staus ormai perso. Fu cosi' che mi adotto'; senz’altro ai suoi occhi dovevo essere quello che si dice un "buon partito": Singolo ( per cui niente nascite inopportune), Affettuoso ( una carezza non gliela risparmiavo di certo) e soprattutto appassionato di cucina ( questa certezza deve averla avuta annusando i sacchetti della spesa come faceva sempre quando tornavo dal supermercato, cosa alla quale non avevo attribuito importanza). Fatto sta che piano piano comincio', come per caso, ad accompagnarmi fino alla porta di casa, poi ad entrare ogni qual volta la porta aperta glielo permetteva, finche' un giorno la trovai davanti al frigo che miagolava. Piano piano senza colpi di scena, ne' di fulmine, divento' parte integrante della mia vita. Onestamente non posso dire che fosse di particolare compagnia, dato che una volta preso possesso della casa comincio' una sorta di letargo pressoche' costante senza tener minimamente conto del calendario. Riguardando le foto che ho di lei, la ritrovo sempre nella sua posizione abituale; dormiente, perfettamente acciambellata sulle piu' disparate superfici: poltrone, tavoli, sedie o indumenti; particolarmente quest’ultimi la attraevano, piu' d’una volta la trovai addormentata nel cesto del bucato.
Non che tale pigrizia mi desse fastidio, anzi, si sposava perfettamente con la mia, certe sere d’inverno era piu' che piacevole guardare la televisione con questa specie di piumino caldo,morbido e ronfante sulle gambe. Purtroppo fu proprio questa pigrizia la causa della sua precoce dipartita.
Le cose andarono cosi'.Un paio d’anni dopo il suo arrivo mi trasferii per un po’ di tempo a casa di mia madre ( in attesa di fare il grande passo che mi avrebbe portato in Giappone). Mia madre vive in una strada di periferia dove non e' raro vedere nei prati circostanti piccoli topini che a volte si avvicinano alle case in cerca di cibo. Ora va detto che mia madre non e' che ami particolarmente i gatti, uno dei motivi che l'avevano convinta ad accettare la sua presenza era la mia assicurazione che mettendosi in casa Briciola, i topi avrebbe trovato in lei uno spietato predatore e la sua casa avrebbe vissuto giorni sereni.
Le cose come potete ben immaginare andarono ben diversamente. Un giorno mia madre entrando un cucina trovo' uno di questi piccoli indesiderati ospiti intento nel suo quotidiano lavoro di ricerca del cibo, per niente disturbato da Briciola che se stava appisolata poco piu' in la. Mia madre comincio' ad urlare sperando in una qualche reazione che effettivamente ci fu, da parte del topo pero', che se la dette a gambe in direzione giardino passando davati a briciola, la quale si limito' a guardarlo con una certa sorpresa per poi rimettersi a ronfare.
Lo sdegno della genitrice fu tale che dopo avermi bollato come uno dei piu' spodurati bugiardi di sua conoscenza, decise di chiamare una ditta di derattizzazione. Com’ e' facilmente prevedibile la ditta in questione riempi' casa e giardino di trappole ed esche avvelenate a cui purtroppo abbocco' credo la sola Briciola. Da allora sono passati 8 anni, non ho avuto piu' altri animali ( a parte la mia prima moglie) a volte quando mi capita di leggere articoli o racconti inerenti a gatti, ripenso a lei ed allora mi accorgo che mi manca. [SM=x875451]

[Modificato da ugo.p 25/08/2005 5.40]

se t'acchiappo
00venerdì 26 agosto 2005 09:55
Personalmente non amo i gatti, sono un po' troppo egoisti per i miei gusti.
Però il tuo pezzo era così carino, che me li hai fatti quasi piacere.
Povera briciola, mi dispiace[SM=x875415]

e povero ugo.p[SM=x875423]

[Modificato da se t'acchiappo 26/08/2005 10.04]

Stand by me
00sabato 27 agosto 2005 09:18
Bravo Ugo, molto carino e ...mi dispiace per briciola[SM=x875423]
(lazarus ledd)
00domenica 28 agosto 2005 01:46
[SM=x875437]
....averlo saputo in tempo.... si poteva salvare...
peccato....
ugo.p
00domenica 28 agosto 2005 04:44
all'epoca in famiglia i veterinari scarseggiavano[SM=x875370]
Beau Geste
00sabato 18 febbraio 2006 10:29
Re:

Scritto da: ugo.p 28/08/2005 4.44
all'epoca in famiglia i veterinari scarseggiavano[SM=x875370]


Ma se sono passati nove anni?
Io ho due gatte.
Il garfagnin fuggiasco
00lunedì 4 settembre 2006 19:47
Carissimo Ugo.p
Oggi, scartabellando oziosamente tra le varie discussioni, ho trovato questo tuo ricordo di Briciola, che non avevo letto. Come ben sai sono entrato nel forum da poco, su tuo invito, e non ho ancora letto tutte le discussioni. Quanto a pigrizia, sicuramente potrei far concorrenza a lei (ella, essa?) Ma voglio rifarmi adesso, ripescando dal baule rigonfio della memoria le mie impressioni della bestiola.
Forse non è il caso di star a raccontare agli altri utenti perché e percome ho bazzicato molto la tua casa di allora, che poco avrebbe a che fare con il soggetto del mio scritto, ma così era ed anch'io mi stupivo della irremovibile ed implacabile costanza, per non dire protervia, con cui Briciola osservava la sua quotidiana routine di 22 ore 1/2 di riposo (sonno, dormita, pisolino, pennichella, siesta, sonnolenza, torpore, assopimento, sopore, letargo ed incoscienza), intervallata da saltuarie e lente passeggiate durante le quali, come una sonnambula, si trascinava fino alla cucina per vedere se, per caso, nella ciotola fosse stato depositato nuovo cibo.
Era uno spettacolo. Mentre ronfava faceva delle fusa gloriose, spandendo nell'ambiente un suono sordo, cavernoso ed insistito, come un'auto diesel parcheggiata, in moto, sotto le finestre di casa.
L'aneddoto più simpatico che ricordo riguarda quella volta che, dopo essere transitata alla velocità di 21 pollici al minuto davanti a noi due che stavamo guardando il televisore, s'infilò in camera, da dove non la vedemmo più uscire. Al momento di metterla fuori (forse dovevamo uscire, non ricordo) la cercammo per tutta la stanza, frugando sopra e sotto ogni pezzo di mobilia grande a sufficienza da nascondere un gatto e persino dentro gli armadi. Niente! Briciola era sparita. La finestra era chiusa, e poi si era al primo piano. La porta di camera era davanti a noi, l'avremmo vista uscire. Il mistero mi fu svelato da te, il giorno dopo, quando mi spiegasti di come la gatta si fosse infilata a dormire SOTTO UNA PILA DI MAGLIONI nell'armadio dove avevamo frugato a fondo. Quando si dice di non voler rotture di c......i!
Un altro particolare che ricordo bene è come, forse per un difetto congenito, non riuscisse a ritrarre bene le unghie quando, come usano i gatti contenti, "faceva il pane", come si dice da noi, con una coperta, cosicché ci rimaneva impigliata di continuo. Al che noi, merde, commentavamo che era così pigra da non aver nemmeno la forza di "muovere un'unghia".
E poi stava ad ore sul cornicione della terrazza, guardando le auto ed i passanti con la beata indifferenza di chi la sa più lunga e non si lascia toccare dal caos circostante, bischeri!
E quando disputavamo le nostre accesissime partite di "calcetto indoor", ogni tanto apriva gli occhi (naturalmente solo a metà) come a cercar di capire chi cavolo ce lo facesse fare di spendere tante energie per andar dietro ad una palla, lei che, se non gliela mettevi tra le zampe, col cavolo che si spostava per prenderla.
Era una gatta simpaticissima e ci rimasi male quando andai a trovare i tuoi e Lucia mi disse che era morta. Ma non devi fartene un cruccio. Per tutto il tempo che ha vissuto a casa tua, è stata come una principessa, libera di fare quel che gli pareva e servita regalmente quando era il momento.
Una vita da gatti, com'è il sogno d'ogni felino domestico.
(lazarus ledd)
00lunedì 4 settembre 2006 23:25
Re: Carissimo Ugo.p

Scritto da: Il garfagnin fuggiasco 04/09/2006 19.47
Oggi, scartabellando oziosamente tra le varie discussioni, ho trovato questo tuo ricordo di Briciola, che non avevo letto. Come ben sai sono entrato nel forum da poco, su tuo invito, e non ho ancora letto tutte le discussioni. Quanto a pigrizia, sicuramente potrei far concorrenza a lei (ella, essa?) Ma voglio rifarmi adesso, ripescando dal baule rigonfio della memoria le mie impressioni della bestiola.
Forse non è il caso di star a raccontare agli altri utenti perché e percome ho bazzicato molto la tua casa di allora, che poco avrebbe a che fare con il soggetto del mio scritto, ma così era ed anch'io mi stupivo della irremovibile ed implacabile costanza, per non dire protervia, con cui Briciola osservava la sua quotidiana routine di 22 ore 1/2 di riposo (sonno, dormita, pisolino, pennichella, siesta, sonnolenza, torpore, assopimento, sopore, letargo ed incoscienza), intervallata da saltuarie e lente passeggiate durante le quali, come una sonnambula, si trascinava fino alla cucina per vedere se, per caso, nella ciotola fosse stato depositato nuovo cibo.
Era uno spettacolo. Mentre ronfava faceva delle fusa gloriose, spandendo nell'ambiente un suono sordo, cavernoso ed insistito, come un'auto diesel parcheggiata, in moto, sotto le finestre di casa.
L'aneddoto più simpatico che ricordo riguarda quella volta che, dopo essere transitata alla velocità di 21 pollici al minuto davanti a noi due che stavamo guardando il televisore, s'infilò in camera, da dove non la vedemmo più uscire. Al momento di metterla fuori (forse dovevamo uscire, non ricordo) la cercammo per tutta la stanza, frugando sopra e sotto ogni pezzo di mobilia grande a sufficienza da nascondere un gatto e persino dentro gli armadi. Niente! Briciola era sparita. La finestra era chiusa, e poi si era al primo piano. La porta di camera era davanti a noi, l'avremmo vista uscire. Il mistero mi fu svelato da te, il giorno dopo, quando mi spiegasti di come la gatta si fosse infilata a dormire SOTTO UNA PILA DI MAGLIONI nell'armadio dove avevamo frugato a fondo. Quando si dice di non voler rotture di c......i!
Un altro particolare che ricordo bene è come, forse per un difetto congenito, non riuscisse a ritrarre bene le unghie quando, come usano i gatti contenti, "faceva il pane", come si dice da noi, con una coperta, cosicché ci rimaneva impigliata di continuo. Al che noi, merde, commentavamo che era così pigra da non aver nemmeno la forza di "muovere un'unghia".
E poi stava ad ore sul cornicione della terrazza, guardando le auto ed i passanti con la beata indifferenza di chi la sa più lunga e non si lascia toccare dal caos circostante, bischeri!
E quando disputavamo le nostre accesissime partite di "calcetto indoor", ogni tanto apriva gli occhi (naturalmente solo a metà) come a cercar di capire chi cavolo ce lo facesse fare di spendere tante energie per andar dietro ad una palla, lei che, se non gliela mettevi tra le zampe, col cavolo che si spostava per prenderla.
Era una gatta simpaticissima e ci rimasi male quando andai a trovare i tuoi e Lucia mi disse che era morta. Ma non devi fartene un cruccio. Per tutto il tempo che ha vissuto a casa tua, è stata come una principessa, libera di fare quel che gli pareva e servita regalmente quando era il momento.
Una vita da gatti, com'è il sogno d'ogni felino domestico.





oltre a non ritrarre bene gli artigli (cosa ke quando ti faceva il pane addosso era alquanto fastidiosa) SBAVAVA anche DI BRUTTO quando ti dormiva in braccio...e spelava da paura ESTATE INVERNO!!!!!!!!!!!xò...lo ammetto era dolcissima!
(lazarus ledd)
00lunedì 4 settembre 2006 23:26
ah...diciamo anche che DORMIVA NELLA CESTA DELLA FRUTTA!!!!!!!!!
ugo.p
00sabato 9 settembre 2006 06:48
Re: Carissimo Ugo.p

Scritto da: Il garfagnin fuggiasco 04/09/2006 19.47

Era uno spettacolo. Mentre ronfava faceva delle fusa gloriose, spandendo nell'ambiente un suono sordo, cavernoso ed insistito, come un'auto diesel parcheggiata, in moto, sotto le finestre di casa.


era davvero spettacolare e quel ronfare mi pare di sentirlo ancora. dava un'idea di pace familiare.
Ti ricordi che dormiva sui radiatori e che era tanto pigra che non sentiva nemmeno di stare cuocendo. a volte la predevo in braccia ed era caldissima.
Mi manca.
amche se mi manca molto anche il vecchio Baldo, te lo ricordi?
(lazarus ledd)
00sabato 9 settembre 2006 19:53
il povero cane orbo!!! + che altro mi ricordo NONNA AGNESE che appiccava FALO' con le sue ZECCHE!!!!!!!! [SM=g27990]
cmq altro animale dolcissimo!
andava pure a TROVARE l'altra mia nonna dentro la città!
beh...se uno si mette a parlare di ogni animale ke ha avuto di CHICCHE se ne trovano a centinaia!
fairy67
00giovedì 2 novembre 2006 02:12


Ho letto commossa.

[SM=x875398]
venere28
00martedì 22 settembre 2009 13:31
Re:
(lazarus ledd), 09/09/2006 19.53:


beh...se uno si mette a parlare di ogni animale ke ha avuto di CHICCHE se ne trovano a centinaia!



...e a me piacerebbe tantissimo leggerle.

Di mio purtroppo non ho molto da raccontare, animali non ne ho mai avuti nel vero senso della parola, tranne una volta a Inverigo, eravamo là in villeggiatura perchè mio padre non faceva ferie e doveva lavorare alla costruzione di una villa proprio là.
Io e mio fratello a mezzogiorno andavamo sempre a prenderlo in cantiere per fare la strada insieme fino a casa e un giorno appena arrivati vedemmo questa cagnolina..una bastardina di piccola fattura, con un bel pelo morbido bianco e marrone chiaro che ci fece un sacco di feste come se ci conoscesse.
Quando ci incamminammo con papà per andare verso casa a pranzare la cagnolina ci venne dietro scodinzolando mentre io e mio fratello non facevamo niente per dissuaderla, anzi…mio padre sembrava divertito ma ci disse:- se continuate così ci segue fino a casa e poi come facciamo? E noi…:- La teniamo!
Lui non sembrava molto dell’ idea ma più che altro perché sapeva che probabilmente la mamma non ce lo avrebbe permesso e invece la mamma acconsentì, ma solo per il periodo in cui saremmo rimasti lì poi avremmo dovuto trovargli una sistemazione.
La cagnetta che chimammo Jenny era formidabile: la mattina veniva a svegliarmi leccandomi la faccia ma mica perché voleva da mangiare, voleva andare a giocare e sebbene avesse tutto lo spazio che voleva fuori voleva la compagnia di noi bambini e io certo non mi tiravo indietro.
Il caseggiato era a forma di semicerchio e anche mia sorella in quel periodò lavorò, in un portone sempre dello stesso stabile e quando il campanile rintoccava le dodici e mezza lei si incamminava ed andva ad aspettare mia sorella fuori dall’ ufficio, io ho sempre pensato che sapesse contare, visto che le campane suonavano ad ogni ora e ora e mezza.
Era uno spasso Jenny, simpaticissima, affettuosa, non ha mai avuto bisogno del guinzaglio perché quando andavamo a spasso era sempre molto ubbidiente, a dir la verità..sembrava che sapesse già come comportarsi senza che nessuno le dovesse dire nulla.
Purtroppo arrivò il giorno della partenza e la affidammo ad un collega di mio padre che abitava là ed aveva tanto spazio e altri due cani, per noi fu straziante separarcene e penso anche per lei, ma i miei genitori avevano messo in chiaro le cose, non avremmo potuto portarla a Milano, l’appartamento era già piccolo per noi 5.
In seguito i gatti randagi che frequentavano il giardino condominiale presero casa mia come luogo per il riposo, per le coccole, per essere curati, per stare al caldo durante l’ inverno, e per mangiare.
Romeo fu il primo e su di lui vi racconterò una cosa accaduta legata alla morte di mia mamma, poi ebbi uno dei figlii che chiamammo Tilt (se lo aveste visto la prima volta che è entrato in casa mia capireste perché lo chiamammo così), parallelamente anche due femmine, una delle quali mi fece i micini sul terrazzo dentro ad uno scatolone, nonostante non si sia mai fatta avvicinare più di tanto.
Trovo che avere un animale come un cane o un gatto sia un’ esperienza unica, sono molto rammaricata dal fatto che mio marito da quell’ orecchio non ci senta proprio…



venere28
00domenica 28 agosto 2011 15:01
Re:
(lazarus ledd), 09/09/2006 19.53:


beh...se uno si mette a parlare di ogni animale ke ha avuto di CHICCHE se ne trovano a centinaia!




personalmente vi rinnovo l' invito a raccontare le chicche riguardanti i vs animali di casa, passati e/o presenti....

Rileggendo di Briciola mi viene in mente Garfield, uguale uguale [SM=x875370]


ugo.p
00domenica 28 agosto 2011 15:18
Re: Re:
venere28, 2011/08/28 15:01:




personalmente vi rinnovo l' invito a raccontare le chicche riguardanti i vs animali di casa, passati e/o presenti....

Rileggendo di Briciola mi viene in mente Garfield, uguale uguale [SM=x875370]




concordo con venere. fateci sapere. soprattutto Laz, con il tuo lavoro dovresti averne un bel po' di anedoti sugli animali


venere28
00domenica 28 agosto 2011 15:22
Re: Re: Re:
ugo.p, 28/08/2011 15.18:


concordo con venere. fateci sapere. soprattutto Laz, con il tuo lavoro dovresti averne un bel po' di anedoti sugli animali





vero!!!! [SM=x875378]


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