La Reply sanzionata per comportamenti antisindacali nei confronti della Uilm

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robertoama
00giovedì 19 marzo 2009 12:03
La Reply sanzionata per comportamenti antisindacali nei confronti della Uilm

Condannati i salvatori di Motorola

TORINO 17/03/2009 - Da salvatori del centro ricerche Motorola a datori di lavoro che discriminano i dipendenti iscritti al sindacato. È la parabola della Reply, azienda torinese del settore informatico, che è stata dapprima assunta come modello di imprenditoria “buona”, quando il centro Motorola stava chiudendo e non si sapeva come salvare i 400 dipendenti. E che pochi giorni fa è stata invece condannata per comportamento antisindacale nei confronti della Uilm di Torino. La sentenza è del Tribunale del lavoro.

Se la saggezza popolare insegna che ogni moneta ha due facce, quella della Reply che emerge dalla sentenza è ben lontana dall’immagine di azienda che nel momento del bisogno apre il borsellino per salvare posti di lavoro. Ma descrive una situazione in cui ai dipendenti gli straordinari vengono pagati, ma in modo irregolare, e dove l’attività sindacale è vista come fumo negli occhi. Il giudice ha valutato l’esistenza di «plurimi, estesi e reiterati comportamenti da parte di responsabili e funzionari» di Reply spa e Reply Services srl «assolutamente non rispettosi della libertà sindacale».

L’azienda ha quindi tentato di «screditare la Uilm e la sua Rsu, scoraggiando l’adesione dei dipendenti a tale sindacato e il processo di sindacalizzazione». Il che significa contrastare la difesa dei diritti dei lavoratori e mettere in atto una sorta di pressione psicologica nei confronti dei dipendenti “scomodi”, soprattutto se iscritti al sindacato.

Il metodo è semplice e si è basato, secondo il Tribunale, sul tentativo di controllare la bacheca aziendale, spazio che deve essere messo a disposizione per legge, prima evitando di consegnarne le chiavi ai delegati eletti dai lavoratori e, in un secondo momento lasciandola sempre aperta, così che ognuno poteva aggiungere o eliminare eventuali comunicazioni.
Si tratta di un comportamento che può apparire meno grave di quanto sia. Ma nelle aziende la bacheca è un mezzo di comunicazione tra sindacati e lavoratori. Evitare quindi di metterlo a disposizione è un segnale chiaro ai propri dipendenti. Significa che avere la tessera sindacale non è considerato un comportamento adeguato da parte dell’azienda.

«Siamo soddisfatti che la Reply sia stata condannata per attività antisindacale – dice il segretario generale Uilm Maurizio Peverati – La cosa che ritengo folle è che avremmo potuto trovare trovare soluzioni alternative. L’arroganza dell’azienda, che ha manifestato di non tollerare l’attività del sindacato all’interno dei propri stabilienti, ha portato a questo risultato».

L’azienda afferma di aver «sempre lavorato per garantire un sereno confronto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori e continuerà a impegnarsi nel proseguire in questo percorso, nello spirito delle relazioni industriali storicamente in essere».

Alessandro Barbiero
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