LA Bolla del Futuro le "Quote di Emissione?"

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grella
00sabato 28 aprile 2007 03:27
Landes e Zichichi profetici?
David S.Landes professore emerito di storia ed economia alla Harvard University nel suo libro "La Ricchezza e la povertà delle Nazioni" fece notare come i paesi ricchi fossero posizionati geograficamente nelle zone temperate del globo mentre quelli poveri nelle zone tropicali e semitropicali.
Questo deve far riflettere rapportato ai cambiamenti climatici repentini in atto negli ultimi anni con le temperature della Terra in deciso aumento:



Gli scienziati sono per la maggior parte catastrofisti e attribuiscono all'Uomo la maggior parte della colpa con l'emissione di gas Co2 (anidride carbonica) spropositato che andrebbe ad incidere sull'effetto serra con conseguente surriscaldamento globale.In controtendenza il Prof. Zichichi dice: "Non è stato dimostrato che quello che sta accadendo sia colpa dell'uomo" e poi : "L'uomo nel motore meteorologico interviene al massimo al 10 per cento, l'altro 90 per cento ce lo dimentichiamo?"



Intanto A riguardo le Nazioni Unite, tramite la Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), ed il Protocollo di Kyoto hanno previsto misure per la lotta contro questo fenomeno.
La Direttiva Europea 2003/87/EC (EU-ETS)
Il 13 Ottobre 2003 la Commissione Europea ha pubblicato la Direttiva Europea sul mercato delle emissioni, meglio conosciuto come Emission Trading System (EU ETS).
La direttiva prevede che:
.dal 1 gennaio 2005 nessun impianto che ricade nel campo di applicazione della stessa, possa emettere CO2, ossia possa continuare ad operare, in assenza di apposita autorizzazione;
"i gestori degli impianti che ricadono nel campo di applicazione della direttiva restituiscano annualmente all'Autorità Nazionale Competente quote di emissione CO2 in numero pari alle emissioni di CO2 effettivamente rilasciate in atmosfera. L'assegnazione delle quote di emissioni di CO2 ai gestori degli impianti regolati dalla direttiva è effettuata dall'Autorità Nazionale Competente sulla base della Decisione di assegnazione;
"le emissioni di CO2 effettivamente rilasciate in atmosfera siano monitorate secondo le disposizioni di monitoraggio impartite dall'Autorità Nazionale Competente, comunicate all'Autorità Nazionale Competente e certificate da un verificatore accreditato dall'Autorità Nazionale Competente
Lentrata in vigore del EU ETS avrà un impatto diretto sul bilancio patrimoniale dell'impresa. Si prevede che la Direttiva copra inizialmente da 12.500 a 15.000 installazioni che ammontano circa al 45-50% del totale di emissioni di CO2 dell'Unione Europea.
L'EU ETS è un sistema di "Cap and Trade" delle emissioni dirette. Viene fissato un tetto (cap) alle emissioni totali di tutti i partecipanti attraverso l'allocazione delle quote di emissione per un determinato ammontare in uno specifico periodo di tempo. Ogni anno i partecipanti devono restituire un numero di quote pari alle loro emissioni annuali verificate. Il deficit di quote sarà sanzionato, mentre il surplus di quote potrà essere venduto o accantonato per gli anni successivi.
La Direttiva prevede che nel periodo 2008-2012 i partecipanti all'EU-ETS possano convertire i crediti ottenuti attraverso progetti JI e CDM in quote EU-ETS.
In un suo recente articolo il Financial Times parla di quegli speculatori a cui l'emergenza climatica sta fornendo opportunità di facili guadagni con il commercio del carbonio, commercio destinato a svolgere un ruolo sempre più importante nel prossimo futuro. Un mercato florido e che fa gola a molti: si prevede che il mercato raddoppierà di valore, attestandosi attorno ai 50 miliardi di Euro entro il 2010, con il settore non regolato che invece dovrebbe salire a 4 miliardi nello stesso periodo.
Fonte:
Emission Trading

Ci sono società che chiedono prezzi maggiorati per introdurre tecnologie pulite che costano decisamente meno rispetto a quanto paga il consumatore. Maggiorazioni del prezzo anche per processi di amodernamento, da tempo in bilancio, provvidenzialmente imputati all'emergenza clima.

Il Financial Times indaga poi sul meccanismo dei crediti di emissioni di gas serra, il sistema introdotto dopo il Protocollo di Kyoto, che consente ai Paesi una compravendita di quote di anidride carbonica. I "cowboys del carbonio", li ha definiti il quotidiano britannico, trader che trafficano in crediti di emissione che fanno conto su riduzioni di gas serra avvenute solo sulla carta e non corrispondenti a tagli reali, insomma, ci sarebbero riduzioni di emissioni fasulle perche vendute più volte e senza alcun riscontro sull'ambiente.
Fonte:
Gli speculatori del clima

Insomma per concludere se Zichichi e il Financial Times dovessero aver ragione, anche rispettando i parametri di emissione potremmo avere solo un 10% di miglioramento del surriscaldamento Terrestre con un danno finanziario ed Economico ad imprese ,consumatori e investitori incalcolabile a favore dei soliti Speculatori Globali.
Ciò non toglie che alcuni tipi di gas emessi nell'atmosfera in quantità elevata siano altamente dannosi per l'ecosistema e la salute umana.
Se la Terra nonostante tutti i parametri decidesse di proseguire la via del surriscaldamento, sarebbe uno dei fattori fondamentali per una lenta e protratta regressione economica:



fonte:
Le Crisi Ambientali Globali


|Macchese|
00sabato 28 aprile 2007 11:54
Forse è per questo che Zichichi è bistrattato dalla stampa e dalla scienza in generale... perchè dice le cose come stanno.

Saluti

Macs
marco---
00sabato 28 aprile 2007 14:53
Re: Landes e Zichichi profetici?
grella, 28/04/2007 03:27:

David S.Landes professore emerito di storia ed economia alla Harvard University nel suo libro La Ricchezza e la povertà delle Nazioni...

Insomma per concludere se Zichichi e il Financial Times dovessero aver ragione, anche rispettando i parametri di emissione potremmo avere solo un 10% di miglioramento del surriscaldamento Terrestre con un danno finanziario ed Economico ad imprese ,consumatori e investitori incalcolabile a favore dei soliti Speculatori Globali...



Quanto hai proposto è interessante, personalmente non sapevo di questo commercio del CO2.
Non ho parole, una speculazione con un'"etica" verde...
Sebbene quello che sto per proporre potrebbe sembrare OT, invito a una riflessione su quanto segue, ritenendo che il concetto del controllo collettivo, principalmente operato dai media, televisione in primis, sia applicabile un po' ovunque, purtroppo con ottimi risultati.

Così ti controllo meglio da cui:

...A seconda del momento storico che viviamo c'è sempre "un altro da noi" da cui difendersi o ad andare bene da cui diffidare, mantenendo in questo modo alto il bisogno di sicurezza: il sistema di allerta a colori (verde, blu, giallo, arancione, rosso) composto da cinque livelli in ordine di gravità, impegna la popolazione americana a vivere sotto uno stato d'ansia permanente. Le paure americane non nascono l'indomani dell'11 Settembre 2001, ma hanno costituito elemento fondante della vita di ogni cittadino americano perlomeno a partire dal secondo dopoguerra e dalla divisione del mondo nei due blocchi americomunisti. Nella società dell'immagine, la colorazione della paura ha avuto un effetto dirompente, legando "visivamente" la cittadinanza a stelle e strisce con una condizione di attesa dell'evento: quando si è sul giallo, si aspetta l'arancio (alto rischio, attenzione)& quando si è sull'arancio, si ha paura e si aspetta il rosso (allarme). Per dovere di cronaca è necessario dire che il livello non è mai sceso sotto il giallo e non ha mai superato l'arancio: le televisioni (i mezzi di informazione più diffusi e seguiti) contribuiscono a questo stato d'allerta permanente, ignorando gli effetti sulla psicologia della cittadinanza ed assurgendo a strumenti di divulgazione piuttosto che di libera informazione...

...Il depotenziamento delle organizzazioni intermedie, operanti fra il potere e il popolo, è una varabile da tenere in considerazione quando vengono analizzate le varie forme di "controllo" collettivo. Le democrazie liberali, nonostante presuppongano la libertà di associazione e di espressione, tendono in realtà a limitare il più possibile l'azione di tutti quegli strumenti di mediazione e partecipazione popolare. In Italia è in atto un rafforzamento dall'alto delle categorie Destra/Sinistra, che di fatto congela il sistema, obbligandolo ad un'alternanza nella gestione, senza partecipazione alcuna da parte della popolazione se non nel momento in cui la stessa si reca a votare, e senza la possibilità di un "pensiero altro" rispetto alle due categorie. In altre parole: subiamo per mezzo dei media la radicalizzazione degli scontri fra i due poli e la radicalizzazione dei messaggi che individuano il nemico comune a entrambi: la conseguente ricaduta sulle coscienze sarà tanto più immediata quanto minori saranno i momenti di confronto collettivo. Se viene meno quest'ultima fase, non sapremo mai quante persone la pensano come noi e, davanti allo schermo televisivo, ci convinceremo della probabile follia insita nelle nostre solitarie idee...


Marco
grella
00domenica 13 maggio 2007 04:08
Terrorismo ambientale ......anche MoviSol la pensa così!
Dopo il mio post e quello di Marco, ho trovato questo interessantissimo articolo del Movimento Internazionale per i diritti civili che li avvalora ulteriormente facendoci capire come certa informazione ha finalità di tipo manipolativo e ,in un secondo tempo speculativo, dando per scontato quello che invece è altamente discutibile ( ricordate Zichichi? ).

" Il film di Al Gore nelle scuole: un atto di bullismo? "

di Liliana Gorini, presidente del Movimento Solidarietà

14 aprile 2007  Da settimane veniamo tempestati anche in Italia da previsioni catastrofiche e dall'isteria della campagna sul riscaldamento globale, che è giunta all'apice con la pubblicazione del rapporto dell'IPCC, l'ente dell'ONU sul cambiamento del clima, e col film dell'ex vicepresidente americano Al Gore Una scomoda verità. Il clima sta cambiando, i ghiacciai si sciolgono, il livello del mare salirà di sei metri, gli orsi polari annegheranno, ed è tutta colpa tua: è questo, in sintesi, il messaggio terroristico del film di Gore, che attribuisce all'attività umana questi presunti cambiamenti climatici (ancora da dimostrare). Benchè numerosi eminenti scienziati, e perfino alcuni autori del rapporto dell'IPCC, abbiano smentito clamorosamente i dati e i modelli climatici presentati dal film di Gore (ad esempio gli scienziati intervistati da una trasmissione di Channel 4 in Gran Bretagna dal significativo titolo la grande truffa del riscaldamento globale) anche in Italia si sta diffondendo l'isteria intorno a questo film, che forse dovrebbe meglio intitolarsi la menzogna scomoda. L'aspetto che più preoccupa in questa campagna, è che ora essa si rivolge alle scuole, con l'intento di terrorizzare studenti e scolari fin dai primi anni. Il ministro Pecoraro Scanio ritiene che il film di Gore debba essere trasmesso in prima serata dalla RAI e già a fine marzo alcuni cinematografi ho hanno proiettato per le scuole superiori, pubblicizzando i dati falsi che propone come una serie di dati scientifici inattaccabili e facendo anche pagare l'ingresso agli studenti per poi uscire dal cinematografo terrorizzati e con sensi di colpa che si porteranno dietro per anni. Mi metto nei loro panni: alla loro età vidi un documentario in televisione che prevedeva che per via dell'aumento demografico l'acqua sarebbe finita entro il 2000, e per molto tempo mi sentii in colpa ogni volta che bevevo un bicchier d'acqua. Naturalmente, siamo al 2007 e l'acqua non è finita, anzi, ora ci annunciano l'opposto, che inonderà il nostro continente trasformando le case in collina in case sul mare, come sostiene un ridicolo spot trasmesso da La7 ed MTV, che pur essendo una burla indica il livello di isteria a cui siamo arrivati. Chi propone il film di Gore alle scuole non si è mai fermato a pensare agli effetti che avrà sugli studenti più sensibili? Non è forse anche questo un atto di bullismo, mirante a terrorizzare i ragazzi che prendono per oro colato tutte le affermazioni antiscientifiche che esso spaccia per verità? I giovanissimi, che dovrebbero essere i più ottimisti, e che dovrebbero apprendere come la scienza possa risolvere tutti i problemi del mondo, la fame, le epidemie e (perché no?) anche l'inquinamento, imparano invece che il progresso e la tecnologia sono la causa di tutti i mali. Insegnanti e presidi non dovrebbero indottrinare gli studenti, ma dare loro gli strumenti per giudicare con la loro testa. Se davvero verrà imposta la proiezione del film di Gore alle scuole, che almeno i provveditori, i presidi e gli insegnanti esigano che venga affiancata dalla proiezione della tesi opposta, contenuta nel film di Channel 4 in cui eminenti metereologhi, tra cui il Prof. Paul Reiter, dell'IPCC e dell'Istituto Pasteur, confutano le argomentazioni del film di Gore e dimostrano come si punti a creare tanta isteria sui mutamenti climatici non per migliorare le condizioni della terra ma per uccidere il sogno dell'Africa e del terzo mondo: quello di svilupparsi.
Fonte:
http://www.movisol.org/07news058.htm

Alla fine io aggiungerei anche a :
"...........si punti a creare tanta isteria sui mutamenti........"

questa frase:
".....per poter coniare dal nulla le quote di emissione...." [SM=g7802]

P.S.(Visto Marco ? chi controlla le menti ha carta bianca.....)



|Macchese|
00lunedì 14 maggio 2007 11:32
Re: Terrorismo ambientale ......anche MoviSol la pensa così!
grella, 13/05/2007 04.08:

Dopo il mio post e quello di Marco, ho trovato questo interessantissimo articolo del Movimento Internazionale per i diritti civili che li avvalora ulteriormente facendoci capire come certa informazione ha finalità di tipo manipolativo e ,in un secondo tempo speculativo, dando per scontato quello che invece è altamente discutibile ( ricordate Zichichi? ).

" Il film di Al Gore nelle scuole: un atto di bullismo? "

di Liliana Gorini, presidente del Movimento Solidarietà

14 aprile 2007  Da settimane veniamo tempestati anche in Italia da previsioni catastrofiche e dall'isteria della campagna sul riscaldamento globale, che è giunta all'apice con la pubblicazione del rapporto dell'IPCC, l'ente dell'ONU sul cambiamento del clima, e col film dell'ex vicepresidente americano Al Gore Una scomoda verità. Il clima sta cambiando, i ghiacciai si sciolgono, il livello del mare salirà di sei metri, gli orsi polari annegheranno, ed è tutta colpa tua: è questo, in sintesi, il messaggio terroristico del film di Gore, che attribuisce all'attività umana questi presunti cambiamenti climatici (ancora da dimostrare). Benchè numerosi eminenti scienziati, e perfino alcuni autori del rapporto dell'IPCC, abbiano smentito clamorosamente i dati e i modelli climatici presentati dal film di Gore (ad esempio gli scienziati intervistati da una trasmissione di Channel 4 in Gran Bretagna dal significativo titolo la grande truffa del riscaldamento globale) anche in Italia si sta diffondendo l'isteria intorno a questo film, che forse dovrebbe meglio intitolarsi la menzogna scomoda. L'aspetto che più preoccupa in questa campagna, è che ora essa si rivolge alle scuole, con l'intento di terrorizzare studenti e scolari fin dai primi anni. Il ministro Pecoraro Scanio ritiene che il film di Gore debba essere trasmesso in prima serata dalla RAI e già a fine marzo alcuni cinematografi ho hanno proiettato per le scuole superiori, pubblicizzando i dati falsi che propone come una serie di dati scientifici inattaccabili e facendo anche pagare l'ingresso agli studenti per poi uscire dal cinematografo terrorizzati e con sensi di colpa che si porteranno dietro per anni. Mi metto nei loro panni: alla loro età vidi un documentario in televisione che prevedeva che per via dell'aumento demografico l'acqua sarebbe finita entro il 2000, e per molto tempo mi sentii in colpa ogni volta che bevevo un bicchier d'acqua. Naturalmente, siamo al 2007 e l'acqua non è finita, anzi, ora ci annunciano l'opposto, che inonderà il nostro continente trasformando le case in collina in case sul mare, come sostiene un ridicolo spot trasmesso da La7 ed MTV, che pur essendo una burla indica il livello di isteria a cui siamo arrivati. Chi propone il film di Gore alle scuole non si è mai fermato a pensare agli effetti che avrà sugli studenti più sensibili? Non è forse anche questo un atto di bullismo, mirante a terrorizzare i ragazzi che prendono per oro colato tutte le affermazioni antiscientifiche che esso spaccia per verità? I giovanissimi, che dovrebbero essere i più ottimisti, e che dovrebbero apprendere come la scienza possa risolvere tutti i problemi del mondo, la fame, le epidemie e (perché no?) anche l'inquinamento, imparano invece che il progresso e la tecnologia sono la causa di tutti i mali. Insegnanti e presidi non dovrebbero indottrinare gli studenti, ma dare loro gli strumenti per giudicare con la loro testa. Se davvero verrà imposta la proiezione del film di Gore alle scuole, che almeno i provveditori, i presidi e gli insegnanti esigano che venga affiancata dalla proiezione della tesi opposta, contenuta nel film di Channel 4 in cui eminenti metereologhi, tra cui il Prof. Paul Reiter, dell'IPCC e dell'Istituto Pasteur, confutano le argomentazioni del film di Gore e dimostrano come si punti a creare tanta isteria sui mutamenti climatici non per migliorare le condizioni della terra ma per uccidere il sogno dell'Africa e del terzo mondo: quello di svilupparsi.
Fonte:
http://www.movisol.org/07news058.htm

Alla fine io aggiungerei anche a :
"...........si punti a creare tanta isteria sui mutamenti........"

questa frase:
".....per poter coniare dal nulla le quote di emissione...." [SM=g7802]

P.S.(Visto Marco ? chi controlla le menti ha carta bianca.....)






Ottima segnalazione.

Qualche tempo fa ho letto un libro estremamente interessante (purtroppo non ne ricordo il titolo), in cui si discuteva di come tutti gli allarmismi sull'ambiente fossero in reltà architettati per infondere nella mente della gente una fobia.
Con quale scopo? Limitare lo sviluppo di molti a favore di pochi.

Nel libro si andava a spulciare nelle commissioni per l'ambiente dell'ONU e si andava a scoprire che dietro a queste manovre c'è una selva di personaggi illustri storicamente "massoni".

Appena recupero il libro vi do il titolo

Macs

grella
00martedì 22 maggio 2007 13:59
Biorendimento con i Biofutures.......
Eccoci quà, come volevasi dimostrare incominciano a sfornare prodotti di risparmio legati all'ambiente:

Obbligazioni: Poste Italiane lancia "Energialternativa BancoPosta":

Poste Italiane ha annunciato il collocamento sul mercato di EnergialternativaBancoPosta, la prima ecoobbligazione proposta in Italia che coniuga in un prodotto finanziario la sensibilità verso i temi ambientali ed il vantaggio di una grande potenzialità di rendimento per i risparmiatori.

Le obbligazioni, che si potranno prenotare in tutti gli uffici postali a partire dal 21 maggio e fino al 30 giugno, sono state ideate da Bancoposta con la collaborazione di UBS AG, hanno una durata di 6 anni, e sono indicizzate allandamento delle materie prime necessarie alla produzione di etanolo e biofuel, i due principali bio-carburanti alternativi al petrolio.

In particolare, alla scadenza dei sei anni, Energialternativa Bancoposta, oltre al rimborso del capitale, pagherà, al lordo delle imposte vigenti, una cedola di interesse pari al 100% dellapprezzamento conseguito dallUBS Diapason Global Biofuel Index nei 6 anni di vita dellobbligazione. UBS Diapason Global Biofuel Index Excess Return è un Indice composto da 10 futures su 10 commodities utilizzate per la produzione dei bio-carburanti.

Fonte:
http://www.vostrisoldi.it/articolo/obbligazioni-poste-italiane-lancia-%e2%80%9cenergialternativa-bancoposta%e2%80%9d/2689/

[SM=g7755]
grella
00lunedì 4 giugno 2007 13:41
Hanno deciso....su basi scientifiche o perchè dovevano decidere?
E'nato prima l'uovo o la gallina? ovvero:

I grandi fondi di venture capital hanno voltato lo sguardo verso le startup che producono rinnovabili dopo dati scientifici inconfutabili o ci sono ipotizzati dati scientifici perchè i fondi di venture capital hanno voltato lo sguardo verso le rinnovabili?

Grandi corporation chiedono al presidente Bush di adottare un sistema cap and trade (tetti alle emissioni, con un meccanismo di mercato) sulla base di dati scientifici o esistono ipotizzati dati scientifici perchè le grandi corporation chiedono al presidente Bush di adottare un sistema cap and trade?

Pubblicate i dati scientifici inconfutabili che li facciamo esaminare a Zichichi....... [SM=j7569]

Non è che le speculazioni future saranno il doppio delle emissioni co2 attuali?

Sì alla RIDUZIONE DELLE EMISSIONI CO2 ma a GRATIS!

Articolo:www.ilsole24ore.com

Il dibattito è chiuso», sentenzia Achim Steiner, il tedesco alla guida dell'Unep, il programma ambientale dell'Onu. «Gli scienziati dell'Ipcc, con il rapporto pubblicato quest'anno, hanno tolto ogni dubbio: il genere umano è responsabile del riscaldamento planetario».

Sarà per il tam-tam mediatico dell'Ipcc, sarà per un inverno che è stato anomalo a tutte le latitudini, fatto sta che il 2007 si può già iscrivere come l'anno in cui il mondo ha cominciato a fare i conti con l'energia fossile, consumata dalla Rivoluzione industriale a oggi. L'anno in cui il cambiamento climatico è entrato nel dibattito politico dei governi democratici, è apparso nelle pagine dei giornali di pettegolezzi (ma è addirittura dilagato in quelle di "Nature" e "Science") e ha debuttato nei modelli di business di tutte le più grandi multinazionali.

Il dibattito, dunque, è aperto. Martedì prossimo, le Nazioni Unite celebrano il Giorno mondiale dell'ambiente, dedicato ai ghiacciai che si stanno sciogliendo. E mercoledì, in Germania, si apre il vertice G8 che - nelle ambizioni del cancelliere Angela Merkel - dovrebbe chiudersi con un documento nel quale i Grandi si impegnano a tagliare vigorosamente le rispettive emissioni-serra. Alla fine della settimana, i ghiacciai si staranno ancora sciogliendo e quel documento (a giudicare dall'irremovibile posizione americana) o verrà annacquato, o non sarà neppure firmato.

Ormai, per aprire un vero dibattito, più che le parole ci vogliono i fatti.
A voler essere molto, molto sintetici, il rapporto Ipcc dice tre cose: che l'umanità è co-responsabile del riscaldamento planetario; che se gli esseri umani lasciano le cose come stanno metteranno a rischio la loro stessa sopravvivenza; che tutti quanti, politici ed elettori, possono cambiare il futuro, con un ventaglio di piccoli e grandi sacrifici. L'accento insomma, non è sulla CO2 o sui raggi del Sole. Ma sull'Uomo.
In questo «Numero Verde», Nòva ha cercato di sintetizzare il vasto raggio delle azioni su cui "dibattere".

Il nostro numero verde è il 7.
Sette grandi ambiti di una Rivoluzione Post-Industriale, che comincia oggi e coprirà l'arco di questo secolo. Anzi, che è già cominciata.

1) I grandi fondi di venture capital hanno voltato lo sguardo verso le startup che producono rinnovabili e, nei laboratori di ricerca, i temi più caldi sono l'energia pulita e il controllo dell'anidride carbonica.

2) I sindaci delle 30 più grandi metropoli del mondo si sono riuniti a New York, promettendo di ripensare le città, al solo fine di abbassare le emissioni-serra.

3) In America, il Paese che ha azzoppato il Protocollo di Kyoto, dieci Stati e decine di città stanno adottando leggi per il controllo della CO2, mentre le grandi corporation chiedono al presidente Bush di adottare un sistema cap and trade: tetti alle emissioni, con un meccanismo di mercato dove si paga per inquinare e si guadagna nel fare l'esatto contrario.

4) Le grandi città europee hanno predisposto un network per informare e proteggere i cittadini anziani, capace di lanciare in anticipo l'allarme per la prossima ondata di caldo e adattarsi così al cambiamento climatico.

5) Ora che l'Europa chiede alle industrie di non produrre auto che emettano più di 130 grammi di CO2 a chilometro, gli automobilisti - prima di mettere mano al portafoglio - guardano alla cilindrata, al prezzo, ma anche all'anidride carbonica.

6) Le aziende che hanno cominciato per tempo a pensare al rapporto fra consumi di energia e gas-serra (in Italia c'è il caso di StMicroelectronics), hanno scoperto che si risparmia. E ci si sente meglio.

7) Nei giovani che sono nati in un mondo reso piccolissimo dal boom dei trasporti e dalle comunicazioni, c'è il seme di una nuova mentalità globale. Ai loro occhi, i confini disegnati dai loro antenati paiono sempre più tenui. C'è bisogno di occhi così, per vedere che la nazioni sono tante. Ma che di atmosfera ce n'è una sola. [SM=g7605]
grella
00martedì 5 giugno 2007 17:40
l'impatto antropogenico sul clima globale....
Anche quì si decanta una situazione di routine ( morti legati al clima ce ne sono sempre stati e sempre ce ne saranno ) dando per scontato l'impatto antropogenico sul clima globale (cioè la sicura responsabilità umana ).

Oms: 60mila morti per disastri clima

ANSA) - GINEVRA, 5 GIU - Circa 60 mila persone muoiono ogni anno in media nel mondo, vittime di disastri naturali legati al clima. Lo ha affermato il Direttore generale dell'Oms Margaret Chan, spronando la comunita' internazionale ad agire per ridurre l'impatto antropogenico sul clima globale. La maggioranza dei decessi e' registrata nei paesi in via di sviluppo, ma oltre 35 mila persone sono morte in Europa a causa della canicola dell'estate del 2003.

Fonte:ansa.it
grella
00martedì 5 giugno 2007 22:47
EVOLUZIONE DEL CLIMA SULLA TERRA...
MESOZOICO (circa 170 milioni di anni): in quest'era, che comprende il Triassico, il Giurassico e il Cretacico si ha la separazione del Pangea con la formazione del continente boreale (Laurasia) e il continente australe (Gondwana) separati dalla Tetide (circa 225 milioni di anni fa) cui fa seguito l'inizio della deriva dei continenti e l'apertura della fossa atlantica fra America ed Eurasia così come la separazione tra Africa e America meridionale e la sua congiunzione con l'America settentrionale. Tra questo periodo e il Cenozoico si ha, circa 65 milioni di anni fa, la progressiva scomparsa dei grandi vertebrati (dinosauri) e invertebrati (Ammoniti).

CENOZOICO (circa 50 milioni di anni): in questo periodo inizia lo scontro tra la zolla eurasiatica e quella indiana con l'inizio dell'orogenesi himalayana nonché l'inizio della collisione tra Africa ed Eurasia e il sollevamento della Cordigliera delle Ande. In questo periodo si ha la diffusione dei mammiferi e degli uccelli e della vegetazione attuale e si verifica una forte attività vulcanica

NEOZOICO (2 milioni di anni): in questa era, che comprende l'epoca dello sviluppo della civiltà umana, i continenti assumono la forma attuale, ma continua una forte attività vulcanica e sismica. Sappiamo per certo che in questa epoca la terra è interessata da ere glaciali intervallate da fasi interglaciali con conseguente regresso o espansione delle calotte polari. Le glaciazioni determinano lo sviluppo delle specie animali incidendo sulle loro migrazioni e sulla loro capacità di adattamento alle variazioni del clima. Si ha la comparsa e lo sviluppo della specie umana che fu coinvolta a pieno titolo nelle tragiche conseguenze delle variazioni climatiche.

Così pure recentemente è stato scoperto che circa 25 milioni di anni fa una forte eruzione vulcanica avvenuta nell'Antartide alterò il clima sulla terra con l'emissione di forti quantitativi di gas e ceneri che ridussero l'assorbimento di calore della superficie terrestre. Quindi le cause delle più o meno repentine variazioni climatiche non sono riconducibili ad un solo fattore ma a più fattori non sempre facili da analizzare e che comunque non possono essere ricondotti ad un modello deterministico.

Terminata l'ultima glaciazione, il periodo post-glaciale sarebbe iniziato circa 20.000-12.000 anni fa, con lo scioglimento dei ghiacci e fortissime variazioni climatiche, che hanno inciso notevolmente sulla preistoria della civiltà umana.
Quello che dobbiamo capire è in che modo i mutamenti climatici possano aver inciso sulla storia dell'Umanità. I dati in possesso degli scienziati dimostrano innanzitutto che le specie umane che vissero tra 100.000 e 20.000 anni fa furono costrette a convivere con l'ultima glaciazione, con tutte le conseguenze che si possono immaginare.

Alcuni studiosi hanno la quasi certezza che l'Uomo di Neanderthal, scomparso circa 40 mila anni fa, subì gli effetti devastanti dei mutamenti climatici in corso in quell'epoca, al punto che il mistero circa la scomparsa di tale specie può essere legato alla minore capacità di adattamento ai grandi cambiamenti del sistema climatico, che videro l'Uomo di Cro-Magnon, che disponeva di una tecnologia più evoluta, più preparato ad affrontare, da un punto di vista organizzativo della comunità, i mutamenti ambientali.

Nell'ultima era glaciale, quando lo stretto di Bering era completamente ricoperto dai ghiacci, popolazioni asiatiche attraversarono lo stretto colonizzando le Americhe, sicuramente in cerca di zone più temperate in cui praticare la raccolta dei frutti della terra e la caccia.

Il substrato delle popolazioni indoeuropee vada cercato nelle tribù di cacciatori di renne che, al termine dell'ultima glaciazione wurmiana (intorno al 9000 a.C.), si spinsero verso il nord Europa colonizzando le pianure sgombre dai ghiacci.

Ritrovamenti e testimonianze di esperimenti agricoli con mezzi rudimentali si hanno anche nella valle del Nilo e in zone desertiche dove circa 12 mila anni fa vi era un clima temperato e piovoso

A fronte dei mutamenti climatici disastrosi che colpirono la terra al termine dell'ultima glaciazione, corrisposero diverse situazioni; in alcune zone sgombre dai ghiacci fu possibile iniziare la raccolta di frutti spontanei della terra.

È stato dimostrato che nei periodi nei quali si verificarono i cosiddetti "diluvi", di cui l'ultimo viene fatto risalire, nella zona del Mar Nero intorno al 7000-6000 a.C., le popolazioni che volevano spostarsi dalle zone disastrate dovevano letteralmente fuggire inseguite dalle acque, che crescevano con un ritmo incalzante di circa mezzo metro al giorno.

In un'epoca approssimativa a quella della caduta del Regno antico, il Nilo subì una forte riduzione della sua portata, a causa di una improvvisa variazione climatica che determinò una riduzione delle piogge e una forte siccità in tutta la zona attraversata dal Nilo.

Nonostante queste importanti scoperte, occorre precisare che gli studiosi non hanno tenuto nella dovuta considerazione l'esistenza di più o meno brevi cicli climatici i cui effetti sulla vita umana possono essere più profondi di quello che gli studiosi fossero disposti ad ammettere.

Testimonianze che ci provengono dalla ricerca scientifica parlano di sconvolgimenti climatici e disastri naturali, legati all'attività sismica e vulcanica in una fase compresa tra il 1.500 e il 1.250 a.C., che avrebbero determinato la fine della civiltà micenea.

Nei primi secoli dell'era cristiana il clima, in Europa e nel bacino del mediterraneo, era divenuto meno umido e più secco, anche se tale mutamento forse fu lieve e non interessò tutto il continente. A seguito di queste variazioni climatiche, certe zone, produttrici di derrate alimentari importanti per sfamare la popolazione.

Se comunque si può ipotizzare che i mutamenti climatici che colpirono l'Europa nel primo medioevo ebbero effetti duraturi fino all'alba del II millennio, allora si può riportare la crisi economica del primo medioevo ad una più consona spiegazione di natura economica legata ai mutamenti climatici stessi.

Sicuramente, dopo i primi secoli dell'era cristiana in cui il clima era stato più arido, un lungo periodo caldo, con temperature medie più elevate e maggiore piovosità, garantirono quelle basi per lo sviluppo dell'economia tra il X e il XII secolo. Sappiamo che in questo periodo in Inghilterra si coltiva la vite e che i Vichinghi raggiunsero e istituirono alcune colonie in Groenlandia; una situazione che deve far supporre linizio di una fase caratterizzata da un clima più mite.

Sappiamo con certezza che intorno al XIV-XV secolo iniziò una fase che venne definita dagli studiosi "piccola età glaciale", in cui vi fu un generale raffreddamento del clima sull'Europa settentrionale e centrale, con forti riflessi sulle attività umane.

Sicuramente nella storia dell'Umanità i popoli e le civiltà si sono scontrati quando era in gioco la sopravvivenza degli stessi, in un contesto ambientale dinamico e in continuo cambiamento. Il resto appartiene alla storia moderna e contemporanea, con i progressi della scienza accompagnati dalla vicinanza storica degli avvenimenti che ci permette di fare luce con estrema facilità su quale fosse lo stato del clima all'inizio della Rivoluzione industriale, a cui si aggiunge l'inizio delle misurazioni scientifiche e statistiche relative al clima, che ci permette di avere un quadro esauriente dalla metà dell'800 ad oggi.
Il raffronto con il passato appare difficile proprio a causa della mancanza di dati analizzabili che costringono gli scienziati a fare ipotesi più o meno azzardate sull'evoluzione storica di questa variabile così importante e al tempo stesso così poco valutata negli studi storici.

Fontewww.edicolaweb.net
A proposito quando incominciarono le prime emissioni di co2? [SM=g7564]



laplace77
00martedì 5 giugno 2007 23:51
Re: EVOLUZIONE DEL CLIMA SULLA TERRA...
grella, 05/06/2007 22.47:

MESOZOICO (circa 170 milioni di anni):

...




ah ma allora la prendi sul serio la questione, eh???

quello della prox bolla... tu la chiami "quote di emissione"...

...a me piace piu' "NewEnergy"

...solletica la memoria!


cmq:

1) penso che l'impatto antropico, anche se rilevante, sia di qualche ordine di grandezza inferiore a quello dell'attivita' solare...

sembra solo una lampadina gialla, ma e' molto di piu' "Father Sun"

una piccola oscillazione, una minima variazione del bordello che gli succede dentro e noi siamo arrosto, secchi, evaporati o congelati...


2) in ogni caso il petrolio, il carbone, l'uranio e quant'altro NON RINNOVABILE per definizione prima o poi finiscono...



anche per questi due motivi preferisco il termine "NewEnergy"...



ciao
grella
00mercoledì 6 giugno 2007 00:08
Re: Re: EVOLUZIONE DEL CLIMA SULLA TERRA...
laplace77, 05/06/2007 23.51:



ah ma allora la prendi sul serio la questione, eh???

quello della prox bolla... tu la chiami "quote di emissione"...

...a me piace piu' "NewEnergy"

...solletica la memoria!


cmq:

1) penso che l'impatto antropico, anche se rilevante, sia di qualche ordine di grandezza inferiore a quello dell'attivita' solare...

sembra solo una lampadina gialla, ma e' molto di piu' "Father Sun"

una piccola oscillazione, una minima variazione del bordello che gli succede dentro e noi siamo arrosto, secchi, evaporati o congelati...


2) in ogni caso il petrolio, il carbone, l'uranio e quant'altro NON RINNOVABILE per definizione prima o poi finiscono...



anche per questi due motivi preferisco il termine "NewEnergy"...



ciao



Sono solo stanco del martellamento a senso unico...
Vogliamo parlare dei cambiamenti climatici? bene allora riassumiamo l'evoluzione della stessa e non martellando solo sugli ultimi 50 anni.
Vogliamo le fonti rinnovabili? bene io sono il primo a dire che tra cento anni del petrolio non ne parlerà più nessuno e senza nostalgia.
Ben vengano le nuove fonti ....ma che martellino dalla mattina alla sera per colpevolizzarci di non utilizzare energie che fanno volare le navicelle spaziali da decine d'anni e per milioni di chilometri......
Hanno voluto tenere il petrolio fino a quando gli ha fatto comodo ed ora che la strategia speculativa della NewEnergy (come dici tu) è programmata ci fanno 2 maracas così con le catastrofi!
Insomma hanno appena cominciato e già non se ne può più!
Voglio rispettare l'ambiente a GRATIS .....RIPETO A GRATIS! [SM=g7626]



laplace77
00mercoledì 6 giugno 2007 12:10
Re: Re: Re: EVOLUZIONE DEL CLIMA SULLA TERRA...
grella, 06/06/2007 00.08:



Sono solo stanco del martellamento a senso unico...
Vogliamo parlare dei cambiamenti climatici? bene allora riassumiamo l'evoluzione della stessa e non martellando solo sugli ultimi 50 anni.
Vogliamo le fonti rinnovabili? bene io sono il primo a dire che tra cento anni del petrolio non ne parlerà più nessuno e senza nostalgia.
Ben vengano le nuove fonti ....ma che martellino dalla mattina alla sera per colpevolizzarci di non utilizzare energie che fanno volare le navicelle spaziali da decine d'anni e per milioni di chilometri......
Hanno voluto tenere il petrolio fino a quando gli ha fatto comodo ed ora che la strategia speculativa della NewEnergy (come dici tu) è programmata ci fanno 2 maracas così con le catastrofi!
Insomma hanno appena cominciato e già non se ne può più!
Voglio rispettare l'ambiente a GRATIS .....RIPETO A GRATIS! [SM=g7626]






ok sul martellamento...

ma per preparare la nuova bolla ci vuole, no?

ricordati quante fesserie furono dette sulla "NewEconomy"...



sul salvare l'ambiente A GRATIS...

non sono daccordo: un sacco di gente dovra' rinunciare a un sacco di "comodita'", spesso solo nel senso che dovranno "usare la testa" quando hanno a che fare con l'uso dell'energia.

tu sei pronto?

ad esempio:
- mandi la lavatrice/lo scaldabagno elettrico di notte?
- hai comprato una casa almeno un po' ecosostenibile (doppivetri, panelli solari termici, ecc.)
- usi la macchina il meno possibile, preferendo i mezzi pubblici?



senno' so' bboni tutti !!!



ciao
grella
00mercoledì 6 giugno 2007 18:04
Re: Re: Re: Re: EVOLUZIONE DEL CLIMA SULLA TERRA...
laplace77, 06/06/2007 12.10:



ok sul martellamento...

ma per preparare la nuova bolla ci vuole, no?

ricordati quante fesserie furono dette sulla "NewEconomy"...



sul salvare l'ambiente A GRATIS...

non sono daccordo: un sacco di gente dovra' rinunciare a un sacco di "comodita'", spesso solo nel senso che dovranno "usare la testa" quando hanno a che fare con l'uso dell'energia.

tu sei pronto?

ad esempio:
- mandi la lavatrice/lo scaldabagno elettrico di notte?
- hai comprato una casa almeno un po' ecosostenibile (doppivetri, panelli solari termici, ecc.)
- usi la macchina il meno possibile, preferendo i mezzi pubblici?



senno' so' bboni tutti !!!



ciao








No, forse non ci siamo capiti comppletamente,vediamo cosa intendo per... "salvare l'ambiente gratis".....

Le quote di emissione che dovranno sborsare le industrie andrà inevitabilmente a incidere sul costo del prodotto finale e ad aumentare il costo della vita.

Tutto quello che riguarderà l'ambiente ( prodotti vari anche finti ecologici ) avrà dei costi spropositati non giustificabili come è successo con i cibi biologici (o presunti tali?).

Balzelli vari e leggine raccattasoldi ( bollino blu in lombardia già esistente ) non si conteranno e tutte a nome della salvaguardia dell'ambiente .....

Subentreranno le prime automobili con tecnologie già esistenti( ma tenute nel cassetto in nome dei petrolieri) e spacciate per superinnovative e quindi come tali con costi esorbitanti.

Risposta alle tue domande :

1 La lavatrice consuma per come l'hanno concepita perchè se solo avessero voluto progettarne una con 1/100 del consumo di quelle attuali l' avrebbero potuto fare tranquillamente...

2 Avevo già scritto sul forum che le leggi per la costruzione di case a norma antisismica e energetica in italia sono state prorogate almeno fino al 2005....quindi prima di quella data neanche a parlarne.

3 Quando ho comprato l'auto le scelte erano sostanzialmente 3:
A benzina ,a gasolio o a batteria (costo minmo 40 milioni e velocità max 60 Km/H).

Ciao [SM=g7576]


laplace77
00lunedì 9 luglio 2007 09:33

Notizia del: 09/07/07 08:04:43 - Fonte: Spystocks

Da La Repubblica: Il mercato delle emissioni prevede un giro d'affari di 22 miliardi di euro. Chi è riuscito ad emettere meno anidride carbonica del tetto previsto, vende questo risparmio a chi non c'è riuscito, che si compra così il diritto ad emetterne. Attualmente questo diritto costa intorno ai 22 euro. E il prezzo potrebbe oscillare tra i 30 e i 20 euro. Una forchetta che determinerà la convenienza o meno delle energie verdi e rinnovabili. Il mercato delle emissioni è una realtà tutta europea, ma è probabile che la Casa Bianca l'umore cambi, portando nel mercato anche gli Usa.


grella
00lunedì 9 luglio 2007 15:27
Re:
laplace77, 09/07/2007 09.33:


Notizia del: 09/07/07 08:04:43 - Fonte: Spystocks

Da La Repubblica: Il mercato delle emissioni prevede un giro d'affari di 22 miliardi di euro. Chi è riuscito ad emettere meno anidride carbonica del tetto previsto, vende questo risparmio a chi non c'è riuscito, che si compra così il diritto ad emetterne. Attualmente questo diritto costa intorno ai 22 euro. E il prezzo potrebbe oscillare tra i 30 e i 20 euro. Una forchetta che determinerà la convenienza o meno delle energie verdi e rinnovabili. Il mercato delle emissioni è una realtà tutta europea, ma è probabile che la Casa Bianca l'umore cambi, portando nel mercato anche gli Usa.





State tranquilli che ....dove c'è mercato e speculazione gli Usa ci sono sempre (aspettano solo in dopo Bush).
Ma mi domando il principio di tutto ciò è etico e moralmente corretto?
mi spiego meglio se...pagando si compra il diritto di inquinare non è che un domani tale principio si potrà estendere?
Compro il diritto di rubare......(bonus 3 furti non vai a processo)
Compro il diritto per i reati ambientali ...(posso bruciare sino a tre boschi)
Compro il diritto di riciclare (fino 3mil. euro anno)
Compro il diritto di rapinare ( 3 Banche all'anno)
Comro il diritto di uccidere (3 persone l'anno)
Sono stato un pò pesante?
Meglio...... così riflettiamo seriamente sulla questione......




laplace77
00martedì 10 luglio 2007 11:24
Re: Re:
grella, 09/07/2007 15.27:



State tranquilli che ....dove c'è mercato e speculazione gli Usa ci sono sempre (aspettano solo in dopo Bush).

...





la New-Energy non e' solo questione di speculazione e quote di emissione!

c'e' sotto un nuovo modo di pensare produzione e consumi (tutto il discorso sulla sostenibilita')


che dire? speriamo che questo secondo aspetto risulti alla lunga maggioritario (altrimenti prepariamoci al terraforming su Marte)


Notizia del: 10/07/07 09:09:01 - Fonte: Spystocks

Greenvision ambiente, il gruppo della famiglia Burani specializzato nel settore dellambiente, ha annunciato lacquisizione del 51% di Ladurner Ambiente, società altoatesina di engineering ambientale attiva nella realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Loperazione prevede un importo complessivo di 28,2 milioni di euro, oltre a un aumento di capitale in Greenvision ambiente di 12,2 milioni. Il gruppo della famiglia Burani stima di realizzare nel 2007 ricavi consolidati per circa 220 milioni di euro, grazie all'acquisizione di Ladurner Ambiente.



ciao ciao
grella
00martedì 10 luglio 2007 15:00
Re: Re: Re:
laplace77, 10/07/2007 11.24:




la New-Energy non e' solo questione di speculazione e quote di emissione!

c'e' sotto un nuovo modo di pensare produzione e consumi (tutto il discorso sulla sostenibilita')


che dire? speriamo che questo secondo aspetto risulti alla lunga maggioritario (altrimenti prepariamoci al terraforming su Marte)


Notizia del: 10/07/07 09:09:01 - Fonte: Spystocks

Greenvision ambiente, il gruppo della famiglia Burani specializzato nel settore dellambiente, ha annunciato lacquisizione del 51% di Ladurner Ambiente, società altoatesina di engineering ambientale attiva nella realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Loperazione prevede un importo complessivo di 28,2 milioni di euro, oltre a un aumento di capitale in Greenvision ambiente di 12,2 milioni. Il gruppo della famiglia Burani stima di realizzare nel 2007 ricavi consolidati per circa 220 milioni di euro, grazie all'acquisizione di Ladurner Ambiente.



ciao ciao



Anch'io sarei un ultrà della "New Energy" ;serve a consumare meno,inquinare meno,razionalizzare i consumi,trasformare in energia
il pattume (due piccioni con una fava)!
Dicevo, anch'io "sarei un ultrà" non fosse che il tutto mi sembra impostato per la solita speculazione delle mani forti con i loro balzelli già studiati a scadenza....
allora mi chiedo ma nei paesi scandinavi dove questi parametri sono routine hanno avuto bisogno che entrassero certificazioni B ,A+,ecc.
per metterle in pratica?
Secondo me è questione di indole e non di legge ,ovvero, anche se non fossero stati obbligati loro lo avrebbero fatto lo stesso,mentre da noi si fanno perchè scade la proroga e già hanno studiato come specularci sopra!


laplace77
00martedì 10 luglio 2007 15:44
Re: Re: Re: Re:
grella, 10/07/2007 15.00:




allora mi chiedo ma nei paesi scandinavi dove questi parametri sono routine hanno avuto bisogno che entrassero certificazioni B ,A+,ecc.
per metterle in pratica?
Secondo me è questione di indole e non di legge ,ovvero, anche se non fossero stati obbligati loro lo avrebbero fatto lo stesso,mentre da noi si fanno perchè scade la proroga e già hanno studiato come specularci sopra!






vabbe' dai...

...ora stai sparando sulla croce rossa...

...ma come fai a paragonare italia e paesi scandinavi???


ciao

[SM=g7576] [SM=g7576] [SM=g7576]
grella
00domenica 22 luglio 2007 18:32
L'oligarchia finanziaria dietro la truffa ecologista
26 marzo 2007 – Al Gore ha presentato la sua frode ambientalista a due commissioni riunite del Congresso degli Stati Uniti il 21 marzo. Ha esposto la sua tesi secondo cui il pianeta Terra avrebbe “la febbre”, come ha detto, e che ci troviamo di fronte ad una “emergenza planetaria”. La colpa è stata da lui attribuita all'aumento della popolazione mondiale. Nelle ultime settimane gli sarebbero poi giunte le notizie peggiori: il ghiaccio artico rischia di scomparire del tutto già tra 34 anni. I terremoti glaciali stanno scuotendo la terra e l'aumento della temperatura fa evaporare il metano dal permafrost e dai fondali oceanici.
Al Gore e che ha dato vita all'attuale attacco generalizzato all'industrializzazione, che comprende una nuova bolla speculativa basata sul “carbon trading”, il mercato dei diritti alle emissioni di CO2.
Occorre una moratoria sulle centrali a carbone che non dispongono dei sistemi di filtraggio (ma dove sono?). Gore ha chiesto agli americani di prodursi da soli l'energia di cui hanno bisogno e di pagare una tassa sul consumo dell'acqua. Ha chiesto che il costo dei mutui casa sia agganciato alle emissioni di CO2, ignorando la crisi del debito che minaccia milioni di mutuatari.
Le istituzioni più impegnate a sostenere truffe ecologiste come quella del riscaldamento globale ci conducono dritto ai vertici dell'oligarchia finanziaria mondiale. Un esempio è dato dall'Investors Newtwork for Climate Risk (INCR). Questo gruppo ha usato il libretto degli assegni al Congresso, il 19 marzo, per ottenere una legge che dovrebbe “contrastare” il cambiamento climatico. Forte dei suoi 4 mila miliardi di dollari, l'INCR, che ha uffici sia a Londra che a Wall Street, ha indetto una conferenza stampa il 19 marzo per chiedere la riduzione dell'emissione di biossido di carbonio e di altri gas, mirando evidentemente ad ottenere una riduzione generalizzata dell'economia fisica.
L'INCR fu costituito nel 2003, in occasione del primo vertice degli Investitori Instituzionali sul Rischio Climatico che si tenne alla Nazioni Unite. Vi parteciparono fondi pensione, tesorieri delle amministrazioni statali, qualche grande corporation e grandi finanziarie. L'INCR afferma di essere costituito da “oltre 50 investitori con un capitale di quasi 4 mila miliardi” e di occuparsi “delle crescenti minacce e opportunità derivanti dal cambiamento climatico”.
Vediamo infine chi sono i proprietari di INCR: Merrill Lynch; Allianz (prima assicurazione mondiale, proprietaria tra l'altro anche di Dresdner Bank, PIMCO investment fund e Fireman's Insurance); Wells Fargo Bank; British Petroleum America; Dupont; General Motors; Ford; Sun Microsystems, ecc.
www.movisol.org
laplace77
00lunedì 23 luglio 2007 11:39
si investe, altroche'

...tanto per vittire quelli che "se si ferma l'immobiliare crolla tutto"...


ecco a voi qualcosa di importante quanto e piu' della casa: l'energia.


questo e' solo un esempio:

Notizia del: 23/07/07 10:03:21 - Fonte: Spystocks

Assegno da 24 milioni di Alerion per aggiudicarsi metà della torta rappresentata dal parco eolico che sorgerà a Lacedonia, in provincia di Avellino. Alerion Energie Rinnovabili, società interamente controllata da Alerion Industries, ha acquisito il 50% di Ecoenergia Campania, società titolare dei diritti per la costruzione e gestione di un parco eolico a Lacedonia, in provincia di Avellino. Il parco eolico, che ha già ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni, ha una potenza installabile di 15 MW; la produzione a regime si attesterà a circa 33 GWh/anno. Il valore complessivo dell’investimento di Alerion, comprensivo dell’acquisto degli aerogeneratori, delle opere civili, elettriche e degli oneri accessori, sarà pari a circa 24 milioni di euro. La copertura dell’investimento avverrà tramite mezzi propri e con ricorso a finanziamenti in project finance.



sara' la prossima bolla?

non e' affatto escluso: anche se la fame di energia e' in crescita costante ed il petrolio prossimo al suo picco, niente e' esente da ipercomprato "a priori"

laplace77
00domenica 29 luglio 2007 18:56
ho preso paura...

www.lifeaftertheoilcrash.net/


...forse esagerano...

...spero esagerino...



certo che confrontando questo:

www.lifeaftertheoilcrash.net/Archives2007/HeinbergFiftyMill...

con "Our daily bread" c'e' da averne di paura...


ciao ciao
laplace77
00domenica 29 luglio 2007 21:41
Re: ho preso paura...
laplace77, 29/07/2007 18.56:



...forse esagerano...

...spero esagerino...




purtroppo non esagerano, pare...


dieoff.com/synopsis.htm

IHS Energy Group (formerly Petroconsultants) is the world's leading provider of data and analysis for oil exploration and production. The company maintains its headquarters in Geneva. It also has offices in London, Houston, Calgary, Sydney, Perth, Singapore and Hong Kong and a global information network. The backbone of the company is a staff of 300, embracing numerous nationalities, cultures and professions, specializing in petroleum geology, geophysics, petroleum engineering, economics, political science, petroleum legislation, cartography, computer science and information technology. www.ihsenergy.com.

In 1995, Petroconsultants published a report for oil industry insiders titled WORLD OIL SUPPLY 1930-2050 ($32,000 per copy) which concluded that world oil production could peak as soon as the year 2000 and decline to half that level by 2025. Large and permanent increases in oil prices were predicted after the year 2000. www.forbes.com/forbes/98/0615/6112084a.htm -- dieoff.com/page116.htm.


laplace77
00venerdì 3 agosto 2007 13:35
sempre piu' New Energy...


12:43 - Iberdrola Renovables: il gigante eolico in Borsa a Madrid a fine anno

Coordineranno Bbva, CS, JPMorgan, Merrill L. e Morgan St.

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 03 ago - Iberdrola
Renovables ha nominato Bbva, Credit Suisse, JP Morgan,
Merrill Lynch e Morgan Stanley come global coordinator della
quotazione in Borsa, prevista nell'ultimo trimestre
dell'anno mediante Ops. Il debutto sulla piazza madrilena
del leader mondiale nell'energia eolica, che vanta una
capacita' installata di 6.826 Mw e un portafoglio ordini per
40.152 Mw (51% negli Usa, 16% in Spagna e 15% nel Regno
Unito), rappresenta fra le maggiori operazioni di questo
livello in Spagna.




Notizia del: 03/08/07 11:04:55 - Fonte: Spystocks

Banca Monte dei Paschi di Siena è una delle prime banche a puntare sul Dow Jones Euro Stoxx Sustainability 40. L'istituto senese ha deciso di lanciare Reddito Sustainable Europe, una obbligazione a capitale garantito della durata di tre anni, che dà la possibilità ai clienti di investire sulle aziende leader in Europa nello sviluppo sostenibile. La principale novità introdotta da Banca Monte dei Paschi di Siena è proprio la scelta di questo indice, il Dow Jones Euro Stoxx Sustainability 40, uno tra i più importanti benchmark per gli investimenti socialmente responsabili.



grella
00lunedì 1 ottobre 2007 22:16
MA L'EFFETTO SERRA E' SOLO UNA BUFALA?
Questo Professore l'ho scoperto oggi su un quotidiaqno locale e allora....ho deciso di ricercarlo in rete per far leggere anche a voi il suo pensiero ( che è sempre stato anche il mio) rivelando così il fatto che Zichichi non è affatto solo.......!Molti illustri suoi colleghi non hanno voce in capitolo solo perchè limitati dai media e allora ......amplifichiamo la loro voce .....!

Lettera aperta al Prof. Franco Battaglia, docente di Chimica Fisica presso il Dipartimento di Fisica della Terza Università di Roma e Membro della “American Physical Society”.

Su “Il Giornale” del 04.09.2000 è apparso a tutta pagina un articolo a firma di Franco Battaglia, dal perentorio titolo “Ecco perché l’effetto serra è solo una grossa bufala”.
L’Autore, con piacevole stile giornalistico e colloquiale, racconta che al bar dell’università apprende da una conversazione tra studenti che “la massa totale degli insetti del mondo è stimata essere 100 volte superiore alla massa degli umani.” Continua: “ L’informazione, che sorprese la mia ignoranza, mi permise di azzardare la conclusione che, se così fosse, l'effetto serra non può esistere.". Questa frase, contiene uno dei pochi elementi dell'articolo che mi vede concorde, la sincerità nel proclamare un’ignoranza poi sancita dalle righe seguenti. En-passant, una prima lieve imprecisione, per carità, perdonabilissima, riguarda la temperatura di equilibrio della Terra in assenza di effetto serra naturale: non è di -15 °C, bensì di -18 °C. Il docente prosegue affermando di aver dimostrato, con semplici calcoli fatti su un tovagliolo di carta del bar, che gli insetti del mondo immetterebbero ogni giorno nell’atmosfera più di 100 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, mentre le attività umane ne emetterebbero quantità migliaia di volte inferiori. Si tratta in effetti di una stima, basata semplicemente sull’assunto che gli insetti si cibano ogni giorno di una quantità di materia organica pari a tre volte il loro peso.

Battaglia ha appena ammesso di essere ignorante in biologia, io anche, inoltre nessuno ha effettivamente contato quanti insetti ci siano sulla terra né quanto effettivamente mangino. Quindi è una stima che potrebbe variare anche di un ordine di grandezza. Comunque supponiamola realistica.

Per verificarne la coerenza, Battaglia cita dati di emissione di anidride carbonica di origine antropica (che è un dato quantitativamente molto più “misurabile” rispetto agli insetti e al loro appetito), desunti dall’American Physical Society (Aps) secondo la quale “la quantità totale di anidride carbonica immessa ogni giorno a causa della combustione di combustibili fossili” è di 20 milioni di tonnellate. E qui, forse per una banale svista, l’anidride carbonica viene confusa con il carbonio: infatti secondo l’autorevole rapporto IPCC (1999), attualmente le attività umane liberano in atmosfera 7 gigatonnellate di carbonio all’anno, cioè diviso 365, fa 19.2 milioni di tonnellate al giorno, assimilabile al valore dell’Aps. Poiché ad 1 kg di C corrispondono 3.664 kg di CO2, (non sono un chimico, quindi sicuramente questo dato è piena competenza di Battaglia che potrà farmi sapere se è corretto) il valore giornaliero di emissioni d’anidride carbonica passa da 19.2 a 70.3 milioni di tonnellate e il conseguente totale annuo risulta pari a 25.6 miliardi di tonnellate. Il pesante errore, nel senso che l’informazione fornita è completamente errata, non inficia tuttavia le conclusioni, in quanto il rapporto tra i teorizzati 100 miliardi di CO2 emessi dagli insetti ogni giorno e i circa 26 miliardi annuali delle attività umane è sempre pari a oltre 1400 volte a favore degli insetti.

Più oltre si ribadisce che la quantità totale di CO2 in atmosfera è pari a 750 gigatonnellate, ma anche qui è ancora il carbonio a essere erroneamente considerato mentre in termini di CO2 il valore attuale passa a circa 2862 gigatonnellate. Da questi valori, Battaglia conclude che “la quantità di anidride carbonica antropogenica è praticamente annullata da piccole fluttuazioni, per esempio, nel numero totale di insetti”.

Ora, al di là della confusione tra carbonio e anidride carbonica che, abbiamo visto, non muta il rapporto di sproporzione tra insetti e uomini, la considerazione che ne deriva è che se gli insetti continuano a mangiare ogni giorno l’enorme massa di carbonio organico che poi trasformano in CO2 con la respirazione, in breve tempo avrebbero esauritole riserve vegetali e animali del pianeta: infatti, assunta in 36 miliardi di tonnellate la massa degli insetti, in tre volte il loro peso la loro dieta giornaliera e in un terzo il contenuto di carbonio della biomassa, in un anno essi avrebbero divorato qualcosa come 36500 miliardi di tonnellate di carbonio ovvero oltre 100000 miliardi di tonnellate di biomassa.

Dov’è l’incongruenza? Nel fatto che ogni giorno la catena alimentare con la fotosintesi al suo apice, rigenera quei 100 miliardi di tonnellate di CO2 emessi in atmosfera in nuova gustosa materia organica divorabile dagli insetti. Si tratta di un ciclo chiuso, che non contribuisce ad un cambiamento netto del contenuto di CO2 in atmosfera. Lo stesso si potrebbe sostenere anche per gli umani, che liberano dai polmoni circa 1 kg di CO2 al giorno, quindi attualmente emettono in atmosfera 6 miliardi di kg/giorno, ovvero 6 milioni di tonnellate (sempre nulla rispetto ai voracissimi insetti): ma il carbonio contenuto in una torta al cioccolato che si trasforma in energia per il nostro benessere, e in CO2 (sia respirata quasi immediatamente attraverso il metabolismo, sia con la decomposizione più lenta di quanto giornalmente o quasi abbandonato nella toilette), viene rapidamente immobilizzato tramite la fotosintesi dalle piante di frumento (farina per la torta) e del cacao. Se si accumulasse tutto nell’atmosfera, non avremmo più torte...

Se Battaglia conoscesse i risultati delle analisi effettuate sulla carota glaciale Vostok, relativa alle concentrazioni di CO2 degli ultimi 450000 anni, constaterebbe sì che esistono notevoli variazioni nella concentrazione di CO2 atmosferica, ma anche che gli attuali livelli sono i più elevati mai registrati in mezzo milione d’anni. Lo zoom sull’ultimo secolo e la curva di Keeling dell’ultimo cinquantennio, mettono in luce il trend positivo della concentrazione di CO2 atmosferica che l’ha portata dalle 280 ppmv dell’era preindustriale alle attuali 368 ppmv. Cosa vuol dire ciò? Che gli insetti stanno aumentando o che mangiano di più? Gli umani di sicuro aumentano e mangiano di più, ma abbiamo visto che non contano nulla rispetto a quegli ingordi degli insetti. Quindi l’anidride carbonica antropogenica, conclude Battaglia, “è una piccolissima frazione di quella immessa da cause che l’uomo non può comunque controllare”. Al suo paragone con un conto in banca sostituisco quello di un acquario: l’acqua - come fosse CO2 - all’interno circola, viene filtrata, ossigenata, “bevuta” dai pesci, ma è sempre la stessa. Se ne aggiungo anche poca da fuori, l’acquario trabocca. Cioè l’effetto serra si altera.

Dopo la biologia, il Nostro entra nel merito della climatologia, altro argomento per il quale credo di non errare mantenendo valido il postulato iniziale della dichiarazione d’ignoranza. “Gli unici dati attendibili sulle temperature medie globali si riferiscono agli ultimi 100 anni: non dovrebbe apparire strano che se uno comincia ad un qualunque istante di tempo, la temperatura globale o cresce o decresce”. Per fortuna ci sono molti metodi di analisi di dati vicarianti (dai ghiacciai ai pollini fossili, dai licheni ai sedimenti lacustri, dagli anelli degli alberi ai reperti archeologici, alle cronache storiche...) che estendono molto più a lungo questo periodo: mille anni con risoluzione dei dati praticamente annuale (fonte WMO), 500.000 anni con risoluzione pressoché decennale (Vostok e sedimenti oceanici). E poi chi l’ha detto che la temperatura deve sempre o salire o scendere: può anche rimanere stazionaria per alcuni periodi, nevvero?

Quanto alle periodicità quel “mi risulta che il globo subirebbe riscaldamenti e raffreddamenti che si alternano periodicamente ogni 600 anni” è in contraddizione con l’affermazione precedente, che si hanno dati attendibili solo per 100 anni... ahi, ahi, qui il metodo scientifico vacilla, professore! Non scendo in dettagli, la letteratura su questo argomento è così vasta che solo una bibliografia essenziale riempirebbe pagine... forse tediose, ma basate su dati oggettivi. Comunque, in climatologia, le periodicità, al di là di quelle più o meno regolari e di ordine decimillenario delle ultime quattro ere glaciali, sono un argomento molto scottante e in piena fase d’indagine. In tanti ci hanno provato, ma il buon Burroughs, autore di “Weather Cycles” ricorda come da oltre un secolo, ogni volta che se ne è annunciata la scoperta di una, questa inspiegabilmente scompariva poco dopo.... con le tendenze, invece è affar diverso.

Sono invece molto d’accordo sull’affermazione che “noi uomini, nella complessità dei fenomeni naturali, siamo meno importanti di quel che ci piace credere”. Il problema si pone tuttavia in termini relativi, non assoluti. Il clima è un sistema dalle enormi energie (inutile competere) ma estremamente instabile (qui si può fare qualcosa con poco sforzo, ricordate la leva di Galileo? Uno stuzzicadenti sotto un masso in bilico su una montagna può far miracoli... La CO2 (e poi non abbiamo parlato del metano e dei CFC, ma la faremmo troppo lunga), è un po’ il nostro «stuzzicaclima» col quale ci dilettiamo da un centinaio d’anni nel tentativo di far rotolare il masso.

Battaglia, invece, liquidato così il riscaldamento globale e le sue conseguenze, insiste: “Qualcuno sostiene che, nel dubbio, per evitare il rischio di doversene poi pentire, val la pena di intraprendere comunque azioni atte a ridurre l’immissione di CO2 antropogenica. Arginare un problema con azioni che, si sa, non operano sulla sua causa è un tipo di logica che nella pratica scientifica verrebbe considerata evidenza di un qualche disordine psichiatrico.” Ma nella “logica della pratica scientifica” le conclusioni come quelle contenute in questo articolo prevedono l’osservazione dei fenomeni quanto più completa possibile, la conoscenza di tutti gli studi fino ad allora pubblicati, la formulazione di una teoria e possibilmente una sua verifica, una meditata fase di maturazione concettuale e finalmente l’emissione di una conclusione. Tutte cose che non si fanno al bar con quattro calcoli su un tovagliolino di carta. Ignorando tra l’altro tutti i meccanismi pazientemente individuati in anni di lavoro dall’IPCC: ha mai sentito parlare, il Nostro, di Clean Development Mechanism, o di Carbon Trade Permits? E poi un utilizzo più moderato e razionale dell’energia fossile, presenta mille vantaggi non solo per il clima ma anche per i nostri polmoni. Occhio agli psichiatri, dunque, potrebbero voler dire la loro in questa “querelle”.

Dulcis in fundo: “In conclusione, l’interpretazione antropocentrica del riscaldamento globale cui si sta assistendo, allo stato attuale delle conoscenze (e, si badi, dopo oltre un secolo di attività di ricerca), sembra essere pura speculazione metafisica priva di ogni connessione con la realtà dei fatti”. Un giudizio decisamente tranchant, che quando si parla di sistemi complessi come quello climatico nemmeno un premio Nobel si oserebbe a pronunciare. Un po’ di tentennamento per la verità lo si percepisce sottilmente da quel “sembra” che doveva essere un “è” - stante la sicurezza della dimostrazione da bar -, un barlume di prudenza scientifica che tuttavia solo pochissimi sono in grado di cogliere. I più, dopo questa lettura tutto sommato scorrevole, e sotto la garanzia della roboante firma in calce (occupa 5 righe di titoli accademici, che tuttavia non contemplano la climatologia), non hanno più dubbi: l’effetto serra è solo una grossa bufala, e ovviamente tutto il mondo aspettava che Battaglia lo scoprisse al bar dell’università calcolando quanto mangiano gli insetti.

Questa non è né scienza, né onesta divulgazione scientifica. La comparsa a tutta pagina di queste affermazioni fuorvianti su un grande quotidiano nazionale è invece un grave danno inferto al difficile lavoro di responsabilizzazione del pubblico e dei decision-makers di fronte al problema del cambiamento del clima e dell’uso sconsiderato delle risorse energetiche del Pianeta. Abbia, il Nostro, questo peso sulla co-scienza.
www.nimbus.it

Mi pare personalmente ,che le prove dei catastrofisti non siano superiori a quelle scritte su un foglietto in un bar dal professor Battaglia....o sbaglio?

laplace77
00lunedì 8 ottobre 2007 12:39
se ne parla...

grella pls delete...

...post precox

:(
laplace77
00lunedì 8 ottobre 2007 12:40
se ne parla...

...anche qui:


la bolla verde

www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=840879

gilbyit
00lunedì 8 ottobre 2007 13:45
Re: Re: Re: Re:
grella, 10/07/2007 15.00:



allora mi chiedo ma nei paesi scandinavi dove questi parametri sono routine hanno avuto bisogno che entrassero certificazioni B ,A+,ecc.
per metterle in pratica?
Secondo me è questione di indole e non di legge ,ovvero, anche se non fossero stati obbligati loro lo avrebbero fatto lo stesso,mentre da noi si fanno perchè scade la proroga e già hanno studiato come specularci sopra!





I motivi sono due:

Primo la loro indole li porta a "risolvere i problemi" e non a lamentarsi come fanni gli italiani.
Secondo i loro sono seri problemi energetici, riscaldare una casa qui da noi ha un costo decisamente inferiore al riscaldare una casa in punsto dove si può arrivare a -20 e l'inverno dura molto di più che da noi.



grella
00martedì 9 ottobre 2007 20:39
Re: se ne parla...
laplace77, 08/10/2007 12.40:





vedo che di ragazzi in gamba ravanando nei forum ce ne sono parecchi(30/40/50 anni semiragazzi)....sono una buona speranza per il futuro.
O sono mosche bianche? [SM=j7569]

X Gilbyit : Non credo che una glaciazione globale possa cambiar il cervello dell'italiota medio.E' solo un fatto cromosomico.....rassegnamoci! [SM=g7576]



laplace77
00martedì 9 ottobre 2007 22:55
Re: se ne parla...
laplace77, 08/10/2007 12.40:





li' si parla...

...altrove si fa...

...dice: e' un mercato di nicchia...

...sara'...



finanza.repubblica.it/scripts/cligipsw.dll?app=KWF&tpl=kwfinanza\dettaglio_news.tpl&del=20071009&fonte=TLB&cod...

Finmeccanica: Ansaldo Fuel Cells sigla accordo con L-3 Communications

(Teleborsa) - Roma, 9 ott - Ansaldo Fuel Cells (AFCo), una società di Finmeccanica coordinata da Ansaldo Energia, e L-3 Communications Combat Propulsion Systems (L-3 CPS) hanno siglato un accordo di collaborazione per lo sviluppo e la commercializzazione di sistemi di generazione di energia con celle a combustibile. Lo si apprende da un comunicato.
L'accordo prevede una cooperazione tra le due aziende per realizzare attività di marketing nel territorio statunitense e di sviluppo-prodotto congiunto nel settore militare, nonché la possibilità di costituire una joint venture per offrire servizi e prodotti al Governo degli Stati Uniti d'America.
Ansaldo Fuel Cells è uno dei pochi attori a livello mondiale nello sviluppo di celle a combustibile ad alta temperatura (tecnologia a carbonati fusi MCFC, Molten Carbonate Fuel Cells) e l'unica azienda che ha significativamente investito nello sviluppo delle celle a combustibile MCFC a livello europeo. Le celle producono energia elettrica e termica con un'efficienza nettamente maggiore rispetto alle convenzionali tecnologie di generazione di energia. La società opera nel mercato della generazione distribuita, disponendo di un prodotto ad alta efficienza ed alta accettabilità ambientale, grazie alle emissioni trascurabili e alla bassissima rumorosità.
Ansaldo Fuel Cells è una società di Finmeccanica a cui sono state affidate tutte le attività relative al settore della generazione di energia con celle a combustibile, con l'obiettivo di completare lo sviluppo e la produzione del prodotto e avviarne la commercializzazione, in linea con le strategie di crescita del Gruppo. La società ha la propria sede a Genova, ove sono presenti i laboratori e il settore ingegneria di sviluppo, mentre a Terni è operativa dal 2004 una unità produttiva dei componenti delle celle, utilizzati per la realizzazione degli impianti dimostrativi sin qui realizzati.
L-3 CPS sviluppa, produce, integra e supporta su scala globale sistemi di trasporto a propulsione tra cui motori, trasmettitori, meccanismi di rotazione della torretta e sospensioni per sistemi militari di combattimento. Forte dell'esperienza nel settore e di una conoscenza approfondita nella conversione di sistemi commerciali in applicazioni militari, L-3 CPS sarà il responsabile statunitense della produzione e integrazione dei sistemi di celle a combustibile.
L-3 CPS è un affermato fornitore di energia alternativa, specializzato nello sviluppo di motori piccoli, leggeri e a basso consumo di combustibile per la generazione di energia, apparecchiature elettriche ausiliarie e tecnologie per veicoli elettrici ibridi. L-3 CPS ha sede a Muskegon, Michigan e il quartier generale è a New York City. L-3 Communications impiega oltre 63.000 persone in tutto il mondo ed è prime system contractor nell'ammodernamento e nella manutenzione degli aerei, nei sistemi C3ISR (Command, Control, Communications, Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) e nei servizi destinati al mercato governativo. L-3 è inoltre il principale fornitore di prodotti, sistemi e sottosistemi ad alta tecnologia. Nel 2006 l'azienda ha registrato vendite per 12.5 miliardi di dollari.


laplace77
00martedì 9 ottobre 2007 23:24
Re: Re: se ne parla...
laplace77, 09/10/2007 22.55:




li' si parla...

...altrove si fa...

...dice: e' un mercato di nicchia...

...sara'...





(mi concedo un OT, essendo rimasto impressionato da un documentario in materia)


...finito il petrolio, la supremazia bellica sara' ancora una questione di energia, "nuova-energia"...

voglio dire:

...tanta epica sullo sbarco in normandia...

...ma dov'e' che gli alleati hanno subito le maggiori perdite, in proporzione a quelle impiegate, pur di portare a termine la missione, nella 2WW ???

a Ploesti...



PLOESTI, RUMANIA

While Allied and Axis forces were battling in Sicily, the USAAF staged one of the war's most daring heavy bomber raids. The target was the Ploesti oil fields in Rumania, estimated to be supplying 60 percent of Germany's crude oil requirements.

Shortly after dawn on Aug. 1, 1943, USAAF B-24s took off from bases in Libya and headed toward the heavily defended target, deep inside enemy territory, 1,000 miles away. Over Bulgaria, clouds broke up the B-24 formations and the bombing elements became widely separated. Tracked by German radar, which alerted Rumanian defenses, the B-24s arrived over the target at treetop height without the planned element of surprise.

Despite intense defensive fire from the ground and from the Axis planes, the USAAF pressed the attack. In the confusion of battle, some B-24s made bombing runs through heavy smoke over targets that had already been attacked and were caught in the bursts of delayed action bombs dropped several minutes previously. Although overall damage to the target was heavy, the cost was high. Of 177 planes and 1,726 men who took off on the mission, 54 planes and 532 men failed to return.


ovvero:

30,5% aerei (54/177)
30,8% uomini (532/1.726)

...confrontate pure:



www.ddaymuseum.co.uk/faq.htm

D-Day and the Battle of Normandy: Your Questions Answered

How many Allied troops were involved in D-Day?

On D-Day, the Allies landed around 156,000 troops in Normandy.
...
11,590 aircraft were available to support the landings. On D-Day, Allied aircraft flew 14,674 sorties, and 127 were lost.


How many Allied and German casualties were there on D-Day, and in the Battle of Normandy?

“Casualties” refers to all losses suffered by the armed forces: killed, wounded, missing in action (meaning that their bodies were not found) and prisoners of war. There is no "official" casualty figure for D-Day.
...
In April and May 1944, the Allied air forces lost nearly 12,000 men and over 2,000 aircraft in operations which paved the way for D-Day.

Total Allied casualties on D-Day are estimated at 10,000, including 2500 dead.
...


1,1% aerei (127/11.590)
6,4% uomini (10.000/156.000)


[SM=g7601] [SM=g7601] [SM=g7601]

(scusate l'OT)
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