La Voce Avversa

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+PetaloNero+
00lunedì 2 giugno 2008 18:54
ISLAM/ GUIDA SPIRITUALE HEZBOLLAH CONTRO IL PAPA: FA PROSELITISMO
L'ayatollah sciita Fadlallah citato da agenzia iraniana 'Irna'


Roma, 2 giu. (Apcom) - "Le ultime uscite del Papa, che auspica l'inclusione di tutta l'umanità nella religione cristiana, suscitano le nostre perplessità": è quanto sostiene oggi il grande ayatollah sciita Mohammed Hussein Fadlallah, citato dall'agenzia stampa ufficiale iraniana 'Irna', senza specificare a quali parole di Benedetto XVI fa riferimento.

Fadlallah, nato nel 1935 nella città santa di Najaf in Iraq e trasferitosi in Libano nel 1966, è considerato la guida spirituale degli Hezbollah sciiti libanesi.

Secondo quanto riporta 'Irna', il grande ayatollah ritiene che le esortazioni del Papa Benedetto XVI "sono avvenute dopo due precedenti prese di posizioni del pontefice, l'una riguardante la sua visione dell'islam come fede contraria alla ragione e alla libertà, l'altra relativa alla benedizione a coloro che egli ha definito il ritorno del popolo ebreo nella sua terra".

Nel giorno in cui il presidente iraniano Ahmadinejad arriva in Italia per partecipare al vertice Fao e, come gli altri capi di Stato giunti a Roma per la stessa occasione, non verrà ricevuto in Vaticano dal Papa, l'esponente islamico - che mantiene ottimi rapporti con gli ayatollah di Teheran - si dice sospettoso verso "le sue (del Papa) esortazioni, che avvengono in contemporanea con una campagna di denigrazione contro l'islam", "presentato come un nemico della civiltà, del progresso e dell'umanità".

Il grande ayatollah sciita avverte che "l'incontro di interessi tra il movimento di proselitismo (cristiano) mondiale e la campagna militare contro la nostra regione potrebbe essere la causa del ripristino nei nostri paesi delle amare esperienze di proselitismo avvenute durante le crociate".


Paparatzifan
00martedì 3 giugno 2008 22:05
Dal blog di Lella...

Bonino: «Il Papa? È patetico»

di Redazione

Il Papa parla bene dell’Italia e del suo governo? «Patetico» sentenzia Emma Bonino.
Parole dure da parte della radicale, da sempre in polemica con la Chiesa e con le sue gerarchie. Le sue critiche però di solito riguardano questioni etiche, diritti individuali e laicità delle istituzioni. Questa volta invece la condanna della Bonino suona del tutto personalistica e piuttosto gratuita.
L’ex ministro per il Commercio estero fa riferimento a un intervento del Pontefice pronunciato pochi giorni addietro davanti alla Conferenza Episcopale.
«Quando il Papa ha detto: ho il cuore pieno di gioia per il clima politico in Italia e poi subito dopo ha aggiunto che sarebbe più contento se si finanziassero le scuole private cattoliche, e gli ospedali cattolici. Non so trovare un altro aggettivo: l’ho trovato patetico», è la dichiarazione che la Bonino rilascia ai microfoni di Radio Radicale. Non paga di aver definito il Santo Padre «patetico» aggiunge: «Ho trovato una diminutio nel fatto che un grande leader religioso a vocazione mondiale nella riunione della Cei si dà come orizzonte l’Italia e questo passaggio della cronaca politica italiana». Poi, come se qualcuno potesse avere dubbi, precisa di «non essere cattolica» per questo la cosa la «infastidisce e basta» mentre se fosse cattolica allora sì che sarebbe «particolarmente irritata». Ma che ne sa la Bonino di che cosa irrita i cattolici? «Il leader religioso con un orizzonte globale sulla parola divina si pone in realtà come orizzonte (ben che vada) l’Italia, - osserva la radicale - anzi Roma e anzi la contingenza politica».
Dunque patetico il Papa e patetico pure chi lo apprezza, sempre secondo la Bonino che definisce «altrettanto patetici gli osanna di quasi tutto lo schieramento politico italiano». Talmente patetica la politica italiana da indurre la radicale a ricordare con nostalgia «gli anni vissuti nel mondo arabo, dove ci sono regimi teocratici, ma dove questa ingerenza così quotidiana, televisiva (ad ottobre avremo la Bibbia letta in diretta dal Papa), pur guardando spesso Al Jazeera o Al Manar, questa presenza così pervasiva non l’ho trovata. Mi ha fatto davvero impressione. Si va ben al di là dell’ingerenza, abbiamo un governo, poi un governo ombra e poi c’è un altro governo ombra ben più potente».
Insomma meglio l’Iran di Ahamadinejad della democrazia italiana. Commenti che suscitano l’indignazione del professor Rocco Buttiglione, Udc. «È vergognoso l’odio anticristiano di Emma Bonino. Paragonare il Papa a regimi islamici nei quali i cristiani sono perseguitati e talora messi a morte è possibile solo per una mente in cui l’ideologia viene a sopraffare ogni minima misura di buonsenso - dice Buttiglione -. La Chiesa non opprime nessuno. La Chiesa non interferisce, la Chiesa semplicemente parla a nome di quelli che condividono il suo pensiero, espone ragioni di cui tutti sono liberi di tener conto o non tener conto».

© Copyright Il Giornale, 3 giugno 2008


La Bonino? PATETICAAAAAAAAAAA!!!!!!!!
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-danich-
00mercoledì 4 giugno 2008 00:18
Re: Dal blog di Lella...
Paparatzifan, 03/06/2008 22.05:


Bonino: «Il Papa? È patetico»

La Bonino? PATETICAAAAAAAAAAA!!!!!!!!
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La Bonino? ISTERICAAAAAAA!!!!!!!!!!!! Ma che parla, lei? Solo a Radio radicale può permettersi di dire queste idiozie....





Paparatzifan
00mercoledì 4 giugno 2008 07:33
Re: Re: Dal blog di Lella...
-danich-, 04/06/2008 0.18:



La Bonino? ISTERICAAAAAAA!!!!!!!!!!!! Ma che parla, lei? Solo a Radio radicale può permettersi di dire queste idiozie....




Ma guarda la foto!!!! Striscione "benedettamente" interista!!!! [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]




+PetaloNero+
00mercoledì 4 giugno 2008 15:15
La lettura politicizzata dell'ayatollah di una dichiarazione teologica del Papa
Padre Samir Khalil Samir replica all’ayatollah libanese Mohammed Hussein Fadlallah che ha criticato l’appello di Benedetto XVI alla evangelizzazione.



Beirut (AsiaNews) – L’ayatollah libanese Mohammed Hussein Fadlallah, uno dei riferimenti mondiali dello sciismo, ha criticato domenica scorsa una recente chiamata di Benedetto XVI all’evangelizzazione del mondo. Un appello nel quale il Papa difende il principio della libertà religiosa in tutte le sue dimensioni : morale, sociale e di fede.

Il dignitario sciita si è espresso in un comunicato in quattro punti, del quale sintetizziamo l’essenziale.

Pur riconoscendo che l’appello alla predicazione religiosa è “una cosa naturale”, l’ulema osserva che l’evangelizzazione in questione, che tocca in particolare “regioni musulmane” cade in concomitanza ad “una campagna mondiale (…) mirante a deformare l’immagine dell’islam, presentato come un nemico della civilizzazione e del progresso dell’umanità”. “C’è da chiedersi - afferma Fadlallah - se esiste una concomitanza di interessi e di obiettivi tra l’appello del papa, la campagna ostile all’islam e le azioni militari di ingerenza negli affari di diversi Paesi islamici”. Dal che “ricordarsi delle amare esperienze di evangelizzazione del passato, venute nei nostri Paesi sulle spade dei crociati”.

Il dignitario sciita aggiunge ancora che “l’appello all’evangelizzazione lanciato dal papa si aggiunge a due precedenti prese di posizione: la prima ha tradito l’essenza dell’islam, considerato dal papa come una religione in contraddizione con la ragione e la libertà, la seconda in rapporto con quello che Benedetto XVI ha chiamato il ritorno del popolo ebreo sulla sua terra dopo 3mila anni, sapendo bene che quella entità compie le aggressioni più selvagge contro i più elementari diritti dell’uomo sulla sua terra”.

L’ulema ha tuttavia riconosciuto che “l’appello all’evangelizzazione fa parte della libertà di espressione”, ma si è chiesto “perché, allora, si fa un così grande clamore quando si tratta della ‘dawa’ (la ‘chiamata’ a seguire l’islam, ndr) musulmana?”.

Fadlallah ha aggiunto ancora che “la predicazione religiosa deve farsi, in generale, in un quadro culturale che fa riferimento alla ragione ed alle prove, sulla base del rispetto della persona e delle sue convinzioni e non sfruttando alcuni punti deboli dell’uomo, siano essi economici e culturali”. In conclusione, egli ha invitato tutti i musulmani del mondo ad eliminare quello che egli considera come “una analfabetismo religioso islamico” ed “a fare fronte a tutte le campagne che descrivono l’islam come la religione della violenza, dell’arretratezza, del terrorismo, della violazione dei diritti dell’uomo e dell’eliminazione dell’altro”.

Una informazione inesatta

“Mi sia permesso di lamentare qui una informazione imperfetta ed una lettura politica di un discorso teologico sulla missione della Chiesa”, replica da Beirut, in risposta a tali critiche padre Samir Khalil Samir, gesuita, direttore del Centro di documentazione e ricerca arabo-cristiana (Cedrac) dell’Università Saint-Joseph, una delle più antiche e prestigiose del Libano.

“In effetti – aggiunge – il Papa ricorda spesso l’obbligo della Chiesa di annunciare il Vangelo ed offrirne il messaggio al mondo intero, compresi i Paesi musulmani. Questa inclusione, ha apparentemente colpito l’imam Fadlallah. Ma se il Papa insiste per includere i Paesi islamici è proprio perché in questi Paesi il diritto di annunciare il Vangelo è negato ed in molti di loro, coloro che lo annunciano, come coloro che lo accolgono, vanno incontro a gravi pene”.

Le Crociate

“L’appello del Papa – aggiunge padre Samir - è stato messo anche in rapporto con le crociate, un salto indietro quasi di un millennio. Bisogna però sapere che le crociate non sono mai state un progetto di evangelizzazione dei musulmani, né in via di principio, né di fatto. Erano un progetto di autodifesa, secondo la mentalità medioevale”.

“L’imam sostiene che il Papa rimprovera all’islam di essere in contraddizione con la ragione e di essere una apologia della violenza. Ora, una cosa del genere non è stat mai detto, e neppure pensata da Benedetto XVI. Il Papa ha semplicemente sostenuto che c’è un pericolo reale, nell’islam contemporaneo, di rifiutare la razionalità e la libertà che da essa discende. E il Papa non ha neppure ceduto al mito del ‘ritorno’ degli ebrei in terra di Israele, come gli si rimprovera. Sia ben chiaro che il termine ‘ritorno’ non è stato mai usato da Benedetto XVI, né dal suo predecessore. Ricordando poi che il Vaticano è stato uno degli ultimi al mondo a riconoscere Israele e che l’ha fatto solo dopo che Yasser Arafat aveva riconosciuto ‘il diritto di Israele di vivere in sicurezza all’interno di frontiere ricoosciute’, cosa che fece a Tunisi il 9 settembre 1993. Il grande rabbino di Roma, Elio Toaff, per lungo tempo ha rimproverato a Giovanni Paolo II di non aver riconosciuto esplicitament lo Stato di Israele”.

La “libertà di espressione”

”Ciò detto, sembra di grande interesse il commento dell’imam Fadlallah sul diritto alla evangelizzazione ed alla ‘dawa’ musulmana, in quanto provenienti dalla libertà di espressione. E’ indispensabile che questo diritto sia affermato da tutti i responsabili cristiani e musulmani e che si organizzi una campagna comune per concretizzare questo diritto sia nella costituzione che nella pratica giudiziaria”.

”D’altro canto, le affermazioni dell’imam sulle condizioni di applicazione della libertà di espressione non appaiono affatto benvenute. Il dovere dell’annuncio, in effetti, deve far parte di un discorso religioso, morale e culturale, senza sfruttare nemmeno un po’ i bisogni economici o altri delle persone. Questo appello mi fa venire in mente una dozzina di trattati di autori medievali che definivano i criteri della ccettazione disinteressata di una religione. In parole più semplici, musulmani e cristiani debbono respongere qualsiasi atto di proselitismo che ha in sé una qualsiasi forma di costrizione”.

”Quanto all’appello conclusivo dell’imam, mi sembra importante. Noi soffriamo, effettivamente, come egli dice, di un ‘analfabetismo religioso’. In Medio Oriente più che altrove, soffriamo di violenza, di arretratezza e do violazione dei diritti dell’uomo. La questione è di sapere se si tratta di campagne condotte contro l’islam o se non siamo invece davanti ad una realtà molto particolare, messa in evidenza ed a volte, è vero, spinta all’eccesso dai media. Se i media criticano il mondo musulmano per questi motivi, forse c’è una ragione. Bisogna aver timore che questo complesso, diffuso nel mondo musulmano, di vederci sempre come vittime non ci impedisce di vedere e di affrontare i nostri problemi reali, di fronteggiare i nostri demoni”.
+PetaloNero+
00domenica 8 giugno 2008 14:50
GENOVA - Don Farinella: «Il Papa non è più un pastore, neppure tedesco»
di Diego Pistacchi

(...) da trasformare in martirio mediatico. Questa volta il don è intervenuto sull’incontro tra Berlusconi e il Papa, sulla visita del nuovo capo del governo al Santo Padre. «Il governo peggiore della storia italiana ha ricevuto la Cresima, officiante papa Benedetto XVI» ha subito chiarito la sua posizione. E siccome purtroppo il clima è stato cordiale, insomma, il Papa non ha deciso di intromettersi nella vita politica del Paese scomunicando il leader scelto dagli italiani, ecco che don Paolo da Genova ne approfitta per rubare il posto a Maurizio Crozza e fare la caricatura del Papa: «Che “clima cioioso” e festante per la nuova era italo-vaticana», ironizza cercando in ogni modo di sottolineare la «c» alla tedesca. «Solo Virgilio avrebbe potuto celebrare l’idillio amoroso aggiungendo una undicesima bucolica alle dieci già esistenti», aggiunge.
Motivo del clima cordiale? Bassi interessi di bottega secondo il prete genovese: «La consacrazione e l’incoronazione hanno avuto successo e tutti vissero felici e contenti per la perfetta sintonia di vedute tra Governo e Vaticano - scrive - Firmate le transazioni economiche ancora sospese, come le scuole private, rimosso ogni sospetto di autonomia dello Stato, seppellita la nozione stessa di laicità, non ci resta che farci tutti preti e suore e finire gli ultimi giorni in convento o in sacrestia». Eccolo, il lapsus, a don Farinella non resterebbe che «farsi prete».
Chi ha preso i voti, ma saltando i passaggi intermedi, sempre secondo la lettera di don Paolo prete agli internauti, è «il cardinale Richelieu del caso», Gianni Letta, che avrebbe partecipato all’udienza perché «tutti avevano paura del Narciso e delle sue solite gaffes», cioè era lì perché Berlusconi «fosse guardato a vista con un cane da guardia accanto». Molti i timori che secondo il sacerdote aleggiavano in Vaticano, difficile riportarne la lista completa, ma così, tanto per citare uno dei passaggi più alti del biblista, basti ricordare quello in cui ritiene che il leader del governo potesse «scambiare qualche prelato effeminato per una donna e la “distendesse” lì nei sacri palazzotti». Sembra di essere a Messa, no?
Comunque il Papa non può permettersi certe licenze. Anzi, ha commesso il suo peggior peccato. E per fortuna c’è Farinella a ricordarglielo. O meglio, a condannarlo. Perché se la Chiesa non sospende il don dalla tastiera biforcuta, ci pensa lui a spretare il Papa: «Ci sentiamo completamente estranei a questa euforia e a questa, almeno per noi, invereconda sceneggiata - tuona dal web-pulpito il sacerdote - un papa che consacra un uomo come Berlusconi sarà certamente un capo di Stato che fa i suoi interessi, ma cessa di essere un Pastore (anche tedesco) in difesa del bene comune del suo popolo». A parte l’ormai stantìa battuta di stampo canino, il parroco di San Torpete impartisce una lezione di catechismo al Santo Padre, che avrebbe piuttosto dovuto accogliere il capo del governo con una serie di «non licet» per ricordargli ogni nefandezza di cui si sarebbe macchiato.
Il fine ultimo di Benedetto XVI però sembra essere un altro. Così nelle note a latere cui Farinella ha abituato i suoi discepoli, fa notare che «il papa ha agito perché convinto da sé e per sé che il concilio è una sciagura per la Chiesa e si sta impegnando lentamente, pantofola dopo pantofola, paramento dopo paramento, a riportare la gerarchia ai tempi del merletto (peccato che manchi l’arsenico)». Già, peccato davvero che manchi un po’ d’arsenico per il Papa. A costo di lasciare Farinella senza lavoro. O forse no, visto che il don avrebbe nel cardinale Angelo Bagnasco un sostituto bersaglio all’altezza. «Il cardinale Bagnasco - fa infatti notare don Paolo - all’assemblea generale della Cei ha fatto la sua prolusione di circa 50mila parole (dodici pagine). Ci siamo presi la libertà di spulciare. Gesù Cristo è citato solo una volta e in una citazione scritturistica (quindi come se non ci fosse). Anche il termine vangelo non è mai menzionato. Dio è nominato 13 volte di cui 3 in citazioni. Il papa complessivamente è citato 11 volte (+ 5 volte Giovanni Paolo II) e Chiesa ricorre 25 volte». Come dire che pensa solo al potere e alla gerarchia ecclesiastica e non al Signore. Per tranquillizzare il don, anche noi ci siamo presi la libertà di «spulciare» la sua ennesima predica. Di parole Farinella ne ha usate solo 995 (un cinquantesimo di quelle di Bagnasco), e Gesù Cristo l’ha usato solo per questo suo ultimo sfogo all’arsenico. Papa, pur se minuscolo, l’ha scritto 15 volte (più un «ratzingheriana»), Chiesa compare 3 volte. In compenso Berlusconi è citato 6 volte, appellativi e parafrasi esclusi.



www.ilgiornale.it
Paparatzifan
00domenica 8 giugno 2008 17:29
Re:
+PetaloNero+, 08/06/2008 14.50:

GENOVA - Don Farinella: «Il Papa non è più un pastore, neppure tedesco»
di Diego Pistacchi

www.ilgiornale.it



MA BAGNASCO SA CHE STO QUA E' UN SUO PRETE?????? O MEGLIO, UN SUO CANE INFEROCITO? COSA ASPETTA PER METTERGLI UNA MUSSERUOLA?
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Duck Slayer
00lunedì 9 giugno 2008 03:43
Io non so cosa abbia detto/fatto precisamente il Santo Padre, so solo che la situazione politica italiana non è per niente rosea.
Se qualcuno ancora si illude di informarsi leggendo un qualsiasi articolo delle grandi testate giornalistiche, o guardando un qualsiasi tele-giornale, duole dirgli che le cose non sono come stanno.

Esagera questo sacerdote a sparare a zero sul sommo pontefice, ma esagerano anche quelli che idolatrano questo governo di destra, fatto da queste persone (con a capo di governo un pluri-colluso col potere politico corrotto - vedi Craxi - e con vari esponenti e organizzazioni mafiosi), che a breve, coi provvedimenti che ho i brividi solo a leggere, daranno l'ennesima mazzata in testa a un'Italia già in rovina.
Non dico che sarà il colpo di grazia, non sono un profeta nè un catastrofista, ma ora che siamo arrivati al fondo del barile, stiamo scavando leggerissimamente sotto.

Io non sono uno di quelli che lamenta chissà quali ingerenze della Chiesa negli affari della politica italiana, anzi. Vorrei che questa "ipotetica ingerenza" avvenisse più spesso.

Mi piace anche specificare che come tendenza sono di centro-destra. Votai UDC perché ritenevo che meglio tutelasse a più ampio raggio tutti i valori fondamentali, umani e soprattutto cristiani.

E ancora oggi, in famiglia, mi sento dire (tra le risate) che tanto "quel presuntuoso di Casini non ha vinto" e altro blaterare. Come se a me fregasse di chi sale al governo in base a quanto ti agevola nelle finanze (sempre che ti agevoli).

So per una misera esperienza di vita che questa formazione di governo, in materia di etica, manterrà al massimo qualche virgola di quel che ha promesso (le solite promesse da marinaio), e anche se lo facesse, c'è sempre qualcuno pronto, tra i vari membri, a fregarsene e a far naufragare tutto.

Per parcondicio dico che sicuramente il governo precedente, così zeppo di elementi discutibili (e corrotti), non era meglio e poteva rivelarsi molto più dannoso se fosse durato un mese di più.


Finisco citando il Mago Gabriel, con le reminiscenze del rapporto UDC-PdL, "ma cambiare l'oro per l'immondizia non è una cosa che, a sua volta, in questo mondo si può fare". [SM=x40795]
Sihaya.b16247
00lunedì 9 giugno 2008 13:31
Re:
Duck Slayer, 09/06/2008 3.43:

Io non so cosa abbia detto/fatto precisamente il Santo Padre, so solo che la situazione politica italiana non è per niente rosea.
Se qualcuno ancora si illude di informarsi leggendo un qualsiasi articolo delle grandi testate giornalistiche, o guardando un qualsiasi tele-giornale, duole dirgli che le cose non sono come stanno.

Esagera questo sacerdote a sparare a zero sul sommo pontefice, ma esagerano anche quelli che idolatrano questo governo di destra, fatto da queste persone (con a capo di governo un pluri-colluso col potere politico corrotto - vedi Craxi - e con vari esponenti e organizzazioni mafiosi), che a breve, coi provvedimenti che ho i brividi solo a leggere, daranno l'ennesima mazzata in testa a un'Italia già in rovina.
Non dico che sarà il colpo di grazia, non sono un profeta nè un catastrofista, ma ora che siamo arrivati al fondo del barile, stiamo scavando leggerissimamente sotto.

Io non sono uno di quelli che lamenta chissà quali ingerenze della Chiesa negli affari della politica italiana, anzi. Vorrei che questa "ipotetica ingerenza" avvenisse più spesso.

Mi piace anche specificare che come tendenza sono di centro-destra. Votai UDC perché ritenevo che meglio tutelasse a più ampio raggio tutti i valori fondamentali, umani e soprattutto cristiani.

E ancora oggi, in famiglia, mi sento dire (tra le risate) che tanto "quel presuntuoso di Casini non ha vinto" e altro blaterare. Come se a me fregasse di chi sale al governo in base a quanto ti agevola nelle finanze (sempre che ti agevoli).

So per una misera esperienza di vita che questa formazione di governo, in materia di etica, manterrà al massimo qualche virgola di quel che ha promesso (le solite promesse da marinaio), e anche se lo facesse, c'è sempre qualcuno pronto, tra i vari membri, a fregarsene e a far naufragare tutto.

Per parcondicio dico che sicuramente il governo precedente, così zeppo di elementi discutibili (e corrotti), non era meglio e poteva rivelarsi molto più dannoso se fosse durato un mese di più.


Finisco citando il Mago Gabriel, con le reminiscenze del rapporto UDC-PdL, "ma cambiare l'oro per l'immondizia non è una cosa che, a sua volta, in questo mondo si può fare". [SM=x40795]



Non posso che darti ragione! [SM=g27811]


+PetaloNero+
00martedì 24 giugno 2008 15:30
OCEANIA - AUSTRALIA
Preservativi ai pellegrini per difendere la contraccezione dal Papa




Ai pellegrini da tutto il mondo che si raccoglieranno a Sydney per Giornata mondiale della gioventu' del 15-20 luglio, saranno distribuiti preservativi, in segno di protesta contro l'opposizione di Benedetto XVI alla contraccezione. La No To Pope Coalition, che comprende membri di comunita' atee, gay e ambientaliste, ha annunciato che sfilera' a fianco dei giovani lungo un percorso di pellegrinaggio attraverso il ponte sulla baia, sabato 19 luglio fino all'ippodromo di Randwick, dove il Papa condurra' una veglia di preghiera alla vigilia della messa di chiusura. La portavoce della coalizione Rachel Evans ha detto che la 'protesta pacifica' vorra' condannare la posizione del Papa contro la contraccezione, l'omosessualita' e l'aborto: 'E' molto anti-condom. Ha anche suggerito che il matrimonio dello stesso sesso e' un ostacolo alla pace mondiale, e considera l'omosessualita' un disordine abietto'. Evans ha previsto che prenderanno parte alla protesta fra 1000 e 5000 persone, 'Sfileremo con i pellegrini per distribuire preservativi, e per invitare i giovani cattolici fare campagna entro la chiesa, perche 'permetta di promuovere i preservativi. Non vogliamo condannare la gioventu' cattolica come tale, non li vogliamo alienare', ha assicurato. Secondo il pastore Karl Hand della Metropolitan Community Church, Benedetto XVI travisa gli insegnamenti di Cristo, e molte delle sue posizioni sono contro l'umanita' in generale. 'Io provo compassione verso le persone che hanno bisogno di preservativi, di aborti, di un riconoscimento delle loro relazioni, ma la chiesa cattolica questo non lo offre', ha aggiunto.



www.aduc.it
Paparatzifan
00martedì 24 giugno 2008 18:00
Re:
+PetaloNero+, 24/06/2008 15.30:

OCEANIA - AUSTRALIA
Preservativi ai pellegrini per difendere la contraccezione dal Papa




Ai pellegrini da tutto il mondo che si raccoglieranno a Sydney per Giornata mondiale della gioventu' del 15-20 luglio, saranno distribuiti preservativi, in segno di protesta contro l'opposizione di Benedetto XVI alla contraccezione. La No To Pope Coalition, che comprende membri di comunita' atee, gay e ambientaliste, ha annunciato che sfilera' a fianco dei giovani lungo un percorso di pellegrinaggio attraverso il ponte sulla baia, sabato 19 luglio fino all'ippodromo di Randwick, dove il Papa condurra' una veglia di preghiera alla vigilia della messa di chiusura. La portavoce della coalizione Rachel Evans ha detto che la 'protesta pacifica' vorra' condannare la posizione del Papa contro la contraccezione, l'omosessualita' e l'aborto: 'E' molto anti-condom. Ha anche suggerito che il matrimonio dello stesso sesso e' un ostacolo alla pace mondiale, e considera l'omosessualita' un disordine abietto'. Evans ha previsto che prenderanno parte alla protesta fra 1000 e 5000 persone, 'Sfileremo con i pellegrini per distribuire preservativi, e per invitare i giovani cattolici fare campagna entro la chiesa, perche 'permetta di promuovere i preservativi. Non vogliamo condannare la gioventu' cattolica come tale, non li vogliamo alienare', ha assicurato. Secondo il pastore Karl Hand della Metropolitan Community Church, Benedetto XVI travisa gli insegnamenti di Cristo, e molte delle sue posizioni sono contro l'umanita' in generale. 'Io provo compassione verso le persone che hanno bisogno di preservativi, di aborti, di un riconoscimento delle loro relazioni, ma la chiesa cattolica questo non lo offre', ha aggiunto.



www.aduc.it




Non si può negare: il demonio è dappertutto!!!! [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826]

Questa gentaccia senza Dio vuole corrompere la gioventù!!! Speriamo che i giovani sappiamo reagire e fuggire da questi pericoli!


Duck Slayer
00mercoledì 25 giugno 2008 00:51
Se, per principio, come hanno detto, non volessero alienare i cattolici in pellegrinaggio, non dovrebbero nemmeno presentarsi lì a rompere le scatole.
Paparatzifan
00mercoledì 25 giugno 2008 18:50
Re:

Duck Slayer, 25/06/2008 0.51:

Se, per principio, come hanno detto, non volessero alienare i cattolici in pellegrinaggio, non dovrebbero nemmeno presentarsi lì a rompere le scatole.



Se, per disgrazia, succede, speriamo, se non fuggire da questi demoni almeno i giovani siano in grado di allontanarli! [SM=g27826]



+PetaloNero+
00venerdì 27 giugno 2008 16:48
Alemanno invita il Papa in Campidoglio ed è subito polemica


Il Consiglio comunale di Roma approva la mozione sulla visita del Santo Padre in Campidoglio ed è subito polemica. Il testo licenziato ieri impegna, di fatto, il sindaco Alemanno ad invitare papa Benedetto XVI in occasione di una seduta straordinaria della civica assise dedicata al tema del valore universale della città di Roma.

Ma, nonostante, l’invito del primo cittadino a esprimersi compatti a favore della proposta del capogruppo del Pdl Rossin - sottolineando anche che l’invito a papa Benedetto XVI avrebbe senso “solo se viene da tutto il Consiglio” - i capigruppo della Sinistra L’Arcobaleno Andrea Alzetta e della Lista civica per Rutelli Gianluca Quadrana hanno votato contro.

I radicali, invece, che approfittano dell’occasione per ricordare come nel dicembre 2007 proprio a seguito di ingerenze vaticane, fu bloccata l’istituzione del registro delle unioni civili, protesteranno con un sit-in in Piazza del Campidoglio.

www.06blog.it/post/3523/alemanno-invita-il-papa-in-campidoglio-ed-e-subito-...
Paparatzifan
00venerdì 27 giugno 2008 20:56
Re:
+PetaloNero+, 27/06/2008 16.48:

Alemanno invita il Papa in Campidoglio ed è subito polemica


Il Consiglio comunale di Roma approva la mozione sulla visita del Santo Padre in Campidoglio ed è subito polemica. Il testo licenziato ieri impegna, di fatto, il sindaco Alemanno ad invitare papa Benedetto XVI in occasione di una seduta straordinaria della civica assise dedicata al tema del valore universale della città di Roma.

Ma, nonostante, l’invito del primo cittadino a esprimersi compatti a favore della proposta del capogruppo del Pdl Rossin - sottolineando anche che l’invito a papa Benedetto XVI avrebbe senso “solo se viene da tutto il Consiglio” - i capigruppo della Sinistra L’Arcobaleno Andrea Alzetta e della Lista civica per Rutelli Gianluca Quadrana hanno votato contro.

I radicali, invece, che approfittano dell’occasione per ricordare come nel dicembre 2007 proprio a seguito di ingerenze vaticane, fu bloccata l’istituzione del registro delle unioni civili, protesteranno con un sit-in in Piazza del Campidoglio.

www.06blog.it/post/3523/alemanno-invita-il-papa-in-campidoglio-ed-e-subito-...



Sempre la solita minestra riscaldata!!!! [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]

+PetaloNero+
00lunedì 30 giugno 2008 17:19
Villaggio il mangiapreti
Ratzinger nazista, Papa Wojtyla solo un buon attore, Madre Teresa di Calcutta un topo albanese. L'attore genovese e la sua instancabile battaglia contro la Chiesa.


In un momento in cui riscoprire la fede e annunciarlo sulla pubblica piazza è diventato lo sport preferito dei vip, Paolo Villaggio si distingue, ancora una volta, ingaggiando l'ennesima battaglia verbale contro la Chiesa. In fondo mostrarsi buoni e casti fa vendere. E così Anna Tatangelo si è dichiarata devota, poco importa se vive con un uomo sposato di 20 anni più vecchio di lei, Claudia Koll praticamente ogni settimana rilascia una dichiarazione sulla sua immensa fede, Luciano Moggi ha detto che pregava Padre Pio perché facesse vincere la Juve, Gianni Morandi sostiene di ascoltare soltanto Radio Maria, Venditti ha raccontato di essere stato posseduto dal demonio e salvato da Gesù, Mino Reitano è cresciuto protetto da un angelo custode... Un Paese di santi.

Il papà di Fantozzi, invece, esce fuori dal coro. Già tempo fa, in un'intervista con Daria Bignardi su La7 aveva definito Madre Teresa di Calcutta «quel topo albanese» per poi raccontare di averla conosciuta e che le sue collaboratrici facevano di lei il ritratto di una specie di sadica. Ora su l'Espresso se la prende con il Vaticano: Benedetto XVI un nazista e Giovanni Paolo II un attore. «Ratzinger - dice Villaggio - si è imbufalito per non essere stato messo tra le prime cento personalità del mondo. Lui, così vanitoso, sempre con la mitria. L'altro, il "Santo Subito" Wojtyla, aveva un vantaggio: era un buon attore, fingeva di essere gobbo e buono, e viaggiava, e viaggiava, anche se non ha mai mosso la Chiesa di un millimetro. Questo è molto elegante, ha un accento che se si veste da SS con quella faccia fa svenire tutti gli ebrei che incontra. È inutile che s'incazzi. La retorica della povertà è quella che ha vinto sempre: San Francesco a piedi nudi, Ghandi vestito da paria, Teresa di Calcutta in sandali. Se vuol salire in classifica, si metta un saio da francescano, impari l'arabo e vada a Gaza a fare un discorso».

Non solo. Secondo l'attore genovese Gesù era praticamente uno squilibrato: «"Io sono il Messia", dice... E dice pure che non solo sua madre è vergine, ma che un arcangelo è andato a trovarla. Poi "io sono figlio di Dio", e infine "io sono Dio". Quindi era da manicomio. I preti di allora, il Sinedrio, l'hanno messo in croce».(Libero News)


[SM=g27825]
Paparatzifan
00lunedì 30 giugno 2008 19:25
Re:
+PetaloNero+, 30/06/2008 17.19:

Villaggio il mangiapreti
Ratzinger nazista, Papa Wojtyla solo un buon attore, Madre Teresa di Calcutta un topo albanese. L'attore genovese e la sua instancabile battaglia contro la Chiesa.


In un momento in cui riscoprire la fede e annunciarlo sulla pubblica piazza è diventato lo sport preferito dei vip, Paolo Villaggio si distingue, ancora una volta, ingaggiando l'ennesima battaglia verbale contro la Chiesa. In fondo mostrarsi buoni e casti fa vendere. E così Anna Tatangelo si è dichiarata devota, poco importa se vive con un uomo sposato di 20 anni più vecchio di lei, Claudia Koll praticamente ogni settimana rilascia una dichiarazione sulla sua immensa fede, Luciano Moggi ha detto che pregava Padre Pio perché facesse vincere la Juve, Gianni Morandi sostiene di ascoltare soltanto Radio Maria, Venditti ha raccontato di essere stato posseduto dal demonio e salvato da Gesù, Mino Reitano è cresciuto protetto da un angelo custode... Un Paese di santi.

Il papà di Fantozzi, invece, esce fuori dal coro. Già tempo fa, in un'intervista con Daria Bignardi su La7 aveva definito Madre Teresa di Calcutta «quel topo albanese» per poi raccontare di averla conosciuta e che le sue collaboratrici facevano di lei il ritratto di una specie di sadica. Ora su l'Espresso se la prende con il Vaticano: Benedetto XVI un nazista e Giovanni Paolo II un attore. «Ratzinger - dice Villaggio - si è imbufalito per non essere stato messo tra le prime cento personalità del mondo. Lui, così vanitoso, sempre con la mitria. L'altro, il "Santo Subito" Wojtyla, aveva un vantaggio: era un buon attore, fingeva di essere gobbo e buono, e viaggiava, e viaggiava, anche se non ha mai mosso la Chiesa di un millimetro. Questo è molto elegante, ha un accento che se si veste da SS con quella faccia fa svenire tutti gli ebrei che incontra. È inutile che s'incazzi. La retorica della povertà è quella che ha vinto sempre: San Francesco a piedi nudi, Ghandi vestito da paria, Teresa di Calcutta in sandali. Se vuol salire in classifica, si metta un saio da francescano, impari l'arabo e vada a Gaza a fare un discorso».

Non solo. Secondo l'attore genovese Gesù era praticamente uno squilibrato: «"Io sono il Messia", dice... E dice pure che non solo sua madre è vergine, ma che un arcangelo è andato a trovarla. Poi "io sono figlio di Dio", e infine "io sono Dio". Quindi era da manicomio. I preti di allora, il Sinedrio, l'hanno messo in croce».(Libero News)


[SM=g27825]




Permettetemi una sola parola: IMBECILLE!!!!

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Duck Slayer
00lunedì 30 giugno 2008 22:12
Ma che Paolo Villaggio avesse raggiunto la demenza senile era fatto noto da tempo. Io mi preoccuperei più dei delirii quotidiani di gente che il cervello dovrebbe averlo in salute.
Sihaya.b16247
00martedì 1 luglio 2008 00:08
Re:
+PetaloNero+, 27/06/2008 16.48:

Alemanno invita il Papa in Campidoglio ed è subito polemica


Ma, nonostante, l’invito del primo cittadino a esprimersi compatti a favore della proposta del capogruppo del Pdl Rossin - sottolineando anche che l’invito a papa Benedetto XVI avrebbe senso “solo se viene da tutto il Consiglio” - i capigruppo della Sinistra L’Arcobaleno Andrea Alzetta e della Lista civica per Rutelli Gianluca Quadrana hanno votato contro.

I radicali, invece, che approfittano dell’occasione per ricordare come nel dicembre 2007 proprio a seguito di ingerenze vaticane, fu bloccata l’istituzione del registro delle unioni civili, protesteranno con un sit-in in Piazza del Campidoglio.




Sinistra arcobaleno, sinistra radicale, radicali

+PetaloNero+
00martedì 1 luglio 2008 01:03
Da Petrus

I lefebvriani non smettono di dire eresie e vanno all'attacco del Papa: “Negli Usa si è rivelato troppo modernista e liberale”

CITTA’ DEL VATICANO - I lefebvriani tornano a dire 'no' al Vaticano. Ad affrontare il nodo dell'ultimatum inviato al superiore, Monsignor Bernard Fellah, dal Cardinale Dario Castrillon Hoyos, è uno dei maggiorenti della fraternità sacerdotale San Pio X, Monsignor De Galarreta. E' "impossibile" accettare le condizioni vaticane, spiega il vescovo scomunicato, sarebbe come partecipare alla "demolizione" della Chiesa. L'unica strada che gli scismatici accettano è sedersi ad un tavolo con gli esponenti vaticani per discutere alla pari di teologia e di dottrina. Senza lesinare critiche al Papa (la sua predicazione negli Stati Uniti, è la critica, "favorisce la libertà di coscienze e di religione"), mons. de Galarreta è consapevole che questa presa di posizione porterà probabilmente ad una "stagnazione" dei rapporti con il Vaticano. Il Cardinale Castrillon Hoyos, capo del dicastero vaticano responsabile dei rapporti con i tradizionalisti, la Pontificia Commissione Ecclesia Dei, aveva inviato a inizio mese a Monsignor Fellay un elenco di cinque condizioni da accettare entro sabato scorso. In assenza di una risposta ufficiale, il giorno prima, venerdì 27 giugno, Monsignor De Galarreta ha tenuto un'omelia al quartier generale dei lefebvriani, il seminario svizzero di Econe, durante la quale ha affrontato la questione in occasione dell'ordinazione dei nuovi sacerdoti. Se già nei giorni scorsi Monsignor Fellay aveva risposto a muso duro ("Ci dicono chiudete il becco, ma noi non lo facciamo"), Monsignor De Galarreta ora delinea con maggiore precisione la situazione attuale e le prospettive future. "C'è evidentemente una volontà di metterci alla prova, di spaventarci, di farci pressione nel senso di un accordo puramente pratico, che è sempre stata la proposta di Sua Eminenza", ha detto il presule. "Evidentemente questa voce per noi è una voce morta, è la voce della morte. Non se ne parla di seguirla. Non possiamo impegnarci a tradire la tradizione della fede. Non se ne parla, è impossibile. Non possiamo, volendo preservare la tradizione e costruire questo edificio mistico che è la Chiesa, impegnarci in questa opera di demolizione. E' impossibile". "E allora, evidentemente, la nostra risposta va piuttosto nel senso di quello che abbiamo già detto, quello che abbiamo domandato da tempo. Servono delle tappe, una premessa che eventualmente si concluderebbe con una discussione, ad un confronto teologico, e più ancora dottrinale, e più ancora di magistero, e più ancora di fede. E' la sola via che siamo pronti ad accettare, la sola che domandiamo. Evidentemente la risposta della fraternità va in questo senso. Cosa ci prepara il futuro?", si domanda poi Monsignor De Galarreta, uno dei vescovi che furono ordinati da Monsignor Marcel Lefebvre, fondatore della fraternità incorso, per questo, nella scomunica. "Non lo so. Penso che probabilmente l'effetto sarà una pausa, una stagnazione dei nostri contatti con Roma. Meno probabilmente sarà una nuova dichiarazione contro di noi e meno probabilmente ancora il decreto di ritiro della scomunica e in seguito ad una discussione sulla fede cattolica". Nel corso dell'omelia - il cui audio viene riproposto sul sito internet informativo dei lefebvriani -, Monsignor De Galarreta affronta il tema della vera fede (quella che la società San Pio X sostiene di difendere) e di quella 'degenerata' con il Concilio Vaticano II. "Se qualcuno, fossi io stesso, o un angelo del cielo, chiunque, un prete, un vescovo, un Cardinale, un Papa vi annuncia un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato e che avete ricevuto, che sia colpito da anatema", afferma il presule citando San Paolo. "Noi non siamo come molti che adulterano la parola di Dio e la fede, anche oggi. Il viaggio del Santo Padre negli Stati Uniti è un esempio per così dire tipico", afferma. "C'è sempre, soggiacente - non diciamo che predichi sempre l'errore - ma, soggiacente, c'è lo spirito naturalista e umanista. L'uomo è il centro di tutto. E' una predicazione che favorisce la libertà di coscienze e di religione. Il contrario della cristianizzazione". Per l'esponente scismatico, chi si allontana dalla tradizione difesa dai lefebrviani, fa "opera di scristianizzazione, diametralmente opposta a quello che ci ha insegnato il nostro signore Gesà Cristo", perché aderisce a "idee moderniste e liberali come la Chiesa ha denunciato due secoli fa".


Paparatzifan
00martedì 1 luglio 2008 08:46
Re:

+PetaloNero+, 01/07/2008 1.03:

Da Petrus

I lefebvriani non smettono di dire eresie e vanno all'attacco del Papa: “Negli Usa si è rivelato troppo modernista e liberale”

CITTA’ DEL VATICANO - I lefebvriani tornano a dire 'no' al Vaticano. Ad affrontare il nodo dell'ultimatum inviato al superiore, Monsignor Bernard Fellah, dal Cardinale Dario Castrillon Hoyos, è uno dei maggiorenti della fraternità sacerdotale San Pio X, Monsignor De Galarreta. E' "impossibile" accettare le condizioni vaticane, spiega il vescovo scomunicato, sarebbe come partecipare alla "demolizione" della Chiesa. L'unica strada che gli scismatici accettano è sedersi ad un tavolo con gli esponenti vaticani per discutere alla pari di teologia e di dottrina. Senza lesinare critiche al Papa (la sua predicazione negli Stati Uniti, è la critica, "favorisce la libertà di coscienze e di religione"), mons. de Galarreta è consapevole che questa presa di posizione porterà probabilmente ad una "stagnazione" dei rapporti con il Vaticano. Il Cardinale Castrillon Hoyos, capo del dicastero vaticano responsabile dei rapporti con i tradizionalisti, la Pontificia Commissione Ecclesia Dei, aveva inviato a inizio mese a Monsignor Fellay un elenco di cinque condizioni da accettare entro sabato scorso. In assenza di una risposta ufficiale, il giorno prima, venerdì 27 giugno, Monsignor De Galarreta ha tenuto un'omelia al quartier generale dei lefebvriani, il seminario svizzero di Econe, durante la quale ha affrontato la questione in occasione dell'ordinazione dei nuovi sacerdoti. Se già nei giorni scorsi Monsignor Fellay aveva risposto a muso duro ("Ci dicono chiudete il becco, ma noi non lo facciamo"), Monsignor De Galarreta ora delinea con maggiore precisione la situazione attuale e le prospettive future. "C'è evidentemente una volontà di metterci alla prova, di spaventarci, di farci pressione nel senso di un accordo puramente pratico, che è sempre stata la proposta di Sua Eminenza", ha detto il presule. "Evidentemente questa voce per noi è una voce morta, è la voce della morte. Non se ne parla di seguirla. Non possiamo impegnarci a tradire la tradizione della fede. Non se ne parla, è impossibile. Non possiamo, volendo preservare la tradizione e costruire questo edificio mistico che è la Chiesa, impegnarci in questa opera di demolizione. E' impossibile". "E allora, evidentemente, la nostra risposta va piuttosto nel senso di quello che abbiamo già detto, quello che abbiamo domandato da tempo. Servono delle tappe, una premessa che eventualmente si concluderebbe con una discussione, ad un confronto teologico, e più ancora dottrinale, e più ancora di magistero, e più ancora di fede. E' la sola via che siamo pronti ad accettare, la sola che domandiamo. Evidentemente la risposta della fraternità va in questo senso. Cosa ci prepara il futuro?", si domanda poi Monsignor De Galarreta, uno dei vescovi che furono ordinati da Monsignor Marcel Lefebvre, fondatore della fraternità incorso, per questo, nella scomunica. "Non lo so. Penso che probabilmente l'effetto sarà una pausa, una stagnazione dei nostri contatti con Roma. Meno probabilmente sarà una nuova dichiarazione contro di noi e meno probabilmente ancora il decreto di ritiro della scomunica e in seguito ad una discussione sulla fede cattolica". Nel corso dell'omelia - il cui audio viene riproposto sul sito internet informativo dei lefebvriani -, Monsignor De Galarreta affronta il tema della vera fede (quella che la società San Pio X sostiene di difendere) e di quella 'degenerata' con il Concilio Vaticano II. "Se qualcuno, fossi io stesso, o un angelo del cielo, chiunque, un prete, un vescovo, un Cardinale, un Papa vi annuncia un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato e che avete ricevuto, che sia colpito da anatema", afferma il presule citando San Paolo. "Noi non siamo come molti che adulterano la parola di Dio e la fede, anche oggi. Il viaggio del Santo Padre negli Stati Uniti è un esempio per così dire tipico", afferma. "C'è sempre, soggiacente - non diciamo che predichi sempre l'errore - ma, soggiacente, c'è lo spirito naturalista e umanista. L'uomo è il centro di tutto. E' una predicazione che favorisce la libertà di coscienze e di religione. Il contrario della cristianizzazione". Per l'esponente scismatico, chi si allontana dalla tradizione difesa dai lefebrviani, fa "opera di scristianizzazione, diametralmente opposta a quello che ci ha insegnato il nostro signore Gesà Cristo", perché aderisce a "idee moderniste e liberali come la Chiesa ha denunciato due secoli fa".






Ma cosa avete negli occhi, lefebvriani????? [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] Non vedete come Benedetto, dopo anni di demolizione della Chiesa ad opera dei servitori del diavolo (e non parlo dei Papi precedenti ma dei responsabili che hanno lasciato fare ed arrivare a questo stato di cose!), sta facendo un duro lavoro di restauro? Non vi permetto di dire che il Papa predica l'errore!!!! NON VE LO PERMETTO!!!!!! Sono 20 anni che prego per voi ogni giorno per il vostro ritorno alla Chiesa!!! Non buttate via le opportunità offerte!

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+PetaloNero+
00martedì 1 luglio 2008 15:12
AUSTRALIA: GAY E LESBICHE PRONTI A CONTESTARE IL PAPA
Saranno in 15mila a manifestare contro le "idee omofobiche e antiquate" di Benedetto XVI

di ADN KRONOS


I gay e le lesbiche australiani sono pronti a contestare la visita del Papa che sara' a Sydney il mese prossimo per le Giornate mondiali della Gioventu' in programma dal 13 al 21 luglio. Stando all'annuncio della 'NoToPope Coalition', saranno in 15mila a manifestare contro le "idee omofobiche e antiquate" di Benedetto XVI, distribuendo preservativi tra i 500 mila fedeli attesi per la messa del Papa.
"Siamo convinti che i giovani cattolici saranno molto interessati a sentire cio' che abbiamo da dire", ha affermato Rachel Evans, portavoce della coalizione che ha gia' chiesto alle autorita' l'autorizzazione a manifestare.
Paparatzifan
00martedì 1 luglio 2008 19:53
Re:
+PetaloNero+, 01/07/2008 15.12:

AUSTRALIA: GAY E LESBICHE PRONTI A CONTESTARE IL PAPA
Saranno in 15mila a manifestare contro le "idee omofobiche e antiquate" di Benedetto XVI

di ADN KRONOS


I gay e le lesbiche australiani sono pronti a contestare la visita del Papa che sara' a Sydney il mese prossimo per le Giornate mondiali della Gioventu' in programma dal 13 al 21 luglio. Stando all'annuncio della 'NoToPope Coalition', saranno in 15mila a manifestare contro le "idee omofobiche e antiquate" di Benedetto XVI, distribuendo preservativi tra i 500 mila fedeli attesi per la messa del Papa.
"Siamo convinti che i giovani cattolici saranno molto interessati a sentire cio' che abbiamo da dire", ha affermato Rachel Evans, portavoce della coalizione che ha gia' chiesto alle autorita' l'autorizzazione a manifestare.






+PetaloNero+
00martedì 1 luglio 2008 20:31
Bordelli per i Papa-boys
Sidney: in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù le case di tolleranza aumentano l'organico. Gita spirituale o di piacere?


In fondo sono pur sempre giovani. Cattolici, devoti del Papa, ma pur sempre giovani e con gli ormoni in subbuglio. Dev'essere stato questo il pensiero di Sindy, la tenutaria del bordello Xclusive di Sidney, Australia. La città, infatti, si prepara ad accogliere il raduno dei Papa-boys (dal 15 al 20 luglio) e il management del bordello di lusso situato nel quartiere Bondi Junction ha deciso di adeguare l'offerta in proporzione a quella che prevodono sarà la domanda.

In sostanza, sono arrivati i rinforzi: state assunte nuove ragazze per far fronte alle richieste dei giovani cattolici che si riverseranno in città, dai 5 continenti, per la kermesse religiosa e culturale. «In questo modo - si legge nell'annuncio - i nostri clienti tradizionali non saranno delusi» riporta il Corriere. «Cerchiamo ragazze di tutte le nazionalità per completare il nostro organico - si spiega nella sezione "work opportunities" -. Offiramo potenziali guadagni illimitati, ambiente sicuro, una lounge per le ragazze con armadietti e docce, turni flessibili e un training completo». Alle aspiranti operatrici del sesso è richiesto di essere donne, carine, pulite, vivaci e motivate.

Bagni in marmo, lettoni enormi, specchi, maxi-televisori al plasma, stereo: le camere sono superattrezzate e la struttura s'è guadagnata ben sei stelle. Superlusso. E proprio questo è il punto: ma i giovani che vanno a questi raduni, non badano forse al risparmio? Tende, campeggi, ostelli, famiglie ospitanti... Forse risparmiano proprio per i "divertimenti extra"? Di sicuro devono mettere da parte un bel po' di soldi: intrattenersi per tre quarti d'ora in camera standard costa 235 dollari, a cui aggiungere eventuali extra per l'utilizzo di attrezzature erotiche, l'acquisto di giochi e materiale trasgressivo, per l'utilizzo della spa o del centro massaggi. (Libero News)



[SM=g27820]
+PetaloNero+
00martedì 1 luglio 2008 20:32
Lefebvriani respingono l'accordo
per il reintegro proposto dal Papa


Da 20 anni i lefebvriani sono scomunicati ora Benedetto XVI propone loro un accordo per reintegrarli in seno alla Chiesa, i "dissidenti" però lo respingono.


Il 4 giugno scorso il cardinale Dario Castrillon Hoyos, presidente della Commissione pontificale "Ecclesia Dei", aveva consegnato in Vaticano un "memorandum sotto forma di ultimatum" al superiore generale della fraternità, monsignor Bernard Fellay, accompagnato dal secondo assistente generale, l'abate Alain-Marc Nèly. Il documento, volto al pieno reintegro in seno alla Chiesa dei "dissidenti" esclusi ormai da 20 anni, poneva cinque precise condizioni, fissando a fine giugno il termine per una risposta. "Il carattere generale, per non dire vago, delle esigenze formulate - commentano nella nota i lefebvriani - stridono singolarmente con l'urgenza di un ultimatum". "Queste condizioni - aggiunge la nota - sembrano mirare ad ottenere un clima favorevole per un ulteriore dialogo, piuttosto che degli impegni precisi su dei punti determinati". La Fraternità San Pio X ha quindi auspicato che "questo dialogo si instauri a livello dottrinale e che tenga conto di tutte le questioni che, se fossero eluse, farebbero correre il rischio di rendere caduco uno statuto canonico stabilito con troppa fretta". "Il ritiro preventivo dei decreti di scomunica - hanno aggiunto - favorirebbero la serenità di un tale dialogo". I lefebvriani riaffermano di non avere "la pretesa di esercitare un magistero superiore al Santo Padre" e di non proporre alcuna "contrapposizione con la Chiesa", concetti già espressi da monsignor Fellay in una lettera a Benedetto XVI del 26 giugno, tuttora, secondo quanto confermato dalla Commissione "Ecclesia Dei" a I.Media, sulla scrivania del Papa. Nonostante la "discrezione" auspicata dalla Commissione sulla vicenda, la notizia dell'ultimatum era stata rivelata in quei giorni dal quotidiano italiano "Il Giornale", ripreso poi dalla stampa internazionale, una pubblicità poco gradita ai lefebvriani, che hanno lamentato la "pressione mediatica" aggiuntasi a quella imposta dall'ultimatum papale. La vicenda aveva avuto inizio il 30 giugno 1988, quando monsignor Marcel Lefebvre, superiore della Fraternità sacerdotale San Pio X aveva ordinato quattro vescovi a Ecne (Suisse), senza l'autorizzazione papale. L'indomani, esattamente 20 anni fa, un decreto della Santa Sede annunciava la scomunica di monsignor Lefebvre, del vescovo concelebrante monsignor Antonio de Castro Mayer e dei quattro vescovi ordinati illecitamente. Il due luglio, Giovanni Paolo II pubblicava il suo "Motu proprio Ecclesia Dei adflicta".






Lefebvriani: no all'intesa proposta dal Papa


CITTA' DEL VATICANO - La Fraternità scismatica San Pio X, che raccoglie i seguaci di mons. Marcel Lefebvre, ha ufficializzato, con una nota diffusa dall'agenzia francofona I.media, il suo rifiuto a rientrare in seno alla Chiesa sulla base dell'intesa proposta dalla Santa Sede a inizio giugno.

Il no all'intesa era già stato anticipato nei giorni scorsi dalla guida spirituale dei lefebvriani, mons. Bernard Fellay. Ora, una nota della Fraternità spiega di aver rifiutato un accordo con Roma ottenuto "precipitosamente" e chiede "il ritiro, a priori, dei decreti di scomunica del 1988", prima di avviare il confronto.

Il 4 giugno scorso il cardinale Dario Castrillon Hoyos, presidente della Commissione pontificale "Ecclesia Dei", aveva consegnato in Vaticano un 'memorandum sotto forma di ultimatum' al superiore generale della fraternità, mons. Bernard Fellay, accompagnato dal secondo assistente generale, l'abate Alain-Marc Nély. Il documento, volto al pieno reintegro in seno alla Chiesa dei 'dissidenti' esclusi ormai da 20 anni, poneva cinque precise condizioni, fissando a fine giugno il termine per una risposta.

"Il carattere generale, per non dire vago, delle esigenze formulate - commentano nella nota i lefebvriani - stridono singolarmente con l'urgenza di un ultimatum". "Queste condizioni - aggiunge la nota - sembrano mirare ad ottenere un clima favorevole per un ulteriore dialogo, piuttosto che degli impegni precisi su dei punti determinati".

La Fraternità San Pio X ha quindi auspicato che "questo dialogo si instauri a livello dottrinale e che tenga conto di tutte le questioni che, se fossero eluse, farebbero correre il rischio di rendere caduco uno statuto canonico stabilito con troppa fretta".

"Il ritiro preventivo dei decreti di scomunica - hanno aggiunto - favorirebbero la serenità di un tale dialogo". I lefebvriani riaffermano di non avere "la pretesa di esercitare un magistero superiore al Santo Padre" e di non proporre alcuna "contrapposizione con la Chiesa", concetti già espressi da mons. Fellay in una lettera a Benedetto XVI del 26 giugno, tuttora, secondo quanto confermato dalla Commissione 'Ecclesia Dei' a I.Media, sulla scrivania del Papa.

Nonostante la "discrezione" auspicata dalla Commissione sulla vicenda, la notizia dell'ultimatum era stata rivelata in quei giorni dal quotidiano italiano "Il Giornale", ripreso poi dalla stampa internazionale, una pubblicità poco gradita ai lefebvriani, che hanno lamentato la "pressione mediatica" aggiuntasi a quella imposta dall'ultimatum papale.

La vicenda aveva avuto inizio il 30 giugno 1988, quando mons. Marcel Lefebvre, superiore della Fraternità sacerdotale San Pio X aveva ordinato quattro vescovi a Ecône, in Vallese, senza l'autorizzazione papale. L'indomani, esattamente 20 anni fa, un decreto della Santa Sede annunciava la scomunica di mons. Lefebvre, del vescovo concelebrante mons. Antonio de Castro Mayer e dei quattro vescovi ordinati illecitamente. Il due luglio, Giovanni Paolo II pubblicava il suo "Motu proprio Ecclesia Dei adflicta".

Paparatzifan
00martedì 1 luglio 2008 20:41
Re:
+PetaloNero+, 01/07/2008 20.31:

Bordelli per i Papa-boys
Sidney: in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù le case di tolleranza aumentano l'organico. Gita spirituale o di piacere?


In fondo sono pur sempre giovani. Cattolici, devoti del Papa, ma pur sempre giovani e con gli ormoni in subbuglio. Dev'essere stato questo il pensiero di Sindy, la tenutaria del bordello Xclusive di Sidney, Australia. La città, infatti, si prepara ad accogliere il raduno dei Papa-boys (dal 15 al 20 luglio) e il management del bordello di lusso situato nel quartiere Bondi Junction ha deciso di adeguare l'offerta in proporzione a quella che prevodono sarà la domanda.

In sostanza, sono arrivati i rinforzi: state assunte nuove ragazze per far fronte alle richieste dei giovani cattolici che si riverseranno in città, dai 5 continenti, per la kermesse religiosa e culturale. «In questo modo - si legge nell'annuncio - i nostri clienti tradizionali non saranno delusi» riporta il Corriere. «Cerchiamo ragazze di tutte le nazionalità per completare il nostro organico - si spiega nella sezione "work opportunities" -. Offiramo potenziali guadagni illimitati, ambiente sicuro, una lounge per le ragazze con armadietti e docce, turni flessibili e un training completo». Alle aspiranti operatrici del sesso è richiesto di essere donne, carine, pulite, vivaci e motivate.

Bagni in marmo, lettoni enormi, specchi, maxi-televisori al plasma, stereo: le camere sono superattrezzate e la struttura s'è guadagnata ben sei stelle. Superlusso. E proprio questo è il punto: ma i giovani che vanno a questi raduni, non badano forse al risparmio? Tende, campeggi, ostelli, famiglie ospitanti... Forse risparmiano proprio per i "divertimenti extra"? Di sicuro devono mettere da parte un bel po' di soldi: intrattenersi per tre quarti d'ora in camera standard costa 235 dollari, a cui aggiungere eventuali extra per l'utilizzo di attrezzature erotiche, l'acquisto di giochi e materiale trasgressivo, per l'utilizzo della spa o del centro massaggi. (Libero News)



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Il demonio non sa più a chi rivolgersi per rovinare la vita eterna dei cattolici!
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LadyRatzinger
00martedì 1 luglio 2008 20:56
Re:
+PetaloNero+, 01/07/2008 15.12:

AUSTRALIA: GAY E LESBICHE PRONTI A CONTESTARE IL PAPA
Saranno in 15mila a manifestare contro le "idee omofobiche e antiquate" di Benedetto XVI

di ADN KRONOS


I gay e le lesbiche australiani sono pronti a contestare la visita del Papa che sara' a Sydney il mese prossimo per le Giornate mondiali della Gioventu' in programma dal 13 al 21 luglio. Stando all'annuncio della 'NoToPope Coalition', saranno in 15mila a manifestare contro le "idee omofobiche e antiquate" di Benedetto XVI, distribuendo preservativi tra i 500 mila fedeli attesi per la messa del Papa.
"Siamo convinti che i giovani cattolici saranno molto interessati a sentire cio' che abbiamo da dire", ha affermato Rachel Evans, portavoce della coalizione che ha gia' chiesto alle autorita' l'autorizzazione a manifestare.



Alò ma 'ndo vanno?! [SM=g27824] Ve la facciamo vedere noi tonni!!A chi pensate di far paura!! [SM=g27825] [SM=g27827] [SM=x40791]




LadyRatzinger
00martedì 1 luglio 2008 20:57
Re: Re:
Paparatzifan, 01/07/2008 19.53:









Grandissima Gloria!! [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27824] [SM=g27824] [SM=g27824] [SM=g27824] [SM=g27824]




LadyRatzinger
00martedì 1 luglio 2008 20:59
Re:
+PetaloNero+, 01/07/2008 20.31:

Bordelli per i Papa-boys
Sidney: in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù le case di tolleranza aumentano l'organico. Gita spirituale o di piacere?


In fondo sono pur sempre giovani. Cattolici, devoti del Papa, ma pur sempre giovani e con gli ormoni in subbuglio. Dev'essere stato questo il pensiero di Sindy, la tenutaria del bordello Xclusive di Sidney, Australia. La città, infatti, si prepara ad accogliere il raduno dei Papa-boys (dal 15 al 20 luglio) e il management del bordello di lusso situato nel quartiere Bondi Junction ha deciso di adeguare l'offerta in proporzione a quella che prevodono sarà la domanda.

In sostanza, sono arrivati i rinforzi: state assunte nuove ragazze per far fronte alle richieste dei giovani cattolici che si riverseranno in città, dai 5 continenti, per la kermesse religiosa e culturale. «In questo modo - si legge nell'annuncio - i nostri clienti tradizionali non saranno delusi» riporta il Corriere. «Cerchiamo ragazze di tutte le nazionalità per completare il nostro organico - si spiega nella sezione "work opportunities" -. Offiramo potenziali guadagni illimitati, ambiente sicuro, una lounge per le ragazze con armadietti e docce, turni flessibili e un training completo». Alle aspiranti operatrici del sesso è richiesto di essere donne, carine, pulite, vivaci e motivate.

Bagni in marmo, lettoni enormi, specchi, maxi-televisori al plasma, stereo: le camere sono superattrezzate e la struttura s'è guadagnata ben sei stelle. Superlusso. E proprio questo è il punto: ma i giovani che vanno a questi raduni, non badano forse al risparmio? Tende, campeggi, ostelli, famiglie ospitanti... Forse risparmiano proprio per i "divertimenti extra"? Di sicuro devono mettere da parte un bel po' di soldi: intrattenersi per tre quarti d'ora in camera standard costa 235 dollari, a cui aggiungere eventuali extra per l'utilizzo di attrezzature erotiche, l'acquisto di giochi e materiale trasgressivo, per l'utilizzo della spa o del centro massaggi. (Libero News)



[SM=g27820]



La gente è impazzita [SM=g27825] [SM=g27820]




LadyRatzinger
00martedì 1 luglio 2008 21:01
Re:
+PetaloNero+, 24/06/2008 15.30:

OCEANIA - AUSTRALIA
Preservativi ai pellegrini per difendere la contraccezione dal Papa




Ai pellegrini da tutto il mondo che si raccoglieranno a Sydney per Giornata mondiale della gioventu' del 15-20 luglio, saranno distribuiti preservativi, in segno di protesta contro l'opposizione di Benedetto XVI alla contraccezione. La No To Pope Coalition, che comprende membri di comunita' atee, gay e ambientaliste, ha annunciato che sfilera' a fianco dei giovani lungo un percorso di pellegrinaggio attraverso il ponte sulla baia, sabato 19 luglio fino all'ippodromo di Randwick, dove il Papa condurra' una veglia di preghiera alla vigilia della messa di chiusura. La portavoce della coalizione Rachel Evans ha detto che la 'protesta pacifica' vorra' condannare la posizione del Papa contro la contraccezione, l'omosessualita' e l'aborto: 'E' molto anti-condom. Ha anche suggerito che il matrimonio dello stesso sesso e' un ostacolo alla pace mondiale, e considera l'omosessualita' un disordine abietto'. Evans ha previsto che prenderanno parte alla protesta fra 1000 e 5000 persone, 'Sfileremo con i pellegrini per distribuire preservativi, e per invitare i giovani cattolici fare campagna entro la chiesa, perche 'permetta di promuovere i preservativi. Non vogliamo condannare la gioventu' cattolica come tale, non li vogliamo alienare', ha assicurato. Secondo il pastore Karl Hand della Metropolitan Community Church, Benedetto XVI travisa gli insegnamenti di Cristo, e molte delle sue posizioni sono contro l'umanita' in generale. 'Io provo compassione verso le persone che hanno bisogno di preservativi, di aborti, di un riconoscimento delle loro relazioni, ma la chiesa cattolica questo non lo offre', ha aggiunto.



www.aduc.it



Se ne incontro uno in giro glieli faccio ingoiare! [SM=g27832] [SM=g27821] [SM=x40791]




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