La consapevolezza delle proprie fortune

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merinze
00giovedì 1 luglio 2010 20:08
Ieri non è stata una buona giornata per me, sono rientrata a casa maolto tardi stanca e soprattutto con il morale sottoterra. Non sto qui ad annoiarvi con i motivi, ma dopo che ieri sera ero rimasta seduta per terra sul terrazzo cercando di raccogliere i cocci, stamattina, cercando altro, ho trovato questo brano, riassume tutti i miei pensieri di ieri sera, a volte le casualità per me sono un segno, per questo mi va di condividerlo con voi.


Uno degli aspetti da non trascurare assolutamente nel viaggio che stiamo compiendo è senza dubbio la consapevolezza.

Durante il cammino possono capitare momenti di scoraggiamento, di tristezza, di fatica, di smarrimento. Ci si sente perduti, vuoti, aridi; questa situazione di aridità influisce negativamente sulla serenità e sul percorso che stiamo facendo, che ha tutt’altra direzione e meta.
Come affrontare questo inconveniente? L’ importante, a mio avviso, avere consapevolezza di sè e delle proprie fortune.

Avere consapevolezza della fortuna, innanzitutto, di esistere, di esserci, di avere la possibilità di giocarsi le proprie carte.

Avere la consapevolezza della fortuna di essere in salute, rendersi conto della fortuna di avere i piedi, le gambe, le mani, gli occhi, le braccia, la bocca, le orecchie.

Troppo spesso diamo tutto per scontato e per renderci conto di quanto siamo preziosi ed è prezioso ciò che abbiamo in noi, dobbiamo vedere qualcuno che sta peggio di noi.

Mai dare per scontato nulla, è un grave errore che spesso commettiamo.

Di fortune ce ne sono molte altre, ad esempio avere dei buoni amici o stare condividendo la vita accanto ad una persona speciale, aver trovato la persona giusta, avere un buon lavoro, una famiglia sana e unita.

Tutte queste cose non bastano per essere felici, non sono il fine del nostro viaggio, non sono la felicità che cerchiamo, eppure sono aspetti importanti di cui tenere conto, sono il contorno che quando c'è è un piacere averlo
E’ un contorno di cui non ci si deve mai abituare, chi ha la fortuna di averlo.

Ricordarsi queste cose può aiutare a sollevarci quando attraversiamo periodi difficili o siamo esausti, pensare che dopotutto la vita è¨ meravigliosa per il solo fatto che abbiamo la possibilità di giocarcela, che c‘è qualcuno ci vuole bene, che abbiamo la salute che non tutti hanno, pensare che c’è tanto di positivo nella nostra vita e da à si può sempre ripartire.

Questa è la consapevolezza delle proprie fortune, utile strumento di consolazione per i momenti duri della vita che inevitabilmente ci sono.

Il nostro viaggio è indirizzato verso una gioia ed una felicità che non dipendano da queste cose, una felicità che sia costante, immutabile e incorruttibile, indistruttibile, eterna.

Anche in questo viaggio, però, ogni tanto fa bene rifocillarsi ricordandosi che si è tanto fortunati.

Si può alzare lo sguardo e sfruttare il dono della vista per guardare un bel cielo, un bel sole; si può sfruttare il dono delle gambe per fare una bella passeggiata, pensando che in fondo, nonostante le preoccupazioni, gli stress, le fatiche e lotte quotidiane, la vita è proprio bella e vale tanto la pena di essere affrontata con un sorriso.

Perché potevamo esserci o non esserci, ed invece, per fortuna (per chi crede alla fortuna), ci siamo.

Scusate se è poco.
(SissiM)
00giovedì 1 luglio 2010 20:56
Fra le fortune che ho io per esempio c'è anche quella di aver incrociato la mia strada con persone speciali come te!
:-))
Grazie! Per aver condiviso questa bella pagina con noi,ma sopratutto per la ricchezza interiore, che ci hai sempre regalato con naturalezza!
Mhar
00venerdì 2 luglio 2010 12:48
Alla fine barcamenarsi tra alti e bassi è il sale della vita, solo il dislivello e l'accettazione tra queste due cose rende possibile la comprensione ed il valore di una riacquistata serenità.....grazie x la condivisione besos
rigadina
00lunedì 5 luglio 2010 13:54
E' molto facile guardare avanti e vedere chi sta meglio di noi e per questo compiangersi, più difficile fare quello che hai fatto tu, hai guardato indietro: c'è sempre chi sta peggio di noi, e da questo hai tratto la forza per tirare avanti!

Brava! E grazie per aver condiviso i tuoi pensieri.
SPACC THE BALLS
00martedì 6 luglio 2010 00:51
"stamattina, cercando altro, ho trovato questo brano, riassume tutti i miei pensieri di ieri sera, a volte le casualità per me sono un segno"



Al di là del concetto saliente ( per me è una questione di sopravvivenza costante pensare a chi sta peggio per non sentirmi troppo giù ) mi è piaciuta questa cosa che ho riportato sopra : ho la stessa opinione al riguardo, mi capita spesso di trovare casualità perfette nelle cose, in scritti trovati proprio quando vivi concetti inerenti a ciò che si è trovato, o anche altre cose, tutte cose che spesso interpreto come "segni" ( di che cosa poi, spesso, non so, nel senso che sembrano importanti solo a me certi segni.. quando vorrei non fossero recepiti come tali solamente da me ).

mebahiah.
00martedì 6 luglio 2010 14:43
Da sempre cono convinta che il caso non esista.
Avevo già letto questo topic, ma tra una cosa e l'altra, avevo dimenticato di rispondere, oggi me lo ritrovo davanti e sono perfettamente consapevole che non è per caso.
Oggi mi è più faticoso rispondere, ma capisco che anche questa è per me una prova che la vita mi pone davanti.
Non vogliatemene se non aggiungo altro.
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