LA VIA E LA CORNACCHIA

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gioiaedolore
00venerdì 22 agosto 2008 21:12
dal web


la via e la cornacchia



Clic

Il dito scorre sulla rotella, si accende la fiamma che lambisce l’estremità della sigaretta, una boccata, poi un’altra. Accesa.

Clic

Con uno scatto voluttuoso chiudo l’accendino, un respiro profondo per inebriare i polmoni di fumo azzurro, l’accendino scivola fiero nella sua tasca.

Ed eccomi in giacca e cravatta ad affrontare la salita prima di casa, tra i muri stretti di pietre a secco e rampicanti che si insinuano tra i cancelli alti. Questa sera c’è vento, quella brezza che ti sfiora leggera il viso e dà refrigerio dopo una giornata trascorsa tra neon e aria condizionata. Stasera c’è un silenzio irreale, come se il mondo avesse smesso di girare su se stesso. Stasera posso udire solo il rintocco dei miei passi sull’asfalto consumato.

Cra

Alzo gli occhi e la vedo. La mia cornacchia, le ali ampie spiegate sulle onde lunghe di questo vento, con i suoi occhi aguzzi mi stava cercando.

Cra

Sì, sono io, non credevo che saresti davvero tornata a trovarmi, non credevo che saresti riuscita a vedermi da lassù, non dovreste volare alto voi uccelli? Cosa venite a fare tra noi uomini? Non state bene tra rami e bacche, tra antenne e monti?

Cra

Eccoti qui, di nuovo davanti a me, ancora. Sapevo di te, mi era stato detto che avrei capito il segno quando questo si sarebbe affacciato alla mia vita quotidiana. Quando ti ho vista ho capito che le nostre strade erano diventate un’unica cosa. Dimmi cosa devo fare adesso, dimmi cosa devo pensare di me stesso, dimmi in cosa devo ancora trovare fede per tornare a sperare. Guardami, guarda che bei vestiti ho addosso, guarda questo sorriso stanco indossato durante il giorno. Per quanto credi potrò ancora mantenere questo equilibrio? Ho paura di cadere, di non essere forte, di volermi sentire vivo anche nella vita di tutti i giorni e non solo quando sono solo con me stesso.

Cra

Vorrei potermi sedere al tuo fianco su quel ramo e guardare il mondo dall’alto, ben saldo sui miei artigli al tronco, a fissare le foglie scosse dal vento e a scorgere un cielo oltre quell’ombra, un cielo libero come la mia anima. Vorrei poter dispiegare le mie ali e volare lontano.

Cra

Sono solo sogni, vero? Lasciami sognare ancora un attimo, prima che ricompaia quel sorriso, prima che torni ad indossare quei vestiti, prima di tornare alla vita. Lasciami illudere di poter essere ancora libero nel profondo del mio petto. E adesso lasciami solo.

Cra

E vola via, continuando a fissarmi invitante con i suoi occhi scuri. E io getto a terra la mia sigaretta e apro le falde della mia giacca e la seguo, sulle lunghe onde del vento inquieto di questa sera.
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FIN
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