La città diventa sempre più digitale

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
vanni-merlin
00mercoledì 2 agosto 2006 00:06
La città diventa sempre più digitale

di Benito Carobene

La nona edizione del Rapporto “Le città digitali in Italia”, realizzato da Rur (Rete urbana delle rappresentanze), Censis e ministero per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica amministrazione, è stato recentemente presentato a Roma.

La tradizionale indagine sui siti della Pa descrive puntualmente e interpreta il processo di modernizzazione in atto nelle nostre strutture pubbliche. Sono circa 500 i siti analizzati sotto diversi aspetti considerati rilevanti in un contesto istituzionale. Dalla capacità di comunicare l’attività dell’ente, renderla trasparente, alla capacità di offrire servizi interattivi; dalla presenza di strumenti per la creazione di reti alla capacità di attrarre attraverso una comunicazione efficace le risorse economiche sul territorio; dalla facilità di accesso e fruizione del sito alla qualità tecnologica della sua realizzazione.Al di là delle evidenti (e ben note) contraddizioni esistenti nel processo di modernizzazione della nostra Pa, un elemento decisamente interessante che emerge dal rapporto riguarda la sempre maggiore integrazione di prestazioni telematiche diverse. Cioè, se agli albori dell’era telematica l’azione della Pubblica amministrazione locale era l’unica veramente incisiva, oggi questo primato è condiviso con altri operatori pubblici e privati.Molti sono i soggetti che sono ormai capaci e interessati a offrire servizi in linea. Non solo ma, soprattutto, tale offerta non avviene in modo disordinato e privo di coordinamento. Infatti, molto spesso gli attori sono mutuamente in relazione e i progetti investono l’intero ambito territoriale. Cosa che, ovviamente, aumenta la loro efficacia.Tutto ciò porta (almeno in una prospettiva futura) alla costituzione di vere e proprie città digitali in grado di offrire servizi e sviluppare relazioni a distanza. Inoltre, ciò porta a spostare l’analisi dalla sola dimensione dell’e-government a quella più ampia dell’e-governance. Infatti, Regioni ed enti locali sono chiamati a reinventare il governo della cosa pubblica alla luce della disponibilità di nuove tecnologie che dovranno agire in uno scenario articolato che richiede capacità di relazione, propensione alla collaborazione e azioni di stimolo al cambiamento organizzativo.Fra le tecnologie più recenti vanno segnalate quelle relative ai collegamenti wireless. Questo apre le porte all’offerta multicanale di servizi. Le città che finora non si sono trasformate in piazze telematiche, per via dei pochi punti di accesso pubblici o “chioschi” a disposizione di tutti, hanno oggi l’opportunità di cambiare e inventare soluzioni innovative.Non solo, ma le caratteristiche di questa tecnologia sono tali da poter ottenere sicuri risultati contro il digital divide causato dalla non copertura della banda larga in alcune zone della penisola. Particolarmente interessati a tale utilizzo sono soprattutto i Comuni di montagna o comunque quelli dislocati in zone isolate e, infatti, è proprio in casi del genere che sono già state realizzate esperienze interessanti.
Tra gli attori che diventano sempre più importanti nel processo di digitalizzazione delle città vanno ricordate le aziende di servizio (public utilities). Queste hanno inizialmente agito autonomamente rendendo interattivi e funzionali i propri siti e, quindi, realizzato progetti in collaborazione con le amministrazioni.Tra i soggetti in grado di contribuire alla creazione della “rete funzionale” di una città, però, vanno ricordate anche altre realtà: le aziende sanitarie, le Camere di commercio e le altre autonomie funzionali. Molte Asl, ad esempio, hanno siti propri; anche se questi nella maggior parte dei casi si limitano a fornire informazioni. Comunque, sono anche presenti progetti innovativi, che spesso prevedono l’uso di reti interessanti diverse aziende sanitarie oltre ad altre amministrazioni. Le Camere di commercio hanno già contribuito in misura rilevante al processo di modernizzazione. Sia attraverso il progetto Telemaco (per l’invio telematico delle pratiche), sia diffondendo strumenti per la firma digitale, sia dando vita al portale Impresa.gov.it, diventato pienamente operativo quest’anno. Si tratta di un’iniziativa nata dalla collaborazione tra ministero, Unioncamere, Inps e Inail. Discorso questo che ci porta a parlare dei portali che tendono ad assumere importanza sempre maggiore. Per quanto concerne quelli realizzati da una struttura locale va messa in evidenza una caratteristica di grande importanza. Infatti, i portali del genere non solo sono in grado di indirizzare gli utenti verso i siti più interessanti, ma sono anche in grado di dare credibilità alle informazioni trasmesse.Consideriamo, ad esempio, il caso delle offerte culturali e relative alla ricettività turistica; argomento che ha rilevanza notevolissima nel settore del marketing territoriale. I siti che veicolano notizie del genere sono quanto mai numerosi. Ma chi può garantire la serietà di queste notizie? Evidentemente è proprio l’esistenza di portali territoriali, organizzati (o almeno controllati) da strutture pubbliche, che può dare una patente di quasi ufficialità a essi.



da: www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1986539873&chId=30&artType=Articolo&DocRulesVie...

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:41.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com