La 'iena' Totti scucchiaia il Lecce

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giuggyna
00domenica 23 novembre 2008 17:36
La Roma travolge i salentini 3-0: il capitano manda in gol Vucinic e segna. Gioia Juan
L'ombra che cammina porta ancora la maglia giallorossa. Ma guardate bene lo stemma, perché leggerete Us Lecce e non più As Roma. La squadra di Spalletti utilizza il motto sbrigativo 'Veni vidi vici' e rimette piede sull'aereo del ritorno con un sorriso largo così. Finisce 3-0 firmato Vucinic, Juan e Totti. Ma poteva finire peggio a niente. Perché Totti guida la banda prendendola per mano negli ultimi 30 metri. Dietro, sotto coperta, ci sono De Rossi e Brighi. Il Lecce - che non vince da fine settembre - rischia di entrare in un manicomio. Per novanta minuti è stato come legato mani e piedi davanti a un tavolo imbandito con i commensali (vestiti con le divise dalla Roma) intenti a ingozzarsi. Merito giallorosso. Quello romanista.

LE PAGELLE

Vucinic 7 Stampa la seconda gioia trattenuta su un palo colpito di testa su morbido invito di Totti. Il montenegrino però aveva dimostrato il suo affetto al popolo leccese quando aveva scalfito il palo nel primo tempo, squarciando il cielo color cobalto, con un tocco di destro seguito da una gioia ristretta nel rispetto del passato.

Totti 8 Il grande silenzio è finito. I piedi damascati di Francesco tornano a strimpellare e a percorrere metri preziosi. L'assist per il vantagigo di Vucinic passa sotto le gambe di Stendardo. Giochetto che irride il difensorone. Il suo gol è un cucchiaio caricato da belva e chiuso in modo divino.

De Rossi 7 Il Lecce finisce nella sua morsa senza soluzione di continuità. Raccoglie ghiande per il lungo inverno e le distribuisce ai fratellini che gli stanno intorno. Più che capitan futuro sembra capitan attualità.

Juan 7 Sangue freddo. In copertura quando chiude usando pure l'acrobazia. E davanti alla porta leccese, quando è rapido a insaccare un pallone orfano (e forse irregolare). Principesco.

Brighi 7 Il diavolo ha le fattezze di un bravo ragazzo. Si mangia un rigore in movimento nel primo tempo, offre a Totti un prestigioso pallone per il suo cucchiaio nella ripresa. La corsa è la specialità della casa e se unisse anche maggiore attenzione sotto porta diventerebbe un Perrotta-bis niente male. Intanto, prendiamoci la sua magnanimità.

Lecce sv Il volto dello stupore ha i tratti di Beretta. Incassa, incassa e incassa senza risucire ad aprire bocca. Resta senza spiegazioni pratiche, ma con un'idea precisa in testa. Quella di chiudere il libro di questa domenica e di usarlo come spessore per sistemare il lettino dei massaggi nello spogliatoio. La vittima sacrificale della rabbia di Beretta.

LECCE-ROMA 0-3
Lecce (4-3-1-2): Benussi 5; Polenghi 5, Stendardo 4, Fabiano 4,5, Esposito 5; Ariatti 5 (12' st Munari 6), Giacomazzi 5, Zanchetta 5 (16' st Ardito 6); Caserta 5; Tiribocchi 5, Castillo 5,5 (15' st Cacia 6). All. Beretta (A disposizione: Rosati, Antunes, Diamoutene, Schiavi)
Roma (4-3-1-2): Doni 6; Cassetti 6,5, Mexes 7, Juan 7 (26' st Loria 6), Riise 6,5; Taddei 6,5, De Rossi 7, Brighi 7; Baptista 6,5 (39' st Pizarro sv); Totti 8, Vucinic 7 (21' st Menez 6). All. Spalletti (A disposizione: Arthur, Cicinho, Aquilani, Montella)
Arbitro: Gervasoni di Mantova
Marcatori: 11' pt Vucinic, 38' pt Juan, 4' st Totti
Ammoniti: Baptista (R), Esposito (L)
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