Da dove nasce la credenza che il gallo canti al sorgere del sole.
Una leggenda greca ci rivela l'origine del gallo: a quei tempi, Ares si era invaghito di Afrodite e approfittando dell'assenza del marito di lei, Efesto, aveva organizzato un incontro di passione clandestino.
Per evitare però che qualcuno scoprisse gli amanti fedifraghi, Ares incaricò un suo compagno, Alectryòn (il nome greco del gallo) di vigilare.
Questi si addormentò e così Elios mentre saliva col suo carro per un nuovo giorno vide i due amanti in preda alla focosa passione.
Elios riferì ad Efesto quanto aveva visto.
Il dio meditò una sagace vendetta: costruì delle catene sottilissime come ragnatele che avrebbero imprigionato i due amanti. Le sistemò nella camera della moglie e finse di partire.
Ares ed Afrodite si incontrarono di nuovo, ignari della trappola. Ancora avviluppati dalla passione furono imprigionati dalla rete, e così colti sul fatto da tutti gli dei chiamati ad assistere al trionfo di Efesto.
Ares infuriato trasformò Alectryòn in un gallo che da allora non smette di segnalare l'arrivo del sole "traditore".
Realtà:
I polli domestici usano dei richiami sia per segnalare la scoperta di cibo sia per farsi notare da un esemplare di sesso opposto.
E' stato osservato che l'intensità del richiamo varia a seconda dell'oggetto trovato, per un verme della farina il grido è molto intenso, per un guscio di noce è minimo.
Quasi sempre nel caso del gallo, il segnale sonoro è comunque rivolto ad una gallinella, in caso di ritrovamento di cibo in compagnia di esemplari dello stesso sesso, non emette nessun segnale.
È inoltre capace di manipolare le informazioni per attirare l'attenzione della femmina, per esempio segnalare buon cibo davanti ad un cibo modesto.
Il suo grido al sole quindi è piuttosto un " ragazze sono qui! correte a guardarmi! presto presto! E' quindi corretto il detto: "Non fare il galletto" o "fà il galletto" riferito a quegli esemplari maschili di razza umana molto intraprendenti con gli esemplari femminili.