Re: Re:
Scritto da: augure 01/12/2004 11.55
Si ma stai eludendo la domanda...
Io trovo che ci sia una differenza tra il rispetto dello "stato politico" e dello "stato delle persone".
Se un paese è in grado di accettare che tanti stranieri vengano e vivano ne suoi confini, deve anche accettare che questi "impongano" o "pretendano" di dire ciò che si deve fare?
Io no!
Se intendi dire che non hanno cittadinanza italiana sono d'accordo.
Se intendi dire che l'Italia dovrebbe moderare più fermamente l'immigrazione sono d'accordissimo.
Se intendi dire invece persone che hanno acquisito la cittadinanza italiana, allora no, devono e hanno il diritto di esprimere ciò che vogliono. Basta però che si rimanga in una democrazia: se una minoranza pretende che il crocifisso venga tolto dagli edifici pubblici, perchè sono di religione diversa, allora per me possono andare a quel paese. Fintantochè la maggioranza sarà Cristiana, non vedo per quale motivo si debba sacrificare il desiderio ed il pensiero della maggioranza a favore della minoranza della popolazione. Soprattutto quando non si tratta dei diritti basilari dell'uomo. Un Crocifisso , ha un significato che non lede alcun diritto di nessuno, non è offensivo, e oltre ai significati attinenti al Cristianesimo è segno della religiosità del popolo, della storia dello stato e della storia religiosa della popolazione italiana.
Chi non è d'accordo fa un grave errore secondo me. E credo che non si riconosca nel popolo italiano, quindi non è degno della cittadinanza italiana.