LA RINASCITA E LA REDENZIONE

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Vilbrand
00lunedì 1 marzo 2004 18:05
Immoto, nella sua prigione di ghiaccio, il corpo astrale di Vilbrand Leiram giaceva dormendo di un sonno senza sogni...
Il vuoto spirituale circondava quel granello di polvere nell'infinito, come una goccia d'inchiostro nel mare...
Una bara di nulla per un profondo spazio siderale di un'altra dimensione e neanche un fiore o un epitaffio a commemorarne la scomparsa...
Tutt'ad un tratto il ghiaccio cominciò ad incrinarsi e quell'unico scricchiolio risuonò lontano milioni di chilometri, tanto che quando Kain stesso l'udì, il suo urlo di di rabbia venne a scuotere ogni angolo di quella dimensione.
Prima un graffio, poi un'incrinatura.. l'incrinatura divenne crepa, la crepa si ramificò e si estese al resto dell'involucro cristallino...


Assenza.
Vuoto.
Nulla di niente.
Freddo.

Improvvisamente l'anima di Vilbrand, ibernata nel letargo spirituale a cui era stata costretta, cominciò a riempirsi di nuovo, come un otre posto sotto la fonte... e piano piano, guizzanti colori e sentimenti ricominciarono a riaffiorare, fino alla coscienza..

"Svegliati" sussurrò una dolcissima voce femminile
"ahh... ma dove diavolo sono?"
"Al sicuro. Sei a casa" continuò, con un tono materno la voce di donna

Aprì gli occhi e si ritrovò in un verdissimo prato fiorito, un posto meraviglioso, con farfalle, una lieve brezza tiepida e un cielo terso di un blu stupendo. Un posto da favola. Sembrava il giardino del palazzo reale di Tur Miniel. Possibile? Assolutamente no.
L'animo di studioso della natura di Vil infatti lo mise subito in guardia su qualche cosa che non andava in quel posto.
E poco dopo con un misto di meraviglia ed orrore realizzò.
Non c'era il sole. Il cielo era come se fosse auto illuminato.
Alzo un braccio parallelamente al suolo. L'ombra era a picco, perfettamente perpendicolare.
A parte questa stranezza, si sentiva comunque perfettamente bene.
"Allora, Vilya-hlar-And Leiram, come ti senti?"
La voce proveniva alle sue spalle.
Voltandosi e mettendosi in piedi con un unico, goffo gesto, si ritrovò davanti una splendida elfa, la più bella che avesse mai visto, una gemma fra le gemme.
"E tu chi sei? E io dove sono? Come conosci il mionome di battesimo?"
"Dove sei? Non credo lo capiresti. Ma la domanda giusta sarebbe: come sei. E la risposta è: morto".
La mente di Vilbrand con uno scatto, come se avessero taglito la corda alla catapulta dei suoi ricordi, gli rovesiò addosso tutti i suoi ultimi ricordi... i Violatori, la cattura, il duello, Ultimo Grigiovento e infine la morte e il dolore...
"Io sono morto" si ripetè.
Attonito, si guardò intorno; il paesaggio si perdeva a vista d'occhio.
"Ma se sono morto... dove sono? E tu chi sei?"
La giovane increspò un lieve sorriso: "Sei morto e il tuo corpo e la tua anima è stata recuperata da Kain. Sei risorto nel Caos, hai combattuto tra le sue file.. e hai ucciso, ma non eri cosciente, non eri in grado di fare nulla".

Lo spavento e l'avvilimento comparirono sul volto dell'elfo, sempre più disorientato.
"Anche...?"
"Sì" fu la risposta prematura ad un quesito non finito, "anche i tuoi fratelli.
Ora sei in una sacca di realtà creata appositamente nella dimensione degli dei per non sconvolgere la tua povera mente, abituata alla conformazione di Gaunis. La visione di altri mondi potrebbe distruggere il tuo io".

Se Vil avesse strabuzzato di più gli occhi, gli sarebbero rotolati fuori dalle cavità orbitali.
"Tu quindi sei..."
"No. Solo una sua infinitesima proiezione. Diira ha altro da fare al momento, per cui ha inviato un suo avatar a ragguagliarti sulla tua posizione.
Ma ora ascoltami bene.
Sei stato molto coraggioso in vita.. e ti sei anche conservato.. illibato. Puro tra i puri!
Per questo, ti viene offerta una possibilità. Tu sei il primo, da sempre a cui viene concessa.
Puoi decidere di rimanere qua per sempre, vivendo alla luce della beatitudine eterna della dea madre.
Oppure puoi scegliere di ritornare alla vita, di reimpugnare la spada e di aiutare i tuoi compagni nella guerra che sembra non avere più fine ad Elea".
"Riscendo sulla terra!" proclamò con fermezza l'elfo.
Mentre pronunciava quelle parole con impeto, il terreno attorno a lui appassì, prese fuoco e si tramutò in cenere quasi instantaneamente.
"Tieni a freno il tuo cuore" gli disse ridendo la fanciulla, "qui i sentimenti hanno un potere inimmaginabile. Kain stesso è il frutto di un odio passeggero, pensa un pò.
Molto bene, comunque, hai fatto la tua scelta.
E visto che possiamo, faremo le cose per bene, stavolta.
Ecco i mezzi di cui ti servirai!".
Un alone incandescente avvolse il corpo del giovan elfo, circondandolo e plasmandosi su di lui.
Piano piano, quella sfavillante luminescenza si coagulò sul suo fisico in un'armatura d'oro!
Un altro bagliore prese vita davanti a lui e si delineò nella forma di una enorme spada di fattura perfetta.
Scintille e archetti di elettricità azzurri giocavano a rincorrersi sulla lama.
"Un armatura di virtù e di rettitudine per contrastare le tenebre del male e una spada di verità per spazzarle via.
E quelle per guidare le tue genti verso un nuovo cielo di pace".
Un leggero peso appesantì le spalle di Vilbrand; con la coda dell'occhio scorse due maestose ali bianche piumate che dalle sue scapole si distendevano fino al suolo.
"Bene, adesso sei pronto.
Vilya-Hlar-And, L'Ascoltatore del Cielo, ti nomino Cavaliere Splendente della Divinità, suo avatar diretto e patrono dei Domini del Cielo e delle Stelle.
Agisci con rettitudine, onora la dea, diffondi il suo credo e guida le truppe in battaglia verso la vittoria. Ricordati che sei un benedetto dalla Madre, nessuno ti è superiore. Ed ora và. Su Elea hanno bisogno di te".
"Grazie, dea Madre. Non vi deluderò.
Avrei solo un ultima domanda prima di andarmene: ho avuto un buon funerale?".
"Il tuo carattere non è cambiato, figlio mio. Potrai chiederlo ai tuoi fratelli. Ci rivedremo quando Elea si sarà acquietata. Arrivederci".

Con uno sfavillante bagliore, il tutto si dissolse.

La costellazione dell'angelo sulla terra, esplose in un bagliore accecante, saluto dal cielo per il suo nuovo vicario.

Quando Vilbrand riaprì gli occhi, era nel tempio della divinità a Tur Miniel. Mastro Raistlin giaceva a terra con tanto così d'occhi.
"Ciao Raist. Sono tornato".

Raistlin!
00mercoledì 3 marzo 2004 21:04
ooooopsss^^
l'ho fatto di nuovo!! Ne ho resuscitato un altro[SM=g27828]
Bene bene Vil! Fikissimo davvero...infatti mi stavo chiedendo perchè non ci fosse un accenno a me^^. Ti sei salvato in calcio d'angolo^^
Però anche l'elfa gemmata poteva rivolgermi un pensierino[SM=g27815] .....[SM=g27827]
acc Diira...dammi un pò di soddisfazione :)
e ricordati cmq che tu mi sei secondo!!! gnak gnak gnak[SM=g27830]
Raistlin!
00mercoledì 3 marzo 2004 21:12
IG(in game):
".......[SM=g27831] [SM=g27831] [SM=g27831] ci...c....ciao...V...Vil!!
Incredibile.....ma sei proprio tu?? Sono...sono....sconcertato[SM=x115986] . Avevo...avevo letto...su libri antichissimi leggende sugli Avatar delle Stelle....evidentemente....non....non sono più leggende!
Oh potente Dea Madre! Ti ringraziamo per questo dono che ci fai...sei sempre stata al nostro fianco...non abbiamo mai avuto ragione di dubitare...ma questo....questo....è un aiuto del tutto inaspettato!
(tra sè e sè)....non riesco a crederci...è è---ah ah ah ohhh aspettato da tanto un momento cosi....oh oh ..benebene...
(diretto a Vil che si alza e si avvicina alla porta del tempio)
EHI TU!!! Caro il mio avatar....dove credi di andare??.. Avrai la tua gloria...ma ora....devi raccontarmi....TUTTO!!!!
[SM=x115988]















Vilbrand
00mercoledì 3 marzo 2004 23:17
(Dopo aver finito di raccontare l'accaduto)
"...E ti dico invero che sento che per lo meno ce ne sono altri.
Io sono stato nominato patrono del cielo.. ma sento in cuor mio che ce n'è uno anche per l'acqua, il fuoco e la terra. E dovremo trovarli!"
Un pò pensoso, poi, soggiunse:"Chissà, magari sono già tra di noi, racchiusi in qualche corpo di elfo. Ma dubito che per farli uscire ci tocchi usare uno schiaccinoci... dovremo aspettare un segno della dea..."

KRATZC!..fffZZZZzzzzz...

Il suo spadone che penzolava dal suo fianco emise un crepitio, tant'è che il mastro curatore ebbe un sobbalzo.

"Oh", si illuminò in volto "questo è il mio spadone.
Credo sia vivo, anche se non ne sono sicuro. Diciamo che lo sento... è incredibile! Oramai vedo qualunque cosa con gli occhi del cuore, è una sensazione strana, mi ci devo abituare... cmq, visto che è vivo, credo che gli darò un nome... sarà felice presumo..."
Alzandolo in aria e rimirandolo proclamò ridendo "Bene. Il tuo nome sarà Fulgore!"
Raistlin!
00giovedì 4 marzo 2004 20:01
uhm.....mio buon amico...Fulgore non suona un pò....scontato??
Suppongo che la magica essenza che si cela là dentro sarà più...felice di chiamarsi...chessò...Stormblade! Che ne dici?

(rais scopiazza da dragonlance^^)
Vilbrand
00venerdì 5 marzo 2004 10:28
Nonononono, Fulgore fà benissimo!
E' abbastanza tronfio.. e poi mica è Folgore, ma Fulgore! E' diverso, eh![SM=g27827]
E ora tocca mettersi a lavoro...
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