Carissimo, come può lo spirito essere vuoto, non è possibile, in esso c'è la nostra essenza, il senso della vita, e senza di esso non saremmo nulla, e non sapremmo nulla della vita, allora sì che ci sarebbe sabbia di deserto dentro di noi...
Tuttavia è così che ci si sente quando la realtà infrange i sogni, specialmente nella distanza da chi si ama.
E' la "maledizione" del poeta, che cerca, si domanda, e si agita nel profondo, perché la realtà è infinitamente più piccola dei sogni, e tu stesso lo dici:
Canto la maledizione
di ogni poeta
perché l’animo mite
non porta alla meta
se non attraversando
le passioni e i dolori
di questo deserto
vuoto come il mio spirito
riarso dallo sgomento.
Perché tutto questo?
Io che tante volte mi sono sentita così, come te risponderei che la meta è al di là del dolore; esso non risparmia nessuno e tanto meno i poeti che sono sensibili per natura, ma è attraversandolo che si arriva in fondo, dove possiamo scorgere la luce.
Mi sono piaciuti molto questi versi, non sempre capita di poter dire che una poesia la sento mia.
Ti abbraccio,
Ros
<p><font class='xsmall'>[<i>Modificato da VERSOLIBERO 07/04/2006 0.39</i>]</font></p>