La FIAT e il Trasporto Pubblico

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(ispettore)
00giovedì 20 settembre 2012 20:31
La crisi del gruppo torinese causata dalle nuove metropolitane?
sembra che di recente il Dottore in Filosofia (!) Sergio Marchionne amministratore delegato della FIAT avrebbe attribuito alle recenti estensioni delle linee metropolitane italiane il forte calo delle vendite di automobili in generale, e di utilitarie in particolare. Va da sè che è il segmento delle utilitarie quello in cui la casa torinese si concentra con maggiore convinzione, e storicamente la gran parte delle vendite di automobili da città avviene nei grossi centri.
Marchionne avrebbe dunque fatto pressione su Tremonti prima e su Monti adesso affinchè il TPL non fosse più finanziato,anche se questo lobbysmo non sarebbe andato a buon fine per la contro-pressione esercitata dalle aziende costruttrici di materiale ferroviario,ma è pressochè ceto che tornerà alla carica nel 2013,soprattutto se dovesse esserci un ministro del PDL,con cui il filosofo -manager ha un rapporto molto cordiale.
Abbiamo dunque davanti una scelta difficile: salviamo la FIAT ed i lavoratori del Meridione rinunciando alle metropolitane ed agli autobus efficienti, oppure salviamo la vivibilità delle città del NORD affossando la FIAT e facendo chiudere Melfi e Pomigliano d'Arco?
giambo64
00giovedì 20 settembre 2012 22:37
Io agirei così:
la FIAT è di proprietà di tutti gli italiani, perchè da decenni vive dei contributi pubblici quando le cose vanno male e si intasca i profitti quando le cose vanno bene.
La prima cosa da fare è quindi nazionalizzare l'azienda, espropriandola ai suoi attuali padroni.
L'azienda deve essere riconvertita per la produzione in massa di veicoli elettrici, che lo stato deve detassare e rendere meno costosi dei veicoli termici.
Contemporaneamente vanno aumentate le accise sui carburanti, raddoppiando il prezzo, con i soldi ricavati va detassata la corrente elettrica per la trazione.
Marchionne va espulso dal paese come persona indesiderata, dopo avergli requisito i suoi averi (ammesso che abbia qualche soldo in Italia) a rimborso dei danni che ha provocato.

sandro.raso
00venerdì 21 settembre 2012 08:03
Potrei essere d'accordo sul nazionalizzare la FIAT ed espellere Marchionne... ma poi chi la gestisce l'azienda? L'attuale classe politica?
papupi
00venerdì 21 settembre 2012 08:05
io invece credo che la crisi della FIAT sia causata dalla qualita' bassa dei mezzi costruiti fino alla fine degli anni novanta.
Adesso chi cambia macchina magari sceglie marche a buon mercato diverse dalla FIAT, che ormai a buon mercato non lo e' piu'.

Marchionne ha voluto far firmare un contratto diverso da quelli di categoria perche' altrimenti chiudevano in Italia. (con tantissime polemiche ....)
Adesso si inventa che la crisi e' causata dalle metropolitane... [SM=x1177058]



euge1893
00venerdì 21 settembre 2012 09:53
La mia opinione è che FIAT non debba avere un centesimo di finanziamento pubblico, anche mascherato da contributo alla rottamazione. Basta foraggiare con denaro pubblico i carrozzoni, sottraendo tale denaro ai servizi ed agli investimenti pubblici.

FIAT vende (relativamente) poco perché offre prodotti giudicati scadenti dal mercato, che preferisce prodotti di altri competitori.

La soluzione è quella di innalzare la qualità e la competitività dell'azienda, naturalmente da rapportare al segmento cui la maggior parte delle vetture prodotte da FIAT è rivolta, non quella di andare da papà Stato col cappello in mano, come è stato fatto (con successo) per decenni, minacciando in difetto migliaia di licenziamenti.

Se l'attuale management non ce la fa, ceda gli stabilimenti e i brand a chi le macchine le sa fare bene (ed in tal modo gratifica i dipendenti con buoni salari e riesce a guadagnare anche in tempo di recessione).
ralco
00venerdì 21 settembre 2012 13:22
Quando lo Stato concede contributi pubblici, e a FIAT ne sono stati dati a bizzeffe, chi li da ( leggi Governo) dovrebbe chiedere ed ottenere garanzie formali sul futuro di certi insediamenti ( leggi Irisbus ad Avellino)che già lasciano perplessi all'origine. Impegni scritti, con penalizzazioni scritte per chi non rispetta i patti. Non è avvenuto, FIAT ha innondato l'Italia di stabilimenti pagati dal contribuente in soprannumero dando in cambio solo consenso e voti al politico di turno.

Quando le organizzazioni sindacali patteggiano un nuovo contratto che, indubbiamente, toglie qualcosa di quello che avevano i lavoratori in cambio di un futuro di investimenti, l'accordo dovrebbe prevedere garanzie concrete e penalizzazioni forti per chi non lo rispetta, garante il governo. All'atto pratico, mi sembra che delle varie OO.SS., una ha proprio rifiutato il dialogo, le altre hanno ottenuto in cambio solo impegni evanescenti e ritrattabili, governo assente: malissimo per tutti quanti [SM=g27996]
Trammax
00venerdì 21 settembre 2012 18:13
E la O.S. che ha rifiutato il dialogo (la FIOM di Landini) ha fatto benissimo, subodorando l'inaffidabilità della controparte, dimostrata poi dai fatti..
Ricordo la dichiarazione di un dirigente CISL all'epoca di Pomigliano: "Noi abbaimo dato segno di responsabilità firmando l'accordo, ma ora la FIAT scopra le carte e dica cosa intende fare" Segno di responsabilità? Alla faccia, bel sindacato uno che prima firma accordi alla cieca e dopo chiede all' azienda di scoprire le carte! [SM=g27996]

papupi
00sabato 22 settembre 2012 10:57
Re:
Trammax, 21/09/2012 18.13:

E la O.S. che ha rifiutato il dialogo (la FIOM di Landini) ha fatto benissimo, subodorando l'inaffidabilità della controparte, dimostrata poi dai fatti..




[SM=g28002]
(ispettore)
00sabato 22 settembre 2012 12:59
Ancora Marchionne
Il sempre più barbuto a.d della FIAT supportato dall'entusiasta (di cosa poi?) Lapo Elkann ha lanciato una velata minaccia, dichiarando che "...in Brasile il Governo aiuta le aziende automobilistiche e l'uso dell'automobile,non come in Italia...".
Sarebbe interessante sapere quali sono le condizioni alle quali le aziende, in Brasile, ricevono contributi dallo Stato
Trammax
00sabato 22 settembre 2012 13:33
Non metto in dubbio che in Brasile anche Lapo Elkann si troverebbe a suo agio e troverebbe "pane" per i suoi denti, e anche contributi per qualche altra parte anatomica....

Scommetto che si da ragazzino il nostro aveva interessi trasportistici: "Giochiamo alla metro? Io faccio la galleria e tu fai il convoglio..."[SM=g11770] [SM=g11770]


papupi
00domenica 23 settembre 2012 09:56
[SM=g11770]
(ispettore)
00giovedì 4 ottobre 2012 13:11
cose ovvie poco note
éParlando con un mio amico matematico, ho capito un fatto forse semplice,però non so in quanti ci pensino: in Italia il rapporto automobili/abitante è molto alto e anche il consumo di carburanti è di conseguenza molto sostenuto. Purtroppo TUTTO il carburante usato è importato, perchè il petrolio della Basilicata è usato per ottenere materie plastiche ed il gas naturale padano va nella rete in massima parte destinato all'utenza domestica.
Questo significa che, ogni anno, una quantità grandissima di denaro esce dal paese per finire ai Paesi petroliferi, denaro che poi non rientra,perchè questi Paesi da noi comprano pochissimo,se ci pensiamo ogni anno ci impoveriamo a causa dell'acquisto di prodotti petroliferi.
Chi di voi ci aveva pensato? A pensarci, sembra ovvio,però mi sa che quasi nessuno ne sia consapevole
(ispettore)
00venerdì 24 gennaio 2014 23:15
Forte sconto sui pedaggi autostradali
A quanto pare, il fervido Marchionne è riuiscito a convincere il ministro Lupi ad imporre alle società concessionarie delle autostrade una riduzione del pedaggio,per chi ottempera a determinati requisiti, fino al 20% sul torale. Se non ci saranno modifiche, una deelle condizioni sarà la lunghezza del tratto percorso,da casello a casello, minore od uguale a 50km ed un numero di transiti superiore a 20/mese. Anche se molti pendolari che usano l'automobile saranno contenti, si tratta di una riduzione molto forte,che porta di fatto i pedaggi indietro di molti anni, non è un buon segnale per il trasporto pubblico, il cui svbiluppo prevede che una proporzione crescente di pendolari lascino a casa il mezzo privato. Con queste riduzioni l'autostrada diventa più conveniente del treno ed è lecito attendersi un deciso aumento del traffico sulle autostrade e,di riflesso, nelle città
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