Capitolo I: Cercare i Danari
"Sono 15 anni che cerchiamo i Danari, sire, ma non sappiamo più dove trovarli!" disse il consigliere privato di re Baldovino III d'Angiò, Roberto Laserre. "Abbiamo costruito porti, chiese, strade e mercati, ma i Danari non arrivano alle vostre reali casse!"
Re Baldovino aveva lo sguardo torvo, mentre scrutava fuori dalla finestra la città di Gerusalemme, ancora avvolta nel torpore della mattina. 'Perchè mi sono svegliato a quest'ora?' si chiedeva. Laserre intanto continuava imperterrito la sua apologia, nel tentativo di salvare la testa: "I Siriani premono ai confini, ma di questo non abbiamo colpa noi tesorieri..."
'Ah, ecco perchè mi sono alzato a quest'ora. Colpa di quegli stramaledetti infedeli.' Il re voltò le spalle alla finestra ed esibì il suo tono più regale: "La colpa è vostra invece! Se aveste trovato i Danari, avrei potuto fare qualche regaluccio al Norandino, al sultano degli Egiziani, a quello dei Turchi o addirittura a Sua Simpatia l'Imperatore di Bisanzio. E invece mi trovo qua, circondato da possibili nemici che non si sa ancora grazie a quale miracolo non si sono ancora coalizzati..."
Laserre diede un colpetto di tosse. Il modo migliore per un suddito di annunciare al suo sovrano che sta per interrompere il suo reale discorso. "Parla, Laserre."
"Abbiamo l'alleanza con il Califfato Abbasside..."
"Sì, è stata una buona idea far sposare mio fratello con un'infedele. Peccatoche i nostri cugini europei non ne vogliano più sapere di noi e che il Califfato si trovi oltre i territori dei Siriani..."
"Ma Sua Santità..."
"Sua Santità è dalla nostra parte..."
"Ha nominato cardinali due dei nostri sacerdoti. E con ciò? Nulla di più..."
"Veramente mi è proprio giunta una missiva da Roma: il Papa ha proclamato una crociata contro Edessa.Il tuo fedele vassallo, Joscelin de Courtnay..."
"...è già qua a pretendere il comando della spedizione per riconquistare il suo feudo, vero? Digli che gli toccherà aspettare. Non posso permettermi di sguarnire Gerusalemme per i suoi capricci. Il suo compito ora è bloccare i guadi sul Giordano e impedire che altri Siriani entrino nel nostro territorio. Sono sufficienti quelli che scorrazzano a nord di Tripoli."
"Perchè non li fai scacciare, mio re?"
"Cominciare una guerra? Siamo senza i Danari!"
"Con i riscatti..."
"Sai qual è l'entità di quell'armata? Non possiamo sconfiggerla in campo aperto. Troppa cavalleria. Troppa più della nostra."
"Ma Sua Santità..."
"Sua Santità può tranquillamente aspettare come il de Courtenay! Cambiamo argomento... come procede con Boemondo? Il figlio di Rinaldo di Antiochia?"
"Il titolo di governatore di Gerusalemme gli garba molto mio re!"
"Spero abbia finito di masticare insulti verso me o suo padre..."
"Verso la tua persona esprime solo ammirazione, verso suo padre invece..."
"Niente che un campagnolo come Rinaldo non possa accettare." tagliò corto il re.
Laserre stette in silenzio per qualche minuto, indeciso sul da farsi.
Infine si decise ad aprire la bocca... ma le campane cominciarono a suonare a martello.
La città sembrava impazzita. "E così è cominciata..." commentò freddamente re Baldovino. "I Siriani ci hanno dichiarato guerra..."
Ma irruppe in quel momento nella sala del trono il capitano delle guardie, Hugo Rodain. "Mio re! Un'armata è diretta verso Gerusalemme..."
"Com'è possibile? Tutti i passaggi a nord e a est sono bloccati... i Siriani..."
"Non i Siriani, maestà! Sono gli Egiziani che ci hanno dichiarato guerra!"
Fine prima parte.